sabato 27 settembre 2014

THE STRAIN: COMMENTO ALL'EPISODIO 1X11, THE THIRD RAIL

Setrakian e gli altri cercano di stanare il Maestro per mettere fine all'epidemia, ma da cacciatore a preda, soprattutto quando si tratta di vampiri, il passo è breve 




Plot 

Setrakian (David Bradley) e gli altri hanno intenzione di arrivare al Maestro e ucciderlo, così da fermare l'epidemia. Il gruppo progetta di stanarlo nei sotterranei della metropolitana, dove si rifugia la maggior parte degli strigoi. Per affrontare la missione, Vasily (Kevin Durand) costruisce una bomba a raggi UV. Giunti al terzo binario, dove scoprono che le creature possono essere uccise anche con l'elettricità, i cacciatori di strigoi cadono in una trappola: il Maestro usa la moglie di Ephraim (Corey Stoll) contro di lui ed è quasi sul punto di ucciderlo, quando Vasily lo salva grazie alla bomba. 

Per Setrakian è un duro colpo, il Maestro gli è sfuggito un'altra volta: sconvolto dalla rabbia, distrugge la bara intarsiata della creatura, così da non poterlo più far riposare. Nel frattempo Zack (Ben Hyland) e Mariela (Anne Betancourt), rimasti soli al banco dei pegni, rischiano di essere contagiati quando il ragazzino va a cercare delle sigarette per la donna, così come Gus (Miguel Gomez) che, tornato a casa, trova la madre e il fratello mutati. 


Cosa ci è piaciuto 

Insieme al pilota diretto da Guillermo Del Toro e agli episodi numero quattro e otto, rispettivamente "It's not for everyone"e "Creatures of the Night", "The Third Rail" è, fino a ora, il migliore episodio di The Strain: quando i dialoghi e le spiegazioni lasciano il posto all'azione, la serie sugli strigoi decolla. Nel costruire situazioni in cui l'angoscia e la tensione bloccano e attanagliano i protagonisti, così come lo spettatore, The Strain si sta rivelando un abile tessitore: la sequenza ambientata nella metropolitana, con l'orrore letteralmente a portata di mano, è una delle migliori scene horror viste in tv negli ultimi anni. La forza di The Strain sta nel tornare ai trucchi base dello spavento: effetti speciali stupefacenti non servono, per far sudare freddo il pubblico basta un sapiente uso delle luci e del buio, delle creature dal design spaventoso e un tunnel stretto. 


Cosa non ci è piaciuto 

La gestione del personaggio di Dutch (Ruta Gedmintas): introdotta nelle prime puntate, ripescata miracolosamente nell'ottavo episodio, dove ha incontrato i protagonisti ritrovandosi, guarda caso, proprio nello stesso supermercato, ora è di nuovo uscita improvvisamente di scena con motivazioni ridicole. Per fortuna gli autori non hanno fatto lo stesso con Gus, che in questa puntata ha rischiato a sua volta di essere unito al gruppo grazie a un supermarket. 


L'angolo del mostro 

Uno degli aspetti più interessanti di The Strain è che scopriamo la mitologia dei vampiri insieme ai protagonisti: questa volta la rivelazione dell'episodio è che gli strigoi possono essere uccisi anche con la corrente elettrica. 




What's next 

Moltissime domande non hanno ancora trovato risposta: ora che Ephraim sa che il Maestro usa l'ex moglie contro di lui, riuscirà a non cadere più in trappola? Adesso che il Maestro sa che Setrakian e gli altri gli stanno dando la caccia, tenterà di ucciderli tutti? Che ruolo avrà Gus? Si unirà presto al gruppo? Dutch si darà ancora da fare per rimediare al suo errore? E soprattutto: quando sapremo qualcosa di più sugli strigoi che cacciano i propri simili? 


Voto 4,5/5


Pubblicato su Movieplayer.

venerdì 26 settembre 2014

Il nudo di Cersei e il mistero dell’ananas

Questa settimana parliamo di: “American Horror Story: Freak Show”, “Arrow”, “Doctor Who”, “Game of Thrones”, “How I met your mother”, “Tyrant” e delle novità “Agent Carter”, “The Girlfriend experience”, “Hunters”, “Pair of Aces”, “Untitled cocaine project” 




Settimana piena di novità soprattutto per gli appassionati di “Game of Thrones: la quinta stagione ha due assi nella manica, ovvero il ritorno di Tywin Lannister (Charles Dance) e la scena di nudo, cruciale nei romanzi, di Cersei Lannister (Lena Headey). 
Novità anche per “Doctor Who: per lo speciale di Natale è stato scritturato l’attore comico Nick Frost, fan della serie e protagonista al cinema della “trilogia del cornetto”. 
Una volta che morde, la passione per la tv non perdona: dopo aver prodotto “Devious Maids”, l’attrice Eva Longoria finanzierà il nuovo progetto di ABC “Pair of Aces, mentre il regista premio Oscar Steven Soderbergh, creatore della serie in costume “The Knick” con protagonista Clive Owen, trasformerà in una serie il suo film del 2009 “The Girlfriend Experience
Infine buone notizie per i fan di “How I met your mother” e “American Horror Story: i primi possono finalmente sapere l’origine del famoso ananas di Ted (Josh Radnor), mentre i secondi, soprattutto se in cerca di emozioni forti, potranno gioire del clown assassino Twisty, giudicato dallo stesso Ryan Murphy “terrificante”. 


GAME OF THRONES 5: LA SCENA DI NUDO DI CERSEI CI SARA’



I fan che hanno letto i romanzi di George R.R. Martin, da cui è tratta “Game of Thrones”, sanno che nella prossima stagione della serie ci sarà una scena fondamentale: la perfida Cersei Lannister, interpretata da Lena Headey, sarà pubblicamente umiliata da Alto Septon (Jonathan Pryce), che la costringerà a rimanere completamente nuda in chiesa. La scena ha rischiato di non essere girata perché la Croazia film commission non voleva dare il permesso di girare il nudo, ritenuto offensivo, nella chiesa di Dubrovnik, dove si svolgono le riprese. La produzione di “Game of Thrones” ha però trovato un compromesso: l’attrice potrà camminare nuda per le strade della città a patto che non entri svestita nella chiesa. Per le scene da girare all’interno sarà ricostruita una finta cattedrale. 


NICK FROST GUEST STAR NELLO SPECIALE DI NATALE DI DOCTOR WHO 



In questi giorni la BBC ha annunciato che Nick Frost, attore comico inglese protagonista al cinema insieme a Simon Pegg della “trilogia del cornetto”, sarà la guest star d’onore dell’episodio speciale di Natale dell’ottava stagione di “Doctor Who”. Le riprese della puntata speciale, che andrà in onda a Natale in Gran Bretagna, sono attualmente in corso e Frost ha commentato così la sua presenza: “Sono un grande fan della serie e per questo sono entusiasta del fatto che mi abbiano chiesto di essere una guest star nello speciale di Natale di Doctor Who. Leggere il copione è stato molto difficile per me, non volevo spoilerarmi la puntata! Sul set sono riuscito a trattenere a stento le urla da fan”. Anche Moffat, produttore esecutivo, ha commentato il coinvolgimento di Frost: “Frost (Gelo) per l’episodio di Natale è semplicemente logico! Ho lavorato con Nick al film su Tintin molti anni fa ed è un vero piacere riportarlo in televisione per un giro sul TARDIS”. 


SHEA WHIGHAM IN AGENT CARTER 

Shea Whigham, interprete di Eli Thompson in “Boardwalk Empire, è entrato a far parte del cast di “Agent Carter”, serie con protagonista Hayley Hatwell nel ruolo dell’agente Peggy Carter, che nel primo film dedicato alle avventure di Capitan America fa perdere la testa al soldato potenziato. Whigham sarà Roger Dooley, capo del SSR che supervisiona gli agenti Carter, Thompson (Chad Michael Murray) e Sousa (Enver Gjokaj), un ruolo che è il corrispettivo, nel 1946, dell’agente Coulson (Clark Gregg) di “Agents of S.H.I.E.L.D.”. 


RYAN MURPHY SU FREAK SHOW:”TEMO CHE FACCIA TROPPA PAURA” 



Manca ormai poco al debutto della quarta stagione di “American Horror Story” (previsto l’8 ottobre in America), questa volta ambientata in un circo e intitolata “Freak Show”: interrogato sul nuovo capitolo, il creatore Ryan Murphy ha rivelato che teme che gli spettatori possano rimanere sconvolti dal personaggio di Twisty, un clown assassino: “Sono affascinato dalla fobia per i clown perché personalmente io non ne sono spaventato. Ogni volta che giravamo le scene con protagonista Twisty, a metà riprese se ne andava sempre almeno un terzo delle persone della crew perché troppo spaventato. C’è qualcosa di davvero interessante nelle persone che sono terrorizzate dai pagliacci, così abbiamo deciso di procedere e abbiamo cercato di creare il clown più terrificante di tutti i tempi: indossa una maschera sulla parte inferiore del viso e a un certo punto se la toglierà e quando vedrete quello che c’è sotto sverrete dalla paura! Ho persino paura che la gente si spaventi troppo per colpa del clown: quello che fa è da infarto! Ho paura che alla gente venga un arresto cardiaco! Già dalla sua introduzione nel primo episodio il clown è brutale”. 


SYFY ORDINA HUNTERS 

Ispirata al romanzo di Whitley Strieber “Alien Hunter”, la nuova serie di fantascienza “Hunters” è stata appena ordinata da Syfy. Il network ha ordinato 13 episodi che debutteranno, in America, nel 2016 e saranno prodotti da Gale Anne Hurd, produttrice di “The Walking Dead”. La storia, ambientata in Pennsylvania, ruota attorno al detective Flynn Carroll, sospettato di aver ucciso la moglie. Per cercare di dimostrare la propria innocenza, Carroll scopre che tra gli esseri umani si nascondono degli alieni e che il governo degli Stati Uniti ha creato una squadra segreta speciale per ostacolare i loro progetti di invasione. La sceneggiatura è stata affidata a Natalie Chaidez, già scenegiatrice di “Heroes” e “V”, mentre non si sa ancora nulla sul cast. 


CHARLES DANCE RIVELA: TYWIN SARA’ NELLA QUINTA STAGIONE DI GAME OF THRONES 

La HBO non ha voluto commentare la dichiarazione fatta da Charles Dance, interprete del terribile Tywin Lannister in “Game of Thrones”, durante un’intervista rilasciata a MTV Uk, ma lo scoop è troppo succoso per non parlarne: l’attore inglese ha infatti rivelato che per Tywin non è ancora giunto il momento di dire addio alla serie. Chi ha visto il finale della quarta stagione sa che questa rivelazione è contraddittoria quindi, presumibilmente, il personaggio potrebbe tornare grazie a dei flashback. Le parole esatte di Dance sono state: “Non sarò completamente fuori dalla prossima stagione. Non dirò altro. Non avete visto ancora tutto di Tywin Lannister, questo è tutto ciò che dirò”. Non resta dunque che aspettare l’arrivo della prossima stagione. 


RISOLTO IL MISTERO DELL’ANANAS DI HOW I MET YOUR MOTHER 



Dopo nove anni di dubbi, finalmente è stato svelato il mistero dell’ananas di “How I met your mother”: nel decimo episodio della prima stagione della serie, Ted (Josh Radnor) si sveglia, dopo una notte di bagordi, con un ananas sul comodino, senza la minima idea della sua provenienza. Nella versione home-video della serie è stata inserita una scena che spiega come quel frutto è arrivato sul comodino di Ted: ubriaco, il ragazzo ha rubato l’ananas dalla porta della casa del Capitano (Kyle Maclachlan), che, seguendo una tradizione familiare ai marinai, tiene un frutto davanti alla parta di tutte le sue abitazioni, compresa quella di New York. 


MICHAEL BAY E JERRY BRUCKHEIMER INSIEME PER PRODURRE UNA SERIE SULLA DROGA 

I produttori Michael Bay e Jerry Bruckheimer hanno deciso di produrre insieme, per il canale TNT, una serie televisiva incentrata sul traffico di droga nella Florida degli anni ’70. Il progetto, per ora chiamato semplicemente “Untitled cocaine project” (progetto senza titolo sulla cocaina), è ispirato al documentario del 2006 “Cocaine Cowboys” di Billy Corben ed è stato affidato a Michelle Ashford, creatrice di “Masters of Sex”. 


TYRANT RINNOVATO PER UNA SECONDA STAGIONE 

FX ha deciso di rinnovare per una seconda stagione “Tyrant”, thriller politico scritto da Howard Gordon e Gideon Raff, produttori di “Homeland”. La serie, che ruota attorno a una famiglia americana coinvolta in un intrigo politico internazionale, avrà dunque una seconda stagione composta da 13 episodi, che andranno in onda, in America, nell’estate 2015. 


NICK TARABAY IN ARROW 

La terza stagione di “Arrow” sarà letteralmente piena di antagonisti: tra i tanti, Freccia Verde (Stephen Amell) dovrà vedersela anche con Digger Harkness alias Capitan Boomerang, principale nemico di Flash. Il personaggio, interpretato da Nick Tarabay, Ashur in “Spartacus”, apparirà nel settimo e ottavo episodio della serie, consentendo un crossover proprio con “The Flash”, spin-off di “Arrow”, in arrivo ai primi di ottobre. 


RILEY KEOUGH IN THE GIRLFRIEND EXPERIENCE 



Il regista premio Oscar Steven Soderbergh ci sta prendendo gusto con la televisione: dopo aver prodotto “The Knick”, serie in costume con Clive Owen nei panni di un chirurgo, Soderbergh trasformerà il suo film del 2009 “The Girlfriend Experience” in una serie tv. Il progetto sarà composto da 13 episodi, che andranno in onda nel 2015 su Starz, e seguirà le vicende di una prostituta d’alto bordo e approfondirà il suo rapporto con i clienti. A ricoprire il ruolo principale, che nel film fu affidato alla pornostar Sasha Grey, è Riley Keough, attrice che con Soderbergh ha già lavorato nel film “Magic Mike”. 


EVA LONGORIA PRODUCE IL DRAMMA POLITICO PAIR OF ACES 

Dopo aver prodotto “Devious Maids”, l’ex casalinga disperata Eva Longoria ha deciso di rituffarsi nella produzione televisiva: l’attrice si sta infatti occupando di “Pair of Aces”, dramma familiare, scritto da Meredith Lavender e Marcie Ulin, prodotto per ABC, ambientato in Texas e incentrato sull’ascesa politica di due fratelli, Chris e Alex Reyes, e sulla madre Maria, donna determinata a trasformare la sua famiglia in una potente dinastia.


Pubblicato su TvZap.

martedì 23 settembre 2014

Top10 – i migliori episodi di Lost

Il 22 settembre 2004 andava in onda il primo episodio di “Lost”, serie creata da J.J. Abrams e Damon Lindelof destinata a cambiare per sempre la televisione: a dieci anni dall’esordio, rendiamo omaggio all’isola misteriosa e ai suoi protagonisti con una classifica dedicata ai migliori episodi della serie




Il 22 settembre 2004 si schiantava, su una non ben precisata isola del Pacifico, il volo Oceanic 815: da quel momento la televisione e l'immaginario di chi ha vissuto e condiviso l'"esperienza LOST", non sono più stati gli stessi. Nata dalla mente di J.J. Abrams, Damon Lindelof, Carlton Cuse e Jeffrey Lieber, "Lost" ha cambiato il modo di fare e scrivere televisione, la sua fruizione e la partecipazione emotiva e virtuale del pubblico. 

Grazie a orsi polari, botole, numeri misteriosi, fumo nero e a un uso originale di flashback, flashforward e, persino, flashsideways, "Lost" rimane ancora oggi un prodotto unico nel suo genere, difficilmente classificabile e a cui tutti devono far riferimento. Nonostante le polemiche nate grazie al finale, che ha diviso in maniera violenta gli appassionati, "Lost" rimane una delle opere televisive più importanti del decennio, soprattutto grazie ai suoi numerosi e indimenticabili personaggi, cuore pulsante della serie. 

In occasione dei primi dieci anni di "Lost", rendiamo omaggio alla serie con la classifica dei migliori dieci episodi.  


10. AB AETERNO (6X09) 



Uno dei pochissimi episodi in costume di "Lost", "Ab aeterno" rivela diversi dettagli importanti della storia: la vera età e origine di Richard Alpert (Nestor Carbonell), il cui vero nome è Ricardo, guardiano dell'isola, la provenienza della nave Black Rock (Roccia Nera), la distruzione della statua e il rapporto che c'è tra Jacob (Mark Pellegrino) e L'Uomo in Nero (Titus Welliver). Oltre a svelare questi misteri, l'episodio è anche una riflessione sul bene e il male, sui sentimenti umani e sull'importanza delle scelte: temi centrali di "Lost". 


9. UOMO DI SCIENZA, UOMO DI FEDE (MAN OF SCIENCE, MAN OF FAITH 2X01) 



Dopo un anno di attesa per scoprire cosa contenesse la botola, nessuno si aspettava quello che viene mostrato, soprattutto non al ritmo della canzone "Make your own kind of music" di Mama Cass: un inizio di stagione folgorante. Questo episodio, al cui centro, come suggerisce il titolo, c'è l'eterno conflitto tra scienza e fede, introduce Desmond Hume (Henry Ian Cusick), personaggio chiave della serie, e uno degli espedienti più fortunati: il pulsante collegato al contatore da 108 minuti. 


8. LA FINE (6X17-18) 



Forse l'episodio che ha fatto più discutere nella storia della televisione, il finale di "Lost" ha diviso il pubblico tra chi è rimasto deluso dalla mancata soluzione di tutti i misteri, chi non l'ha capito e chi ne ha apprezzato il mantenersi fedele al vero centro della serie: i suoi personaggi. Al di là degli enigmi, serviti principalmente per intrigare il pubblico, "Lost" è sempre stato un racconto corale in cui ogni personaggio, e la sua evoluzione, è un tassello fondamentale: è naturale dunque che il finale si concentrasse più sulla parte emotiva e umana della storia. 


7. DEJA VU (FLASHES BEFORE YOUR EYES 3X08) 



In seguito all'esplosione del bunker, Desmond (Henry Ian Cusick) acquisisce l'abilità di andare indietro e avanti nel tempo con la mente: grazie a questa capacità, salva Claire (Emilie De Ravin) dall'annegamento. Incuriositi, Charlie (Dominic Monaghan) e Hurley (Jorge Garcia) si fanno raccontare diversi dettagli della vita di Desmond, il cui destino sembra indissolubilmente legato a quello dell'isola. Esempio illustre di come si debbano usare i flashback in una storia, "Deja vu" è magnificamente scritto, e presenta una delle frasi simbolo di "Lost": "L'universo trova sempre il modo di correggere la rotta". 


6. GREATEST HITS (3X21) 



Avvertito da Desmond (Henry Ian Cusick) che Claire (Emilie de Ravin) sarebbe sopravvissuta solo se lui si fosse sacrificato, Charlie (Dominic Monaghan) decide di andare a compiere la missione alla stazione Dharma lo Specchio. Nel cammino, Charlie compila la top5 dei momenti più belli della sua vita. Una delle puntate più toccanti di "Lost", "Greatest Hits" è un perfetto esempio della capacità della serie di bilanciare alla perfezione emotività, azione e scrittura brillante. 


5. EXODUS (1x24-25) 



Uno degli episodi simbolo di "Lost", "Exodus" contiene alcune delle immagini più belle della serie, ovvero quella della zattera su cui Sawyer (Josh Holloway) e gli altri partono pieni di speranze e l'inquadratura dal basso verso l'alto della botola aperta: John (Terry O'Quinn) e Jack (Matthew Fox), rispettivamente simbolo di fede e scienza, guardano insieme verso l'ignoto. 


4. DEUS EX MACHINA (1x20) 



"Deus ex machina" è uno degli episodi più dolorosi di "Lost": dedicata a John Locke (Terry O'Quinn), di cui scopriamo il terribile passato di bambino abbandonato in orfanotrofio e poi truffato e reso paralitico in età adulta dal padre, la puntata è incentrata sulla fede e sul rapporto tra genitori e figli. La morte di Boone (Ian Somerhalder) e la fortissima immagine della luce che appare all'improvviso dalla botola, sono tra i momenti più alti di "Lost". 


3. PILOTA (1x01-02) 



A dieci anni dalla prima messa in onda l'episodio pilota di "Lost" resta una delle cose più incredibili mai viste in televisione: l'occhio di Jack (Matthew Fox) e quello dello spettatore si aprono per la prima volta su un mondo che ha cambiato per sempre la storia della televisione. La scrittura da grande film d'avventura, gli effetti speciali curatissimi, un cast corale di forte impatto e la regia travolgente di J.J. Abrams ne fanno uno dei capisaldi della tv contemporanea. 


2. ATTRAVERSO LO SPECCHIO (THROUGH THE LOOKING GLASS 3x22-23) 



Il finale della terza stagione è forse il culmine dell'intera serie: sull'isola Charlie (Dominic Monaghan) si sacrifica pur di aiutare i suoi compagni e dà vita all'iconica scena di "Not Penny's boat" (non è la barca di Penny), cui si alternano momenti dedicati a Jack (Matthew Fox), che, inizialmente, sembrano dei flashback ma, nel leggendario finale del "We have to go back!" (dobbiamo tornare indietro), si scoprono essere dei flashforward in cui Jack è riuscito a fuggire dall'isola. Un'incredibile scatola cinese di emozioni e trovate geniali, nonché una tragedia per chi ha dovuto aspettare un anno per scoprire il seguito. 


1. LA COSTANTE (THE CONSTANT 4x05) 



Forse una delle cose più belle ed emotivamente devastanti mai viste in televisione, "La costante" è l'esempio lampante di come in "Lost" enigmi e misteri siano strumenti al servizio di qualcosa di più potente, ovvero i sentimenti. Vero e proprio trattato sull'amore, "La costante" è la parte umana di "Lost" al suo meglio: Desmond (Henry Ian Cusick) smuove passato, presente e futuro pur di sentire al telefono Penny (Sonya Walger), la donna che ama, e dirle che la ama. Una delle più belle dichiarazioni d'amore mai viste e un generatore automatico di lacrime a profusione.


Pubblicato su TvZap.

Lost, dieci anni fa il primo episodio della serie ‘assoluta’

Il 22 settembre 2004 andava in onda il primo episodio di “Lost”, serie creata da J.J. Abrams e Damon Lindelof che ha cambiato per sempre il modo di fare, fruire e condividere la televisione: a dieci anni di distanza dall’esordio, e a quattro dalla fine della serie, ecco perché ancora oggi non si può prescindere dall’isola e dai suoi protagonisti 



Il 22 settembre 2004 si schiantava, su una non precisata isola del Pacifico, il volo Oceanic 815: portati per mano dai 48 sopravvissuti del volo della Oceanic Airlines da Sydney a Los Angeles, gli spettatori di “Lost” non sapevano allora che stavano per vivere un’esperienza che avrebbe fatto la storia della televisione. Creata da J.J. Abrams, Damon Lindelof, Carlton Cuse e Jeffrey Lieber, “Lost” è divenuta un vero e proprio fenomeno pop che, nonostante lo sciopero degli sceneggiatori del 2007 e la pressione del network (ABC) per allungare la serie di una stagione, ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nel mondo del racconto audio-visivo e diventare, nel bene e nel male, un punto di riferimento con cui fare i conti. 

A dieci anni di distanza dall’esordio, e a quattro dalla conclusione della serie, i fan e i detrattori di “Lost” ancora non si danno pace: orsi polari, botole, fumo nero e costanti sono ancora oggi simboli forti e suggestivi. In occasione del decimo anniversario della serie, spieghiamo in cinque punti, proprio come fa Charlie (Dominic Monaghan) nell’episodio “Greatest Hits, perché, per ogni appassionato di serie televisive, “Lost” è imprescindibile. 


#1 UNA SERIE NON CLASSIFICABILE 

Prima di “Lost” soltanto “Twin Peaks“, la serie madre della televisione moderna creata da David Lynch e Mark Frost, era stata in grado di staccarsi dalla triade “medici-avvocati-poliziotti” di cui la televisione era piena. Abbandonando strade già battute e personaggi stereotipati, Lynch creò un mondo singolare e straniante, gettando le basi per tutte le serie moderne. Forte dell’esperienza di “Twin Peaks” e di una maggiore libertà creativa ed economica, J.J. Abrams e soci sono riusciti a creare una serie per cui ancora oggi è difficile trovare un genere preciso che la descriva: fantascienza, avventura, thriller, drama, sovrannaturale, compendio di filosofia, “Lost” è tutto questo e molto di più. La prova è che in questi dieci anni in molti hanno provato a imitare la natura polimorfa della serie, ma senza riuscire a bissarne il successo e la perfetta alchimia: “FlashForward”, “Alcatraz” e altri hanno provato a ripercorrere quella strada, ma senza mai elevarsi all’altezza dell’originale. 

Menzione speciale per la musica di Michael Giacchino: il compositore, premio Oscar nel 2010 per la colonna sonora di “Up”, con la sua musica ha nobilitato “Lost”, contribuendo fortemente alla costruzione dell’identità della serie, un lavoro paragonabile solo a quello svolto da Angelo Badalamenti per (di nuovo) “Twin Peaks”. Un sodalizio talmente riuscito quello tra Giacchino e Abrams, da portarli a collaborare anche in “Fringe”, altra serie creata da Abrams, e nei successivi film del regista, tra cui “Star Trek” e “Super8″. 


#2 FLASHBACK, FLASHFORWARD E FLASHSIDEWAYS 

Se c’è una cosa in cui “Lost” ancora oggi resta imbattuta è la costruzione della storia su diversi livelli temporali: l’uso dei flashback per approfondire la storia dei personaggio è divenuto presto uno dei tratti distintivi della serie, che con il passare delle stagioni ha osato sempre di più e ha sperimentato con i flashforward (balzi temporali in avanti) e persino con i flashsideways (versioni alternative del presente). Nella quinta stagione gli autori, forse, si sono fatti prendere troppo la mano, ma sono riusciti sempre a mantenersi coerenti con la storia, a differenza di serie come “Heroes”, tragicamente deturpate dai salti temporali. Questi strumenti narrativi, insieme all’uso massiccio del cliffhanger (il colpo di scena finale), hanno reso possibili alcuni dei momenti migliori di “Lost”, come il celeberrimo “we have to go back” (dobbiamo tornare indietro) della terza stagione, la puntata gioiello della quarta stagione “La costante” o la grande rivelazione finale. 


#3 RIFERIMENTI 

Come ogni opera di culto che si rispetti, “Lost” è grande anche per l’uso, più o meno esplicito, di importanti riferimenti culturali: la colonna vertebrale della serie, fondata su grandi classici della letteratura, può vantare omaggi a capolavori come “Il signore delle mosche“, “Cuore di tenebra“, “Alice nel paese delle meraviglie“, “Il mago di Oz” e “I fratelli Karamazov” (che gli spettatori più attenti avranno individuato come matrice alla base del tanto discusso finale), alla Bibbia, basti pensare alle puntate intitolate “Il salmo 23″ ed “Esodo” e al cognome del protagonista Jack Shephard (pastore), e ad alcuni dei più grandi filosofi illuministi, come Locke, Hume e Rousseau, che danno il cognome a personaggi chiave. Accanto a questa base colta, “Lost” è zeppo di riferimenti alla cultura pop: basti pensare ai discorsi di Hugo (Jorge Garcia) su “Star Wars“, “Ritorno al Futuro” e “Indiana Jones“. 


#4 FRUIZIONE E CONDIVISIONE 

“Lost” ha fatto la storia anche per quanto riguarda l’evoluzione della fruizione delle serie tv e la loro condivisione da parte del pubblico: prima di “Lost” il pubblico era abituato a guardare le serie televisive aspettando il giorno d’uscita in televisione e, soprattutto per quanto riguarda i paesi come l’Italia, la messa in onda locale, molto spesso in estremo ritardo rispetto a quella originale. Con la serie creata da J.J. Abrams, grazie anche alla disponibilità della tecnologia adatta, gli spettatori hanno abbattuto le distanze tra messa in onda originale e del paese d’appartenenza, costringendo le televisioni locali a riconsiderare i tempi di programmazione: per quanto riguarda l’Italia, la sesta stagione di “Lost” è stata trasmessa da Sky, in lingua originale con sottotitoli in italiano, a un giorno di distanza dalla programmazione americana, e, doppiata, una settimana dopo, arrivando a mettere in onda il finale in contemporanea con l’America. Se oggi in Italia serie come “The Walking Dead” e “The Leftovers” sono trasmesse in contemporanea con l’America è merito soprattutto di “Lost”. Altro aspetto esploso con la serie è stata la condivisione social: gli spettatori, impazziti per i misteri di “Lost” e stimolati dagli autori (che hanno disseminato la serie con indizi, hanno diffuso mini episodi tra una stagione e l’altra e creato videogiochi come The Lost Experience e Find 815), hanno creato vere e proprie comunità di appassionati, dato vita a LostPedia (sito interamente dedicato alla serie ispirato a WikiPedia) e cominciato a usare in massa i social network per scambiare commenti e opinioni sulla serie. Una pratica che oggi è la norma, ma che è cominciata dieci anni fa proprio con “Lost”. 


#5 SCIENZA E FEDE 

Al di là di tecniche narrative, riferimenti e fenomeni di condivisione, la bellezza di “Lost” sta nell’aver saputo creare una storia e dei personaggi in grado di parlare, con linguaggio moderno, di temi universali come l’amore, la morte, l’elaborazione del lutto, l’eterno conflitto tra scienza e fede e l’importanza di comunicare e condividere il proprio destino con gli altri: facendo proprio il verso di John Donne “nessun uomo è un isola“, gli autori di “Lost” hanno saputo costruire una grande epopea epica dal valore universale, in cui sono toccati tutti i temi tipici della grande letteratura. A prescindere dalla risoluzione dei misteri, “Lost” è sempre stata soprattutto un viaggio di formazione, una ricerca spirituale e morale, un percorso in cui i personaggi, e il pubblico, si sono interrogati sulle grandi domande (“che senso ha la vita?”, “cos’è l’amore?”, “quanto conta il libero arbitrio?”) che l’umanità si pone dall’alba dei tempi, il tutto rappresentato con immagini forti, basti pensare alla botola o alla stessa isola. Un viaggio che, parafrasando il finale di “Lost”, è servito soprattutto “per ricordare e farcene una ragione“.


Pubblicato su TvZap.

domenica 21 settembre 2014

THE STRAIN: COMMENTO ALL'EPISODIO 1X10, LOVED ONES

Un avvenimento infausto sconvolge il dottor Goodweather, mentre Dutch cerca di rimediare al suo errore 




Plot 

Al banco dei pegni di Setrakian (David Bradley), Zach (Ben Hyland) trova un computer funzionante attraverso cui riesce a rintracciare il telefono della madre: Ephraim (Corey Stoll) si mette dunque alla ricerca di Kelly (Natalie Brown) e nel percorso scopre che il telefono è ora in possesso di una senza tetto. Facendosi guidare dalla donna nel punto in cui ha trovato l'apparecchio, Eph ritrova la macchina dell'ex moglie, in cui ci sono tracce di sangue. Il dottor Goodweather capisce che anche Kelly potrebbe essere stata contagiata: il dubbio si trasforma in certezza quando, arrivato a casa di Diane (Inga Cadranel), la migliore amica di Kelly, trova la donna e il figlio contagiati, con ancora in mano la collanina strappata dal collo della donna. Nel frattempo Dutch (Ruta Gedmintas) vuole rimediare al suo errore e, insieme a Vasily (Kevin Durand), si introduce nel grattacielo dell'azienda di Edrich Palmer (Jonathan Hyde): la coppia viene immediatamente scoperta e il confronto della donna con il magnate non ha successo. Palmer ordina al suo braccio destro Fitzwilliams (Roger R. Cross) di liberarsi dell'hacker, ma l'uomo, sconvolto dalla piega assunta dagli eventi a causa delle scelte del suo capo, decide di risparmiare la vita a Dutch e Vasily. 


Cosa ci è piaciuto 

Forse è sconveniente dirlo, ma il piatto e noioso personaggio di Kelly, fino a ora rappresentata semplicemente come l'ex moglie delusa, con il contagio ha guadagnato diversi punti: grazie a lei possiamo assistere "dall'interno" all'intero processo di trasformazione in strigoi, riuscendo persino a vedere le cose attraverso i suoi occhi. Uno stratagemma narrativo ben sfruttato che, alternato alla disperata ricerca parallela di Ephraim, si rivela efficace anche dal punto di vista emotivo. 


Cosa non ci è piaciuto 

Se la trasformazione di Kelly è vincente, il tentativo di Dutch di rimediare all'errore commesso è molto meno convincente: una hacker così esperta avrebbe dovuto elaborare un piano migliore, inoltre anche l'improvviso cambiamento di idee di Fitzwilliams è un po' forzato. Non convince nemmeno il ritrovamento da parte di Zach del telefono della madre: la rete è giù da giorni e il ragazzino riesce magicamente a far funzionare un computer rintracciando il cellulare? Scorciatoie narrative che fanno storcere il naso. 


L'angolo del mostro 

Grazie alla trasformazione di Kelly in strigoi abbiamo scoperto come vedono i vampiri: una volta mutati vedono le persone come sacche di sangue ambulanti, di cui riescono a individuare ogni vaso del sistema circolatorio. 




What's next 

Ora che Ephraim sa che Kelly è diventata un vampiro, come reagirà quando la ritroverà? Il Maestro potrebbe usare questa sua debolezza contro il dottore? Vista la sua preoccupazione circa le scelte del proprio capo, Fitzwilliams in futuro potrebbe rivelarsi fondamentale per la lotta contro Il Maestro? 


Voto 4/5


Pubblicato su Movieplayer.

THE STRAIN: COMMENTO ALL'EPISODIO 1X09, THE DISAPPEARED

Dopo l'adrenalinica battaglia nel supermercato, il gruppo si concede un momento per riprendere fiato e individua un nuovo obiettivo da seguire 





Plot 

Ancora sconvolto dalla morte di Jim (Sean Astin), Ephraim (Corey Stoll) vuole correre a casa per accertarsi che suo figlio Zach (Ben Hyland) stia bene: qui trova Matt (Drew Nelson), il nuovo compagno della moglie ormai trasformato, intento a dare la caccia al bambino. Eph uccide allora Matt e affida Zach a Setrakian (David Bradley) mentre lui e Nora (Mia Maestro) si disfano del corpo. Preso con sé il bambino, Setrakian accompagna a casa Dutch (Ruta Gedmintas), che scopre che la sua compagna, Nikki (Nicola Correia Damude), le ha rubato tutti i soldi ottenuti da Palmer (Jonathan Hyde): la donna decide quindi di seguire Setrakian. Arrivati al banco di pegni, Dutch rivela al vecchio che è stata lei a far saltare le comunicazioni di New York, piazzando quattro congegni agli angoli della città che bloccano la fibra ottica. 

Nel frattempo Gus (Miguel Gomez) e Felix (Pedro Miguel Arce) vengono trasferiti dalla stazione di polizia al carcere, ma durante il tragitto Felix si trasforma in strigoi e attacca gli altri detenuti: Gus riesce a scappare, ma prima è costretto a uccidere l'amico. Grazie a dei flashback, scopriamo inoltre che Setrakian tentò, senza successo, di uccidere il Maestro mentre era prigioniero al campo di concentramento e che Eichorst è stato trasformato in vampiro, direttamente dal Maestro, proprio in quel periodo. 


Cosa ci è piaciuto 

The Disappeared è al momento uno degli episodi meno riusciti di The Strain: la storia torna a essere frammentata e il ritmo cala vertiginosamente rispetto all'episodio precedente. Però, grazie a un flashback che arriva nel finale, vediamo finalmente il vero aspetto del Maestro, che ricorda moltissimo quello del primo vampiro visto al cinema, ovvero il Nosferatu di Murnau. 


Cosa non ci è piaciuto 

Dopo l'adrenalinica battaglia di Creatures of the Night, in questo episodio i personaggi, e il pubblico, sono costretti a prendersi un momento di pausa: in questa puntata si agisce poco e si parla molto, introducendo di nuovo il personaggio di Gus, di cui ancora non è ben chiaro il ruolo, e quello della moglie di Ephraim, lasciati da parte per qualche puntata. Un calo di ritmo forse troppo repentino rispetto ai fasti della puntata precedente. 


L'angolo del mostro 

L'attesa è durata ben nove episodi, ma finalmente The Strain mostra il volto del Maestro: praticamente il Nosferatu di Muranu con più anelli alle (enormi) dita. 




What's Next 

Ora che Setrakian sa cosa blocca le comunicazioni, il gruppo si darà presumibilmente da fare per risolvere questo problema. Restano inoltre ancora diverse domande senza risposta: quali sono i veri intenti del Maestro? Chi sono i vampiri che danno la caccia ai propri simili? Che ruolo ha Gus nella storia? Che fine ha fatto la moglie di Ephraim? 


Voto 3/5

sabato 20 settembre 2014

Call me Francesco, Once upon a time the Mafia, I Corleonesi: tutte le novità di Taodue

Tra le novità Taodue per la prossima stagione “Squadra Mobile”, spin-off di “Distretto di Polizia”, “Il bosco”, “Call me Francesco, The Pope”, racconto della gioventù di papa Francesco e “Ignoto 1″, sull’omicidio di Yara Gambirasio: soprattutto una serie di progetti ambiziosi che puntano al mercato estero 


Pietro Valsecchi, amministratore delegato di Taodue, società di produzione cinematografica e televisiva di proprietà del gruppo Mediaset, ha presentato al Roma Fiction Fest i nuovi progetti in cantiere per la prossima stagione televisiva. Progetti ambiziosi che puntano al mercato estero, come “Call me Franscesco, The Pope, sulla gioventù di papa Francesco, “Once upon a time the Mafia” e “I Corleonesi” (“Il capo dei Capi” versione USA), queste ultime entrambe girate in inglese per il mercato americano. “La Taodue ha sempre pensato alla fiction come a uno straordinario veicolo per far viaggiare gli spettatori all’interno di mondi differenti: a volte realtà difficili e altre volte vite straordinarie, ma sempre storie importanti da far conoscere al pubblico” ha dichiarato Valsecchi, che ha proseguito: “Dopo aver dato al pubblico italiano quasi mille ore di televisione di qualità, abbiamo deciso di esplorare i mercati internazionali e in particolare quello americano: una sfida difficile ma che ci sentiamo in grado di affrontare grazie all’esperienza maturata in questi anni in Italia”.  


IL BOSCO 



Presentato in anteprima al Roma Ficiton Fest, “Il bosco” arriverà in televisione questo autunno in prima serata su Canale5, con quattro puntate da 100 minuti l’una dirette da Eros Puglielli: la storia è quella di Nina Ferrari, giovane psicologa interpretata da Giulia Michelini, che dopo venti anni torna nel suo paese d’origine. Nina si è allontanata da casa per via dell’improvvisa scomparsa di sua madre, trauma che non ha mai superato: indagando sulla madre e sulla morte di una ragazza, Eleonora, uccisa nella stessa sera della scomparsa della madre, Nina si convince che la verità sia molto più oscura e che in libertà potrebbe esserci un serial killer. Nel cast anche Claudio Gioè, che interpreta Alex Corso, fidanzato di Eleonora accusato dell’omicidio della ragazza, e Andrea Sartoretti, l’ispettore Damiani, che aiuta Nina nelle indagini. 


SQUADRA ANTIMAFIA 7 



In onda con la sesta stagione, “Squadra Antimafia” tornerà anche il prossimo anno, con una settima serie, attualmente in fase di riprese. “Squadra Antimafia 7″ si concentrerà sempre sulla squadra Duomo di Catania diretta dal vice questore Domenico Calcaterra (Marco Bocci), questa volta impegnata nell’indagare sulle infiltrazioni della mafia nei centri di potere economici e finanziari coinvolti nelle costruzione di un’infrastruttura energetica internazionale. La nuova stagione vedrà l’introduzione di due nuovi personaggi: il vice questore Davide Tempofosco, interpretato da Giovanni Scifoni, e Anna Cantalupo, analista finanziaria cui dà volto Daniela Marra. “Squadra antimafia 7″ arriverà in tv ad autunno 2015. 


ROMANZO SICILIANO 

Nuova sfida di Taodue è “Romanzo Siciliano”, serie poliziesca che nasce come evoluzione naturale della fortunata “RIS”: ambientata a Siracusa e composta da otto episodi, la serie ha come protagonista Fabrizio Bentivoglio, alla prima esperienza con la serialità poliziesca. Bentivoglio interpreta il colonnello dei Carabinieri Sergio Spada, descritto come uomo di grande carisma, alla caccia del boss Buscemi, latitante di cui nessuno conosce il vero volto. Ad affiancare Bentivoglio un cast di volti noti del piccolo schermo italiano: Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi, Filippo Nigro e Claudia Pandolfi, che dà volto alla pm Emma La Torre, con cui Spada instaura un rapporto molto intenso, sia dal punto di vista professionale che privato. 


SQUADRA MOBILE 

“Squadra Mobile” sarà una sorpresa gradita per i fan di “Distretto di Polizia”: protagonista della serie è infatti l’ispettore Roberto Ardenzi, interpretato da Giorgio Tirabassi, che torna quindi in un vero e proprio spin-off. “Parlando con Pietro abbiamo deciso di far tornare l’ispettore Ardenzi” ha detto Tirabassi, che ha continuato: “Dopo anni di DIA in Sicilia, Ardenzi potrà tornare a Roma nella Squadra Mobile. Ci siamo concentrati molto sulla costruzione del nuovo gruppo e sulla linea narrativa da seguire: questa volta fin da subito si saprà che all’interno del gruppo c’è una mela marcia. Ci sarà molta azione, che non è semplice da girare: non siamo tutti così preparati fisicamente e alcune scene sono davvero impegnative”. Ambientata a Roma, la serie segue gli agenti della Squadra Mobile della polizia, coinvolti nei casi più disparati, da rapine e omicidi a stalking e ricatti. Oltre a Tirabassi nel cast c’è anche Daniele Liotti, nei panni del poliziotto Sabatini, amico e collega di Ardenzi, che gli riserverà un’amara sorpresa: “Voi lo vedete tutto così bellino, ma in realtà sarà un cattivo tremendo” ha commentato Tirabassi. Liotti si è detto felice di tornare a lavorare con Valsecchi: “Con Pietro ho fatto “Il capo dei Capi”, che è stata una delle cose migliori della mia carriera. Sono felice quindi di poter tornare a lavorare con lui e soprattutto di poter avere al mio fianco un attore del calibro di Giorgio Tirabassi”. Nel cast figurano anche Valeria Bilello e Antonio Catania. 


CALL ME FRANCESCO: THE POPE 

Tra i progetti più attesi della Taodue c’è “Call me Francesco: The Pope”, film scritto e diretto da Daniele Luchetti, che arriverà prima nelle sale cinematografiche a primavera 2015 e poi andrà in onda in televisione sotto forma di miniserie. Girato tra Argentina e Italia in lingua spagnola, il film racconta la giovinezza di papa Francesco, interpretato da Rodrigo De La Serna, protagonista insieme a Gael Garcia Bernal del film “I diari della motocicletta”. A presentare il progetto insieme a Valsecchi Daniele Luchetti, che ha dato qualche informazione sul film: “Qualche anno fa la televisione era considerata il tempo senza cinema, ora invece c’è stato un ribaltamento completo: la televisione oggi è il cinema con più tempo. Quando Pietro mi ha proposto questo progetto all’inizio sono rimasto spiazzato: io non sono credente ma la figura di papa Francesco mi ha conquistato. Credo che sia una figura in grado di emozionare, è molto comunicativo. Nel film cercheremo di raccontare il percorso umano e spirituale che lo ha portato a diventare papa. La storia non sarà banale, anche perché in Argentina la Chiesa è stata spesso collusa con la dittatura: racconteremo quindi l’idealismo di quest’uomo che è riuscito a essere un uomo rivoluzionario per la Chiesa e che è diventato una figura di riferimento prima nel suo paese e poi in tutto il resto del mondo”. 


ULTIMO 5 

In questi giorni nelle sale cinematografiche con “Senza nessuna pietà”, il regista Michele Alhaique firmerà le due puntata di “Ultimo 5″, miniserie che vedrà il ritorno in tv del capitano Ultimo interpretato da Raul Bova, questa volta impegnato nelle indagini su un traffico di droga internazionale che parte dal Sul America per arrivare in Italia. 


LE MANI DENTRO LA CITTÁ 

Torna la famiglia Marruso, clan della ‘ndrangheta decisa a impadronirsi di Milano: questa volta i Marruso dovranno affrontare una guerra intestina per il comando del clan. La nuova serie sarà composta da sei puntate. 


IGNOTO 1 

“Ignoto 1″, miniserie in due puntate scritta con la consulenza della giornalista Fiorenza Sarzanini, ricostruisce l’indagine sull’omicidio di Yara Gambirasio, la dodicenne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010. La serie si concentrerà soprattutto sul processo investigativo, come spiegato dalla Sarzanini: “Il caso Yara ha visto impiegata una forza investigativa senza precedenti in Italia: le indagini sono cominciate da una singola macchia di sangue. Noi ci concentreremo soprattutto su questo, sul lavoro investigativo che è durato quattro anni. Cercheremo di lasciare sullo sfondo Yara, in modo da non urtare la sensibilità della famiglia. La storia inoltre è interessante anche per i fatti che sono emersi in seguito: l’uomo individuato come assassino a sua volta ha una storia particolare, è un figlio cui non è stata detta la vera identità del padre. Una realtà di provincia che all’inizio delle indagini sembrava molto meno singolare”. 


I PROGETTI PER IL MERCATO AMERICANO: ONCE UPON A TIME THE MAFIA, I CORLEONESI E BUSCETTA 

Valsecchi ha inoltre presentato con orgoglio i suoi nuovi progetti internazionali, girati in inglese e pensati appositamente per il mercato americano: “Once upon a time the Mafia“, scritta e diretta da Giovanni Veronesi, ambientata nella New York degli anni ’20 e ’30, in cui due fratelli italiani immigrati in America hanno a che fare con la mafia locale, tra proibizionismo e corruzione; “I Corleonesi“, descritta come la versione americana di “Il capo dei Capi” diretta da Pietro Scalia, e “Buscetta“, miniserie in due puntate girata tra Italia, Sud America e USA, sulla vita di Don Masino, alias Tommaso Buscetta, uno dei massimi esponenti di Cosa Nostra divenuto poi il primo grande pentito della Mafia. 


DAL WEB AL GRANDE E PICCOLO SCHERMO: I NUOVI PROGETTI DEI THE PILLS E DI EDOARDO FERRARIO 

Ultimo punto all’ordine del giorno è stato la presentazione dei progetti che vedranno come protagonisti alcuni dei talenti emersi dal web: dopo averli portati in televisione e al cinema con “Smetto quando voglio”, in cui interpretavano dei camei, Valsecchi ha deciso di dare ulteriore fiducia ai The Pills, collettivo comico romano che si è conquistato una fedele fetta di appassionati grazie ai suoi video satirici in bianco e nero. I The Pills stanno realizzando il loro primo lungometraggio, intitolato “Mezzogiorno meno un quarto, la cui trama è ancora segretissima. Altro talento del web reclutato da Valsecchi è Edoardo Ferrario, autore della webserie “Esami”, che per Taodue realizzerà una striscia comica televisiva e un film. 

Abbiamo intervistato l’attore, sceneggiatore e regista che ci ha raccontato qualcosa in più sulla sua avventura. 

Edoardo Ferrario in Esami


Per Taodue realizzerai un film e uno show: ci puoi dare qualche anticipazione? 

Il film lo sto ancora scrivendo, è in fase di preparazione: sarà comunque una pellicola basata su diversi personaggi comici, lavoro che ho già affrontato in “Esami” e che è la mia passione. Mi piace molto la “comicità osservazionale”, creare dei personaggi basati su comportamenti che mi colpiscono. Il film lo realizzerò in seguito, mentre ora con Valsecchi siamo al lavoro su uno show basato su sketch in cui interpreto diversi personaggi, sarà una striscia quotidiana, una sorta di “one man show” anche se probabilmente ci saranno anche delle guest star, come è già successo in “Esami”: forse tornerò a collaborare con i The Pills. 

Tu prima eri uno studente universitario: l’università ti è servita come palestra per il tuo lavoro da comico? Tutto quello che abbiamo visto in “Esami” ti è successo realmente? 

Sì sono stato uno studente e mi sono laureato in Giurisprudenza a maggio: un’esperienza che mi è servita principalmente per annoiarmi e scrivere “Esami”. È stato un vero e proprio workshop comico intensivo: tutto quello che si vede nella serie è successo realmente. L’unica cosa che ho cambiato sono i nomi dei professori, perché se li avessi fatti non mi sarei laureato. 

Quali sono i tuoi riferimenti? In passato hai studiato qualcosa attinente allo spettacolo o sei un totale autodidatta? 

Sono un fan sfegatato di Carlo Verdone, mi piace molto quel tipo di comicità. Adoro anche i fratelli Guzzanti: con Sabina ho fatto le prime cose in televisione, ero nel cast di “Un due tre stella” nel 2012 su La7, e nel 2013 con Caterina ho lavorato a “La prova dell’otto” su MTV, programma in cui sono nati anche alcuni dei personaggi visti in “Esami”, come Er pips, lo studente di storia dell’arte. Non ho mai fatto una scuola di recitazione, ho solo frequentato un corso di scrittura creativa di un paio d’anni, che mi ha dato i rudimenti per scrivere i miei sketch, per il resto ho imparato tutto con l’esperienza, facendo spettacoli dal vivo nei pub e nei locali a Roma: proprio così mi ha scoperto Sabina, che mi ha fatto portare alcuni dei miei personaggi nel suo programma. Non la ringrazierò mai abbastanza per questo.


Pubblicato su TvZap.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...