venerdì 31 agosto 2012

RadioVisioni su Radiorizzonti: le uscite del 31/08/2012


Christian Bale e Michael Caine in Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno


Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno, Babycall, El campo, Monsieur Lazhar, Eva, Womb, La faida .

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

Citazione Cinematografica n. 228

"Servono eventi drammatici per scuotere la gente dall' apatia, ma io non posso farlo come Bruce Wayne: come uomo di carne e ossa mi possono ignorare o schiacciare, ma come simbolo... Come simbolo potrei essere incorruttibile. Potrei essere immortale".

da: Batman Begins

Christian Bale

Titolo originale: Batman Begins
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2005
Cast: Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Katie Holmes, Gary Oldman, Cillian Murphy, Rutger Hauer, Tom Wilkinson, Ken Watanabe, Morgan Freeman

L'occhio di Kubrick

giovedì 30 agosto 2012

I Cinepatici - Rock of Ages



E' finalmente on-line la puntata di I Cinepatici dedicata a Rock of Ages, musical rock diretto da Adam Shankman con protagonisti Diego Boneta, Julianne Hough, Alec Baldwin, Russell Brand, Paul Giamatti, Catherine Zeta-Jones, Bryan Cranston e soprattutto uno scatenato Tom Cruise.

A condurre la puntata Mauro Donzelli insieme agli ospiti Federica Aliano, Pierpaolo Festa, Mattia Paquini e la sottoscritta.

Per vedere la puntata andate a QUESTO LINK.

mercoledì 29 agosto 2012

Videodrome n. 47



Titolo italiano: I soliti sospetti
Titolo originale: The Usual Suspects
Regia: Bryan Singer
Anno: 1995
Cast: Kevin Spacey, Gabriel Byrne, Chazz Palminteri, Kevin Pollack, Pete Postlethwaite, Stephen Baldwin, Benicio Del Toro, Pete Greene, Suzy Amis, Giancarlo Esposito

martedì 28 agosto 2012

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno


"Servono eventi drammatici per scuotere la gente dall' apatia, ma io non posso farlo come Bruce Wayne: come uomo di carne e ossa mi possono ignorare o schiacciare, ma come simbolo... Come simbolo potrei essere incorruttibile. Potrei essere immortale".

Così diceva il Bruce Wayne di Batman Begins, in quel primo passo di un percorso cominciato nell'ormai lontano 2005, anno in cui un regista inglese di talento ha cambiato per sempre la storia del cinema tratto da fumetti. Christopher Nolan allora era una bella promessa, un giovane cineasta con all'attivo un film a basso budget dall'intuizione geniale, Memento, ed un remake con poco brio, Insomnia, in cui però mostrava una grande capacità nel creare atmosfere tese e dense.
Sembrava un azzardo quindi lasciare nelle mani di questo regista semi sconosciuto il rilancio di un personaggio amatissimo dal pubblico, per di più già trattato egregiamente dalla mano estrosa di Tim Burton.
La mossa è stata però vincente, e forse il caso è stato guidato, visto che nel film d'esordio di Nolan, Following, ad un certo punto si apre una porta su cui è affisso proprio il simbolo dell'uomo pipistrello. Nolan era l'uomo giusto al momento giusto.

Abbandonato il kitsch dei film di Joel Schumacher e prese le distanze dallo stile fumettoso di Burton, Nolan ha riportato il personaggio alle origini, riscrivendo il mito di Batman e creando un'atmosfera cupa, solenne ed epica che è diventata il tratto distintivo della trilogia. In Batman Begins abbiamo visto la nascita della leggenda, in cui l'uomo Bruce Wayne diventa il mito Batman: un percorso introspettivo, duro, affascinante, in cui abbiamo imparato a trarre forza dalle nostre stesse paure.

E' con il capitolo successivo però che il Batman di Nolan ha alzato definitivamente l'asticella della grandiosità: con Il Cavaliere Oscuro, il regista inglese è riuscito a toccare vette fino ad allora mai raggiunte da un cinefumetto - forse solo dal primo Spider Man di Sam Raimi -, facendo del suo film non una semplice opera d'intrattenimento tratta da albi disegnati, ma un'opera complessa, matura, quasi filosofica, ambiziosa, che tramite l'uomo pipistrello parla di altro, di come bisogna cercare di fare la cosa giusta anche in momenti difficili, di lottare anche quando si ha tutti contro e di cercare di dare fiducia alle persone nonostante il caos regni sovrano. Un film immenso, un'unione più unica che rara di spettacolo, grande budget, autorialità, sceneggiatura dall'ampio respiro e grande recitazione, tra cui spicca quella ormai immortale del Joker interpretato da Heath Ledger.

Come dare dunque un seguito ad un'opera così grandiosa?
Non dev'essere stato facile.
Ed infatti il terzo atto del Batman nolaniano è un film difficile, denso, stratificato, grande e lunghissimo, un'opera che merita attenzione e magari anche più di una visione per essere compresa appieno.
Dal 2005 sono cambiate parecchie cose e il Nolan che girò con poche migliaia di dollari Memento ha lasciato il posto all'autore dal tocco magico, al regista capace di sbancare i botteghini di tutto il mondo con film magnifici come The Prestige e Inception. E tutto questo si vede.

Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è una summa dell'opera nolaniana: il film si riallaccia infatti ad entrambi i precedenti capitoli, ma con punti di vista differenti. Ritroviamo Bruce Wayne (Christian Bale, qui ad una delle sue prove più convincenti) otto anni dopo la morte di Harvey Dent, ormai chiuso in se stesso ed auto-esclusosi dal mondo, tormentato dalla morte di Rachael e dall'aver infangato il nome di Batman per il bene della comunità. Spinto dagli eventi e dall'insorgere di una nuova minaccia, impersonificata dal criminale Bane (Tom hardy), Wayne deve trovare in se stesso la forza di Batman. In una parabola speculare a quella del primo capitolo, vediamo quindi l'uomo che cerca di rifarsi simbolo, quel simbolo che ispira coraggio e sprona la gente ad agire.
Un percorso non facile e che infatti è il cuore del film: in questo terzo atto non si affronta la necessità di farsi simbolo di Batman Begins né la messa in atto del simbolo di Il Cavaliere Oscuro, ma la consapevolezza di quanto sia importante nutrire, alimentare e mantenere vivo un ideale. Sia esso lo spirito di giustizia incarnato da un uomo mascherato, che l'onestà di un poliziotto, o la capacità di sopravvivere di una ladra. In Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno c'è una delle rappresentazioni più eloquenti di cosa voglia dire "fare" per far sì che gli altri facciano, di quanto sia importante agire spinti da un valore in cui si crede.

Tutto questo è affrontato in quasi due ore e tre quarti di film che volano forti come una sinfonia: anche le parti con meno ritmo e che sembrano non proprio logiche sono giustificate a fronte della potenza emotiva dell'opera nel suo complesso.
Quelli che potrebbero sembrare difetti lo sono solo marginalmente, per esempio il Bane di Hardy ha meno carisma del Joker di Ledger, forse soprattutto per il terribile doppiaggio italiano di Filippo Timi, ma nell'economia della storia è giusto che sia così: qui il cattivo non è il protagonista, non è l'altra faccia di Batman, ma una contingenza che serve a definire l'uomo dietro il simbolo. In questo senso risulta dunque perfetta la Selina di Anne Hathaway, la donna che completa Batman e porta alla luce aspetti non ancora sondati di Bruce Wayne, non una femme fatale antagonista, ma una risoluta e moderna compagna di viaggio.

Da Inception arriva infine lo stile narrativo: tanti personaggi, storie parallele, azioni concatenate. Purtroppo dal precedente film Nolan non recupera il finale ambiguo, che sarebbe stato il coronamento perfetto per un lavoro mastodontico. Sarebbe stato bello chiedersi che cosa vede realmente Alfred (Michael Caine) alla fine.
Ma in fondo è giusto che sia così: alla solidità del primo capitolo è seguita l'epica del secondo che ha trovato la solennità nella prorompente emotività del terzo. 
Una dramma in tre atti splendidamente orchestrato dal prestigiatore Christopher Nolan.


Christian Bale e Anne Hathaway


La citazione: 
"Selina: Non devi più niente a queste persone: hai dato già tutto!
Batman: Non tutto. Non ancora".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥

Uscita italiana: 29 agosto 2012

Titolo originale: The Dark Knight Rises
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2012
Cast: Christian Bale, Tom Hardy, Anne Hathaway, Michael Caine, Gary Oldman, Joseph Gordon-Lewitt, Marion Cotillard, Morgan Freeman

Batman in mostra

L'attesa è praticamente finita: domani uscirà finalmente in Italia il terzo ed ultimo capitolo della trilogia sull'Uomo Pipistrello firmata da Christopher Nolan.

Intanto, se vi trovate a Roma, fate un salto al pontile di Ostia: in piazzale dei Ravennati c'è una mostra imperdibile per ogni fan del Cavaliere Oscuro.
Il batpod, i costumi di scena, alcune foto selezionate del film: tutti insieme e visibili gratuitamente fino ad oggi, martedì 28 agosto, fino a mezzanotte.








lunedì 27 agosto 2012

George Coleman, il dr. House degli animali

Debutta sulla Nbc una serie comica che piacerà agli orfani del personaggio reso celebre da Hugh Laurie. Il medico di una clinica dedicata agli amici a quattro zampe. Con un assistente molto speciale 


La fine di “House M. D.” ha lasciato un gran numero di spettatori orfani del dottore più scorretto e irriverente della tv. “Animal Practice”, nuova serie comica della NBC creata da Alessandro Tanaka e Brian Gatewood, prova a colmare questo vuoto grazie al dr. George Coleman (Justin Kirk), veterinario alla guida del Crane Animal Hospital, che preferisce gli animali agli esseri umani. 

Cinico e pieno di senso dell’umorismo, il dr. Coleman ospita nel suo studio cani e gatti ma non disdegna pazienti insoliti come pitoni e tigri. Cerca di diagnosticare malattie rare e risolvere casi che sembrano impossibili. Ad aiutarlo nel suo lavoro, ci sono il dr. Doug Jackson (Tyler Labine), il dr. Yamamoto (Bobby Lee), le infermiere Juanita (Kym Whitley) e Angela (Betsy Sodaro) e soprattutto il dr. Rizzo, scimmietta che assiste il dr. Coleman in tutto e offre i migliori spunti comici della serie. 

Tra una gara di criceti a cavallo di tartarughe e interventi delicati, tutto sembra filare liscio. Fino a quando non irrompe nell’ospedale Dorothy Rutledge (Joanna Garcia Swisher), nipote della proprietaria dell’ospedale e nuova dirigente della struttura. Dorothy, che è stata la fidanzata di George tre anni prima, accusa il dottore di aver trasformato l’ospedale in uno zoo e cerca di riportare un po’ di ordine. 

Un medico scorbutico, i suoi assistenti messi lì appositamente per essere derisi, il capo dell’ospedale che si scontra con lui ed è anche la donna da cui è attratto: gli elementi tipici del dottor House ci sono tutti, anche se “Animal Practice” è una commedia allo stato puro, fatta di gag a volte demenziali che fanno pensare più a serie come “Scrubs”. Con ironia, scimmie vestite da dottore e un bel cast. Il debutto il prossimo 26 settembre sulla NBC.


Pubblicato su TvZap.

Matthew Perry, dopo Friends avanti con Go on

Matthew Perry

E’ stato ed è un mito della tv grazie al personaggio di Chandler Bing nella sitcom più polare degli ultimi venti anni: "Friends". Matthew Perry con il suo humor e i suoi tempi comici, è un intrattenitore nato. 
Eppure ai tempi del liceo pensava di diventare un tennista professionista, sogno poi abbandonato per perseguire il sacro fuoco della recitazione. Il suo primo ruolo importante arriva a fine anni ’80 con la serie tv “Second Chance”, in cui interpreta Chazz Russell, fuggito dall’inferno per assistere il suo giovane sé e fargli compiere scelte migliori. 

Dopo una serie di partecipazioni in vari show come “Beverly Hills 90210”, ad inizio anni ’90 Perry partecipa ai provini per una serie scritta da Martha Kauffman e David Crane dal titolo “Six of One”, venendo però scartato. Ma chiusa l’opportunità di “Six of One” si apre quella di “Friends”: il resto è storia. 

Ancora impegnato nella sit-com l’attore di Williamstown approda al grande schermo: nel 1997 recita in “Mela e Tequila” al fianco di Salma Hayek; nel 1999 in “Appuntamento a tre” insieme a Neve Campbell e nel 2000 in “FBI: Protezione testimoni”, affiancando Bruce Willis

Finito “Friends” Perry ha preso parte come guest star a serie di successo, come “Ally McBeal”, “West Wing” e “The Good Wife”, mentre del 2004 è il suo esordio come regista in un episodio di “Scrubs”. 

Nel 2011 Perry ha scritto, prodotto ed interpretato “Mr. Sunshine”, serie che racconta di un uomo che, alla soglia dei 40 anni, si fa prendere da crisi esistenziali. Nonostante critiche positive la serie è stata cancellata dopo soli nove episodi. 

Ora la nuova occasione per tornare protagonista di primo piano con a “Go On”, sit-com creata da Scott Silveri e prodotta da NBC su un conduttore radio costretto dal suo capo ad iscriversi ad un corso per affrontare il dolore in seguito alla morte della moglie.

Go On, cast e personaggi

La nuova sit-com della NBC “Go On”, in cui Matthew Perry è un cronista sportivo, Ryan King, che vuole assolutamente tornare al lavoro dopo appena un mese dalla morte della moglie. Il suo capo vuole però assicurarsi che stia bene sul serio e prima di accordargli il permesso di tornare a commentare partite di basket e simili, gli ordina di iscriversi ad un corso di accettazione del dolore. Qui King scopre un’umanità varia e a volte folle, in cui però a poco a poco si riconosce…Ecco quale, 


RYAN KING (MATTHEW PERRY) 
Matthew Perry interpreta Ryan King, commentatore sportivo cui è morta da poco la moglie, costretto dal proprio capo a frequentare un corso di accettazione del dolore. 




STEVEN (JOHN CHO) 
John Cho interpreta Steve, il capo di Ryan che gli intima di iscriversi ad un corso di accetazione del dolore per poter così tornare a lavorare. 




CARRIE (ALLISON MILLER) 
Allison Miller interpreta Carrie, assistente di Ryan. 




LAUREN SCHNEIDER (LAURA BENANTI) 
Laura Benanti interpreta Laure, leader del gruppo di supporto che nasconde a sua volta delle insicurezze. 




ANNE (JULIE WHITE) 
Julie White interpreta Anne, un avvocato distrutta dalla morte della compagna, perennemente arrabbiata e aggressiva. 




GEORGE (BILL COBBS) 
Bill Cobbs interpreta George, un anziano signore cieco e con problemi di salute che cerca di affrontare le sue difficoltà grazie al gruppo di supporto. 




MR. K. (BRETT GELMAN) 
Brett Gelman interpreta “Mr. K.” un misterioso ed inquietante componente del gruppo che osserva gli altri confessare le proprie disgrazie senza mai rivelare le sue. 




YOLANDA (SUZY NAKAMURA)
Susy Nakamura interpreta Yolanda, donna precisa e rigorosa che si è iscritta al gruppo di supporto perché i genitori stanno divorziando.




SONIA (SARAH BAKER) 
Sarah Baker interpreta Sonia, ragazza sola disperata per la morte del suo gatto, Cinderella.




FAUSTA (TONITA CASTRO) 
Tonita Castro interpreta Fausta, una donna messicana che ha perso il padre e il fratello in un incidente. 




OWEN (TYLER JAMES WILLIAMS) 
Tyler James Williams interpreta Owen, ragazzo che ha smesso di parlare da quando suo fratello maggiore è in coma in seguito ad un incidente avvenuto mentre sciava. 




DANNY (SETH MORRIS) 
Seth Morris interpreta Danny, un uomo che ha scoperto che il figlio avuto dalla moglie non è suo. 




DON (KHARY PAYTON) 
Khary Payton interpreta Don, un ragazzo abbandonato dalla moglie a causa dei suoi problemi finanziari.



Pubblicato su TvZap.

Go On, superare il dolore con un sorriso

La nuova sit-com della NBC “Go On” parla di come affrontare e superare il dolore per la perdita di qualcuno e lo fa grazie alla verve comica di Matthew Perry, protagonista della serie 


Superare la perdita di qualcuno che ci è molto caro è difficile, quasi impossibile: anche se il tempo cura le ferite, la cicatrice sarà sempre viva e visibile. Non la pensa così Ryan King (Matthew Perry) conduttore radiofonico specializzato nello sport, che vuole assolutamente tornare al lavoro dopo appena un mese dalla morte della moglie. Il capo di Ryan però vuole assicurarsi che stia bene sul serio e prima di dargli il permesso di tornare a commentare partite di basket e simili, gli ordina di iscriversi ad un corso di accettazione del dolore.

Controvoglia e convinto che riunirsi in cerchio piangendosi addosso sia solo una perdita di tempo, Ryan frequenta un corso per persone attanagliate dalla perdita. Qui King scopre un’umanità varia e a volte folle, in cui però a poco a poco si riconosce: il dolore è infatti lo stesso, a prescindere da chi lo provi e qualunque sia la causa che lo ha scatenato. Deciso a frequentare il corso, King lo affronta però a modo suo, mettendo in scena gare su chi ha subito la perdita maggiore, convincendo i compagni di sedute a correre in mezzo alla strada travestiti da vichinghi e accompagnando le confessioni a cuore aperto a dosi massicce di ironia. 

A dare corpo e anima a King è Matthew Perry, il leggendario Chandler di “Friends”, che, a quasi dieci anni dalla chiusura dello show che lo ha reso una star mondiale, torna in un ruolo da protagonista in una serie comica. Grazie al suo sorriso contagioso, ad una fisicità esuberante, a tempi comici perfetti e allo sguardo furbo che spesso diventa anche malinconico, Perry è l’interprete perfetto per il protagonista “Go On”, sit-com targata NBC, creata da Scott Silveri

Il pilota dello show è stato presentato in anteprima lo scorso 8 agosto in America, mentre la serie partirà ufficialmente negli Stati Uniti il prossimo 11 settembre.


Pubblicato su TvZap.

venerdì 24 agosto 2012

Citazione Cinematografica n. 227

"Non è tanto chi sono, quanto quello che faccio, che mi qualifica".

da: Batman Begins

Christian Bale


Titolo originale: Batman Begins
Regia: Christopher Nolan
Anno: 2005
Cast: Christian Bale, Michael Caine, Liam Neeson, Katie Holmes, Gary Oldman, Cillian Murphy, Rutger Hauer, Tom Wilkinson, Ken Watanabe, Morgan Freeman

RadioVisioni su Radiorizzonti: le uscite del 24/08/2012

Madagascar 3: Ricercati in Europa

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Madagascar 3: Ricercati in Europa e Tutti i rumori del mare.

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

mercoledì 22 agosto 2012

Videodrome n. 46

Johnny Depp


Titolo italiano: Il mistero di Sleepy Hollow
Titolo originale: Sleepy Hollow
Regia: Tim Burton
Anno: 1999
Cast: Johnny Depp, Christina Ricci, Miranda Richardson, Michael Gambon, Casper Van Dien, Jeffrey Jones, Christopher Walken, Ian McDiarmid, Richard Griffiths, Christopher Lee, Lisa Marie, Martin Landau

martedì 21 agosto 2012

venerdì 17 agosto 2012

I Mercenari 2


E' successo di nuovo.
Stallone è veramente divino: non solo era riuscito a compiere il miracolo nel 2010, ma ora, a soli due anni di distanza, l'ha rifatto.
E il supremo Sly non si è  limitato ad offrirci un nuovo capitolo di I Mercenari: tutto è più grande, più forte, più esagerato, più ironico, più potente. E poi solo due nomi: Jean-Claude Van Damme e Chuck Norris. Potremmo fermarci qui e chiudere bottega.

Il sogno bagnato di tutti gli amanti dei film action anni '80 e '90 è quindi finalmente realizzato: nello stesso film abbiamo Stallone, Schwarzenegger, Van Damme e Norris.
Questo è il film della vita, un film che i critici cinematografici non dovrebbero assolutamente commentare. Non capiscono, poverini.
Direbbero subito che non c'è storia, che i personaggi sono stereotipati e adimensionali, che la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti...femminucce. 

A che serve una storia quando Van Damme è il cattivo che vuole riportare il mondo in un clima da guerra fredda e Stallone l'eroe che deve fermarlo? 
O quando Chuck Norris entra in scena come la cura universale per tutti i mali del mondo?

Il nuovo capitolo di I Mercenari 2 oltre a cementificare la sua mitologia attraverso l'ormai iconico teschio che si riproduce all'infinito su tatuaggi, penne e anelli, fa un ulteriore passo in avanti alimentando e ironizzando sulla leggenda di ogni personaggio in gioco: ecco quindi che l'ex ingegnere chimico Lundgren diviene un tutt'uno con il suo personaggio, Chuck Norris scherza sulle battute che lo rendono famoso da anni, e la nuova irresistibile coppia Schwarzenegger-Willis cita le battute dei suoi personaggi più famosi. 

Inoltre, in una scena altamente simbolica, il senso di I Mercenari diviene manifesto in tutta la sua massiccia bellezza: il gruppo di personaggi si ritrova su un vecchio set abbandonato che rappresenta la New York degli anni '50. Gli uomini veri dell'action sono quindi ormai come quel set: invecchiati, magari fuori tempo massimo, ma ancora tosti, gagliardi e pieni di carisma. E allora sì con le esplosioni, la lotta a mani nude, i calci volanti di Van Damme, il coltello di Statham e Schwarzy che per aprire una Smart stacca la portiera a mani nude.

Questo è il cinema più grande, grosso, muscoloso, adrenalinico, puro e testosteronico che ci sia. Da vedere e rivedere e rivedere ancora.
Come viene detto più volte nel film: "Non si batte il classico".



La citazione: "Non si batte il classico".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥1/2

Uscita italiana: 17 agosto 2012

Titolo originale: The Expendables 2
Regia: Simon West
Anno: 2012
Cast: Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Chuck Norris, Jean-Claude Van Damme, Bruce Willis, Arnold Schwarzenegger, Terry Crews, Randy Couture, Liam Hemsworth, Scott Adkins, Nan Yu, Charisma Carpenter

Citazione Cinematografica n. 226

"Io sarò sempre qui".

da: E.T. l'extra-terrestre



Titolo originale: E.T. the Extra-Terrestrial
Regia: Steven Spielberg
Anno: 1982
Cast: Henry Thomas, Pat Welsh, Dee Wallace-Stone, Robert MacNaughton, Drew Barrimore

RadioVisioni su Radiorizzonti: le uscite del 17/08/2012


Chuck Norris in I Mercenari 2 di Simon West

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: I Mercenari 2, LOL. 

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

mercoledì 15 agosto 2012

Videodrome n. 45

Chris Hemsworth


Titolo italiano: Thor
Titolo originale: Thor
Regia: Kenneth Branagh
Anno: 2011
Cast: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Tom Hiddleston, Anthony Hopkins, Stellan Skarsgard, Kat Dennings

martedì 14 agosto 2012

Tom Hiddleston: dalle saghe nordiche a Shakespeare

L'attore inglese ha conquistato il grande pubblico grazie al ruolo del tormentato Loki in “Thor”, ma ha un passato da attore di teatro che lo ha portato a diventare re nella mini-serie targata BBC “The Hollow Crown” 


Questo è il suo anno: segnatevi il suo nome perché l’attore inglese Tom Hiddleston è l’uomo del momento. Divenuto famoso a livello mondiale grazie al ruolo di Loki in “Thor”, figlio tormentato del dio del fulmine Odino, personaggio ripreso anche in “The Avengers”, in cui ha rubato la scena agli eroi positivi di cui era antagonista, Hiddleston è improvvisamente diventato un vero e proprio fenomeno della rete, con centinaia di siti, fan page e immagini su Tumblr che lo ritraggono in ogni sua mossa. 

Intensi occhi verdi, sorriso contagioso, capelli biondi e ricci “alla Gene Wilder”, come li descrive lui stesso, figura alta e slanciata e una voce seducente morbida come il velluto: l’affascinante Tom ha subito conquistato milioni di fan grazie alla sua carismatica presenza scenica, ma oltre al physique du rôle c’è di più. 

Studente al prestigioso Eaton College prima, all’Università di Cambridge poi e diplomatosi presso la Royal Academy of Dramatic Arts nel 2005, Hiddleston ha cominciato la sua carriera come attore di teatro recitando in spettacoli come “Un tram che si chiama desiderio”, “Othello”, in cui ha recitato al fianco di Ewan McGregor, e in film per la tv della BBC

Il primo ruolo al cinema arriva nel 2007 con “Unrelated” di Joanna Hogg e nello stesso anno lavora più volte insieme a Kenneth Branagh sia a teatro, nello spettacolo “Ivanov”, sia in tv, nella serie “Il commissario Wallander”. 

E’ proprio grazie al rapporto che si crea con Branagh che arriva la svolta: l’attore e regista, incaricato di dirigere “Thor”, vuole a tutti costi Hiddleston nel cast, che viene scelto per interpretare Loki, fratello tormentato di Thor, al quale l’attore dà una forte carica shakespeariana. 

Grazie all’enorme popolarità ottenuta con il ruolo di Loki, ripreso anche in “The Avengers” diretto questa volta da Joss Wheadon, Hiddleston diventa un nome conteso dai più grandi registi contemporanei: recita al fianco del premio Oscar Rachel Weisz in “The Deep Blue Sea”, interpreta Francis Scott Fizgerald in “Midnight in Paris” di Woody Allen e il capitano Nicholls in “War Horse” di Steven Spielberg, questi ultimi due candidati entrambi all’Oscar 2012 nella categoria per il miglior film. 

Il successo ottenuto come nuova star di Hollywood e l’etichetta di sex symbol osannato su internet, non lo hanno distolto dal suo talento, di cui ha dato prova nella mini-serie prodotta dalla BBC “The Hollow Crown”: dedicata alla quadrilogia di William Shakespeare detta “Enrieide”, Hiddleston è diventato il re Henry V, dando prova delle sue ottime capacità interpretative e del suo passato di attore di teatro, recitando in versi al fianco di mostri sacri come Jeremy Irons

Vegetariano e runner incallito, Hiddleston è una delle star del momento, che vedremo presto al cinema nel nuovo film di Jim JarmushOnly Lovers Left Alive”, in cui sarà un vampiro al fianco di Tilda Swinton, e nel sequel di “Thor”.

Pubblicato su TvZap.

‘The Hollow Crown’: Shakespeare si fa in quattro in tv

La BBC ha prodotto e trasmesso con successo nel mese di luglio una mini serie basata sulla quadrilogia storica di Shakespeare detta “enrieide” in cui la lingua del Bardo viene fedelmente celebrata da molti dei migliori attori del panorama inglese 


Nell’anno d’oro per la Gran Bretagna – nel 2012 la Regina Elisabetta ha festeggiato i 50 anni del suo regno e in questi giorni Londra è al centro del mondo grazie ai Giochi Olimpici – la BBC ha deciso di celebrare il proprio paese producendo “The Hollow Crown”, mini-serie in quattro episodi tratta dalla quadrilogia del Bardo dedicata alla Guerra delle due rose. La scelta inusuale della rete è stata quella di mantenere pressoché inalterato il testo originale, offrendo al pubblico una trasposizione fedele dei versi in inglese arcaico. 

Una scelta coraggiosa: ogni puntata dura infatti più di due ore e sono due ore intense, dense, da seguire con attenzione, perché il testo originale è tanto bello quanto complesso, e, per una volta l’adattamento non consente scelte di “alleggerimento” come spesso accade alle trasposizioni. 

Una scelta azzardata che però ha dato i suoi frutti: per recitare al meglio i versi di Shakespeare sono stati ingaggiati molti dei migliori attori presenti nel panorama inglese contemporaneo, quasi tutti con alle spalle anni di teatro. 

Tra i tanti nomi in gioco spicca quello del premio Oscar Jeremy Irons, affiancato da attori di prima grandezza come John Hurt, Julie Walters, Richard Griffiths e Simon Russell Beale e da stelle emergenti come Ben Whishaw e Tom Hiddleston

Lingua originale, attori di immensa bravura, costumi ricchi e grande impiego di mezzi: la BBC non ha badato a spese, confezionando un prodotto ricercato, che riflette sui temi sempre attuali analizzati dalla penna di Shakespeare. La deposizione di Richard II (Ben Whishaw), ultimo dei Plantageneti, da parte di Henry IV (Jeremy Irons) è infatti vista in chiave quasi cristologica, come se in quel momento, in cui un re “per diritto divino” è sostituito da un uomo che si conquista da sé il potere, fosse stato compiuto un peccato originale che ha poi portato ad una continua lotta per l’acquisizione del trono e soprattutto di quella corona, simbolo del potere, ambita e temuta da ogni uomo. 

La conquista del potere, il fascino che questo suscita e il cambiamento che porta in chi lo ottiene, diventano temi attuali anche ai giorni nostri, soprattutto nel passaggio di consegne tra Henry IV e suo figlio, Henry V (Tom Hiddleston), quando un principe scapestrato e intento a divertirsi deve necessariamente prendere coscienza di sé e del suo ruolo. 

A dare voce al popolo, e quindi a chi potere non ne ha, è il personaggio di Falstaff (Simon Russell Beale), ubriacone e bugiardo di professione, amico e compagno di bravate del principe Hal, futuro re Henry V, che è il fulcro umano e satirico dei drammi. 

Impossibile dare una palma di attore più bravo in questa rosa di fenomeni della recitazione, certo è che, anche per maggiore minutaggio a disposizione, ad emergere è l’Henry V di Tom Hiddleston, giovane attore inglese proveniente dal teatro e divenuto famoso a livello mondiale grazie al personaggio di Loki visto in “Thor” e in “The Avengers”.

“The Hollow Crown” si rivela dunque un’opera complessa, difficile, ma non per questo meno affascinante: a dimostrazione che “il gioco dei troni” era solenne ed appassionante anche più di quattrocento anni fa.


Pubblicato su TvZap.
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