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domenica 15 febbraio 2015

Top10: i baci più famosi della tv

Per celebrare San Valentino, la festa degli innamorati, ricordiamo i baci più famosi della tv, grazie all’aiuto di coppie televisive, seriali e animate 



Il giorno di San Valentino fa pensare immediatamente a cene romantiche, fiori, cioccolatini, e, oltre all’aspetto più commerciale della festa, alla manifestazione più pura e intima di amore che può esserci tra due persone: il bacio. I baci possono essere di tanti tipi: appassionati, disperati, dati all’improvviso, esibiti in pubblico o scambiati nella penombra di una stanza vuota. 

Anche in televisione si scambiano spesso baci: alcuni hanno fatto scalpore mentre altri hanno fatto sospirare un’intera generazione. Per celebrare la festa degli innamorati, ricordiamo alcuni dei baci più famosi della tv, in una classifica dalla decima alla prima posizione, grazie all’aiuto di coppie televisive, seriali e animate. 


10. SHELDON E AMY – THE BIG BANG THEORY 




Il bacio tra il fisico teorico Sheldon Cooper (Jim Parsons) e la neurobiologa Amy Farrah Fowler (Mayim Bialik) ha lasciato i fan di The Big Bang Theory a bocca aperta: nell’episodio numero 15 della settima stagione, intitolato “The Locomotive Manipulation”, i due scienziati decidono di festeggiare San Valentino su un treno che offre una degustazione di vini della Napa Valley. Sul treno, dopo un viaggio per nulla romantico in cui Sheldon sembra più interessato alla meccanica del mezzo che alla sua fidanzata, accade l’impensabile: Sheldon, totalmente estraneo a qualsiasi pulsione sessuale e contatto fisico con altre persone, bacia improvvisamente Amy per dimostrarle che è in grado di essere romantico. A sorpresa, il bacio sembra non dispiacergli: con somma gioia degli spettatori che aspettavano questo momento da sette stagioni. 


9. CANDY E TERENCE – DOLCE CANDY 




Seduti in riva al fiume, su un prato in fiore, Candy e Terence si confessano diversi segreti: lui racconta a lei dell’incontro dei suoi genitori e di come il padre abbia deciso di abbandonare la madre e, preso dall’impulso del momento, bacia Candy, che, sconvolta, lo respinge con uno schiaffo, cui lui risponde con un altro. Amore, dramma, lacrime: Dolce Candy ha tenuto incollata allo schermo un’intera generazione, irrimediabilmente segnata dalle relazioni sopra le righe del cartone tratto dal manga di Yumiko Igarashi e Kyoko Mizuki. 


8. OLIVIA E FITZ – SCANDAL 




Quando sei il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca non puoi farti sfuggire nulla, perché ogni errore potrebbe far alzare un polverone: ecco perché il bacio, e tutto quello che ne deriva, di Olivia Pope (Kerry Washington) con il presidente Fitzgerald Thomas Grant III è una vera bomba atomica, lo “scandalo” che dà il titolo alla serie. 


7. SAILOR MOON E MILORD – SAILOR MOON 




In Sailor Moon cose semplici come lacrime e baci hanno un potere incredibile: materializzano cristalli, fanno tornare ricordi e spesso salvano il mondo. I baci più potenti sono quelli della protagonista con il suo amore, Milord, che scandiscono i momenti più importanti della serie: proprio con un bacio si conclude l’intera saga del cartone tratto dal fumetto di Naoko Takeuchi, un bacio dato, e non poteva essere altrimenti, alla luce della luna piena. 


6. PIETRO TARICONE E CRISTINA PLEVANI – GRANDE FRATELLO 




Il bacio tra Pietro Taricone, detto “o’ guerriero”, e Cristina Plevani ha fatto la storia della televisione italiana: tra i protagonisti della prima edizione del Grande Fratello, datata 2000 e condotta da Daria Bignardi, il loro è stato il primo bacio dato nella casa italiana. Al bacio è seguito poi il celebre avvicinamento nella “tenda dell’amore” e, anche se la relazione non è proseguita dopo il programma, vinto proprio da Cristina, la loro storia è ancora ricordata come una delle più coinvolgenti vista in un reality show. 


5. PIPPO BAUDO E LUCINA LITTIZZETTO – SANREMO 



Pippo Baudo e Luciana Littizzetto hanno avuto una storia di baci durata dieci anni e suggellata dal palco del teatro Ariston: nell’edizione di Sanremo del 2003 condotta da Pippo Baudo, la Littizzetto, invitata come ospite, ha chiesto al conduttore un bacio, con tanto di abbraccio, che ha divertito il pubblico. Sempre a Sanremo, esattamente dieci anni dopo, nel 2013, questa volta era la Littizzetto a condurre e Baudo, ospite, ha ricambiato il gesto della collega, sorprendendo la diretta interessata e il pubblico. Celebre la frase post bacio di Luciana Littizzetto: “Ormai mi manca di baciare solo Mollica”. 


4. WILLOW E TARA – BUFFY L’AMMAZZAVAMPIRI 



Il bacio tra Willow (Alyson Hannigan) e Tara (Amber Benson) nell’episodio numero sedici della quinta stagione di Buffy l’ammazzavampiri, intitolato “The Body”, in italiano “Un corpo freddo”, è un bacio di importanza storica: fortemente voluto dal creatore Joss Whedon, che si è battuto per anni con il network, The WB, per ottenerlo, il bacio tra le due streghe è uno dei primissimi baci gay apparsi in televisione e ha aperto la strada a tutti gli altri visti in seguito. 


3. KIRK E UHURA – STAR TREK 



Altro bacio di importanza fondamentale: nell’episodio numero dieci della terza stagione di Star Trek, intitolato “Plato’s Stepchildren”, trasmesso in America il 22 novembre 1968, il capitano Kirk (William Shatner) e Uhura (Nichelle Nichols) si baciano, mentre cercano di sfuggire a una comunità di umanoidi in grado di usare la telecinesi, che ha organizzato la sua società prendendo ispirazione dall’antica Grecia. L’effusione tra i due è il primo bacio interraziale visto sul piccolo schermo. 


2. LADY OSCAR E ANDRÈ – LADY OSCAR 



Lady Oscar, cartone animato ispirato al manga di Riyoko Ikeda, insegna da più di trent’anni ai ragazzini, e non solo, cos’è il dolore e la sofferenza: costretta dal padre a indossare abiti maschili fin da bambina, Oscar François de Jarjayes ha come unico vero confidente l’amico di infanzia André, che la ama da sempre, ma che lei non considera essendo infatuata del conte di Fersen. I due scoprono l’amore proprio prima della morte, all’alba della Rivoluzione Francese, anche se il loro primo bacio avviene qualche tempo prima: preso dalla passione e stanco di essere considerato solo un amico, André bacia di forza Oscar, strappandole la camicia e ricordandole che in realtà è una donna, a dimostrazione di come a volte l’essere relegati alla “friend zone” possa far impazzire. Un bacio che ha sconvolto diverse generazioni di bambini. 


1. ROBERTO BENIGNI E PIPPO BAUDO – NUMERO UNO 



Correva l’anno 1994 quando un impietrito Pippo Baudo, conduttore del programma Numero Uno, si lasciava atterrare con forza da uno scatenato Roberto Benigni, che, immobilizzato il Pippo nazionale, lo ha baciato ripetutamente sulla bocca, causando il delirio generale e scrivendo uno dei momenti di puro nonsense della televisione italiana. Il comico toscano aveva già atterrato nel 1991 Raffaella Carrà, nel corso della trasmissione Fantastico, senza però riuscire a baciarla.


martedì 22 luglio 2014

Sailor Moon Crystal: dopo 20 anni torna la guerriera che veste alla marinara

A 20 anni dalla prima messa in onda italiana, torna Sailor Moon, la guerriera della Luna che veste alla marinara e protegge la Terra da invasori alieni: personaggio creato da Naoko Takuchi, l’eroina che ha fatto impazzire un’intera generazione è pronta a conquistare vecchi e nuovi fan con “Sailor Moon Crystal”, reboot più maturo nei contenuti e nello stile che si ispira al fumetto originale giapponese




Lunghi codini biondi, un costume che ricorda le divise dei marinai e l’inseparabile gatta parlante Luna: dal 1991, anno della sua prima comparsa sulla rivista giapponese Nakayoshi, Sailor Moon, la guerriera planetaria che protegge la Terra da minacciosi invasori alieni, è diventata un’icona pop amata da milioni di ragazzi, e non solo, in tutto il mondo. Creata da Naoko Takeuchi, disegnatrice laureata in chimica e specializzata in farmacia, che creò l’universo delle guerriere Sailor a 24 anni, Sailor Moon è diventata un fenomeno inarrestabile grazie alla serie animata del 1992, che in Italia arrivò nel 1994 con Bim Bum Bam: in quel periodo non c’era bambina che non guardasse il cartone animato con protagoniste le cinque studentesse chiamate improvvisamente ad assumere il ruolo di super-eroine, che non ripetesse le mosse delle trasformazioni durante la ricreazione e che non desiderasse in regalo lo scettro della protagonista, o uno dei gadget legati al marchio, divenuti oggi veri oggetti da collezione. 



A venti anni dalla serie originale, arriva ora un reboot intitolato “Sailor Moon Crystal, nuovo anime che si ispira al fumetto originale di Naoko Takeuchi e ne riprende lo stile spigoloso del disegno e ne ripropone gli eterei colori pastello, differenziandosi dall’opera precedente in cui le eroine erano meno slanciate e dai lineamenti rotondeggianti. Le differenze con l’originale non si limitano allo stile di disegno: le trasformazioni possono ora contare su effetti in computer grafica, gli episodi sono girati in formato 16/9, a differenza del 4/3 dell’originale, che conferisce al cartone uno stile cinematografico e anche temi e personaggi sono fedelissimi al manga (fumetto), conferendo alla storia un’aria più matura. Composta da 26 episodi da 20 minuti ciascuno, “Sailor Moon Crystal” ha debuttato lo scorso 5 luglio sulla piattaforma giapponese di streaming Niconico, dove è possibile vedere la serie con sottotitoli in diverse lingue, anche in italiano. Gli episodi saranno caricati ogni due settimane e dalla seconda puntata in poi, prevista per il prossimo 19 luglio, bisognerà iscriversi al sito e pagare una quota per vedere il resto della serie. In attesa di una trasmissione italiana o dell’arrivo dell’homevideo, che in Giappone verrà lanciato il prossimo 15 ottobre, la rete si è scatenata e in soli due giorni il primo episodio è stato visto un milione di volte: a dimostrazione che la bella guerriera che veste alla marinara oggi come allora ha saputo catturare l’attenzione degli spettatori. 



Fortemente criticato da alcuni per dei temi giudicati non adatti ai più piccoli – convinzioni create dall’equivoco che i cartoni giapponesi siano destinati a un pubblico di giovanissimi quando in realtà sono indirizzati soprattutto a giovani adulti -, l’anime in Italia fu pesantemente censurato ma questo non impedì al pubblico di amarlo ugualmente. 



Fenomeno che non conosce cenno di cedimento, Sailor Moon ha scritto la storia dell’animazione: se si escludono le super-eroine americane, prima dell’avvento delle guerriere Sailor i personaggi femminili si distinguevano in poche e stereotipate categorie: le orfane che nonostante le avversità della vita rimangono gioiose, come Candy Candy e Georgie, le maghette dai poteri divertenti ma innocue, come Creamy o Magica Amy, e le fanciulle da salvare, come Lady Isabel di I Cavalieri dello zodiaco. Solo Lady Oscar aveva combattuto prima, ma l’aveva fatto fingendosi un uomo: con Sailor Moon invece per la prima volta delle ragazze femminili e normali diventano eroine e combattono con coraggio e spirito di sacrificio in nome di ideali alti e nobili. Una rivoluzione, che non ha lasciato indifferenti le bambine, finalmente in grado di identificarsi con una storia che permetteva di sognare un futuro in cui erano loro a scegliere il proprio destino. Infarcito di riferimenti scientifici, precursore nell’utilizzo di gadget tecnologici e zeppo di citazioni letterarie, di folclore giapponese, di omaggi alla storia dell’arte e di temi delicati come la maternità e l’amore tra persone dello stesso sesso, Sailor Moon è un’opera complessa e piena di spunti, oggetto ancora oggi di studio.




Pubblicato su TvZap.

mercoledì 16 luglio 2014

Truccate come Marge Simpson: se il makeup si ispira alle serie tv

La MAC Cosmetics lancerà una linea di makeup in edizione limitata ispirata a Marge Simpson, per festeggiare i primi 25 anni della serie creata da Matt Groening. La linea dedicata a “I Simpson” è solo l’ultima delle collezioni di makeup che omaggiano le serie tv, moda che ha contagiato anche il cinema 


In questi giorni MAC Cosmetics, marchio americano, ha diffuso in rete la notizia che il prossimo 28 agosto, per festeggiare i primi 25 anni di “I Simpson, lancerà una linea di makeup ispirata a Marge Simpson. Sempre indaffarata dietro ai suoi tre pestiferi figli e al marito Homer, per una volta Marge smette i panni da casalinga disperata e indossa quelli di testimonial: la linea di trucchi è infatti pubblicizzata proprio da mamma Simpson, la cui chioma blu a torre è il marchio impresso su tutti i pezzi della collezione. Un bel passo in avanti rispetto alla pistola spara trucco inventata da Homer. 



La collezione, che sarà presentata in anteprima il prossimo 26 luglio durante un evento speciale al San Diego Comic-Con, si ispira ai colori forti di Marge, presentando quindi una palette di colori in cui dominano il giallo, il blu, il rosso e il verde. La linea comprende due palette di ombretti, un rossetto, quattro lipgloss, due blush, un set di adesivi per unghie e ciglia finte. 



“I Simpson” non è però l’unica serie ad aver ispirato le case cosmetiche: quest’anno a marzo è infatti uscita anche “Revenge is Endless” della Nyx, palette ispirata alla serie ABC “Revenge: il cofanetto contiene dieci ombretti, tre blush e sei rossetti, divisi in due aree, a seconda che si voglia imitare il look della protagonista Emily Thorne (Emily VanKamp) o della perfida Victoria Grayson (Madeline Stowe), le cui tonalità sono più scure e intense. 



La scorsa estate la catena di negozi inglese Marks and Spencer ha inoltre lanciato una linea di bellezza ispirata alla serie della BBC “Downton Abbey: la collezione, oltre a lucidalabbra e burricacao, comprende anche saponi, bagnoschiuma, porta trucco e candele profumate. 



Le serie che più hanno ispirato le case cosmetiche negli ultimi anni sono però “True Blood” e “Mad Men, cui sono state dedicate due linee di makeup a testa: la serie con protagonisti i vampiri di Bon Temps può vantare una linea della Tarte, che ha lanciato nel 2011 una palette dal look aggressivo decorata con elementi in finta pelle e latex, e la True Blood Forsaken Beauty Collection”, uscita nel 2012, comprendente smalti e rossetti creati da Deborah Lippman, una crema per il corpo e un profumo; l’elegantissima “Mad Men” non poteva che ispirare invece una casa cosmetica prestigiosa come Esteé Lauder, che ha creato due collezioni di lusso dal packaging ricercato, disegnato basandosi sugli specchietti e sugli accessori utilizzati da Betty Draper (January Jones) nella serie. 



I geni del marketing hanno inoltre pensato anche alle più giovani, che possono ora avvicinarsi al makeup grazie alle linee cosmetiche ispirate allo show DisneyVioletta” e alla serie animata giapponese “Sailor Moon: la prima collezione è stata distribuita in Italia lo scorso anno allegata alle riviste Donna Moderna e Tv Sorrisi e Canzoni, mentre la collezione giapponese è stata messa sul mercato dalla Bandai e propone ciprie, rossetti e smalti racchiusi in confezioni modellate sulle spille magiche e sugli scettri usati dalle guerriere Sailor. 



Il trend della collezione di makeup non riguarda solo la televisione: quest’anno è infatti andata a ruba in tutto il mondo la linea della MAC dedicata al film “Maleficent, composta dagli stessi trucchi usati da Angelina Jolie nella pellicola, e sta per uscire in autunno un set della Urban Decay dedicato alla Mia Wallace interpretata da Uma Thurman nel film di Quentin TarantinoPulp Fiction, che festeggia quest’anno i suoi primi 20 anni.





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domenica 18 agosto 2013

Top10 sigle cartoni

Da “Jeeg Robot d'acciaio” a “Sailor Moon”, la top10 delle sigle dei cartoni che hanno segnato l'infanzia di almeno tre generazioni di Italiani 



Dopo la top10 delle migliori sigle delle serie tv, non potevamo non rendere omaggio alle sigle dei cartoni animati: che siano l'apertura di anime giapponesi o di prodotti americani, tutte hanno in comune il potere di aver profondamente segnato l'infanzia di almeno tre generazioni di Italiani. 
Arrivati in massa dal sol levante negli anni '70, gli anime giapponesi si sono impressi indelebilmente nelle menti dei bambini dell'epoca e da allora non hanno mai smesso di rappresentare un appuntamento fisso delle mattine e dei pomeriggi dei piccoli (e non solo). Robot giganti, cavalieri dalle sfavillanti armature, guerriere vestite alla marinara, divinità dell'Olimpo e diavoli: dal Giappone con furore sono arrivate storie incredibili e fantastiche. L'America invece ci ha portato i cartoni sui supereroi e alcune delle opere più dissacranti della tv, come "I Simpson", "South Park" e "I Griffin". 
Trasmessi a livello nazionale all'interno di programmi per bambini come "Bim Bum Bam" - spettacolo da cui sono passati alcuni dei conduttori più affermati di oggi come Paolo Bonolis e Licia Colò - e, a livello regionale, da reti televisive che sono diventate sinonimo dell'infanzia - come Super3 a Roma e dintorni -, i cartoni animati si sono sempre distinti per le loro sigle: rigorosamente riadattate in italiano, le sigle, insieme alle canzoni dei film Disney, sono state senza dubbio il primo approccio alla musica dei bambini nati negli ultimi 40 anni. 
Quando parliamo di sigle tv di cartoni in Italia, ci sono due nomi fondamentali che vengono in mente: I Cavalieri del Re e Cristina D'Avena, intera famiglia votata alle sigle i primi, storica interprete della maggior parte delle sigle dei cartoni animati dagli anni '80 in poi la seconda. A dimostrazione che quello che ci ha colpito da piccoli continua a far parte di noi da adulti, i concerti di Cristina D'Avena in giro per l'Italia sono ancora molto seguiti: migliaia di adulti si commuovono senza vergogna cantando "Ti voglio bene Denver" e "I Puffi". 
Vediamo quindi quali sono le sigle dei cartoni animati che hanno maggiormente segnato l'infanzia degli italiani negli ultimi 40 anni. 


10 I CAVALIERI DELLO ZODIACO (1986) - HOLLY E BENJI (1982) 
Siccome sono rimasti fuori dalla top10 gioielli come "L'Uomo Tigre" e "Pollon", non potevamo non inserire tutti i titoli in classifica, quindi alla decima posizione abbiamo una parità. Si tratta di due veri e propri pilastri dell'infanzia dei trentenni di oggi, ovvero i magici Cavalieri dello Zodiaco, tratti dal manga "Saint Seya" di Masami Kurumada, che, con le loro armature ispirate alle costellazioni, hanno creato alcuni dei più convinti cosplayer che, non potendo ottenere i poteri di Pegasus e Sirio Il Dragone, hanno pensato bene di costruirsi almeno i costumi, e i calciatori Holly e Benji, tratti dal manga "Captain Tsubasa" di Yoichi Takahashi, che, con i loro calci volanti e il campo infinito, hanno portato migliaia di bambini nelle scuole calcio. Storica la sigla dei Cavalieri cantata da Massimo Dorati e quella di "Holly e Benji" nella versione di Cristina D'Avena. 



9 LADY OSCAR (1982)
Tratto dal manga d Ryoko Ikeda "Le rose di Versailles", "Lady Oscar" è stato per molti bambini il primo assaggio dei tormenti che la vita può offrire: Oscar, costretta a vivere come un uomo dal padre che voleva un figlio maschio, lotta ogni giorno con la sua identità e finisce per innamorarsi di un uomo che non ricambia il suo amore, ignorando il sentimento del fedele amico André. La travagliata storia d'amore tra Oscar André - futuro ideale maschile di migliaia di ragazze, altro che quel damerino del Conte Fersen - ha appassionato e turbato generazioni di ragazzini, annientandoli psicologicamente con il tragico finale. Un prodotto forse adatto a un pubblico più adulto anche nelle atmosfere, essendo ambientato nella Parigi della Rivoluzione francese. Della sigla di "Lady Oscar" esistono due versioni entrambe molto amate: quella di I Cavalieri del Re e quella di Cristina D'Avena. 



8 DEVILMAN (1972) 
Con la sua intro rock, "Devilman", tratto dal manga di Go Nagai, ha una delle sigle più amate dai fruitori di anime e cartoni: d'altra parte il demone Devilman, che si è impossessato del corpo del giovane Akira per distruggere la Terra, non poteva non avere una presentazione degna della sua potenza, cantata ancora una volta da I Cavalieri del Re. 



7 SAILOR MOON (1992) 
Sailor Moon, la bella guerriera che veste alla marinara, nata dalla matita di Naoko Takeuchi, ha segnato l'infanzia di quasi tutte le bambine degli anni '90: le protagoniste del cartone, liceali che scoprono di avere dei poteri derivanti dai vari pianeti del Sistema Solare, sono da un lato carine e spensierate e dall'altro delle guerriere combattive. Un mix rivoluzionario: per la prima volta sono delle ragazze a combattere e a sconfiggere demoni e mostri. "Sailor Moon" è diventata presto una vera e propria maestra di vita, insegnando alle bambine (e non solo) il valore dell'amicizia e della forza di volontà e ha creato un altro ideale maschile irraggiungibile: Milord. Il cartone, composto da cinque stagioni, ha una sigla diversa per ogni serie, tutte cantate da Cristina D'Avena, ma come la prima nessuna mai. 



6 BATMAN (1992) 
Cupa e drammatica, la sigla di "Batman" versione cartoon è incalzante e piena di ritmo, rendendo giustizia all'epicità dell'uomo pipistrello. Ai microfoni c'è ancora una volta Cristina D'Avena. 



5 OCCHI DI GATTO (1983) 
Le tre sorelle ladre, nate dalla matita di Tsukasa Hojo, che si fanno chiamare "occhi di gatto", sono tra le eroine più sexy dei fumetti: con le loro tutine aderenti hanno sconvolto i bambini degli anni '80 proprio come aveva fatto pochi anni prima Lamù col suo costume tigrato. Proprietarie del bar Cat's Eye, che fa loro da copertura, e ladre esclusivamente della perduta collezione d'arte appartenuta al padre scomparso, le tre sorelle sono introdotte da una delle sigle più accattivanti mai trasmesse in Italia. Cantata da Cristina D'Avena, la sigla di "Occhi di gatto" sembra una hit estiva che ha fatto ballare migliaia di bambini. 



4 KEN IL GUERRIERO (1984) 
La sigla di "Ken il guerriero" non è epica: di più. Il guerriero Ken, 64esimo successore della Divina Scuola Hokuto, nato dalla mente e dalle matite di Buronson e Tetsuo Hara, è forse l'eroe più granitico e violento nel panorama animato giapponese. I suoi colpi micidiali e il personale codice d'onore con cui riesce a sopravvivere in un mondo post-apocalittico sono diventati vangelo per un'intera generazione. La sigla, solenne e incalzante, è scritta e interpretata da Claudio Maioli, pianista di Lucio Battisti e compositore. 



3 LUPIN III (1969) 
Cantata da Enzo Draghi, la sigla di "Lupin III" è una vera e propria istituzione: anche i non appassionati di cartoni animati conoscono a memoria l'irresistibile ritornello "Lupin, l'incorreggibile Lupin". Allegra e trascinante, la sigla rispecchia alla perfezione il carattere del suo protagonista, il ladro gentiluomo e sbruffone Lupin III, nato dalla matita di Monkey Punch. 



2 JEEG ROBOT D'ACCIAIO (1975) 
"Jeeg Robot d'acciaio", cartone realizzato dalla Toei Animation su soggetto di Go Nagai, è storia dell'animazione giapponese. Arrivato per la prima volta in Italia nel 1979, Jeeg Robot è, insieme a "Mazinga" e "UFO Robot Goldrake", sul podio degli anime con protagonisti robottoni giganti. Rispetto agli altri però può vantare una sigla spettacolare: cantata da Roberto Fogu, in arte Fogus, sulla base originale di Michiaki Watanabe, questa sigla sembra una hit estiva fatta per scatenarsi e ballare. Per anni è girata la voce che il cantante della sigla fosse un giovane e, allora sconosciuto, Piero Pelù, che ha però sempre smentito e nel 2008 ha ceduto al tormentone registrando la sua versione della canzone. 



1 I SIMPSON (1989) 
La sigla di "I Simpson" non è una sigla come le altre: è un camaleonte in continua trasformazione. Accompagnata dall'inconfondibile e iconico tema di Danny Elfman, la sigla cambia ad ogni episodio: la scritta di Bart sulla lavagna è sempre diversa, così come il motivo suonato al sax da Lisa e la scena finale in cui la famiglia Simpson si ritrova riunita davanti alla tv, in modi ogni volta sempre più fantasiosi e assurdi. Un piccolo capolavoro creato da Matt Groening e soci.



Pubblicato su TvZap.
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