venerdì 30 aprile 2010

Momento Di Vero Godimento n. 35

Citazione cinematografica n. 110

"Chi ce le farà a dimentica' tutte 'ste sofferenze, tutte 'ste ansie, 'ste paure? Ma Cristo nun ce vede!?
Tanti mi fanno questa domanda, sora Pina. "Cristo non ci vede...". Ma siamo sicuri di non averlo meritato questo flagello? Siamo sicuri di aver sempre vissuto secondo le leggi del Signore? Nessuno pensa di cambiar vita, di ravvedersi. Poi, quando i nodi arrivano al pettine, tutti si disperano e si domandano: "Ma non ci vede il Signore? Non ha pietà di noi il Signore?". Sì, il Signore avrà pietà di noi, ma abbiamo tanto da farci perdonare."

da: Roma città aperta

Anna Magnani


Titolo originale: Id.
Regia: Roberto Rossellini
Anno: 1945
Cast: Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero, Vito Annichiarico, Nando Bruno, Harry Feist, Giovanna Galletti, Francesco Grandjacquet

Radiovisioni su Radiorizzonti: uscite del 30/04/2010

Mickey Rourke in Iron Man 2


Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Iron Man 2, Vendicami, Sotto il Celio azzurro, Gli amori folli, Oceani 3D, The last song, La fisica dell'acqua, Cosa voglio di più.

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (www.radiorizzonti.net) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o103.4, verso le ore19.30 - 19.40.

mercoledì 28 aprile 2010

Superga Cinema On Air - 29° puntata 29/4/2010: Full Metal Jacket

La guerra, la violenza, l'orrore, la follia umana.
Il tutto visto dall'occhio eterno e geniale del maestro del cinema per eccellenza, quel signor Stanley Kubrick che con soli 12 film ha cambiato la storia del cinema.

Tutto questo, sulle note della favolosa colonna sonora, è Full Metal Jacket, undicesima opera del regista di New York.

Solo a Superga Cinema On Air, giovedì 29 aprile, alle 17:25, in diretta su Radio Imago (www.radioimago.net).

Signorsì signore!

Per scriverci in diretta:

Per mandare una mail:
radio@supergacinema.it

Per notizie aggiornate:

LOST - Final Season: 6x10 The Package

ATTENZIONE SPOILER!

Dopo Ab aeterno, capolavoro dell'universo lostiano, il ritmo doveva fisiologicamente scendere, così in questo decimo episodio tutto torna più frammentato, più diluito, le emozioni sono distribuite qua e là con il contagocce, per permettere allo spettatore di riprendere fiato dopo il clamoroso episodio dedicato a Richard.

In The Package approfondiamo i personaggi di Sun e Jin, gli sposini coreani, spesso ai margini delle vicende centrali, ma comunque spalle efficaci per i protagonisti.

Sun e Jin Kwon (Yunjin Kim e Daniel Dae Kim)

La puntata si apre con l'isola: Kate e Sawyer parlano. C'è un'anomalia però: l'immagine è vista attraverso un binocolo a infrarossi. Chi li sta osservando? Sono gli uomini di Widmore?
Jin è ancora ferito e Flocke va a parlargli. Parlano della caverna, dei candidati e del fatto che anche Sun è sull'isola.

A Los Angeles ritroviamo Sun e Jin all'aeroporto, appena sbarcati dal volo Oceanic 815: Jin ha con sé 25mila dollari che non ha dichiarato e che quindi gli vengono confiscati. Avrebbe dovuto consegnarli a qualcuno insieme a un costossimo Rolex. Scopriamo così che Jin lavora sempre per il padre di Sun. Una cosa però è cambiata: Jin e Sun non sono più sposati!

Jin dice al receptionist che non è sposato con Sun

Sull'isola, Flocke lascia l'accampamento e Jin ne approfitta per scappare ed andare a cercare Sun. Nel frattempo abbiamo scoperto che Sayid non prova più nulla: non ha più emozioni e non sente dolore. Sawyer cerca di fermare Jin spiegandogli che ha un piano ma sono interrotti da un'aggressione: Jin e gli altri sono colpiti da frecce con sonnifero e il coreano viene rapito dagli uomini di Widmore. Già, proprio da Zoe - faccia da zitella acida - e soci.

Alla spiaggia Ilana e compagni stanno aspettando che Richard e Hurley ritornino e, dopo un'esilarante discussione sul bacon, Sun sbrocca: è stufa di aspettare, vuole ritrovare suo marito e per rabbia torna al suo vecchio orto. Jack cerca di aiutarla, le parla del faro, dei candidati, del fatto che sono lì per uno scopo (ma quanto mi è diventato John Locke ultimamente?!) ma Sun vuole essere lasciata da sola.
Brutta mossa!
Jack non fa in tempo ad andarsene che compare Flocke!
Flocke dice a Sun che ha trovato Jin e che se vuole può portarla da lui subito.
Sun non gli crede, e, anche se Flocke è molto convincente, scappa: nel farlo, sbatte contro un albero e sviene.
Al suo risveglio, Sun non riesce più a parlare inglese, comunica solo in coreano. Ha un'afasia: capisce l'inglese ma non può più parlarlo.

Jin e Sun

A L. A. intanto Sun e Jin non saranno sposati ma ci danno dentro lo stesso! I due infatti sono innamorati, e Sun ha progettato la loro fuga d'amore. Vengono però interrotti prima che Sun possa dire una cosa molto importante a Jin. E indovinate chi è che li interrompe? Ma proprio lui! Martin - faccia di merda - Keamy! Era lui il contatto del padre di Sun!

Intanto sull'isola Jin è stato portato sull'altra isola da Zoe. Si trova nella stanza n.23 dove la Dharma faceva esperimenti sui messaggi subliminali. Una specie di Cura Ludovico!
Scopriamo quindi cosa vuole Widmore da Jin: su una mappa dove sono segnati i pacchetti di energia magnetica dell'isola c'è la firma di Jin. Widmore vuole sapere dov'è quest'energia.

Sun batte la testa e non parla più inglese

All'accampamento Flocke affida a Sayid una missione: deve andare al molo dell'altra isola. Con una pistola.
Claire nel frattempo si fa prendere dalle paturnie: ha sentito dei nomi sul muro della caverna. Chiede se c'era anche il suo. Flocke le dice di no, ma le assicura che porterà anche lei via dall'isola. Inoltre veniamo a sapere che anche Kate era nella lista ma è stata cancellata (dopo essere stata sia con Jack che con Sawyer aveva già vinto!) e che una volta che i candidati saranno sull'aereo Claire potrà anche ucciderla.
Flocke intanto va per conto suo sull'altra isola: grazie ai piloni sonici non può avvicinarsi (ma perché un coso così inquietante non può passare una barriera di ultrasuoni?!) ma c'è un momento chiave. Flocke e Widmore si confrontano. E' la guerra!

Alla spiaggia Richard e Hurley finalmente ritornano: hanno un piano. Per impedire a Flocke/MIB (man in black dalla scorsa puntata) di lasciare l'isola distruggeranno l'aereo.
E Sun arisbrocca: non vuole distruggere l'unica possibilità che hanno di lasciare l'isola.

Jin è stato rapito da Widmore


Jin vede le foto di sua figlia

A L.A. le cose per Sun e Jin non vanno tanto meglio: Keamy vuole i suoi soldi, Sun va a prenderli alla banca ma scopre che il padre ha chiuso il suo conto. Il padre di Sun, da bravo mafioso coreano con il senso dell'onore, ha scoperto la tresca tra Sun e Jin! I 25mila dollari che dovevano dare a Keamy erano il compenso per l'omicidio di Jin!
Parentesi: a fare da interprete rispunta Mikail Bakunin, il russo della Dharma.
Mentre Sun è in banca, Jin viene portato in un ristorante: lo stesso ristorante della puntata dedicata a Sayid. Infatti, rivediamo gli stessi eventi questa volta però dalla prospettiva di Jin: Sayid uccide Keamy e soci e poi lo libera.
Al ristorante arrivano anche Sun e Mikail: Keamy è ancora vivo (e che pizzaaaaa!), Jin uccide Mikail (colpendolo nell'occhio! Ah-ah! Vi ricordate che sull'isola aveva una benda infatti?!) ma nella lotta Sun viene colpita da un proiettile. E non è tutto! E' INCINTA!!!
Ecco qual era la cosa importante che voleva dire all'inizio!
Ma come è possibile?
Jin non era sterile nell'altra realtà?
E Sun non era rimasta incinta grazie alle proprietà curative dell'isola?
Che è successo?!

Sun viene ferita

Sull'isola Jin e Widmore parlano: Widmore gli fa vedere delle foto della figlia che Jin non ha mai visto. E qui un po' di lucciconi fanno capolino. Widmore avvisa Jin che MIB potrebbe distruggere il mondo e che devono fermarlo. Jin si chiede come e Widmore dice di avere un'arma segreta, contenuta nel "package" del titolo. Ma il package non è una "cosa". E' una persona. Chi? Chi? CHIIIIIIIII?!!!!!!!!!!!

Alla spiaggia Jack conforta Sun: le porta un quaderno e un pennarello con cui poter comunicare e un "pomodoro testardo" del suo orto che, nonostante tutto, ce l'ha fatta (scena e frase carinissssssssima!). Sun riesce così a "parlare" (anche con gli smiles!!! :-) ): dice a Jack che Flocke/MIB le ha detto di avere Jin, ma che lei non si è fidata di lui. C'è allora una scena assolutamente parallela a quella con Flocke: Jack promette a Sun che la porterà da Jin e la farà andare via dall'isola, nel farlo le tende la mano. Questa volta però, invece di scappare, Sun prende la mano di Jack. Si fida (tié Flocke!).

Sun comunica scrivendo

Il pomodoro testardo

L'ultima scena ci svela l'arcano: il package, la persona misteriosa, l'arma segreta di Widmore è niente meno che......(rullo di tamburi) DESMOND!!!!!!!
BELLA FRATELLOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Finalmente cavolo!
Adesso sì che LOST è ricominciato!
E la domanda ora è: perché dovrebbe essere fondamentale per sconfiggere Flocke?
Nel frattempo Sayid è andato proprio al molo dove hanno fatto sbarcare Desmond. Che deve fare Sayid? Flocke vuole Desmond?
Santa polenta!

Desmond vive!

Puntata un po' sotto tono, soprattutto perché ha messo in stallo la storia avendo aggiunto pochissimi nuovi dettagli.
La bomba però c'è stata: Desmond è di nuovo tra noi. E questo è bene ragazzi, è molto bene!!!


Risposte ottenute:

- Il cliente misterioso che Jin doveva incontrare è Keamy
- I 25mila dollari servivano come compenso per l'omicidio di Jin
- Kate era nella lista dei candidati ma è stata cancellata
- Sun, nella vita alternativa, non è sposata con Jin e aspetta un bambino da lui
- Charles Widmore ha bisogno di Jin per decifrare delle mappe
- Widmore è da tempo a conoscenza di MIB e i piloni ad ultrasuoni servono per bloccarlo
- Zoe è una geofisica
- Il "pacco" è una persona: Desmond

Nuove domande:

- Come fa Sun ad essere incinta di Jin se questo nell'altra realtà era sterile?
- Come mai MIB non può passare attraverso la barriera sonica?
- Perché Widmore e soci sono così interessati all'energia elettromagnetica dell'isola?
- Perché Desmond è una figura chiave?
- Che vuol dire che scoppia la guerra sull'isola?
- Cosa deve fare Sayid con Desmond?


Scene migliori:

Widmore e Flocke/MIB



Widmore e Jin



Jack e Sun



Desmond is back!





Frasi migliori:


"Miss Paik, Mr Kwon: welcome to Los Angeles!" (il receptionist dell'albergo a Sun e Jin)

"I don't feel anything" (Sayid a Flocke)

"Unless Alpert's covered in bacon grease I'm not sure Hurley will track anything!" (Miles a Ilana)

"Ehi! Don't talk about bacon!" (Lapidus a Miles)

"Jack: How about tomatoes?
Sun: Dead!"

"Stop that! I think I'm in a damned Godzilla movie!" (Keamy a Sun e Jin)

"Easy friend! I come in peace!" (Flocke agli uomini di Widmore)

"Charles Widmore: Do you know who I am?
The Man In Black: You're Charles Widmore. Do you know who I am?
Charles Widmore: Ha! Well obviously you're not John Locke. Everything else I know is a combination of myth, ghost stories, and jungle noises in the night.
The Man In Black: I think you know a lot more than that judging by these pylons.
Charles Widmore: Why did you come here?
The Man In Black: You took one of my people, Jin Kwon, I want him back.
Charles Widmore: I have no idea what you're talking about.
The Man In Black: You know, a wise man once said that war was coming to this island...I think it just got here."

"Hands off the b0ss daughter!" (Keamy a Jin)

"Some people aren't meant to be together!" (Keamy a Jin)

"Charles Widmore: Mr Kwon, my deepest apologies for everything that's been done to you. My name is...
Jin: I know who you are. Why did you bring me here?
Charles Widmore: We searched the Ajira plane, discovered your wife's luggage and found this inside. I thought you might want to have it. Go ahead, turn it on. Her name is Ji Yeon, she's your daughter. I understand you've never seen her before. I have a daughter too. I know what it's like to be kept apart. I understand the one thing you want is to be reunited with your wife and daughter. But it would be short lived. If that thing masquerading as John Locke ever got off this island, your wife, your daughter, my daughter, everyone we know and love, would simply cease to be. I came here to make sure that doesn't happen.
Jin: How?
Charles Widmore: Come with me. I think it's time for you to see the package.
Jin: What package?
Charles Widmore: It's not a what. It's a who."

"I found this. That's one stubborn tomato. Guess no one told it it was supposed to die!" (Jack a Sun)

"You're not the first person to tell me to live him alone!" (Jack a Sun)

Voto: ♥♥1/2

Momento Di Vero Godimento n. 34

Simon Konianski

L'avevo perso all'ultimo Festival del Cinema di Roma (mannaggia a me!) ed ora finalmente ho avuto la possibilità di riacciuffarlo.
Incredibile ma vero, la pellicola di Micha Wald è la sintesi perfetta di due film della passata stagione: A serious man ed Il mio amico Eric.
E non è un caso.
Simon Konianski è un ebreo che è stato appena lasciato dalla compagna goy, come la chiama il padre, ed ha anche perso il lavoro. Non solo. E' anche mezzo acciaccato e porta un collare ortopedico, perché, in segreto, fa da cavia per nuovi medicinali per guadagnare qualcosa.
Senza compagna e senza soldi, il povero Simon è costretto a chiedere l'aiuto del padre e si trasferisce a casa sua. Ma il vecchio genitore, che odia i goy, pensa che tutti i non ebrei siano nazisti e che è stato in un campo di concentramento, è tutt'altro che felice di riavere il figlio a casa. Per fortuna c'è il figlio di Simon a portare un po' di pace tra i due.

Popeck

Micha Wald proprio come in A serious man - ma senza l'esasperata, geniale e allucinata verve dei fratelli Cohen - prende in giro la sua stessa gente, scherzando su temi scottanti come le persecuzioni, i campi di concentramento, il conflitto israelo-palestinese e mettendo alla berlina debolezze e stereotipi degli ebrei: il nonno che per risparmiare sul thé mette le bustine ad asciugare sul termosifone per poi riutilizzarle, il rabbino che sembra il massimo della saggezza ma che poi dà consigli al limite della stregoneria, la continua chiacchera e le conversazioni animate. E come in Il mio amico Eric di Loach il protagonista parlando con il fantasma (non vi preoccupate, non vi dico di chi!) può ripercorrere la sua vita, quella della sua famiglia, riflettere e arrivare ad una catarsi finale che sublima nella frenetica ed irresistibile danza di tutti i personaggi.
Un po' commedia, un po' tragedia, un po' road movie, ironico, cinico, spietato e allo stesso tempo pieno di speranza. Fantastici gli attori, soprattutto il mitico nonno interpretato da Popeck (un genio!), e azzeccatissime le "vignette" surreali, che completano questo film particolare e casalingo allo stesso tempo che fa ridere e commuove insieme. Gagliardissima la colonna sonora.
Da non perdere davvero.

Jonathan Zaccai

Anche perché rientra in un percorso cinematografico che ultimamente gli autori ebrei, ed europei in generale, stanno facendo non solo al cinema (basti pensare in letteratura ad autori come Roth e Grossman o McEwan): c'è un desiderio di rivedere la propria storia e le proprie radici culturali sotto un'altra luce, soprattutto con l'utilizzo di toni ironici, mantenendo le proprie origini ma allo stesso tempo cercando di aprirsi al nuovo mondo, ai nuovi ritmi della società.
Un percorso necessario per la vecchia Europa e non solo.

La citazione: "Non hai alta scelta: comincia a pisciare nel lavandino!"

Voto: ♥♥♥1/2


lunedì 26 aprile 2010

Una proposta per dire sì

No. No. No! Assolutamente no!
Questa è la risposta da dare a Una proposta per dire sì, titolo italiano della commedia romantica Leap Year (anno bisestile) - non voglio ripetermi ed essere noiosa, ormai l'abbiamo capito che i titolisti italiani sono dei cani - ultima tragica prova del cinema brillante americano.
C'è una lei (la sempre più brava Amy Adams, colei che per fisionomia e colori è destinata ad essere la nuova Nicole Kidman, e che non si capisce quindi che cosa ci faccia in questo film) snervata dal fatto che il suo fidanzato, con cui sta insieme da ormai quattro anni, non le abbia ancora chiesto di sposarla. Da brava donna moderna, decide di prendere in mano le redini del rapporto: secondo un'antica tradizione irlandese volerà a Dublino il 29 febbraio per chiedere al suo fidanzato di sposarla, così lui non potrà rifiutare. Ma il viaggio si rivela più che un'impresa e come alleato la nostra lei trova un altro lui: burbero, barbuto, privo di un minimo senso della moda e lontano anni luce dalla mentalità nevrotica e snob di New York.
Inutile dire che nei tre giorni di viaggio lei capirà che un buzzurro a volte è meglio di un impomatato damerino di città, che le cose che contano davvero non sono il successo e i soldi ma l'amore e che non si può resistere al richiamo della foresta.
Scontato, prevedibilissimo, forzatamente scoppiettante, il film scorre via come acqua corrente, non lasciando nulla, ma proprio nulla.

Amy Adams e Matthew Goode

Tranne che per un paio di riflessioni sociologiche:

1) come già in molte altre commedie romantiche prima di questa (la più recente è P.S. I love you) c'è il mito dell'uomo irlandese, o scozzese o comunque europeo, come un uomo in apparenza rude ma nella sostanza romantico e passionale. Ora, ok, ci può stare, ma da dove viene fuori questa verità assoluta dei film romantici? Ma davvero in Irlanda sono tutti fichi, ombrosi, forti, passionali e irresistibili? No perché se è così tocca organizzare una spedizione punitiva in quell'isola verde e rigogliosa! Immediatamente!

Amy Adams

2) nei panni del bell'irlandese virile c'è Matthew Goode. Matthew Goode come nome non vi dirà nulla, ma se vi dico quello che si faceva Scarlett Johansson prima di Jonathan Rhys Meyers in Match Point, Ozymandias di Watchman e il compagno di Colin Firth in A single man, focalizzerete subito il suo viso. Ecco pensate bene al suo viso. Lo avete in mente? Viso a triangolo, quasi sempre liscissimo, in verità un po' effeminato? Ecco, in questo film invece gli hanno fatto crescere una virilissima barba che fa il miracolo: da signorino figlio di papà si trasforma in un maschione testosteronico, fico, fichissimo, a cui nessuna potrebbe resistere.
E qui scatta la domanda da un milione di dollari: ci avete fatto caso che alcuni attori con la barba (lunga eh!) diventano da bellocci ad assolutamente irresistibili?
Vi faccio qualche esempio:

- Jim Caviezel (non c'è confronto: da insignificante sbarbato con la barba diventa bellissimo! Pensate a lui in La sottile linea rossa e poi in The Passion: tutta un'altra cosa!)
- Johnny Depp: no dico, serve aggiungere altro? Più si sporca, più si fa crescere barba e capelli e più è bello!
- Viggo Mortensen: con la barba la perfezione. Il suo Aragorn è la cosa più eccitante (se parliamo di bellezza maschile) che si sia vista negli ultimi 10 anni.

Matthew Goode

Mi fermo qui.
Non per tutti questo funziona, è ovvio, ma come mai certi visi da belli si trasformano in sensualissimi con la barba? Sono io che sto male? O sarà che dopo tutti questi modelli lisci e depilati un po' di sano pelo maschile ci fa piacere?
Ai posteri l'ardua sentenza.

La citazione: "Butta tutto in lavatrice e non ci pensare!"

Voto:

sabato 24 aprile 2010

Appunti di Viaggio

Dal 24 Aprile al 2 Maggio presso la Galleria D’Arte Montoro in Via di Montoro 23 ci sarà la mostra “Appunti di viaggio”, esposizione personale di Alessio Trerotoli

Inaugurazione e vernissage Sabato 24 Aprile ore 18.30

“Appunti di viaggio” è la prima mostra personale di Alessio Trerotoli, giovane artista romano da sempre appassionato di fotografia. Autodidatta, ha iniziato a fotografare grazie al forte magnetismo esercitato su di lui da grandi città quali Parigi e Roma, concentrando la sua attenzione su piccoli dettagli inaspettati e sull’atmosfera, a volte magica, che ritrovava nel corso dei suoi viaggi attraverso l’Europa.
Insieme alla macchina fotografica, suo fedele compagno di viaggio è il taccuino, su cui annota emozioni e impressioni frutto dell’incontro con persone e luoghi differenti; riesce così a fissare momenti e dettagli di vita quotidiana che spesso sfuggono a uno sguardo distratto.
La mostra nasce quindi come un percorso di racconti e fotografie che vogliono descrivere sotto un diverso punto di vista città a tutti conosciute, conferendo spesso alle persone il ruolo principale di protagonisti, complici ignari nel rappresentare una realtà quotidiana di luoghi affascinanti e magici come le grandi capitali europee.
Di Daria Portale

INGRESSO GRATUITO

Orari: da MARTEDì alla DOMENICA H 17.00-20.00
LUNEDì CHIUSO

Evento curato da Giulia Oliva e Daria Portale

Galleria Montoro
via di Montoro, 23 00186 Roma
Tel: 339 8799204
Mail: info@galleriamontoro.com

venerdì 23 aprile 2010

Citazione cinematografica n. 109

"Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti! Puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici! Aspiranti terroristi, e rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai bottegai Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro the con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell'apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell'universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita! E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all'Adelphia, alla WorldCom...
In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell'assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni.
In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant'Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un'audizione per I Soprano.
In culo alle signore dell'Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora!
In culo ai poliziotti corrottiche impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l'è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all'inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell'eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell'eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all'inferno. Stronzi cammellieri con l'asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana!
In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers.
In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
No... No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l'hai buttato via, brutto testa di cazzo!"

da: La 25a ora

Edward Norton

Titolo originale: 25th hour
Regia: Spike Lee
Anno: 2002
Cast: Edward Norton, Rosario Dawson, Philip Seymour Hoffman, Barry Pepper, Anna Paquin, Brian Cox
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