lunedì 30 settembre 2013

La Top10 ricca: le serie tv più costose

Chi bella vuole apparire tanto deve investire: da Game of Thrones a Boardwalk Empire la classifica delle serie tv più costose 

La televisione, soprattutto quella americana, negli ultimi dieci anni ha fatto enormi passi avanti, riuscendo quasi a raggiungere, e in alcuni casi anche superare, la qualità del cinema. Le trame, la scrittura, il livello di recitazione, la regia, i costumi: tutto è diventato più grande e più bello. Ogni rosa ha le sue spine però: con l'aumento di qualità sono cresciuti parallelamente anche i costi delle serie televisive. Effetti speciali, set che riproducono città di un'altra epoca, creature mostruose, costumi sfarzosi, location esotiche: tutte cose che costano care. Mentre una volta in tv si vedevano solo economici amori e intrighi consumati di fronte a un caminetto, oggi possiamo scegliere tra orde di zombi, mondi paralleli, storie fantasy e accurate ricostruzioni storiche. Quanto costa questo grande spettacolo? Alcune serie spendono cifre folli per ogni puntata e spesso, se il pubblico non risponde con ascolti sufficienti, è proprio questa la causa della chiusura prematura di alcuni prodotti, come è accaduto al fantascientifico "Firefly" di Joss Whedon. Vediamo quindi quali sono le serie più costose della tv. 


10 TERRA NOVA (2011) 
 Steven Spielberg ama i dinosauri e non ha esitato a portarli in tv con la sua "Terra Nova", serie in cui una famiglia del futuro torna indietro nel tempo al periodo cretaceo. Effetti speciali, paesaggi ostili e design tecnologico hanno fatto lievitare i costi tanto che il budget del pilot è arrivato a quasi 20 milioni di dollari, mentre ogni episodio successivo è stato pagato circa 4 milioni. Cifre astronomiche che, non supportate da un riscontro positivo in ascolti, hanno decretato la chiusura prematura della serie cancellata dopo 13 episodi. 



9 BAND OF BROTHERS (2001) 
Primo spin-off televisivo del film "Salvate il soldato Ryan", "Band of Brothers" ricostruisce in 10 puntate le vicende di una compagnia di paracadutisti americani durante la Seconda Guerra Mondiale. A produrre sono Steven Spielberg e Tom Hanks che hanno sborsato circa 125 milioni di dollari, rendendo "Band of Brothers" una delle mini-serie più costose nella storia della televisione. 





8 THE PACIFIC (2010) 
180 milioni per 10 puntate Ancora loro: dopo il successo di "Band of Brothers", la premiata coppia Spielberg-Hanks ha prodotto una nuova mini-serie sempre sulla Seconda Guerra Mondiale, "The Pacific", che racconta la storia di un soldato americano impegnato nella campagna del Pacifico, da Pearl Harbor a Okinawa. La serie, composta da 10 episodi, è costata 180 milioni di dollari, per l'impressionante costo medio di 18 milioni a puntata. 





7 ER 2 (1994 – 2009) 
Pur essendo ambientata quasi esclusivamente in interni, il costo medio di un episodio di "E.R. - Medici in prima linea" è elevato: si parla di 2 milioni a puntata, giustificati dal numero elevato di personaggi, dalla consulenza scientifica e dalle apparecchiature mediche ricostruite in maniera accurata. Considerando poi che la serie è composta da 15 stagioni da 22 episodi ognuna, si capisce come mai sia diventata una delle serie più costose. 





6 DEADWOOD (2004 – 2006) 
La ricostruzione storica è sempre cara e "Deadwood" non fa eccezioni: ambientata nel 1870 nell'omonima cittadina del South Dakota, la serie western creata da David Milch ha avuto un costo di 4,5 milioni a episodio. 





5 BOARDWALK EMPIRE (2010 – in corso) 
Quando Martin Scorsese fa qualcosa la fa in grande: per la sua "Boardwalk Empire", serie ambientata ad Atlantic City negli anni del proibizionismo, non ha infatti badato a spese. Il cast stellare, composto da attori del calibro di Steve Buscemi, Michael Shannon e Michael Pitt, la ricostruzione storica, i costumi sfarzosi e le auto d'epoca hanno fatto lievitare il budget dell'episodio pilota a ben 18 milioni di dollari. 





4 LOST (2004 – 2010) 
L'episodio pilota da un'ora e 20 di "Lost" girato da J.J. Abrams è costato l'importante cifra di 14 milioni di dollari: d'altra parte mettere in scena un incidente aereo con più di 20 protagonisti non è cosa di poco conto. Negli episodi successivi poi botole, orsi polari, effetti speciali, location sparse in tutto il mondo e un numero sempre crescente di attori ha mantenuto alti i costi, con una media di 4 milioni a episodio. 




3 GAME OF THRONES (2011 – in corso) 
La saga fantasy di George R.R. Martin ci ha messo tanto a essere portata sul piccolo schermo perché in molti hanno pensato che fosse impossibile rendere giustizia all'opera originale senza spendere una fortuna. Alla HBO invece hanno raccolto la sfida senza badare a spese: "Game of Thrones", con i suoi effetti speciali, i costumi e le location sparse ai quattro angoli della Terra, costa 6 milioni di dollari a puntata. Una spesa tutto sommato non folle se si considera l'enorme successo ottenuto. 





2 ROMA 9 (2005 – 2007) 
Girata negli studi di Cinecittà, la serie "Roma" prodotta da HBO, BBC e Rai Fiction aveva dei costi stratosferici: ben 9 milioni di dollari a episodio. Cifre astronomiche che hanno decretato la chiusura prematura della serie alla seconda stagione quando gli ascolti sono calati. 





1 FRIENDS (1994 – 2004) 
Incredibile ma vero la serie più costosa di sempre resta ancora "Friends": pur essendo ambientata quasi tutta in interni, la sit-com con protagonisti i sei amici di New York è arrivata a costare, nelle ultime stagioni, ben 10 milioni di dollari a episodio. Come mai? Diventati vere e proprie icone, Jennifer Aniston e soci hanno preteso compensi di 1 milione di dollari a puntata a testa. Considerando che ogni episodio dura 20 minuti, circa un terzo del minutaggio delle altre serie presenti in classifica, e che ogni stagione è composta da 24 episodi, "Friends" è la serie più costosa mai fatta fino ad ora.




Pubblicato su TvZap.

venerdì 27 settembre 2013

Sofia Coppola parla di The Bling Ring: "Gli adolescenti sono cambiati"

Sofia Coppola ha presentato a Roma "The Bling Ring", il suo ultimo film in cui parla degli adolescenti di oggi prendendo spunto da una storia vera

Elegante senza essere eccessiva, misurata e un po' snob, Sofia Coppola ha presentato il suo ultimo film, The Bling Ring, alla stampa italiana, nella cornice della Casa del Cinema di Roma. Interrogata sul suo film, che prende spunto da fatti realmente accaduti, la regista americana ha parlato degli adolescenti di oggi, del rapporto con le celebrità e dell'ossessione per la moda.

Sofia Coppola



Secondo lei la crisi cominciata nel 2008 ha cambiato il rapporto delle persone con le celebrità?
Sofia Coppola: "Per me il fenomeno dell'ossessione per le star e i reality televisivi continua a crescere sempre di più. Non credo che la crisi lo abbia scalfito. A me interessa analizzare questo fenomeno che sta toccando picchi estremi".

Nel suo film si vede una forte assenza di valori e la noncuranza dei genitori. Come mai?
S.C.: "La storia parla anche di questo: le famiglie di questo gruppo di ragazzi erano totalmente assenti. Ma non per questo si deve generalizzare".

Cosa è cambiato dalle adolescenti protagoniste del suo film Le vergini suicide e questa sua nuova pellicola?
S.C.: "Le protagoniste di Le vergini suicide erano innocenti: queste no. E' un'epoca totalmente differente. Gli adolescenti sono cambiati".

Dove pensa che possano arrivare gli adolescenti in futuro?
S.C.: "Non lo so e sono curiosa di scoprirlo, anche perchè ho delle figlie piccole. Vedremo se questa cultura pop andrà ancora avanti o se ci sarà una reazione e si volterà pagina. Raccontare la storia di questi ragazzini che vivono in questo modo per me è stato come girare un film di fantascienza".

Cosa ha generato questa crisi di valori?
S.C.: "In tutte le generazioni si è parlato del disagio degli adolescenti. Qui la differenza è la smania di voler essere visti e di voler condividere tutto con tutti in tempo reale". 

I ragazzi sono entrati davvero nelle case delle star?
S.C.: "Prima dell'inizio delle riprese abbiamo cercato di far legare il gruppo di ragazzi e li abbiamo fatti entrare nelle case di altre persone, ma erano case di amici che ci hanno dato il permesso".

Quindi le case che si vedono nel film sono davvero quelle delle star?
S.C.: "Non ero in contatto con nessuna della star nominate nel film tranne che con Paris Hilton. Ho cercato di concentrarmi sul punto di vista dei ragazzi".

Nel film uno dei genitori presenta Angelina Jolie come un modello da seguire. Come l'ha presa l'attrice?
S.C.: "Non ha espresso commenti, almeno che io sappia. Nella vera storia una delle madri poneva davvero le celebrità come esempio".

I reality show, la cultura pop esagerata, i social network sono tutti prodotti esportati dall'America nel mondo: cosa ne pensa?
S.C.: "Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a fare il film, per valutare quello che sta accadendo nel mio paese".

Ma è davvero così facile entrare nelle case degli altri in America? E Paris Hilton davvero non si è accorta dei ripetuti furti per così tanto tempo?
S.C.: "E' una cosa tipica di Los Angeles e di alcuni quartieri in particolare: chi vive lì si sente intoccabile e al sicuro. Credo sia una cosa tipicamente californiana. A New York è diverso. Comunque credo che ora Paris Hilton non lasci più la chiave di casa sotto lo zerbino. E no, non si è accorta subito che mancava qualcosa".

Nel suo film sembra esserci un distacco emotivo rispetto ai protagonisti: è voluto?
S.C.: "Sì, volevo un po' di distacco emotivo perché anche tra loro non c'è vera intimità: l'unica cosa che li lega è questa ossessione per gli oggetti e per le star".

Da chi ha preso spunto per raccontare questi adolescenti?
S.C.: "Ho parlato con i giornalisti, ho letto le trascrizioni delle interviste ai ragazzi. Poi per i dialoghi ho chiesto alla figlia adolescente di una mia amica".

Perché ha cambiato i nomi dei protagonisti?
S.C.: "Per questioni legali e poi perché volevo fare un film non un documentario e raccontare la mia versione della storia".

I protagonisti di The Bling Ring


Che rapporto avete avuto con i marchi che si vedono nel film?
S.C.: "Ci hanno prestato delle cose, ma non abbiamo ricevuto denaro anche perché i prodotti sono visti non proprio in maniera positiva".

Non ha paura di trasformare dei criminali in delle celebrità?
S.C.: "Per me un 16enne è un ragazzino ma mi sono posta il problema, ho quindi cercato di non trasformali in eroi. Anche per questo motivo ho cambiato i loro nomi".

Lei quindi ha portato sullo schermo una banda femminile?
S.C.: "Sicuramente era una banda più al femminile ma il mio punto di vista preferito era quello del ragazzo".

Lei vive a Parigi: le dà il distacco necessario per vedere con occhio critico l'America?
S.C.: "Si quando torno in America da Parigi trovo sempre le cose diverse: dopo aver vissuto per anni a Parigi ho trovato cose sconosciute come il sito TMZ e ho potuto vedere il fenomeno in maniera più oggettiva".

E' vero che prima delle riprese fa un rito scaramantico?
S.C.: "Il rito scaramantico l'ho ereditato da papà: ci riuniamo con tutta l crew sul set e diciamo delle cose".

Pensa che gli adolescenti possano recepire il film in maniera sbagliata?
S.C.: "Credo che il mio punto di vista sia chiaro. Alcuni possono interpretarlo diversamente ma il punto di vista del film è chiaro. Non a caso nell'ultima scena c'è una musica da film horror".

I veri ragazzi protagonisti della vicenda hanno visto il film?
S.C.: "So che il ragazzo l'ha visto e ha detto che la ricostruzione è stata piuttosto accurata. Lui l'ho incontrato ma non mi sono fatta influenzare troppo".

Questo tipo di adolescenti appartiene solo all'America?
S.C.: "Credo che grazie a internet questo fenomeno abbia una portata globale".

Come mai la sorella che arrestata non denuncia l'altra che la fa franca? Per affetto o perché non vuole condividere l'improvvisa celebrità?
S.C.: "E' quello che è successo in realtà. Sarebbe stato davvero meschino. Ma in effetti non avevo pensato a questo risvolto inquietante". 

Qual è il suo rapporto con la moda?
S.C.: "Il mio rapporto con la moda è diverso: non mi interessa avere una borsa perché è di un marchio preciso o perché la possiede qualcuno. Se vado da McDonald's ci vado per la carne non per altri motivi. Non sono ossessionata dal possedere questi oggetti".

Ha già dei progetti futuri? Dirigerà un video per suo marito (Thomas Mars, cantante della band francese Phoenix)?
S.C.: "Mi prenderò una pausa per stare con i miei figli e a dire la verità ho appena girato un video musicale per mio marito". 

La top10 dello stile: le serie tv che hanno fatto tendenza

Dalle magliette da basket di Will Smith in “Willy il principe di Bel Air”, passando per gli abiti luccicanti della protagonista di “Gossip Girl”, fino alle Manolo Blahnik di Carrie Bradshaw, la classifica delle serie che hanno fatto tendenza e lanciato mode 


Il mito di Jacqueline Kennedy non sarebbe stato lo stesso senza i suoi completi raffinati e le borse eleganti, così come i cappellini color pastello di Elisabetta II hanno reso la regina d’Inghilterra un’icona: la storia si scrive anche a suon di tacco dodici e accessori che catturano lo spirito di un’epoca. Questo vale nella vita vera così come per i personaggi di film e serie tv: nel ricostruire un mondo anche l’abito è fondamentale. Alcune serie più di altre sono riuscite a catturare l’anima di una decade e altre hanno contribuito a lanciare mode, basti pensare alle pettinature delle Charlie’s Angels o al giubbotto di pelle di Fonzie in Happy Days. Vediamo quindi quali sono le serie tv che si sono maggiormente distinte per quanto riguarda lo stile. 



10 WILLY, IL PRINCIPE DI BEL-AIR (1990 – 1996) 
Magliette con i nomi dei giocatori NBA, camicie dai colori sgargianti, cappellini da baseball, maglioni oversize e scarpe da ginnastica: negli anni ’90 Will Smith è diventato un idolo degli adolescenti e ha contribuito a rendere di moda lo stile rap e di strada. Un tripudio di colori e simpatia che non è passato inosservato. 




9 MIAMI VICE (1984 – 1989) 
Abbronzatura selvaggia, completi dai colori pastello, Ray-Ban Wayfarer scuri e mocassini indossati rigorosamente senza calzini: lo stile inconfondibile di Don Jonson nei panni del detective James Crockett in “Miami Vice” ha segnato la moda maschile anni ’80. Il look della serie, studiato dalla costumista Jodie Lynn, ha fatto scuola, ispirando negli anni stilisti, persone comuni e celebrità. 




8 BEVERLY HILLS 90210 (1990 – 2000) 
I drammi adolescenziali di Brandon (Jason Priestley), Brenda (Shannen Doherty), Kelly (Jennie Garth) e Dylan (Luke Perry) hanno segnato un’intera generazione di liceali e reso popolari giacche di jeans, top con le frange e vestiti-sottoveste: anni ’90 allo stato puro. 




7 GOSSIP GIRL (2007 – 2012) 
Fin dall’inizio i giovani protagonisti di “Gossip Girl” hanno dimostrato che la cosa più importante della serie è una e una sola: il look. La serie, che racconta le vicende amorose, le bugie e gli screzi di un gruppo di ricchi rampolli di New York, sfoggia un guardaroba curatissimo in ogni dettaglio: i cerchietti con il fiocco portati da Blair (Leighton Meester) sono diventati di moda, mentre i vestiti tempestati di strass e con scollature vertiginose indossati da Serena (Blake Lively) sono stati il sogno proibito di milioni di adolescenti. Per non parlare di scarpe, borse e gioielli. Non solo moda femminile però: i completi firmati di Chuck (Ed Westwick) e le sue camicie impeccabili abbinate a cravatte e foulard di seta hanno fatto sognare anche il pubblico maschile. 




6 CHARLIE’S ANGELS (1976 – 1981) 
Completi sportivi, bikini, elegantissimi abiti da sera e soprattutto pettinature vaporose: le Charlie’s Angels negli anni ’70 hanno dettato legge in fatto di moda femminile. Il celebre taglio di capelli portato da Farrah Fawcett, scalato e con frangia cotonata, è diventato, ancora oggi, una delle acconciature più copiate e amate al mondo. 




5 DOWNTON ABBEY (2010 – in corso) 
L’epoca edoardiana rivisitata con gusto dalla costumista Susannah Baxton ha portato in televisione un’ondata di squisita eleganza: stoffe pregiate, cappelli importanti, bustini e gioielli raffinati hanno contribuito al successo della serie in costume “Downton Abbey”. Ai costumi ricreati seguendo lo stile dell’epoca si affiancano spesso veri pezzi vintage, rendendo il guardaroba della serie una vera e propria opera d’arte. 




4 HAPPY DAYS (1974 – 1984) 
I maglioni da bravo ragazzo di Richie Cunningham (Ron Howard), i nastri nei capelli delle protagoniste femminili e soprattutto il giubbotto di pelle portato su maglietta bianca e jeans di Fonzie (Henry Winkler) hanno riportato in auge il look anni ’50. 




3 DALLAS (1978 – 1991) 
Cappelli da cowboy, stivali borchiati, cinture importanti e pettinature cotonate: forse non il massimo dell’eleganza, ma i protagonisti di “Dallas” hanno fortemente contribuito a rendere di moda lo stile bovaro a stelle e strisce. Grazie al look creato dal costumista William Travilla, a fine anni ’70 e inizio ’80, anche in Italia, moltissime donne hanno portato l’ormai celebre taglio di capelli “alla Sue Ellen” (Linda Gray) con la frangia cotonata. 




2 MAD MEN (2007 – in corso) 
Se si parla di stile ed eleganza in televisione, nessuno può competere con il look anni ’60 creato dalla costumista Janie Bryant per “Mad Men”: abiti di stoffe pregiate stretti in vita completati da rossetto e smalto rosso per le signore, eleganti completi di sartoria per gli uomini. Dei personaggi non sono mai stati così ben vestiti: guardando il protagonista della serie Don Draper (Jon Hamm) non si può non pensare che gli uomini dovrebbero indossare solo giacca e cravatta. Il look della serie è fondamentale per la certosina ricostruzione dell’epoca raccontata, lavoro quasi maniacale: la Bryant ha ammesso che per ogni puntata prepara tra i 75 e i 200 abiti solo per gli attori principali. 




1 SEX AND THE CITY (1998 – 2004) 
Non ci sono storie: anche a quindici anni di distanza dalla sua prima messa in onda, la serie HBO con protagonista Carrie Bradshow (Sarah Jessica Parker) e le sue amiche è ancora la numero uno per quanto riguarda lo stile e l’influenza nel mondo della moda. La costumista Patricia Field non solo ha reso popolari le, ormai celebri, scarpe Manolo Blahnik, ma ha saputo creare uno stile differente per ogni protagonista, che si è evoluto con i personaggi nel corso della serie. Grazie alla grande capacità di “Sex and The City” di raccontare la storia anche attraverso i vestiti, abbiamo visto lo stile eccentrico della giornalista Carrie accanto a quello più rigoroso dell’avvocato Miranda (Cynthia Nixon), mentre la romantica Charlotte (Kristin Davis) ha sfoggiato abiti bon ton in contrasto con i vestiti da pantera della focosa Samantha (Kim Cattral).




Pubblicato su TvZap.

Citazione Cinematografica n. 275 - I PONTI DI MADISON COUNTY

"I vecchi sogni erano dei bei sogni. Non si sono avverati, ma comunque li ho avuti".

da: I ponti di Madison County


Clint Eastwood


Titolo italiano: I ponti di Madison County
Titolo originale: The Bridges of Madison County
Regia: Clint Eastwood
Anno: 1995
Cast: Clint Eastwood, Meryl Streep, Annie Corley, Victor Slezak, Jim Haynie
Colore: colore
Durata: 135 minuti
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Richard LaGravenese
Fotografia: Jack N. Green
Montaggio: Joel Cox
Musiche: Lennie Niehaus
Paese di produzione: USA
Casa di produzione: Warner Bros. Pictures
Distribuzione italiana: Warner Bros.

mercoledì 25 settembre 2013

La Grande Bellezza in corsa per gli Oscar

Gep Gambardella sta cercando di essere invitato alla festa più grande della sua vita: gli Oscar! 

La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino è stato scelto per rappresentare l'Italia nella corsa all'Oscar per il Miglior Film Straniero 2014.


Voglio vedere la giraffa sul red carpet.

Toni Servillo

EMMY 2013: I VINCITORI, I NUMERI, I VESTITI


E anche gli Emmy 2013 sono passati.
Presentati ancora una volta dal gargantuesco Neil Patrick Harris.
Neil ci ha abituati a standard altissimi e quest'anno ha deciso di essere generoso: niente esibizioni musicali per il discorso d'apertura, ma una carrellata dei più recenti presentatori. Sul palco lo hanno infatti raggiunto Jimmy Kimmel, Jane Lynch, Jimmy Fallon e Conan O'Brian.




Spettacolare l'intervento di Kevin Spacey: la classe non ha prezzo.




Il momento cult è stato però quando Tina Fey e Amy Poehler, con tanto di occhiali 3D e pop corn, hanno detto a Harris: "Take your pants off!".




Nel corso della serata ci sono stati parecchi tributi, su tutti quelli per i recentemente scomparsi James Gandolfini e Cory Monteith.

Harris ce l'ha messa tutta per non indossare le scarpette da ballo ed essere un presentatore serio, poi però per fortuna il suo numero musicale è arrivato: The Number in the Middle of the Show!




Con tanto di intervento del mitico Nathan Fillion (con cui Harris ha girato il fantastico Dr. Horrible singalong blog di quel genio di Joss Whedon) e di Sarah Silverman.





Anche se il pezzo forte della serata è stata l'esibizione dei coreografi televisivi, che hanno una categoria di premi tutta loro, ma non si erano mai esibiti sul palco degli Emmy.
Il numero che hanno preparato è sensazionale: una rivisitazione a passo di danza dei migliori show televisivi. Nell'ordine sono rappresentati: Mad Men, Game of Thrones, American Horror Story (geniale!),  Boardwalk Empire, Breaking Bad e The Big Bang Theory. Capolavoro.













Veniamo dunque ai premiati: come Miglior Serie Drama non poteva non vincere Breaking Bad. 5 stagioni sublimi, che sono cresciute di anno in anno, aumentando in qualità di scrittura, recitazione e coinvolgimento in maniera esponenziale. Laddove molte altre serie si perdono per strada, Breaking Bad è migliorata col tempo come il buon vino. Un capolavoro che ha segnato la storia della televisione (e dita incrociate per il gran finale la prossima settimana).




Come Miglior Serie Comedy ha invece vinto, ancora una volta e inspiegabilmente, Modern Family. Celebratissima in America, questa serie non mi ha mai convinto: ma davvero fa ridere? Davvero è scritta e recitata in maniera così eccelsa? Mah.

Come Miglior Mini Serie o Film tv ha stra-vinto, ma era un successo annunciato, Behind the Candelabra di Steven Soderbergh che è stato anche premiato come Miglior Regista e ha portato fortuna anche a Michael Douglas premiato come attore.



Arriviamo dunque ai Migliori Attori in una serie Drama:

come Attore Protagonista ha vinto Jeff Daniels per The Newsroom che ha vinto quasi a sorpresa visto che nella rosa dei candidati la lotta vera era tra Kevin Spacey in House of Cards (immenso!) e Bryan Cranston in Breaking Bad (ancora più immenso), e quelli rimasti fuori dai giochi sono #nientepopodimenoche Jon Hamm per Mad Men e Damien Lewis per Homeland. C'è da dire che comunque Daniel nei panni di Will McAvoy fa faville e che Cranston per la sua interpretazione era già stato premiato, quindi non mi sento di condannare questa scelta. Chissà come l'ha presa invece Francis Underwood.



La Migliore Attrice Protagonista è invece, senza sorprese, ancora una volta Claire Danes per Homeland: una garanzia. Anche perché, ci dispiace per le altre signore nominate, non c'era gara.




I Migliori Attori Non Protagonisti sono stati invece la strepitosa Anna Gunn per Breaking Bad, l'evoluzione del personaggio di Skyler è incredibile, e Bobby Cannavale per Boardwalk Empire: meritatissimi, anche se personalmente la statuetta per il Miglior Attore Non Protagonista l'avrei data a Mandy Patinkin e al suo magnifico Saul.






Sul fronte Migliori Attori in una serie Comedy invece:

come Miglior Attore protagonista ri-stravince Jim Parsons per The Big Bang Theory, Sheldon Cooper ormai ha conquistato il mondo, mentre la Migliore Attrice è Julia Louis-Dreyfus per Veep.
I Migliori Non Protagonisti sono Tony Hale per VeepMerritt Wever per Nurse Jackie.






La "ciccia seria" è stata questa, tra le altre cose da segnalare la vittoria di David Fincher per la regia di House of Cards e South Park come Miglior Serie Animata (altro che il fantasma dei Simpson o quei dementi dei Griffin, Cartman e soci regnano da anni) per tutto il resto vi rimando all'elenco completo dei vincitori a fine post.

Dopo la "ciccia seria", veniamo dunque alla "ciccia grossa": i vestiti.
Dai ogni volta facciamo così: commentiamo lo show, i premi, i vincitori ma alla fine lo sappiamo bene che vogliamo assegnare i titoli più importanti, ovvero quello delle attrici meglio e peggio vestite.

Sotto a chi tocca.

Parliamo subito dei particolari degni di nota: quest'anno in molte hanno optato per il taglio corto. Quella che ci ha guadagnato molto secondo me è Elisabeth Moss: il taglio corto biondo la fa risaltare di più, mentre in vece non sono sicurissima che stia bene a Claire Danes, che però è quella che ha sfoggiato l'accessorio migliore di tutte, ovvero il marito Hugh Dancy.


Elisabeth Moss


Hugh Dancy e Claire Danes


Veniamo ora al "momento tenerezza" e al "momento WTF?!":

per il momento tenerezza vince sicuramente Morena Beccarin sul tappeto rosso con il pancione, mentre il WTF?! è sempre assicurato con Kelly Osbourne. Ma perché la invitano a tutte queste cerimonie?! Perché?! Ha fatto qualcosa nella vita oltre a dimagrire?! Con quei capelli poi.

Morena Beccarin

Kelly Osbourne


Se ci fosse un premio per la simpatia lo darei sicuramente ad Alyson Hanningan che sul tappeto rosso degli Emmy ha anche dichiarato che sarà quella che si commuoverà più di tutti per la fine di How I met your mother: cucciola!


Alyson Hanningan


Che rassegna sarebbe inoltre senza una sana "boob war"?
Ormai da anni le regine incontrastate di questa lotta sono Sofia Vergara e Christina Hendricks: una guerra all'ultima coppa.

Sofia Vergara


Christina Hendricks


Veniamo ora all'angolo nero: ecco le PEGGIO VESTITE AGLI EMMY 2013.
Sono dolori.

Vera Farmiga sembra uscita dritta dritta da un episodio della Famiglia Addams: ma che è sto sacco della spazzatura?! Orribile.

Vera Farmiga

Non è da meno Lena Dunham che risponde con un vestito dalla fantasia discutibile.

Lena Dunham

Anche la solitamente ben vestita e prezzemolina del red carpet Heidi Klum ha sfoggiato un abito che lascia perplessi: questo vestito-collare ortopedico non ci ha convinto.

Heidi Klum


Da dimenticare anche l'abito di Kaley Cuoco: non ci siamo!

Kaley Cuoco


Ma la Emmy 2013 worst dressed non può che essere Zosia Mamet con un vestito che non si capisce bene nemmeno cosa sia. Inguardabile.


Zosia Mamet


E veniamo ora all'angolo della bellezza.

Anche se il vestito non mi ha convinto al 100%, Kerry Washington fa sempre la sua porca figura sul red carpet.

Kerry Washington


Bella anche Zooey Deschanel, che anche se in un abito insipido, è sempre adorabile.
Da notare la scarpa: avrà almeno 20 cm di tacco!
Poi dici come barano sull'altezza nel mondo del cinema: basta alzare gli strascichi e il trucco è svelato.

Zooey Deschanel


Stupenda Jessica Lange: la 60enne più bella della storia.

Jessica Lange


Veniamo ora alle mie cotte personali.
Per queste donne ho veramente un debole.
Lena Heady è bellissima e inoltre un'ottima attrice e la trovo anche simpatica: persino quando interpreta Cercei Lannister la trovo adorabile. Le perdono pure quel vestito.

Lena Heady


E poi la stupenda January Jones: anche se sarò impopolare, adoravo la sua Betty in Mad Men, un personaggio scritto divinamente in cui lei era semplicemente perfetta.
January è meravigliosa, piena di grazie e eleganza nei linementi e nel fisico, cosa che però non si rispecchia nella scelta di vestiti. Non l'ho mai vista su un tappeto rosso con un bel vestito. O è consigliata malissimo o non ha veramente gusto nel vestire. Però anche con questo vestito-asciugamano la trovo adorabile.


January Jones


E concludiamo quindi con la Emmy 2013 Best Dressed: Rose Byrne!
Inspiegabilmente poco valorizzata per quanto è brava e bella, la Rose è senza dubbio quella che ha fatto la figura migliore sul red carpet degli Emmy 2013. E' vero che la concorrenza scarseggiava, un vestito veramente bello non s'è visto, ma lei con un abito dal taglio allo stesso tempo originale e semplice ha vinto. Anche perché il colore del vestito ha puntato l'attenzione sul suo bellissimo viso. E brava Rose!

Rose Byrne

And that's all falks!
Ai prossimi Emmy.




EMMY 2013 TUTTI I VINCITORI

MIGLIOR SERIE DRAMA 
Breaking  Bad (AMC)

MIGLIOR SERIE COMEDY 
Modern Family (ABC)

MIGLIOR MINI SERIE O FILM TV 
Behind the Candelabra (HBO)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA 
Jeff Daniels per The Newsroom (HBO)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA 
Claire Danes per Homeland (Showtime)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA
Bobby Cannavale per Boardwalk Empire (HBO)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMA 
Anna Gunn per Breaking Bad (AMC)

MIGLIOR REGIA IN UNA SERIE DRAMA 
House of Cards - David Fincher ("Chapter 1") (Netflix)

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA SERIE DRAMA 
Homeland: Caccia alla spia - Henry Bromell ("Q and A") (Showtime)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY
Jim Parsons per The Big Bang Theory (CBS)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY 
Julia Louis-Dreyfus per Veep (HBO)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY 
Tony Hale per Veep (HBO)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY 
Merritt Wever per Nurse Jackie (Showtime)

MIGLIOR REGIA IN UNA SERIE COMEDY
Modern Family - Gail Mancuso ("Arrested") (ABC)

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA SERIE COMEDY 
30 Rock - Tina Fey, Tracey Wigfield ("Last Lunch") (NBC)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA MINI SERIE O FILM TV
Michael Douglas per Behind the Candelabra (HBO)

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA MINI SERIE O FILM TV
Laura Linney per The Big C: Hereafter (Showtime)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA MINI SERIE O FILM TV 
James Cromwell per American Horror Story (FX)

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA MINI SERIE O FILM TV 
Ellen Burstyn per Political Animals (USA Network)

MIGLIOR REGIA IN UNA MINI SERIE O FILM TV 
Behind the Candelabra - Steven Soderbergh (HBO)

MIGLIOR SCENEGGIATURA IN UNA MINI SERIE O FILM TV 
The Hour - Abi Morgan (BBC)

MIGLIOR ATTORE GUEST STAR IN UNA SERIE DRAMA 
Dan Bucatinsky per Scandal (ABC)

MIGLIOR ATTRICE GUEST STAR IN UNA SERIE DRAMA  
Carrie Preston per The Good Wife (CBS)

MIGLIOR ATTORE GUEST STAR IN UNA SERIE COMEDY  
Bob Newhart per The Big Bang Theory (CBS)

MIGLIOR ATTRICE GUEST STAR IN UNA SERIE COMEDY  
Melissa Leo per Louie (FX)

MIGLIOR SERIE ANIMATA 
South Park (Comedy Central)

MIGLIOR VARIETA' 
The Colbert Report (Comedy Central)

MIGLIOR REALITY SHOW 
The Voice (NBC)
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