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mercoledì 29 ottobre 2014

Damian Lewis, il ‘roscio’, torna in tv. E Marilyn rivive grazie a Lifetime

Questa settimana parliamo di: “Breaking Bad”, “Hawaii Five-0″, “True Detective” e delle novità “Agent Carter”, “Billions”, “Childhood’s End”, “The Finger”, “Krypton”, “Lizzie Borden: The Fall River Chronicles”, “The Secret Life of Marilyn Monroe”, “The Slap” 




Questa settimana vede il ritorno in tv di diversi volti noti: dopo la fine di “Homeland”, Damian Lewis sarà uno squalo di Wall Street in “Billions, nuova serie di Showtime sulla finanza, in cui Paul Giamatti gli darà filo da torcere; Charles Dance, Tywin Lannister in “Game of Thrones”, si troverà nel mezzo di un’invasione aliena in “Childhood’s End“; Penn Bagdley, Dan Humphrey in “Gossip Girl”, sarà uno dei protagonisti di “The Slap” e Christina Ricci tornerà a interpretare l’assassina Lizzie Borden grazie a una nuova serie di Lifetime. 
E ancora: la polemica sui giocattoli ispirati a “Breaking Bad” continua, con Aaron Paul che è pronto a combattere per difendere l’onore di Walt e Jesse, “Il fantasma dell’opera” potrebbe diventare una serie tv e il mito di Marilyn Monroe rivive ancora una volta grazie a una miniserie prodotta da Showtime. 



DAMIAN LEWIS E PAUL GIAMATTI IN BILLIONS 



Dopo l’uscita di scena del suo sergente Brody in “Homeland”, Damian Lewis è pronto a tornare in tv grazie a “Billions”, nuova serie tv di Showtime ambientata nel mondo competitivo di Wall Street. Scritta da Brian Koppleman, David Levien e Andrew Ross Sorkin, la serie segue lo scontro tra il procuratore Chuck Rhodes, interpretato da Paul Giamatti, e l’ambizioso Bobby “Axe” Axelrod (Lewis), re dei fondi speculativi. La regia del pilot, le cui riprese cominceranno a inizio 2015 a New York, è stata affidata a Neil Burger, regista dei film “The Illusionist” e “Divergent”. 


LIFETIME PREPARA UNA MINISERIE SU MARILYN MONROE 



Il mito intramontabile di Marilyn Monroe torna a vivere nella nuova miniserie di Showtime, intitolata “The Secret Life of Marilyn Monroe”, dedicata alla diva delle dive: in quattro puntate, la serie cercherà di approfondire gli aspetti inediti della vita della Monroe, come i disturbi psicologici, il difficile rapporto con la madre e la relazione con i Kennedy. La serie, ispirata all’omonimo libro di J. Randy Taraborrelli pubblicato nel 2010, porta la firma di Stephen Kronish, mentre la regia è stata affidata a Laurie Collyer. Nel ruolo di Marilyn vedremo Kelli Garner, Kate Cameron nella serie “Pan Am”, mentre il premio Oscar Susan Sarandon sarà Gladys, madre della star. 


SCANDALO BREAKING BAD: AARON PAUL PORTAVOCE DELLA CONTRO-PETIZIONE 

In questi giorni in America “Breaking Bad” ha dato scandalo: sono finite infatti sotto accusa le action figures dei protagonisti Walter e Jesse, colpevoli di essere vendute in una nota catena di giocattoli, la Toy R Us, messe in bella mostra sugli scaffali accanto a giochi per bambini. Principale sostenitrice del movimento anti-statuette è una mamma della Florida, Susan Schrivjer, che ha promosso una petizione per far ritirare dalla catena di negozi i modellini ispirati alla serie della AMC. Immediata la reazione di Bryan Cranston, interprete di Walter White, che sul suo profilo Twitter ha scritto: “Sono così arrabbiato che darò fuoco alla mia statuetta della mamma della Florida”. Meno ironico e più pragmatico invece Aaron Paul, protagonista della serie insieme a Cranston: l’attore ha infatti dato il via a una contro-petizione a sostegno delle action figures, che ha raccolto fino a ora 30.000 firme, superando di tre volte i consensi ottenuti dalla lista di Susan Schrivjer. Paul, polemico, ha scritto su Twitter: “Possiamo vendere armi e non Walt e Jesse?”. Vedremo se la Toy R Us tornerà sui suoi passi. 


CHARLES DANCE IN CHILDHOOD’S END 

Dagli intrighi per la conquista del Trono di Spade alle invasioni aliene: Charles Dance, interprete del terribile Tywin Lannister in “Game of Thrones”, sarà tra i protagonisti di “Childhood’s End”, miniserie di fantascienza in sei episodi di SyFy. L’attore inglese sarà Karellen, ambasciatore dei Superni (Overlords), misteriosa razza aliena che dapprima invade pacificamente la Terra e poi, dopo 50 anni di contatti e studi del genere umano, comincia a cancellare l’identità e la cultura umana. La serie, ispirata al romanzo “Le guide del tramonto” di Arthur C. Clarke, è scritta da Matthew Graham e sarà diretta da Nick Hurram. Le riprese cominceranno a breve in Australia, con messa in onda prevista per il 2015. 


PENN BADGLEY IN THE SLAP 



Dopo la fine di “Gossip Girl”, in cui interpretava Dan Humphrey, l’aspirante scrittore di Brooklyn che si innamora della volubile hit girl Serena van der Woodsen (Blake Lively), Penn Badgley torna in tv grazie alla miniserie “The Slap”, remake americano targato NBC dell’omonima serie australiana. La storia è incentrata su un gesto, lo schiaffo dato a un bambino da un uomo, che porta a una serie di eventi a effetto domino. Bagdley sarà il giovane fidanzato del personaggio interpretato da Mary-Louise Parker. Nel cast figurano anche Zachary Quinto e Peter Sarsgaard. 


ARRIVA KRYPTON, LA RISPOSTA A GOTHAM 

Il successo di “Gotham”, serie della Fox sulle origini di Batman, ha convinto la DC Comics a creare un prodotto che si concentri sulle origini di Superman: pare infatti che la DC Entertainment stia sviluppando una serie intitolata “Krypton”, che analizzerà la vita sul pianeta originario di Superman prima della sua fuga verso la Terra. Per la genesi del progetto pare sia stato coinvolto David S. Goyer, già sceneggiatore di “Man of Steel”, nuovo film su Superman diretto da Zack Snyder, uscito nelle sale lo scorso anno. 


LYNDSY FONSECA IN AGENT CARTER 



Dopo aver interpretato per nove anni la figlia di Ted Mosby (Josh Radnor) all’inizio di ogni puntata di “How I met your mother”, Lyndsy Fonseca, vista anche in “Nikita” e “Desperate Housewives”, ha ottenuto un ruolo in “Agent Carter”, spin-off dei film su Capitan America incentrato sull’agente Peggy Carter (Hayley Atwell) e ambientato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale: Fonseca sarà Angie Martinelli, un’aspirante attrice che diventa amica della protagonista. 


IL FANTASMA DELL’OPERA DIVENTA UNA SERIE TV 

Il celebre musical di Andrew Lloyd Webber, ispirato al romanzo di Gaston Leroux “Il fantasma dell’opera”, diventerà presto una serie tv prodotta da Marc Cherry, creatore di “Desperate Houseviwes”: la serie, scritta da Alan Zachary e Michael Weiner, sarà una rilettura in chiave moderna della storia di Eric e Christine, ambientata nel mondo dell’industria discografica. Cherry sarà produttore esecutivo insieme a Sabrina Wind. 


SARAH JANE MORRIS GUEST STAR IN HAWAII FIVE-0 

Sarah Jane Morris, l’agente Erica Jane Barrett in “NCIS”, parteciperà come guest star a un episodio della quinta stagione di “Hawaii Five-0″: l’attrice interpreterà, nella puntata numero 12, la dottoressa Christine Auki, chirurgo che si troverà a dover affrontare una situazione difficile sul lavoro. 


TAYLOR KITSCH CONFERMATO PER LA SECONDA STAGIONE DI TRUE DETECTIVE 



All’appello mancava solo lui: dopo diversi mesi di trattative, ora è ufficiale, Taylor Kitsch, Tim Riggins in “Friday Night Lights” e tra i protagonisti di “The Normal Heart”, sarà uno dei nuovi volti della seconda stagione di “True Detective”. L’attore, che interpreterà il detective Paul Woodrugh, ha commentato così la notizia: “Sono molto emozionato: è stata dura aspettare così tanto tempo tenendo costantemente le dita incrociate: ora che HBO mi ha dato conferma sono felice. Sono orgoglioso di far parte di True Detective: ho amato moltissimo la prima stagione, è diversa da tutto ciò che ho visto finora in tv. I personaggi sono concreti e la realtà cruda”. 


NICK FROST IN THE FINGER 

Nick Frost, attore comico inglese amatissimo in patria e noto per aver preso parte alla “Trilogia del Cornetto” di Edgar Wright, sarà il protagonista del pilot di “The Finger”, commedia acquistata dalla ABC e scritta da Ben Karlin, già sceneggiatore di “Modern Family”. Se la serie sarà confermata, Frost diventerà il protagonista Nick Ferguson, celebre ladro di gioielli, che vuole lasciare tutto per dedicarsi al figlio di nove anni. 


CHRISTINA RICCI SARÁ DI NUOVO L’ASSASSINA LIZZIE BORDEN



Dopo aver interpretato Lizzie Borden nel film per la tv prodotto da Lifetime “Lizzie Borden Took an Ax”, Christina Ricci tornerà a interpretare il ruolo nella serie tv “Lizzie Borden: The Fall River Chronicles”. La Borden, figura realmente esistita, assassinò nel 1892 il padre e la matrigna con un’ascia, ma fu rilasciata dopo il processo. Nella serie verrà affrontata la vita di Lizzie dopo la fine del processo, quando a Fall River, paese natale della donna, nel Massachusetts, cominciano a scomparire misteriosamente diverse persone. Ad affiancare Christina Ricci saranno Clea DuVall, che sarà Emma, la sorella di Lizzie, e Cole Hauser, interprete del detective Pinkerton Charlie Siringo, che indaga sugli omicidi.


Pubblicato su TvZap.

martedì 12 novembre 2013

Homeland, Damian Lewis al Festival di Roma: “La tv al posto dei grandi romanzi”

Il protagonista di “Homeland” Damian Lewis al Festival Internazionale del Film di Roma per presentare “Romeo and Juliet”, nuovo adattamento del capolavoro di Shakespeare firmato dal creatore di “Downton Abbey” Julian Fellowes 



In “Homeland” è un padre pronto a compiere un attacco terroristico ai danni del suo paese d’origine piuttosto che aiutare i figli a risolvere i conflitti adolescenziali, mentre in “Romeo and Juliet” di Carlo Carlei – nuova trasposizione cinematografica firmata da Julian Fellowes, creatore di “Downton Abbey” – è Lord Capuleti, genitore di Giulietta, un altro papà non proprio modello. Damian Lewis, star della tv grazie alla serie in cui interpreta Nicholas Brody, ex marine passato al nemico, ruolo per cui ha vinto sia il Golden Globe che l’Emmy come miglior attore in una serie drammatica, ci ha parlato di questa strana coincidenza proprio durante il Festival di Roma. “E’ una strana coincidenza” ha detto l’attore inglese “sia Brody che Lord Capuleti sono dei personaggi tormentati, sicuramente sono dei padri particolari ma mi affascinano perché fanno la cosa sbagliata mentre si sforzano di agire per il bene. Credo che questo contrasto sia molto interessante e molto vicino a come sia la vita nella realtà”. 

Lewis non è nuovo alla tragedia di Shakespeare, dato che all’inizio della carriera ha interpretato Romeo: “In passato ho interpretato Romeo, è stato il mio secondo ruolo da professionista a teatro: quando recitavo quel ruolo però ho pensato che Lord Capuleti è forse il ruolo maschile migliore dell’opera. Mi sono divertito molto a interpretarlo: è un entusiasta, ha spunti comici e allo stesso tempo è un tiranno e ha momenti drammatici. E’ una parte fantastica”. 

L’attore inglese ha girato il film in Italia, a Mantova, durante la pausa da “Homeland” e ha ammesso che questo ruolo non è stato propriamente una vacanza: “Shakespeare non è mai una passeggiata, ma ho voluto fortemente essere parte di questo progetto. Mi è subito piaciuto il gruppo di lavoro che era stato messo insieme e la scrittura intelligente di Julian. Mi è inoltre molto piaciuta l’idea che fosse rivolto a un pubblico giovane, teenagers che magari non hanno mai avuto l’occasione di conoscere l’opera, e l’attenzione di Carlo nel raccontare la bellezza del primo amore. Volevo costruire insieme a tutti loro una storia d’amore appassionata. Quindi non è stata una pausa da Homeland, è stato impegnativo, ma devo ammettere che è stato molto più divertente girare a Mantova che a Vancouver”.

“Romeo and Juliet” non è poi tanto distante dai temi di “Homeland”, che per molti aspetti ricorda un dramma di Shakespeare, fatto che incuriosisce l’attore: “Homeland ricorda le tragedie di Shakespeare e anche quelle greche: credo che la tv oggi stia prendendo il posto dei romanzi, soprattutto per i più giovani. Oggi non si leggono più i romanzi e la tv offre prodotti che sembrano opere letterarie: soprattutto sulla tv via cavo il pubblico segue storie ricche di personaggi e si appassiona ai drammi come magari prima si faceva leggendo libri”. 

Data la sua grande esperienza come attore di teatro, Lewis ha parlato del suo rapporto con la recitazione di un testo teatrale portato al cinema: “Recitare, come ogni forma d’arte, consiste nel creare un’opera differente dalla realtà: devi trasmettere la tua verità al pubblico. L’approccio alla recitazione di un testo teatrale portato al cinema cambia da attore ad attore. In una famosa lezione sulla recitazione al cinema Michael Cane ha detto: guardate l’area sopra la telecamera, guardate quella sotto e non sbattete mai gli occhi. Quindi lui suggerisce una recitazione minimalista. Se invece guardiamo attori come Jack Nicholson, Marlon Brando o Meryl Streep vediamo che sono interpreti con uno stile molto teatrale, che non si preoccupano di essere minimalisti o esagerati: l’importante è connettersi con quella che è la propria visione della realtà e trasmetterla al pubblico che ne riconosce la sincerità”. 

Un marine diventato terrorista in “Homeland”, ruoli shakespeariani a teatro, soldato durante la Seconda Guerra Mondiale nella miniserie “Band of Brothers”: Lewis ha costruito la sua carriera su ruoli drammatici, ma vista la sua parlantina piena di humor inglese sarebbe perfetto in un ruolo brillante: “In termini artistici non vedo tutta questa differenza tra ruoli drammatici e brillanti, credo che il dramma possa essere più faticoso se lo fai per tanto tempo, soprattutto a teatro, ma mi piace tantissimo interpretare ruoli comici: chiedetelo a mia moglie!”. 


Pubblicato su TvZap

martedì 15 ottobre 2013

Homeland, Carrie 58 giorni dopo

Su Sky da questa sera la terza stagione di “Homeland”, serie sul tormentato rapporto tra Carrie Mathison, agente della CIA interpretata da Claire Danes, e Nicholas Brody, marine divenuto terrorista 



Appuntamento su Fox, da questa sera, con “Homeland”, serie scritta da Howard Gordon e Alex Gansa, che nel breve spazio di due stagioni ha conquistato critica e pubblico: la storia dell'agente della CIA Carrie Mathison, geniale analista affetta da disturbo bipolare, e della sua ossessione non solo professionale per Nicholas Brody, ex marine passato al nemico dopo otto anni di prigionia in Iraq, ha appassionato gli spettatori e regalato ai protagonisti Claire Danes e Damian Lewis diversi premi prestigiosi, tra cui il Golden Globe e l'Emmy Award. Un successo tale da portare perfino Barack Obama a esprimere il suo apprezzamento per la serie, come ha confermato la stessa attrice protagonista, che è stata ospite alla Casa Bianca: “Il presidente mi ha detto: mi piace molto la tua serie. Ma chissà se l'ha veramente mai vista...”. 

La popolarità della serie è talmente manifesta da aver convinto anche la stessa CIA a incontrare, a fine settembre, gli attori e gli autori di “Homeland” nel suo quartier generale a Langley, in Virginia: “Durante la nostra a gita mi è sembrato quasi di essere tornata ai tempi del liceo” ha dichiarato la Danes, che ha rivelato: “C'era un lungo tavolo pieno di agenti della Cia e poi c'eravamo noi, seduti proprio di fronte, come se fossimo pronti a scoprire i nostri giochi. Loro non potevano dirci niente, in realtà. E noi non potevamo dire loro niente del nostro show. Che genere di conversazione avremmo potuto mai avere?”. Alex Gansa, showrunner della serie, è rimasto molto colpito dall'incontro, riflettendo sul fatto che tra realtà e finzione non ci sono poi grandi differenze: “Entrambi costruiamo set. Entrambi interpretiamo ruoli. Ed entrambi facciamo brainstorming: loro sulle operazioni, noi sulle storie delle puntate”. 

Non stupisce dunque che ci sia una certa attesa per la terza stagione di “Homeland”, che questa volta affronterà dall'interno le paranoie e le paure del popolo americano, mettendo in discussione la CIA stessa: all'inizio della serie, che in America ha debuttato lo scorso 29 settembre, ritroviamo i personaggi esattamente 58 giorni dopo il tragico evento con cui si è conclusa la serie precedente, ovvero l'attentato terroristico ai danni proprio di Langley, quartier generale della CIA. L'attentato nel cuore della sicurezza americana ha fatto perdere credibilità all'agenzia, che rischia di essere chiusa prima ancora di potersi riprendere dalla perdita di duecento e più dipendenti. 

Il grande assente della terza stagione è Brody: fuggito con l'aiuto di Carrie subito dopo l'attentato, il marine ha fatto perdere le sue tracce ed è considerato il responsabile principale dell'attentato, divenendo di fatto il ricercato numero uno d'America. Nella fuga Brody lascia dietro di sé altre macerie oltre a quelle di Langley: la figlia Dana (Morgan Saylor) e la moglie Jessica (Morena Beccarin). Alla CIA invece Saul (Mandy Patinkin), capo e mentore di Carrie, prende il comando del Centro Antiterrorismo e, per ridare immediata credibilità all'agenzia, sceglie una linea dura. “Carrie non è mai stata più isolata e infelice, alienata” - aveva raccontato Claire Danes parlando della terza stagione, che secondo l'attrice sarà: “Sempre più dark”.


Pubblicato su Repubblica.it

lunedì 14 gennaio 2013

Golden Globes 2013


Anche quest'anno ci sono stati, immancabili e puntuali come al solito, i Golden Globes.
Un'edizione che ha segnato come non mai una differenza tra i globi d'oro e gli Oscar.
Le diverse nomination, i premiati e le conduttrici: per la prima volta, se non erro, c'è stata una coppia di donne alla conduzione, ovvero le simpatiche Tina Fey e Amy Poehler.
Un'edizione che ha premiato le donne forti e coraggiose come la Carrie di Homeland interpretata da Claire Danes, che vince la statuetta per la seconda volta in questo ruolo, la Fantine di Anne Hathaway, la Maya interpretata da Jessica Chastain in Zero Dark Thrity della Bigleow e la cantante Adele, premiata per la canzone Skyfall.
Sorpresa invece per la vittoria di Jennifer Lawrence come miglior attrice non protagonista in un ruolo brillante: il film non l'ho visto quindi aspetto per giudicare, ma la così tanto decantata bravura della Lawrence ancora non l'ho vista, è un'interprete che per il momento non mi convince al 100%. Sono però pronta a ricredermi in ogni momento.


Anne Hathaway miglior attrice non protagonista 

Jessica Chastain miglior attrice in un ruolo drammatico


Jennifer Lawrence miglior attrice in un film brillante


Adele premiata per la canzone Skyfall


La donna più in gamba di tutte e la vera vincitrice morale dei Globes è stata però Jodie Foster, che, premiata con il Cecile B. DeMille Award alla carriera, si è cimentata in un discorso serio, ironico e commovente che ha conquistato tutti (soprattutto Mel Gibson vista la sua espressione). Una grande. Speriamo non sia vero che si sia ritirata dalle scene.



Mel Gibson scosso dal discorso della Foster come nemmeno nel finale di Braveheart


Per quanto riguarda gli altri premi a trionfare è stato a sorpresa Argo di Ben Affleck, quest'ultimo premiato come miglior regista. Un risultato che non può che far piacere vista la bellezza del film, ma che stupisce, visto che l'attore, sceneggiatore e regista agli Oscar non è stato nemmeno nominato. 
Fa piacere anche vedere Tarantino lodato ancora una volta per la sceneggiatura, dispiace invece non aver visto premiato Frankeweenie, da me molto amato.

Come miglior film straniero ha vinto, come da programma, Amour di Haneke: bisogna proprio che mi decida a vederlo visto che ha trionfato praticamente ovunque, nonostante la mia forte antipatia per il cinema del regista tedesco, che trovo spesso freddo e sadico. Sarà un mio problema.


Michael Haneke

Rimasti purtroppo ancora una volta a bocca asciutta Leonardo DiCaprio, anche se Christoph Waltz si merita tutti i premi possibili, e soprattutto Joaquin Phoenix: ma come si fa?! Un delitto (anche perché comunque Daniel Day-Lewis di Oscar ne ha già vinti due...uno per il povero Joaquin potrebbe avanzare no?!).
Scontata invece la vittoria di Hugh Jackman: semplicemente senza concorrenza nella sua categoria, potendo vantare dalla sua l'interpretazione della vita.


Ben Affleck miglior regista con il suo Argo


Quentin Tarantino miglior sceneggiatura per Django Unchained


Daniel Day-Lewis miglior attore per Lincoln

Christoph Waltz miglior attore non protagonista per Django Unchained

Hugh Jackman miglior attore in un ruolo brillante


Per quanto riguarda le serie tv Homeland e i suoi protagonisti si riconfermano per il secondo anno consecutivo come i prediletti della critica americana: premi più che meritati, visto che la seconda stagione dello show è, se possibile, ancora migliore della prima. Speriamo che la terza sia all'altezza delle precedenti.

Claire Danes miglior attrice in una serie tv drammatica per Homeland


Damian Lewis miglior attore in una serie tv drammatica per Homeland


Menzione a parte per l'indistruttibile Maggie Smith, premiata per il suo ruolo in Dowton Abbey: più che un'attrice una leggenda.

Trionfo anche per Girls, serie che mi è ancora sconosciuta ma che evidentemente vale la pena recuperare.

Insomma un'edizione anticonformista, che ci ha tenuto a distinguersi dagli Oscar sia nella conduzione, che nello spazio dato a personaggi come Jodie Foster, sia nei premi. Il risultato degli Academy Award si preannuncia quindi molto diverso, con Lincoln e Les Misèrables pronti a trionfare. Staremo a vedere.

Qui di seguito l'elenco di tutti i vincitori e poi quello che in realtà vi interessa di più anche se non lo ammettereste mai: i commenti sui vestiti della serata!


GOLDEN GLOBES 2013: I VINCITORI

MIGLIOR FILM - Argo
MIGLIOR ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO - Jessica Chastain in Zero Dark Thirty
MIGLIOR ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO - Daniel Day-Lewis in Lincoln
MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM BRILLANTE - Jennifer Lawrence in Silver Linings Playbook
MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM BRILLANTE - Hugh Jackman in Les Misèrables
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA - Anne Hathaway in Les Misèrables
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA - Christoph Waltz in Django Unchained
MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE - Brave
MIGLIOR FILM STRANIERO - Amour
MIGLIOR REGISTA - Ben Affleck per Argo
MIGLIOR SCENEGGIATURA - Quentin Tarantino per Django Unchained
MIGLIOR COLONNA SONORA - Mychael Danna per Vita di Pi
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE - Skyfall di Adele

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA - Homeland
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE DRAMMATICA - Claire Danes in Homeland
MIGLIOR ATTORE IN UNA SERIE DRAMMATICA - Damien Lewis in Homeland
MIGLIOR SERIE BRILLANTE - Girls
MIGLIOR ATTRICE IN UNA SERIE BRILLANTE - Lena Dunham in Girls
MIGLIOR MINI-SERIE - Game Change
MIGLIOR ATTRICE IN UNA MINI-SERIE - Julianne Moore in Game Change
MIGLIOR ATTORE IN UNA MINI-SERIE - Kevin Costner in Hatfields&Miccoys
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV - Maggie Smith in Downton Abbey
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE TV - Ed Harris in Game Change


Bene, ora che abbiamo svolto le formalità di rito, veniamo al succo della questione: come sono stati i vestiti sfoggiati sul red carpet dei Golden Globes 2013?
Come al solito ci concentreremo sulle signore perché gli uomini non hanno brillato.
Giusto Tarantino con la sua cravatta di seta nera e il look da gangster si è distinto.
Quindi: chi era la meglio vestita? Chi la peggio?

Premessa: quest'anno c'è stata un'assente importante.
Lei, la dominatrice indiscussa dei red carpet degli ultimi anni non ha presenziato: Angelina Jolie. Con lei ci siamo persi sicuramente il look più originale ed elegante allo stesso tempo.
L'effetto Angelina però si è fatto sentire: il suo elegantissimo e allo stesso tempo provocante vestito nero con spacco folle per mostrare lo stacco di coscia sfoggiato alla serata degli Oscar dell'anno scorso è stato copiato da più signore (con risultati altalenanti).
Facile immaginare la signora Jolie sul divano di casa con un'espressione compiaciuta e la frase in testa: "I've done it first, bit&%s!".

Angelina-style


Quest'anno hanno dominato come non mai colori classici: il nero, il rosso e il cipria.
Per fortuna poche hanno provato, con risultati dal dubbio gusto, stampe fantasia e floreali.
Lustrini questa volta usati con parsimonia, tranne che per Sofia Vergara, che ormai li usa come marchio di fabbrica.
Alcune attrici, come Nicole Kidman e Kate Hudson, hanno osato invece abiti con tagli asimmetrici e inserti originali, ottenendo risultati interessanti.
Una delle poche ad osare un colore originale e rischioso è stata Emily Blunt con il suo vestito giallo acido: insolita ma stupenda.

Come al sito, dividiamo i vestiti della serata nelle categorie: WTF?!, ORRENDI, BRUTTI, SENZA INFAMIA E SENZA LODE, BELLI e MERAVIGLIOSI.


WTF?!

Anche quest'anno non potevano mancare i vestiti assurdi.
Le scivolate sono state per alcune quasi imbarazzanti: a contendersi la palma della peggio vestita sono la, di solito ben vestita, Sienna Miller, con il suo abito con fiori applicati (che sembrava tanto il vestito venuto male realizzato dalle tre fate di La Bella Addormentata nel bosco) e Lucy Liu, con una stampa che è un pugno in un occhio.
Nicole Ritchie (che poi perché viene invitata ai Globes?!) e Jennifer Lopez si sono presentate con vestiti ottenuti da centinaia di bomboniere cucite insieme e Julianne Hough ha voluto strafare, con un vestito che si salva fino al punto vita e poi dà uno stranissimo effetto "cigno arruffato". Bocciate.

Lucy Liu


Sienna Miller 


Nicole Ritchie


Jennifer Lopez


Julianne Hough



ORRENDI


Come ogni anno, nella categoria orrendi non poteva mancare il famigerato vestito color cacca, che tocca in sorte ad una sfortunata attrice ad ogni red carpet: questa volta la prescelta è Lena Dunham.

Seguono poi gli immancabili vestiti dai tagli terribili che imbruttirebbero anche la donna più bella del mondo, come quelli di Allison Williams e Naomi Watts.

Nella categoria è rientrata anche Halle Berry con il suo vestito di Versace dalla stampa folle, che non è finito nella categoria WTF?! Solo perché la Berry è bellissima ed ha un corpo pazzesco.


Lena Dunham


Allison Williams


Naomi Watts


Halle Berry



BRUTTI

Altre attrici si sono salvate dal ridicolo e dall'osceno, ma, a causa di un dettaglio o di un colore sbagliato, hanno scelto comunque brutti vestiti.
Amanda Seyfried ha scelto un vestito a effetto tenda che non l'ha valorizzata, Julianna Margulies uno dallo strano effetto bomboniera luccicante e Emily Mortimer uno che sembrava una tuta spaziale.
Niente che provochi evacuazioni istantanee, ma oggettivamente bruttini.


Amanda Seyfried


Julianna Margulies


Emily Mortimer



SENZA INFAMIA E SENZA LODE

Arriviamo dunque a quelle attrici che hanno scelto vestiti sicuramente non brutti, ma neanche favolosi. Vestiti eleganti e sobri, ma un po' noiosi e anonimi. 
Quest'anno sono la maggioranza, segno che comunque il livello di gusto si è alzato.
Marion Cotillard ha azzeccato il colore ma il taglio del vestito e soprattutto quelle terribili scarpe a punta hanno raffreddato l'entusiasmo.
Jessica Chastain è rimasta molto sobria, castigandosi un po'. 
Tandie Newton non convince appieno con l'abito corto.
 Taylor Swift ha optato per un color melanzana che a me non piace ma che su di lei sta bene.
Le altre tutte ok, ma non mi hanno colpito particolarmente.


Megan Fox


Jennifer Garner


Amy Adams


Hayden Panettiere


Jennifer Lawrence


Jessica Chastain


Katharine McPhee


Michelle Dockery


Sofia Vergara


Taylor Swift


Thandie Newton

Connie Britton


Marion Cotillard



BELLI

Veniamo finalmente alle categorie calde: qua mettiamo tutte le fortunate che hanno osato e ne sono uscite vincitrici. Vestiti belli e che hanno anche valorizzato chi li ha indossati.
Emily Blunt per esempio ha indossato un vestito dal colore e taglio insolito, ma era stupenda. 
Nicole Kidman e Kate Hudson hanno puntato su abiti dai dettagli particolari e mi hanno convinto.
Lea Michele era fantastica nel suo abito bianco, come pure Karry Washington.
Salma Hayek con il suo vestito-fiocco ha saputo valorizzare il suo corpo a clessidra e Rachel Weisz era deliziosa nel suo abito a metà tra evento mondano e tappeto rosso e con l'accessorio più di prestigio al braccio: James Bond.


Emily Blunt


Salma Hayek


Lea Michele


Karry Washington


Nicole Kidman


Kate Hudson


Rachel Weisz



MERAVIGLIOSI

Oooh, siamo arrivati alla categoria più bella, quella delle attrici che hanno scelto abiti stupendi e che erano perfette dentro di essi.
Abiti che si sono distinti e ci hanno fatto sognare.
Vai con la top. 5!


5. Jessica Alba
Sempre una delle più belle, ha scelto un vestito dal color corallo che le dona tantissimo.
Stupenda la collana e originale la borsetta di piume.
Splendida.




4. Claire Danes
Sofisticata, elegante, con un vestito rosso fuoco dal taglio semplice ma originale.
Ha completato il look con una statuetta.
Perfetta.




3. Jodie Foster
Vincitrice morale della serata.
Bellissima anche a 50 anni.
Intelligente, brava, grande comunicatrice.
L'abito blu dall'intreccio originale le stava da Dio, così come il caschetto.
La mia preferita di questa edizione.




2. Zooey Deschanel
Passano gli anni e la Zooey diventa sempre più bella.
Stupendo il suo vestito rosso da fiaba, reso più frizzante dalla collana di perle grandi e dalla frangetta.
Fantastica con il suo tocco di personale follia: le unghie a tema cinema.
Favolosa.








1. Anne Hathaway
Era la sua serata.
Ha vinto il premio come migliore attrice non protagonista, è sempre più lanciata verso l'Oscar, era elegante e perfetta con il suo abito bianco di Chanel.
Incredibile quanto le stia bene il taglio corto.
Una principessa.







E anche per quest'anno è tutto.
Ora aspettiamo la notte più dorata dell'anno: gli Oscar!



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