Visualizzazione post con etichetta roberto saviano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta roberto saviano. Mostra tutti i post

sabato 25 ottobre 2014

The Jackal: ‘Saviano adora le Vrenzole’

Abbiamo incontrato gli sciacalli Francesco Ebbasta e Ciro Priello, rispettivamente regista e attore del collettivo di videomaker “The Jackal”, che ci hanno parlato del loro rapporto con Roberto Saviano, guest star d’eccezione del loro nuovo episodio di “Gli effetti di Gomorra sulla gente”, terzo, e forse ultimo, capitolo della loro “Trilogia della Frittura” 

Ciro Priello e Francesco Ebbasta


Ospiti del Wired Next Cinema del Festival del Film di Roma, il collettivo di video maker napoletani The Jackal ha incontrato il pubblico insieme a Salvatore Esposito, star di “Gomorra – La serie”, evento televisivo italiano dell’anno. La forza della produzione Sky è talmente dirompente da aver conquistato i The Jackal, fan della serie fin dalla prima messa in onda, al punto di dedicarle una parodia: “Gli effetti di Gomorra sulla gente”. Il primo e secondo episodio hanno totalizzato cinque milioni di visualizzazioni su You Tube, potendo contare anche sulla partecipazione straordinaria proprio di Salvatore Esposito. 

Per il capitolo conclusivo di quella che i The Jackal hanno battezzato la “Trilogia della Frittura”, gli sciacalli del web hanno fatto il salto estremo: coinvolgere Roberto Saviano, l’uomo da cui tutto è nato, autore del romanzo “Gomorra” e creatore della serie insieme al regista Stefano Sollima. 

Abbiamo incontrato Francesco Ebbasta e Ciro Priello, rispettivamente regista e attore dei The Jackal, alla fine dell’incontro con il pubblico: ecco cosa ci hanno detto i ragazzi che sono riusciti a far dire “sta’ senza pensier” a Saviano. 


Qui al Maxxi il pubblico ha potuto rivedere alcuni dei vostri video: che effetto vi fa sentire dal vivo le risate del pubblico quando li vede? In genere vedete semplicemente un numero su YouTube, invece qui avete sentito il calore del pubblico. 

Ciro Priello: “È sempre molto bello e piacevole: personalmente mi fa ridere ancora di più”.  
Durante l’incontro avete detto che il terzo episodio di “Gli effetti di Gomorra sulla gente” sarà l’ultimo. Pensate sia la degna conclusione alla vostra “Trilogia della Frittura”? 

Francesco Ebbasta: “È la degna conclusione. Con questo video romperemo internet”.

Qual è il vostro rapporto con Roberto Saviano? 

FE: “È una persona molto gentile: confesso che non me l’aspettavo, è anche molto simpatico. Si presenta in veste più seria invece conoscendolo abbiamo scoperto che è fan dei nostri video e in particolare di Vrenzole, cosa che ci ha fatto molto piacere. È una persona anche molto umile secondo me”. 

Siete in trattative per realizzare progetti importanti come film e serie tv: quale sarà il vostro primo passo? 

FE: “Forse il primo film dei The Jackal sarà una commedia: ci piacerebbe che fosse una meta-commedia, in grado di prendere in giro e mescolare tutti i generi che abbiamo affrontato fino a ora”. 

Ciro, lei è anche il casting director della società: com’è da attore selezionare altri attori? 

CP: “Mi piace, sono molto cattivo. Scelgo gli attori insieme al regista, che sia Francesco o Giuseppe (Tuccillo), cerchiamo di trovare l’attore migliore per quel determinato ruolo. È un lavoro che mi affascina parecchio: mi piace cercare le caratteristiche che ho in mente per un determinato personaggio”. 

Avete mai litigato per una scelta su cui non eravate d’accordo? 

CP: “No, magari a volte abbiamo pareri diversi e discutiamo, ma non abbiamo mai litigato”. 

A Giffoni, da uno spunto di Alfredo Felco, uno dei vostri “maghi della post-produzione”, era uscita fuori l’idea di realizzare una serie intitolata “Space Mockeys travelling in time”: ci state lavorando? 

FE: “Quella è veramente una bomba, grazie per avermelo ricordato. Magari faremo direttamente il due”.


Pubblicato su TvZap

giovedì 23 ottobre 2014

The Jackal, Esposito e Saviano: “Terzo episodio de Gli Effetti di Gomorra sulla gente per spaccare internet”

I videomaker italiani più talentuosi hanno incontrato Salvatore Esposito, alias Genny Savastano, protagonista di “Gomorra – La serie”, l’evento televisivo italiano dell’anno. E ne approfittano per lanciare il terzo episodio di “Gli effetti di Gomorra sulla gente” con una guest star d’eccezione 

Roberto Saviano in "Gli effetti di Gomorra sulla gente 3"


Dopo gli incontri con Maccio Capatonda e i The Pills, Wired Next Cinema, sezione del Festival del Film di Roma dedicata al web e alle novità audiovisive legate a internet e al cinema, ha lasciato il meglio per ultimo: sempre tra le mura di vetro e cemento del museo MAXXI, si è svolto il più atteso degli incontri in cartellone, quello tra i The Jackal, collettivo di videomaker napoletani che sta cambiando il modo di fare spettacolo sul web, e Salvatore Esposito, alias Genny Savastano, protagonista di "Gomorra – La serie", l’evento televisivo italiano dell’anno. 

Ad affiancare Esposito, ormai uno dei talenti più in vista del panorama italiano, tre membri dei The Jackal, i registi Francesco Ebbasta e Giuseppe Tuccillo, e l’attore Ciro Priello, che insieme all’attore hanno realizzato il secondo video di "Gli effetti di Gomorra sulla gente", parodia della serie diretta da Stefano Sollima diventata virale in pochi giorni e vista, in totale, da cinque milioni di persone. Per i fan della saga, che i tre hanno ribattezzato “la trilogia della frittura“, è stato pubblicato su internet anche il terzo, e forse ultimo, capitolo con una partecipazione straordinaria: Roberto Saviano



Esposito e i The Jackal, oltre a essere napoletani, hanno in comune il fatto di amare profondamente il cinema e le storie e di esporsi in prima linea nella battaglia per un’arte più coraggiosa e meno concentrata sul successo facile, come ha detto con decisione Francesco Ebbasta: “Ormai in Italia si fa tv perché si deve fare: ci sono bravissimi registi, attori e sceneggiatori che sono parcheggiati lì senza poter fare qualcosa di veramente valido. Sono un grande fan di Breaking Bad, ma se io proponessi a qualche produttore italiano la storia di un professore di chimica malato di cancro che spaccia metanfetamina mi direbbero: facciamo che è una suora e spaccia caramelle. I nostri video su Gomorra per certi versi sono stati anche controproducenti: ci hanno proposto di fare un film tutto incentrato su camorristi divertenti. A noi non interessa: se dobbiamo fare un film vogliamo affrontare una storia seria che ci piace. Non vogliamo fare come Frank Matano o Willwoosh, che sono arrivati al cinema con storie deboli, anche se comunque fanno soldi”. Dello stesso parere Esposito: “Dopo Gomorra mi hanno proposto lo stesso identico ruolo in progetti diversi: è assurdo, anche un bambino capirebbe che è una cosa negativa. Robert De Niro ha detto che la carriera di un attore la fanno le sue scelte: io sono disposto anche ad aspettare a lungo per il prossimo ruolo giusto”. 

Idee chiare e sogni precisi, che sono quelli coltivati fin da bambini: “Tutto è partito da me, Alfredo (Felco, addetto agli effetti speciali e post-produzione), Ciro e Simone (Ruzzo, attore)” ha confessato Francesco: “Da ragazzini abbiamo preso in prestito la telecamera del padre di Simone e abbiamo girato un corto in cui Ciro si cacava sotto. Invece di giocare a pallone giravamo video ed eravamo gli sfigati della scuola. Proiettavamo i nostri video nell’aula magna della scuola: nel secondo corto che abbiamo fatto c’era Simone che vomitava. Poi grazie all’avvento di YouTube nel 2005 abbiamo cominciato a caricare video lì e tutto è diventato sempre più serio”. Anche Salvatore sognava il cinema da piccolo: “Sono il classico bambino che sognava di fare l’attore: per me la recitazione è un’arte, il talento è il punto di partenza ma c’è bisogno dello studio. Dentro di me non c’è mai stata la certezza del fatto di potercela fare: ho lavorato in una catena di fastfood fino a 24 anni, pensavo che fare l’attore fosse troppo difficile. A 24 anni però ho avuto una scossa: ho detto perché no? E ho cominciato a studiare. Aiutavo anche gli attori a dire le battute ai casting. Poi è arrivato il provino di Gomorra e il mio sogno si è avverato”. 

Alla fine dell’incontro organizzato da Wired Next Cinema, abbiamo intervistato Salvatore Esposito, che il pubblico spera di vedere ancora nella seconda stagione di “Gomorra – La serie”, le cui riprese cominceranno nei primi mesi del 2015.


Pubblicato su TvZap.

mercoledì 30 aprile 2014

Gomorra – La serie: il volto spietato e oscuro della nuova tv italiana

Il 6 maggio, in anteprima mondiale, arriva su Sky Atlantic, canale 110 di Sky, “Gomorra – La serie”, il kolossal televisivo in 12 episodi ispirato all’omonimo romanzo di Roberto Saviano e diretto dal tris di registi formato da Stefano Sollima, Francesca Comencini e Claudio Cupellini 



Nel 2006 il romanzo d’esordio del giornalista Roberto Saviano intitolato "Gomorra. Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra", affresco del mondo criminale ed economico delle famiglie camorriste di Napoli, Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa, diventò immediatamente un fenomeno letterario e un caso pubblico, vendendo milioni di copie in tutto il mondo e facendo diventare il suo autore una delle figure più in vista nel campo dell’informazione italiana e non solo. Due anni dopo il regista Matteo Garrone trionfava a Cannes con il film tratto dal romanzo, vincendo il Grand Prix della Giuria e ottenendo gli elogi di personalità quali Martin Scorsese, rimasto affascinato dalla pellicola del regista romano. 

Con queste premesse di successo consolidato e fama arriva ora "Gomorra – La serie", kolossal televisivo in 12 puntate ispirate al romanzo di Saviano, prodotte da Sky Atlantic in collaborazione con Cattleya, Fandango, La7 e Beta Film, che segna un esperimento produttivo unico nel panorama televisivo italiano. Ideata da Stefano Sollima, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Stefano Bises e allo stesso Roberto Saviano, la serie trae spunto dal romanzo originale riprendendone le atmosfere e i temi ma concentrandosi su storie e personaggi completamente originali. Nella serie vediamo avvicendarsi i giochi di potere della famiglia Savastano, clan di spicco della camorra campana, che recluta i suoi uomini nel quartiere di Scampia e gestisce i suoi interessi in modo calcolato e freddo, senza curarsi delle perdite umane. Protagonisti della storia sono Pietro Savastano (Fortunato Cerlino), boss tutto d’un pezzo che non esita a sporcarsi le mani in prima persona quando necessario ma che non sa dire di no al figlio Gennaro (Salvatore Esposito), viziato rampollo del clan ancora estraneo agli affari di famiglia, Imma (Maria Pia Calzone), moglie di Pietro e madre di Gennaro, e Ciro (Marco D’Amore), amico di Gennaro e soldato fidato di Pietro. 

Marco D'Amore e Salvatore Esposito


Girata nel corso di un anno prevalentemente nei territori di Napoli e Caserta, ma toccando anche altre città come Roma, Milano, Ferrara e Barcellona, “Gomorra – La serie” è una produzione che prende spunto dal sistema televisivo americano, affidando a Stefano Sollima, ideatore, sceneggiatore e regista della maggior parte degli episodi, il ruolo di showrunner e demiurgo, creando in questo modo un prodotto dal taglio autoriale e coerente, potendosi avvalere inoltre dell’apporto artistico di altri due registi di spicco del panorama cinematografico italiano: Francesca Comencini e Claudio Cupellini. La serie ha infatti la particolarità di cambiare più volte punto di vista nel corso degli episodi, facendo coincidere lo sguardo del personaggio in esame con quello di un differente autore dietro la macchina da presa: quando il centro dell’attenzione è Ciro a dirigere è Sollima, quando invece è Imma c’è la mano della Comencini e quando invece il fulcro è Gennaro interviene allora Cupellini. Grazie a questa gestione della storia e dei personaggi la serie assume la valenza di un vero e proprio romanzo che si immerge a piene mani nella realtà più oscura e sfaccettata dell’Italia, costruendo un racconto che colpisce per la sua durezza e per lo spietato realismo, sottolineato dall’uso costante del dialetto napoletano. 

Proprio di “confronto spietato col vero” ha parlato Riccardo Tozzi, presidente di Cattleya, presente alla conferenza stampa di presentazione della serie svoltasi a Roma: “Questa serie non ha bisogno del didascalismo e del buonismo che impera nella tv italiana classica” ha detto Tozzi, che ha continuato: “Non c’è però nemmeno il compiacimento nel mostrare la violenza. Il linguaggio che usiamo è nuovo e moderno e abbiamo compiuto la scelta precisa di non permettere al pubblico di identificarsi con questi personaggi che non sono mitizzati”. Uno dei fatti che più colpisce della serie è proprio questo: i personaggi sono complessi e spesso sgradevoli, mostrati nella loro quotidianità e per questo privi di quel fascino o di quell’aura di mito che avvolgeva i protagonisti di "Romanzo Criminale – La serie", altro prodotto di successo creato dallo stesso team artistico e produttivo. Ha sottolineato questo punto anche Andrea Scrosati, vice presidente esecutivo della programmazione di Sky Italia, dicendo: “Se qualcuno prova anche solo un briciolo di empatia per uno dei personaggi ha dei serissimi problemi!” ed evidenziando poi ulteriormente le differenze con “Romanzo Criminale – La serie”: “Romanzo Criminale era una storia più romanzata, un racconto in costume di fatti ormai lontani nel tempo, in cui c’era più spazio per giudizi morali e per costruire una storia più accattivante. Qui invece l’approccio è opposto: abbiamo ridotto a zero la mitizzazione dei personaggi e lavorato sulla realtà, che è molto più complessa della fiction”. 

Fortunato Cerlino


La serie scava infatti nel sottobosco della criminalità organizzata campana fornendo un punto di vista completamente crudo e spietato, come ha sottolineato Stefano Sollima: “Il punto di vista principale è quello interno: se avessimo affidato la narrazione a un poliziotto o a un giudice ci sarebbe stato già a monte un giudizio morale. Noi invece volevamo dare un quadro realistico di ciò che accade realmente tutti i giorni per le strade di quei luoghi, senza dimenticare però tutte quelle persone che sono vittime di questo sistema e che soffrono nel vedersi rappresentate da questi personaggi. E’ un racconto molto complesso”.

Grazie a un estratto video, che fa parte di una lunga intervista che andrà in onda il 29 aprile alle 22.05 su Sky Atlantic, anche Roberto Saviano ha detto la sua sulla serie, soffermandosi soprattutto sul palcoscenico in cui si svolge la vicenda, Scampia: “Il cemento di Scampia è la descrizione geopolitica di un paese” ha detto lo scrittore, che ha continuato: “Scampia non è una quinta: è un personaggio. In questa serie non c’è l’esaltazione epica dei personaggi, li vediamo per quello che sono: delle persone che vivono le loro miserie quotidiane. Non credo che ci sia pericolo di emulazione: quei fatti già avvengono. Spesso sono stato additato come sconveniente perché racconto questi fatti, mentre spesso chi è protagonista di essi non viene percepito come scandaloso: una cosa che mi sembra assurda. Con questa serie spero che la gente capisca che un libro, un film o un’opera possono davvero cambiare le cose e raccontare la verità”. 

Salvatore Esposito, Fortunato Cerlino e Maria Pia Calzone


Scrittura di alto livello, produzione che non si risparmia sui mezzi, facendo un ottimo uso di filtri e scenografie (la casa del boss protagonista è la vera dimora di una famiglia camorrista), regia curatissima e un cast di attori straordinari, che, come ha ricordato Marco D’Amore, interprete di Ciro, sono tutti provenienti da un territorio, quello campano, fucina di talenti che spesso però non hanno sbocchi, proprio per la mancanza di fondi e organizzazioni causata di riflesso anche dalla criminalità organizzata, e che meritano invece più attenzione, “Gomorra – La serie” si annuncia come una delle produzioni più interessanti nel panorama televisivo italiano e non solo: la serie è infatti stata già acquistata in più di 40 paesi ed è pronta a invadere il mercato tedesco, inglese e americano. 

“Gomorra – La serie” arriva il prossimo 6 maggio su Sky Atlantic, canale 110 di Sky, trasmessa in prima serata alle 21:10 e in seguito in chiaro su La7.




Pubblicato su TvZap.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...