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sabato 31 agosto 2013

Venezia 2013, James Franco presenta il suo Child of God: «La solitudine e l’isolamento sono temi che mi affascinano»



In concorso alla 70esima Mostra d’Arte Cinematografica la sua nuova prova da regista tratta dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy 

Scott Haze in una scena del film


Con quella sua aria di chi si è appena alzato dal letto e il sorriso da spot pubblicitario, James Franco non sembra il tipo d’attore in grado di realizzare un’opera che possa sconvolgere lo spettatore. Invece il poliedrico artista nato a Palo Alto possiede un ricco background artistico e culturale, che lo ha portato ad adattare per il grande schermo Child of God, uno dei romanzi più duri e inquietanti di Cormac McCarthy, il leggendario scrittore americano autore di capolavori come Non è un paese per vecchi e La strada, libro sulla vita del serial killer Lester Ballard, ispirato a Ed Gein, lo stesso assassino da cui hanno preso spunto i film Psycho e Non aprite quella porta

Presentato alla alla 70esima Mostra d’Arte Cinematografica, Child of God ha scosso la stampa internazionale con la sua rappresentazione asciutta di situazioni molto crude. Interrogato sul perché abbia voluto mettere in scena una storia così scabrosa, James Franco ha risposto: «La cosa che più mi ha colpito del romanzo è la descrizione della solitudine. La solitudine, l’alienazione e l’isolamento dalla società sono temi che mi affascinano. Quando hai a che fare con l’arte a volte capita di essere letteralmente fulminato da qualcosa che vedi o leggi e che magari ti colpisce senza che tu sappia perché. Sono un grande ammiratore dell’opera di McCarthy e volevo realizzare questo film già sette, otto anni fa». L’amore di Franco per la letteratura è ormai un fatto noto, amore che, come ha ammesso in prima persona, fa migliorare le sue prestazioni: «Amo usare libri dei miei autori preferiti per le mie opere: McCarthy e Faulkner sono tra le mie maggiori fonti di ispirazione. Portare sullo schermo un’opera di questi scrittori alza il livello del mio lavoro perché voglio rendere giustizia alla grandezza dell’opera. In un certo senso si instaura una forma di collaborazione tra me e loro, e io collaborando do il meglio di me. Se sono ispirato da un autore che rispetto do tutto me stesso». 

Scott Haze e James Franco a Venezia 70


Nel difficile ruolo del protagonista c’è Scott Haze, attore poco conosciuto che ha saputo dare una fisicità sorprendente al personaggio sottoponendosi a modificazioni fisiche drastiche, come ha rivelato durante la conferenza stampa: «Per prepararmi al ruolo sono stato in isolamento in un bosco del Tennesse per tre mesi: ho perfino dormito in una grotta. Per rendere il deperimento mentale e fisico del protagonista ho perso quasi venti chili: è stata un’esperienza difficile. Il mio approccio a un personaggio così estremo è stato quello di guardarlo con compassione, in modo da potermici relazionare. Lester è un personaggio complesso: non è il solito maniaco, è vero, è un assassino, ma è anche una persona profondamente sola e incapace di inserirsi nella società. Per rappresentarlo mi sono ispirato al Joker di Heath Ledger e a Robert DeNiro in Taxi Driver». Haze ha inoltre rivelato che Franco è stato un ottimo regista, proprio perché nasce come attore: «Con James non c’è stato un momento in cui sono stato preoccupato: è stata la mia migliore esperienza lavorativa come attore. Siccome anche lui è un attore, James sa cosa vuol dire affrontare un ruolo così difficile: per aiutarmi mi ha dato completa libertà».


Pubblicato su BestMovie.

Child of God








Lester Ballard (Scott Haze) è un disadattato, sociopatico e violento, incapace di qualsiasi relazione umana: emarginato dalla comunità in cui vive, Lester non ha nessun talento se non quello di saper usare il fucile, unica attività che sembra dargli piacere. Tutto istinto e forza, Lester non ha un'intelligenza umana, non è nemmeno in grado di parlare, e, sempre in nome delle sue pulsioni primordiali, diventa un serial killer necrofilo che si diverte a giocare con le sue vittime una volta morte, come fossero delle bambole.

Per il suo nuovo film da regista, in cui si concede anche un piccolo ruolo, James Franco non abbandona la sua passione per la letteratura americana e questa volta porta sul grande schermo uno dei romanzi più duri e difficili di Cormac McCarthy, da noi pubblicato con il titolo Figlio di Dio. La storia di un folle che vive in condizioni sub-umane e che uccide delle donne per poi stuprarne i cadaveri non è un tema facile da raccontare, soprattutto al cinema, dove le immagini lasciano poco spazio alla fantasia: Franco non si lascia però spaventare e anzi mostra, a volte quasi con gusto, anche i dettagli più scabrosi (non si era forse mai vista una defecazione così nel dettaglio), dimostrando un talento di messa in scena non indifferente, anche se forse avrebbe dovuto misurare di più l'interpretazione del suo attore, chiamato a una prova davvero estrema, e l'armonia generale del film. Scott Haze, che con Franco ha già lavorato in As I lay Dying, trasposizione cinematografica del romanzo di Faulkner Mentre morivo, fornisce un'interpretazione coraggiosa: sputa, scalcia, impreca, defeca e stupra cadaveri, si sforza e si immedesima, riuscendo a convivere con un personaggio per cui è praticamente impossibile provare empatia. 

Visti gli argomenti trattati, era quasi impossibile non realizzare una pellicola disturbante, destinata a scuotere nel profondo lo spettatore. La forza del film non sta però tanto nella scabrosità a tutti i costi, quanto nella rappresentazione di un'America selvaggia e rurale, in cui lo stato di natura è direttamente in opposizione con le regole della civiltà. 

Scott Haze

La citazione: "Tu non sei mio amico"

Hearting/Cuorometro: ♥♥1/2

Uscita italiana: 


Titolo originale: Child of God
Regia: James Franco
Anno: 2013
Cast: Scott Haze, Tim Blake Nelson, Jim Parrack, James Franco, Fallon Goodson
Colore: colore
Durata: 104 minuti
Genere: drammatico
Sceneggiatura: James Franco e Vince Jolivette
Fotografia: Christina Voros
Montaggi0: Curtiss Clayton
Musica: Aaron Embry
Paese di produzione: USA
Casa di produzione: Robbit Bandini Productions
Distribuzione italiana: 

lunedì 22 luglio 2013

Il borsino dei telefilm: James Franco dottore sexy e Sarah Michelle Gellar stalker

Settimana stracolma di novità: James Franco sarà un dottore sexy in “The Mindy Project”, mentre Sarah Michelle Gellar ha candidamente dichiarato di aver stalkerato per mesi Robin Williams pur di riuscire a lavorare con lui nella nuova commedia della CBS “The Crazy Ones”. 
Dopo averlo lasciato sull'isola di “Lost”, ritroveremo Naveen Andrews nel Paese delle Meraviglie: interpreterà il cattivo di “Aladdin” Jafar in “Once upon a time in Wonderland”, spin-off di “C'era una volta”. 
Il duro colpo dell'improvvisa morte di Cory Monteith ha messo in difficoltà il team di “Glee”: amici e colleghi stanno elaborando il lutto e dopo una puntata tributo all'attore, la terza della quinta stagione, la serie andrà in pausa per dare modo al team creativo di riorganizzare la storia. 
E ancora: il premio Oscar Mira Sorvino sarà una detective in “Psych”; Mark Gatiss, autore e interprete di “Sherlock”, ha ottenuto un ruolo ancora top secret nella nuova stagione di “Game of Thrones”; Lindsey Gort sarà la giovane Samantha Jones in “The Carrie Diaries”, prequel di “Sex & The City” e Cote de Pablo lascia dopo otto anni “NCIS” per aver preteso un compenso troppo alto. 
Questa settimana parliamo di: “The Carrie Diaries”, “Downton Abbey”, “Game of Thrones”, “Homeland”, “The Mindy Project”, “NCIS”, “Psych” e delle novità “The Crazy Ones”, “Once upon a time in Wonderland”, “Wayward Pines”. 


JAMES FRANCO IN THE MINDY PROJECT 
James Franco parteciperà come guest star alla seconda stagione di “The Mindy Project”: l'attore comparirà in due episodi della serie, di cui uno sarà la prima puntata, nel ruolo del dottor Paul Leotard, un medico affascinante che prima di laurearsi faceva il modello. Franco ritrova così Mindy Kaling, sua compagna di set anche nel film “This is the end”. 




SARAH MICHELLE GELLAR STALKER DI ROBIN WILLIAMS 
Sarah Michelle Gellar, la protagonista di “Buffy l'ammazzavampiri”, ha ammesso di aver praticamente stalkerato per mesi Robin Williams pur di riuscire a lavorare con lui nella nuova commedia della CBS “The Crazy Ones”, in cui la coppia di attori interpreta un padre e una figlia che lavorano gomito a gomito in un'agenzia pubblicitaria. L'attrice ha dichiarato di essere una fan storica dell'attore premio Oscar e che per ottenere la parte di Sydney Roberts ha messo in moto tutte le sue conoscenze, riuscendo così ad arrivare al testimone di nozze di Williams, che l'ha messa in contatto con il suo idolo. L'attrice ha inoltre ammesso di essere entusiasta di poter interpretare finalmente un ruolo brillante dopo tanta azione e dramma. 




NAVEEN ANDREWS IN ONCE UPON A TIME IN WONDERLAND 
Naveen Andrews, Sayd Jarrah in “Lost”, è entrato a far parte del cast di “Once upon a time in Wonderland”, spin-off di “C'era una volta” (“Once upon a time”): l'attore inglese interpreterà Jafar, il cattivo di “Aladdin”. Andrews ha dichiarato, durante il ComicCon di San Diego, che il suo Jafar sarà molto diverso dalla versione animata: nella serie verranno esplorate le origini della sua malvagità, creando così un personaggio molto più complesso.




MARTIN DONOVAN E SHAUN TOUB IN HOMELAND 
La terza stagione di “Homeland” vedrà comparire due nuovi personaggi, interpretati dagli attori Martin Donovan e Shaun Toub. Donovan, Ezra Stone in “Boss”, sarà un avvocato di Washington D.C., mentre Toub (“Lost”, “Chuck”, “NCIS”) interpreterà Majid Javadi, un ufficiale dei servizi segreti. 




MARK GATISS IN GAME OF THRONES 
Mark Gatiss, autore e interprete di “Sherlock”, in cui è Mycroft Holmes, fratello del protagonista, è entrato a far parte del cast della quarta stagione di “Game of Thrones”. Il ruolo che interpreterà Gatiss è ancora top secret. 




GLEE ANNUNCIA UN TRIBUTO A CORY MONTEITH 
Dopo aver annunciato che la quinta stagione di “Glee” partirà il 26 settembre, ovvero con una settimana di ritardo rispetto alla data comunicata in precedenza, per dare modo a Lea Michele, protagonista della serie e fidanzata di Cory Monteith, di elaborare la recente scomparsa del partner, gli autori hanno anche fatto sapere che nella terza puntata della nuova stagione ci sarà un tributo al giovane attore morto prematuramente. Il creatore della serie Ryan Murphy ha confermato che nei primi due episodi della quinta stagione la scomparsa di Finn, il personaggio interpretato da Monteith, non verrà affrontata, mentre la terza puntata sarà interamente dedicata al suo ricordo, dopo il quale “Glee” andrà in pausa fino a data da destinarsi per dare agli sceneggiatori il tempo necessario di riorganizzare la storia. 




LINDSEY GORT IN THE CARRIE DIARIES 
Lindsey Gort è entrata nel cast della seconda stagione di “The Carrie Diaries”, prequel della serie HBO con protagonista Sarah Jessica Parker “Sex & The City”. L'attrice avrà un ruolo importante: interpreterà la scatenata Samantha Jones da giovane. Nella serie la giovane Samantha sarà più focosa che mai: appena arrivata dalla Florida si farà presto un nome frequentando la scena rock anni '80 di New York, dove incontrerà la sua futura migliore amica Carrie Bradshaw (AnnaSophia Robb). 




MIRA SORVINO IN PSYCH 
Mira Sorvino parteciperà come guest star all'ottava stagione di “Psych”, serie poliziesca creata da Steve Franks, in un arco di otto episodi. L'attrice premio Oscar interpreterà Betsy Branningan, capo detective del dipartimento di polizia di Santa Barbara. 




DAISY LEWIS IN DOWNTON ABBEY 
Daisy Lewis, che ha interpretato Maria Diaz Garlon in “I Borgia”, è entrata a far parte del cast della quarta stagione di “Downton Abbey”. L'attrice interpreterà la governante di Tom Branson (Allen Leech) e il suo personaggio, secondo il Daily Mirror, diventerà uno dei più importanti della serie. Tra la governante interpretata dalla Lewis e il neo-vedovo Tom si instaurerà infatti una relazione importante, soprattutto quando Tom diventerà il gestore della tenuta di Downton. 




TOBY JONES IN WAYWARD PINES 
Toby Jones (“Capitan America”, “Hunger Games”) è entrato a far parte del cast di “Wayward Pines”, nuova serie della Fox creata dal regista M. Night Shyamalan. La serie, ispirata al romanzo “Pines” di Blake Crouch, arricchisce così sempre più il suo cast, composto già da Matt Dillon, Carla Gugino e dal premio Oscar Melissa Leo. Jones interpreterà il dottor Jenkins, psichiatra che collabora con l'agente di polizia interpretato da Matt Dillon. 



ELLIE KEMPER IN HOW I MET YOUR MOTHER 
Ellie Kemper, Kelly Erin Hannon in "The Office", parteciperà a una puntata della nona, e ultima, stagione di “How I met your mother”: l'attrice interpreterà Cassie, una delle invitate al matrimonio di Barney (Neil Patrick Harris) e Robin (Cobie Smulders), che avrà a che fare con Ted (Josh Radnor). 




COTE DE PABLO LASCIA NCIS 
Cote de Pablo, che in “NCIS” interpreta Ziva David, non sarà presente nell'undicesima stagione del telefilm creato da Donald P. Bellisario. L'attrice cilena avrebbe chiesto un compenso maggiore alla produzione, cercando di ottenere 225mila dollari a puntata, cachet simile a quello del collega Michael Weatherly, rifiutando l'offerta di 200mila dollari a episodio. La CBS ha preferito quindi eliminare il personaggio interpretato dalla De Pablo, ruolo che l'attrice ha sostenuto dal 2005.



Pubblicato su TvZap.

mercoledì 10 luglio 2013

Videodrome n. 89

James Franco


Titolo italiano: Sping Breakers - Un vacanza da sballo
Titolo originale: Spring Breakers
Regia: Harmony Korine
Anno: 2012
Cast: James Franco, Selena Gomez, Ashley Benson, Vanessa Hudgens, Rachel Korine, Gucci Mane, Heather Morris
Durata: 94 minuti
Colore: colore 
Genere: drammatico 
Sceneggiatura: Harmony Korine
Fotografia: Benoit Debie
Montaggio: Douglas Crise
Musiche: Skrillex, Cliff Martinez
Paese di produzione: USA 
Casa di produzione: Kinology, Muse Productions
Distribuzione italiana: BIM Distribuzione

giovedì 18 aprile 2013

CANNES 2013: IL PROGRAMMA



Mentre in queste stesse ore in Italia si vota per il Presidente della Repubblica e si fa addirittura il nome di Lello Mascetti, dalla Francia arriva la lista completa dei film e dei nomi che si vedranno al Festival di Cannes.

Il concorso di quest'anno è una vera bomba, basti pensare a: fratelli Coen, James Gray, Takashi Miike, Roman Polanski, Paolo Sorrentino, che, incredibile ma vero, porterà sulla croisette, oltre all'ormai inseparabile Toni Servillo, anche Sabrina Ferilli e Lillo (eroe!), e sua maestà Refn, di nuovo in coppia con Ryan Gosling con Only God Forgives (Soderbergh non ce lo metto perché mi sta antipatico).

Baz perché ci hai fatto questo?! Perché non sei venuto a Roma?!


Potremmo fermarci qui.
E invece no.
I francesi si sono voluti superare: fuori concorso si permettono di lanciare in campo nientepopodimenoche Sofia Coppola, con The Blig Ring (film presentato come quello in cui c'è "Emma Watson zozza"), e soprattutto il mitico, agognato, bramato, sospirato Il grande Gatsby di Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio e Carey Mulligan.

Altre chicche sparse: il nuovo film di Johnnie To, il documentario su Muhammad Alì by Stephen Frears, e i film diretti da attori passati dietro alla macchina da presa, ovvero As I lay dying di James Franco, Miele di Valeria Golino e Blood Ties di Guillaume Canet (nel cui cast figurano Marion Cotillard, Mila Kunis e Clive Owen).

Di spicco anche le giurie: quella della sezione Un Certain Regard sarà presieduta da quel mattacchione di Thomas Vitenberg, mentre quella del concorso da Steven Spielberg (zio Steven da queste parti). 
Madrina del Festival è Audrey "Amélie Poulain" Tautou.

Un'edizione che promette faville.

Hermione says: "Hello!"



CANNES 2013: IL PROGRAMMA COMPLETO



FILM D'APERTURA

IL GRANDE GATSBY di Baz Luhrmann 



CONCORSO

UN CHATEAU EN ITALIE di Valeria Bruni-Tedeschi 
INSIDE LLEWYN DAVIS dei fratelli Coen 
MICHAEL KOHLHAAS di Arnaud Despallieres 
JIMMY P. di Arnaud Desplechin 
HELI di Amat Escalante 
THE IMMIGRANT di James Gray 
GRISGRIS di Mahamat-Saleh Haroun 
TIAN ZHU DING di Jia Zhangke 
SOSHITE CHICHI NI NARU di Kore-Eda Hirokazu 
LA VIE D’ADELE di Abdellatif Kechiche 
WARA NO TATE di Takashi Miike 
JEUNE ET JOLIE di François Ozon 
NEBRASKA di Alexander Payne 
LA VENUS A LA FOURRURE di Roman Polanski 
BEHIND THE CANDELABRA di Steven Soderbergh 
LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino 
BORGMAN di Alex Van Warmerdam 
ONLY GOD FORGIVES di Nicolas Winding Refn 



FUORI CONCORSO

ALL IS LOST di J.C Chandor 
BLOOD TIES di Guillaume Canet 




PROIEZIONI DI MEZZANOTTE

MONSOON SHOOTOUT di Amit Kumar 
BLIND DETECTIVE di Johnnie To 




PROIEZIONI SPECIALI

MUHAMMAD ALI’S GREATEST FIGHT di Stephen Frears 
STOP THE POUNDING HEART di Roberto Minervini 
WEEK END OF A CHAMPION di Roman Polanski 
SEDUCED AND ABANDONED di James Toback 
OTDAT KONCI di Taisia Igumentseva 
BOMBAY TALKIES di AA.VV. 




UN CERTAIN REGARD

 THE BLING RING di Sofia Coppola 
OMAR di Hany Abu-Assad 
DEATH MARCH di Adolfo Alix Jr. 
FRUITVALE STATION di Ryan Coogler 
LES SALAUDS di Claire Denis 
NORTE, HANGGANAN NG KASAYSAYAN di Lav Diaz 
AS I LAY DYING di James Franco 
MIELE di Valeria Golino 
L’INCONNU DU LAC di Alain Guiraudie 
BENDS di Flora Lau 
L’IMAGE MANQUANTE di Rithy Panh 
LA JAULA DE ORO di Diego Quemada-Diaz 
ANONYMOUS di Mohammad Rasoulof 
SARAH PRÉFÈRE LA COURSE di Chloé Robichaud 
GRAND CENTRAL di Rebecca Zlotowski 




FILM DI CHIUSURA

 ZULU di Jérôme Salle

giovedì 21 marzo 2013

Il grande e potente Oz


Riadattare grandi classici del cinema, e in particolare le fiabe, è ormai una moda inarrestabile che si è impadronita di Hollywood e ci ha regalato alcuni dei più grandi traumi come non se ne vedevano dalla morte della madre di Bambi e Mufasa: orrori come Beastly e gli esperimenti kitsch delle varie versioni di Biancaneve hanno letteralmente stuprato i nostri ricordi d'infanzia. La delusione è arrivata perfino dal progetto che sulla carta sembrava perfetto: Alice in Wonderland di Tim Burton si è rivelata una, a tratti, imbarazzante e non riuscita commistione tra il talento visionario del regista e le leggi di mercato imposte da mamma Disney.

Quando dunque si è saputo che Sam Raimi avrebbe realizzato una nuova versione di Il Mago di Oz, sempre sotto l'occhio ingombrante della Disney, il peggio sembrava ormai certo. Invece lo zio Sam è riuscito a destreggiarsi egregiamente tra vari fuochi, primo fra tutti il problema di andare a disturbare un capo saldo della storia del cinema come Il Mago di Oz: realizzare un semplice remake dell'originale con Judy Garland sarebbe stata una mossa suicida e il sequel è stato già realizzato nel 1985, sempre dalla Disney, con lo squinternato e folle Nel fantastico mondo di Oz, film in cui i giganti di pietra fanno piedino, le bambine vengono sottoposte a elettroshock e uno spaventapasseri con la testa di zucca è burtoniano ancora prima di Burton stesso (per non parlare della terrificante strega Mombi). L'unica strada sensata era dunque quella del prequel.

Il grande e potente Oz è infatti un film non sul mondo di Oz, ma sul mago che gli ha dato il nome, qui con il volto marpione e furbo di James Franco, prestigiatore da fiera da due soldi pronto ad ingannare chiunque pur di perseguire la sua personale idea di grandezza e libertà. Scaraventato da un ciclone nel magico mondo creato da Baum, Oscar dovrà affrontare creature di ogni tipo, combattere contro la perfida strega cattiva e salvare l'ingenuo popolo di Oz.

Dopo l'avvento di film spettacolari come Matrix, Avatar e l'avvento del 3D a 48fps di Lo Hobbit, stupire al cinema è diventato sempre più difficile. Raimi ha già sperimentato, con ottimi risultati, questo tipo di cinema con la sua trilogia di Spider-man e, paradossalmente, ora che è alle prese con il 3D, non punta tutto, come si sarebbe potuto pensare, sui fondali spettacolari creati al computer e sugli effetti speciali (che sono comunque di ottima fattura), ma torna, nei limiti del possibile, ad un cinema più classico, puntando tutto sui suoi attori. Nonostante la grande disponibilità di mezzi il regista si concentra infatti molto sui volti dei suoi protagonisti, inquadrati quasi sempre in primo piano, facendoli recitare in maniera caricata e a volte quasi esagerata, trovando così il lato umano del racconto fiabesco. James Franco con la sua irresistibile faccia da schiaffi e le tre streghe interpretate da Rachel Weisz, Mila Kunis e Michelle Williams sono gli interpreti perfetti per un film che riesce ad essere allo stesso tempo commerciale e autoriale (soprattutto quando Raimi sfodera alcune chicche come la prima parte in bianco e nero in 4:3, la ripresa in soggettiva delle creature mostruose e il combattimento finale), che mette le nuove tecnologie al servizio del racconto e riesce, con un triplo salto carpiato, ad essere sì un prodotto Disney (viene da qui la troppa melassa nella parte centrale e qualche lungaggine didascalica di troppo) ma non esageratamente. Prendi appunti Tim.

In più, Raimi riesce anche a dare maggiore dignità al racconto trasformandolo in una rappresentazione universale del rapporto tra uomo e politica, in una riflessione sulla comunicazione e sulla funzione dello spettacolo, con in più un cammeo (purtroppo brevissimo) del leggendario Bruce Campbell e un numero (stroncato sul nascere come a voler dire "qui non si fa la Deliranza") di nani canterini. 
Questi si che sono numeri da grande mago.


James Franco 


La citazione: "Il Kansas è pieno di bravi uomini. Io non voglio essere un brav'uomo: voglio essere un grande uomo!"

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥1/2

Titolo originale: Oz the Great and Powerful
Regia: Sam Raimi
Anno: 2013
Cast: James Franco, Mila Kunis, Rachel Weisz, Michelle Williams, Zach Braff, Bruce Campbell
Durata: 127 minuti
Colore: B/N e colore
Paese di produzione: USA
Casa di produzione: Walt Disney Pictures
Distribuzione italiana: Walt Disney Pictures

sabato 17 novembre 2012

Diario di un Festival: DAY 8 - JAMES FRANCO


Visto che ormai questo è il "Festival dello spiscio", anche io mi sono adeguata all'andazzo generale: durante l'ultimo giorno di proiezione sono andata semplicemente alla masterclass di James Franco.
Lo so, mettere la parola "masterclass" e James Franco nella stessa frase fa ridere i polli, ma tant'è. Perché non far fare una masterclass a Del Toro invece che a Franco?
Mah.
E il bello deve ancora venire: premiato, non si sa bene per quale motivo, Franco avrebbe dovuto tenere una conferenza insieme all'artista Douglas Gordon, che però non si è presentato.
Ma guarda un po'!
Impegnato anche lui come Adrien Brody sul set romano dell'ultimo film di Paul Haggis (e a questo punto la domanda sorge spontanea: ma se Paul Haggis non avesse girato proprio in questo periodo a Roma, ma chi sarebbe venuto al Festival?!), Franco si è concesso generosamente al pubblico e ai fan.
Presentatosi in jeans e maglioncino, con un'aria assonnata come se si fosse appena alzato dal letto, con barba incolta e rughette non stirate dal botox (per fortuna!), Franco sembrava un ragazzo qualsiasi, certo più carino della media, ma non la grande star che ci si aspetta.

James Franco premiato per non aver dato buca al Festival di Roma 2012


La masterclass è stata un po' imbarazzante, con una descrizione punto per punto dei primi passi dell'attore nel mondo del cinema, che si trova anche su internet, e qualche anticipazione sugli ultimi film cui ha preso parte. Più interessante la parte in cui ha parlato del suo rapporto di amicizia con l'artista Marina Abramovic, ormai quotatissima.

La parte migliore però è stata dal punto di vista organizzativo: svoltasi nella sala Teatro Studio, la più piccola del Festival, la masterclass è stata data per esaurita immediatamente. Una volta entrata, ho scoperto che mezza sala era vuota, nonostante gli accreditati e la gente che smaniava per entrare. Per fortuna alla fine alcune persone sono state fatte entrare, ma l'episodio fa capire come siamo messi a livello organizzativo.

James Franco


E questo è quanto.
A domani con la premiazione.
Per me i migliori film visti in concorso sono quelli di Takashi Miike e Valérie Donzelli.
Il resto è m....meglio dimenticarlo.

martedì 27 dicembre 2011

Bruce Campbell in Oz The Great and Powerfull


Bruce Campbell apparirà in un cameo nel nuovo film di Sam Raimi

Bruce Campbell

E' finalmente confermato: Bruce Campbell e l'amico regista Sam Raimi torneranno a lavorare insieme. E' da agosto che circolava la notizia di una reunion tra i due: Campbell aveva infatti scritto sulla sua pagina Twitter che sarebbe tornato a collaborare con Raimi scrivendo: "Sono ad Oz. Sam Raimi rifiuta di dirmi quale ruolo mi spetterà. So solo che è un ruolo centrale".

A novembre però la notizia è stata smentita sempre dall'attore che, ancora su Twitter, ha scritto: "La mia scena in Oz The Great and Powerful è stata tagliata prima delle riprese. Capita in pellicole epiche come questa. Sono deluso, ma non ce l'ho con Sam. Spero nella prossima avventura!".

La storia non finisce qui: in questi giorni è arrivata la notizia che Bruce Campbell, in un'intervista al sito web inglese The Shiznit, ha rivelato che il suo cameo in Oz ci sarà e che è stato già girato. L'attore ha inoltre rivelato che la scena è fondamentale e lo vede recitare accanto al protagonista James Franco

Pubblicato su Ecodelcinema.com
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