sabato 30 luglio 2011

I pinguini di Mr. Popper

Jim Carrey si scatena con una mezza sporca dozzina di… pinguini!



C’è una cosa che ogni anno, puntuale come un orologio svizzero, ci fa capire che ormai siamo in estate inoltrata. Non è il caldo afoso, e nemmeno le fette di anguria che troneggiano fiere dalle vetrine dei negozi: sono i film con protagonisti gli animali. Ormai da decenni questo genere di pellicole impazza sugli schermi estivi di tutto il mondo, facendo l’occhiolino ai bambini e ai genitori di questi che, per godersi un po’ di aria condizionata, sono disposti ad accompagnare al cinema i pargoli ormai liberi da impegni scolastici.

Ancora una volta ad essere protagonisti assoluti sono i pinguini: è incredibile come nell’ultimo decennio questi buffi animali bianchi e neri abbiano conquistato i cuori degli spettatori. A dimostrazione di ciò basta citare pellicole come Happy Feet, Madagascar e La marcia dei pinguini (quest’ultima anche citata nel film); perfino l’animale totem di Tyler Durden in Fight Club era un pinguino, ma questa è un’altra storia. Dicevamo, protagonisti assoluti sono sei pinguini e Jim Carrey. Sì perché a dare un po’ d’ordine a questi indisciplinati uccelli ci voleva una figura umana, anche se, con le sue incredibili movenze e la sua abilità mimica, Carrey sembra un grosso animale a sua volta.

L’attore canadese interpreta un uomo d’affari super-impegnato che non pensa ad altro che alla carriera, separato dalla moglie e con due figli che vede pochissimo. Mr. Popper, questo il suo nome, sta infatti per diventare socio dell’agenzia immobiliare per cui lavora se riuscirà a convincere l’anziana riccona Mrs. Van Gundy (la leggendaria Angela Lansbury alias Jessica Fletcher) a vendergli un noto ristorante sito in Central Park.
Proprio quando è sul punto di concludere l’affare gli arriva a casa, come dono dal suo defunto padre, un branco di scalmanati pinguini. All’inizio il regalo sconvolge il signor Popper, che vede il suo lussuosissimo appartamento di Park Avenue messo a soqquadro dai rumorosi animali, ma poi, quando i figli si affezionano ai pinguini e per questo trascorrono più tempo insieme a lui, l’impegnato uomo d’affari dovrà rivedere le sue priorità.

Tanto, troppo buonismo e una totale mancanza di una seppur minima trama logica fanno di questo film un prodotto destinato esclusivamente a bambini molto piccoli. La pellicola si riduce infatti ad una serie di gag tutte basate sulla fisicità, in pieno stile slapstick comedy, e sull’istrionismo di Jim Carrey. Nonostante alcune trovate divertenti però (Carrey e i pinguini che ballano il tip-tap e le scale del museo Guggenheim usate come scivolo) il film, nonostante la breve durata, stanca, diventando presto noioso e ripetitivo. Lo stesso Jim Carrey, attore dal talento travolgente e spesso sottovalutato, si rivela menoispirato del solito, ripetendo quasi meccanicamente lo stile stralunato e buffo di personaggi ben più riusciti come Ace Ventura.
Quindi, a meno che abbiate bambini da accompagnare o siate degli amanti dei pinguini, è consigliabile andare a cercare conforto dalla calura estiva in ben altri lidi.

Jim Carrey


La citazione: "Cerca di riprenderti...hai la casa piena di pinguini!"

Hearting/Cuorometro: 

Uscita italiana: 22 agosto 2011


Pubblicato su Ecodelcinema.com

Titolo originale: Mr. Popper's penguins
Regia: Mark Waters
Anno: 2011
Cast: Jim Carrey, Carla Gugino, Angela Lansbury, Clark Gregg

venerdì 29 luglio 2011

Citazione cinematografica n. 173

"Mi dispiace ragazzi. Non basterebbero nemmeno tutti i punti del mondo per ricucirmi. È finita. Mi metteranno nel negozio di pompe funebri di Fernandez sulla 109esima strada. Ho sempre saputo che prima o poi sarei finito lì, però molto più tardi di quanto pensava un sacco di gente. L'ultimo... dei Mohiricani. Beh, forse non proprio l'ultimo. Gail sarà una brava mamma, di un nuovo e migliore Carlito Brigante. Spero che li userà per andarsene, quei soldi: in questa città non c'è posto per una che ha il cuore grande come il suo. Mi dispiace, amore, ho fatto quello che potevo, davvero.. Non ti posso portare con me in questo viaggio... Me ne sto andando, lo sento. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo. Il sole se ne va. Dove andiamo per colazione? Non troppo lontano. Che nottata... Sono stanco, amore.
Stanco..."


da: Carlito's Way


Al Pacino


Titolo originale: Carlito's Way
Regia: Brian De Palma
Anno: 1993
Cast: Al Pacino, Sean Penn, Penelope Ann Miller, John Leguizamo, Viggo Mortensen

RadioVisioni su Radiorizzonti: uscite del 29/07/2011

Hayden Christensen in Vanishing on 7th Street


Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Vanishing on 7th street e Diario di una schiappa

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti(http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

venerdì 22 luglio 2011

Captain America - Il primo vendicatore


Steve Rogers (Chris Evans) è un ragazzo basso, magrolino e asmatico. Però, nonostante il fisico non lo aiuti, non si è mai tirato indietro di fronte ad un bullo dimostrando sempre un grande coraggio, così come ora, all’alba dell’entrata in guerra dell’America nel secondo conflitto mondiale, non vuole tirarsi indietro di fronte al campo di battaglia. Dopo essere stato scartato diverse volte alla visita medica, non demorde e tenta per l’ultima volta di essere arruolato: finalmente trova qualcuno disposto a dargli un’occasione. Quel qualcuno però non è un uomo qualsiasi: si tratta di Abraham Erskine (Stanley Tucci), scienziato tedesco scappato dalla Germania nazista, ed inventore di un siero in grado di aumentare esponenzialmente le potenzialità del corpo umano. Il piccolo Steve si ritrova così improvvisamente più alto, più muscoloso, più forte, più veloce: è il soldato perfetto. Ribattezzato Capitan America, e diventato un simbolo per il suo paese, Steve si imbarca in missioni pericolosissime e presto dovrà affrontare la sua malvagissima nemesi: Teschio Rosso (Hugo Weaving), nazista una volta collaboratore del professor Erskine, che ha assunto il siero a sua volta.

Fin dal suo esordio sugli albi Marvel nel 1941, Capitan America ha conquistato il cuore dei fan ed è diventato molto più di un semplice eroe di fumetti: era un simbolo. Trasmettere quindi l’aura epica del personaggio sul grande schermo è una sfida impegnativa che il regista Joe Johnston ha affrontato in maniera intelligente: c’è sì ampio spazio per gli effetti speciali, per le scene d’azione e per la spettacolarità, ma il vero fulcro della storia è l’analisi psicologica del personaggio di Steve Rogers. Come nello Spiderman di Sam Raimi, ad essere messo a fuoco è l’uomo dietro la maschera, la persona nascosta nell’eroe. Il piccolo Steve diventa così simbolo del senso di giustizia che non si arrende di fronte alla prepotenza e al male, anche quando si trova in svantaggio. Qualità straordinarie che sono alla base della sua trasformazione in Capitan America: Steve diventa un eroe perché è un brav’uomo e può gestire il potere e la responsabilità di capacità straordinarie.

Questa maggiore introspezione psicologica del personaggio si rivela così vincente, facendo di Captain America uno dei migliori film tratti dai fumetti Marvel, che mescola in maniera sapiente tanti generi: dal film di guerra passando per quelli d’azione, in costume, ovviamente a quello in stile super-eroi e toccando perfino il musical. La pellicola è aiutata anche da un grandissimo cast: Chris Evans incarna bene il ragazzo americano un po’ ingenuo ma coraggioso, Hugo Weaving è terrificante nel ruolo del malvagissimo Teschio Rosso, Tommy Lee Jones e Stanley Tucci regalano lezioni di stile a tutti e Hayley Atwell è bellissima e tosta nel ruolo della soldatessa Peggy Carter. Belle anche la musica di Alan Silvestri, i costumi e le ambientazioni. Non essenziale invece il 3D.

E’ Interessante inoltre notare i riferimenti all’imminente film I vendicatori, che sarà diretto da Joss Wedhon, il papà della serie di culto Buffy l’ammazzavampiri, che vedrà riuniti tutti insieme Tony Stark (di cui qui compare il padre Howard, interpretato da Dominc Cooper), ovvero Iron Man, Hulk, Thor e ovviamente Capitan America. Non vediamo l’ora.

Chris Evans

La citazione: "Qualunque cosa accada rimani chi sei: un brav'uomo".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥

Pubblicato su Ecodelcinema.it
 
Titolo originale: Captain America: The First Avenger
Regia: Joe Johnston
Anno: 2011
Cast: Chris Evans, Hugo Weaving, Tommy Lee Jones, Hayley Hatwell, Stanley Tucci, Dominc Cooper, Sebastian Stan

RadioVisioni su Radiorizzonti: uscite del 22/07/2011

Chris Evans in Capitan America - Il primo vendicatore

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Capitan America - Il primo vendicatore, Bitch Slap - Le superdotate, At the end of the day - Un giorno senza fine, African Cats, Monte Carlo

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.


venerdì 15 luglio 2011

Citazione cinematografica n. 172

"Gusteau: L'alta cucina non è una cosa per i pavidi: bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare anche l'impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore. Quello che dico sempre è vero: chiunque può cucinare, ma solo gli intrepidi possono diventare dei grandi.
Rémy: Ohh, pura poesia!".

da: Ratatouille


Titolo originale: Ratatouille
Regia: Brad Bird e Jan Pinkava
Anno: 2007
Cast (voci originali): Patton Oswalt, Ian Holm, Lou Romano, Peter O' Toole, Brad Garrett, Jeanine Garofalo

giovedì 14 luglio 2011

Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 2



Ci siamo.
Dopo ben 10 anni di avventure cinematografiche, il maghetto occhialuto più famoso della storia ci saluta. Era infatti il lontano 2001 quando Chris Columbus girò il primo Harry Potter, dando il via ad una delle saghe cinematografiche più prolifiche, ricche ed amate di sempre.
Per alcuni il viaggio era cominciato già qualche anno prima, nel 1998 per la precisione, con l'uscita del primo libro di J. K. Rowling, allora mamma disoccupata ed oggi donna più ricca d'Europa.

Lo dico subito chiaro e tondo: non parlerò con obiettività del film, semplicemente non posso, perché, ebbene sì, sono una potteriana della prima ora. Ho cominciato a leggere i libri 10 anni fa e nel 2001 rimasi così impressionata dal film da comprare, non mi vergogno a dirlo, l'album di figurine. E quello non è stato l'ultimo, ma questa è un'altra storia. Da allora ho sempre aspettato con spasmodica attesa il film successivo, per non parlare dell'attesa per l'uscita dei libri. Quando uscì il sesto libro mio fratello si trovava in viaggio a Londra e per farmi contenta si beccò una fila interminabile per procurarmi il prezioso volume in anteprima. Quando poi è uscito il settimo ed ultimo volume, ormai ben 3 anni fa, l'emozione fu tale che finii il libro in poche ore, con lucciconi agli occhi e un senso di vuoto per la serie ormai conclusa. Oggi, con l'ultimo film della saga, davvero si chiude un cerchio per me, un ciclo della vita, 10 anni in cui è successo di tutto e in cui la saga creata dalla Rowling ha avuto il suo spazio, facendomi sognare, ridere, a volte arrabbiare e piangere. Con l'ultimo film di Harry Potter la mia infanzia è definitivamente finita.
Come parlarne in maniera distaccata quindi? Come posso, io che ho comprato le cioccorane, che ho ancora il portachiavi con il boccino d'oro, che ho le spillette di tutte le case di Hogwarts e che ci sono rimasta malissimo per non aver ricevuto la famosa lettera con il sigillo in ceralacca rossa, essere neutrale? Non lo sarò infatti. “'Ntu u' culu all'obiettività!”, come direbbe Cetto Laqualunque.

Alla fine del primo film tratto da I doni della morte, Lord Voldemort era appena entrato in possesso della bacchetta di sambuco di Silente. I doni della morte parte 2 ricomincia esattamente da lì, proprio come se il film fosse uno solo (e qui appena uscirà il blu-ray una mega visione dei due film in successione non me la leva nessuno). La differenza questa volta è che la pellicola è stata riconvertita in 3D, operazione praticamente inutile (anche se all'anteprima mi hanno regalato gli occhiali per il 3D a forma di occhiali di Harry Potter, rendendomi la fan più felice del mondo). Vederlo in 3D non migliora la visione, anzi. Comunque, ci ritroviamo quindi catapultati nella battaglia finale: Harry, Ron ed Hermione sono alla ricerca degli ultimi Horcrux e per completare la missione, devono tornare ad Hogwarts. Qui ritroviamo tutti gli altri personaggi, da Neville alla professoressa McGrannit, passando per i gemelli Weasley ed Hagrid, pronti ad aiutare a bacchetta tratta il maghetto occhialuto. Assistiamo così ad un assedio lungo più di un'ora, in cui colpi di scena, azione e momenti di grande pathos si susseguono con un ritmo forsennato, come da tempo non si vedeva in questa serie. David Yates, che dal quinto capitolo in poi ha diretto i film, è riuscito nel miracolo: con il quinto e sesto capitolo aveva quasi fatto sprofondare nel baratro la saga, mentre con questi ultimi due film è riuscito a rendere giustizia ad Harry e soci. Continuo a pensare che gli ultimi due capitoli o non li abbia diretto lui, o che la Rowling lo abbia minacciato di morte ogni giorno sul set.

A farla da padrone però, oltre ad un’azione spettacolare, che ci regala scene di grande impatto visivo come la fuga dalla Gringott e la barriera magica di Hogwarts, è il pathos che si crea tra i protagonisti. Lord Voldermort ed Harry Potter si confrontano finalmente come si deve (Ralph Fiennes bravissimo, dona senza risparmiarsi il suo sguardo da psicopatico di ghiaccio, ve lo ricordate in Schlinder’s list o in Spider?) e molti personaggi hanno finalmente il loro momento di gloria, su tutti Neville Paciock e la professoressa McGrannitt (Maggie Smith mito totale assoluto). Ma la scena più emozionante per me è quella in cui Harry vede nei ricordi di Piton: la storia finalmente si snoda, il personaggio del professor Severus diventa finalmente a tutto tondo, e si rivela il vincitore morale della pellicola. Alan Rickman straordinario.
Ma non è tutto. Quando pensavamo che il culmine della scena di Piton non potesse essere superato, ecco che arriva una sequenza surreale e suggestiva alla Matrix che ci strappa quasi applausi a scena aperta. Unica nota stonata è il finale dopo il finale, chi ha letto il libro sa di cosa parlo, in cui avrebbero dovuto lavorare di più sull’aspetto di alcuni personaggi.

Per il resto, il magone alla fine della visione è inevitabile.
Davanti agli occhi ripassano tutti i momenti legati alla saga, chi ti ha regalato quel libro, con chi, dove e quando hai visto i vari film, come ti sei sentito quando hai letto quel passaggio e così via.
Se siete arrivati alla visione dell’ultimo film ormai non siete spettatori casuali e quindi posso dirlo: grazie Harry, Hermione e Ron, crescere con voi in questi 10 anni è stato bello.





La citazione: "Le parole sono la nostra massima fonte di magia. Capaci di infliggere dolore come di alleviarlo".


Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥


Titolo originale: Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2
Regia: David Yates
Anno: 2011
Cast: Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint, Ralph Fiennes, Alan Rickman, Maggie Smith, Helena Bonham Carter, John Hurt, Michael Gambon, Kelly Macdonald, Tom Felton, Jason Isaacs, Ciaran Hinds, Matthew Lewis, Bonnie Wright, Jim Broadbent, Julie Walters, James e Oliver Phelps, Emma Thompson, Geraldine Somerwille, Adrian Rawlins, Gary Oldman

Auguri Jane, Jackie e Matthew!

Jane Lynch

Jackie Earle Haley

Matthew Fox

martedì 12 luglio 2011

Le videorecensioni di Eyes Wide Ciak! su T9 Info

Oggi alle 18 e domani, sempre alle 18:00, la mia videorecensione di Transformers 3 andrà in onda su T9 Info, canale 195 del digitale terrestre.
La videorecensione sarà mandata in onda nell'ambito del programma Info News.

venerdì 8 luglio 2011

Citazione cinematografica n. 171

"Lesra: Il signor Carter? Rubin Hurricane Carter? Scusi, dalle foto la facevo più grosso. 
Hurricane: Sono più grosso di te. Ma non dirlo a nessuno, intesi?
Lesra: D'accordo. 
Hurricane: Dai, siediti.
Lesra: E' strano questo posto.
Hurricane: No, non è così, questo non è un posto. Per esseri umani intendo. Non abituarti mai a un posto così. Hai fegato ragazzo sai? Ci vuole coraggio per venire qui da solo come hai fatto tu. Mi hai stupito. 
Lesra: Avevo paura che lei non me lo permettesse. 
Hurricane: Anche io. 
Lesra: Ma lei è Rubin Hurricane Carter! Di che può avere paura?
Hurricane: Di porte che si aprono, della forte luce esterna, di te. 
Lesra: Di me? Signor Carter...
Hurricane: No, no, non chiamarmi signor Carter, chiamami Rub. 
Lesra: Rub?
Hurricane: Rub!
Lesra: D'accordo. Rub.
Hurricane: Allora, parlami di questa gente con cui vivi.
Lesra: Oh, i canadesi?
Hurricane: Sì.
Lesra: Sì, ho portato qualche foto. Ecco: questo è Sam, lui è Terry e questa è Lisa. Sono in gamba. Sono venuti a Brooklin per lavoro, io li ho conosciuti, mi hanno portato a casa loro e così...così è cominciata. Mi hanno cambiato la vita, Rub.
Hurricane: Uno oggi sequestra un fratello e se lo porta in Canada così?
Lesra: No, lo hanno chiesto ai miei. 
Hurricane: E che fanno, sono in una setta religiosa? Sono hippy, è una comune?
Lesra: No, ristrutturano case e le vendono, capisci...normali. 
Hurricane: Normali: lavorano, mangiano, abitano insieme e basta?
Lesra: Loro questo fanno, io che ne so.
Hurricane: I tuoi che dicono?
Lesra: Ah, mio padre è felicissimo, è contento per me. 
Hurricane: Ah bene. E li vedi spesso i tuoi?
Lesra: Sì, ma a volte è dura. 
Hurricane: Lo so. A volte è dura. Gli dai speranza.
Lesra: Credo di sì.
Hurricane: Gliene dai. Tu dai loro speranza. Questo perché tu hai trasceso, Lezra. Ed è molto importante riuscire a trascendere i posti che ci limitano, capisci? Tu ora hai imparato a leggere, a scrivere...scrivere è...pff! E' magia. Ti è capitato di pensarlo?
Lesra: Sì, a volte sì. 
Hurricane: Quando ho cominciato a scrivere ho scoperto che non stavo solo raccontando una storia: scrivere è un'arma, ed è un'arma più potente di qualsiasi pugno. Ogni volta che mi sono messo a scrivere mi sono elevato sopra le mura di questa prigione e il mio sguardo andava oltre, aldilà dello stato del New Jersey. Ho potuto vedere Nelson Mandela nella sua cella che scriveva il suo libro, ho visto lui, ho visto Dostoevskij, ho visto Victor Hugo, Emile Zola e loro mi dicevano: "Rub, che fai lì dentro?" e io: "Ehi, io vi conosco ragazzi!". E' magia Les!
Lesra: Non mi insegnano questo in Canada! Consigliami dei libri da leggere!
Hurricane: Lo farò, certo. Ma quei canadesi o altra gente possono insegnarti fino a un certo punto, poi sta a te, è tua la ricerca. Devi scoprire cosa è vero per te, cosa è vero per Lezra Martin. 
Lesra: Non l'avevo mai conosciuto uno come te!
Hurricane: Secondo te quelle persone le ho uccise io?
Lesra: No. Non sei stato tu. 
Hurricane: E che ne sai?
Lesra: Io lo so. 
Hurricane: Sono contento di averti conosciuto Lezra.
Lesra: Pure io."

da: Hurricane - Il grido dell'innocenza


Vicellous Reon Shannon e Denzel Washington


Titolo originale: The Hurricane
Regia: Norman Jewison
Anno: 1999
Cast: Denzel Washington, Vicellous Reon Shannon, Deborah Kara Unger, Liev Schreiber, John Hannah, Dan Hedaya

martedì 5 luglio 2011

SupergaCinema On Air 2: Walt Disney Power!



E siamo a 2.
Dopo la puntata su Batman, parteciperò di nuovo alla seconda stagione del programma Superga Cinema On Air.

Questa volta appuntamento imperdibile: puntata dedicata all'universo Disney.
Ospiti, rubriche e l'analisi di alcuni dei film più belli nella storia dell'animazione. 

L'appuntamento è per mercoledì 6 luglio, ore 19:00, su www.comicradio.it.



lunedì 4 luglio 2011

VideoRecensioni: Transformers 3

Falling Skies: Spielberg e i suoi alieni

Nella serie fantascientifica prodotta dal regista americano il mondo è stato invaso da misteriosi alieni e l'umanità deve lottare per la sopravvivenza.


Spielberg l’ha fatto di nuovo. Alieni e fantascienza sono il suo pane quotidiano: sin dal capolavoro Incontri ravvicinati del terzo tipo, passando per E.T., A.I., Minority Report, La guerra dei mondi, fino al quarto Indiana Jones dove tra templi, fruste e cappelli i soliti alieni hanno fatto capolino, questo tipo di storie e scenari hanno sempre affascinato l’inventore di sogni del cinema americano. Non solo. Già dal lontano 1982 con Storie Incredibili lo Spielberg produttore si è cimentato nella produzione di serie tv e da allora non ha più smesso: E.R., Invasion America, Band of Brothers, Taken (ancora storie di alieni!), United States of Tara, The Pacific, Terranova sono tutti suoi figli.

Ora le sue due grandi passioni si riuniscono in un unico prodotto: con Falling Skies, Spielberg ha unito l’attività di produttore alle storie di fantascienza con alieni. In un mondo dove strane creature ostili, dotate di numerose zampe e di una straordinaria tecnologia, hanno invaso la Terra, gli esseri umani rimasti hanno organizzato una resistenza: i civili pensano al cibo, i medici curano malati e feriti, e i militari vanno a caccia di alieni. Il professor Mason (Noha Wyle, il dottor Carter di E.R.), una volta insegnante di storia all’università, cerca di trovare un equilibrio tra la dura lotta armata a cui è ora costretto a partecipare e le aspirazioni intellettuali che hanno caratterizzato la sua vita fino a quel momento. Tutto questo ci viene raccontato tramite i disegni del figlio di Mason, Matt, idea originale ed avvincente che, bypassando l’antefatto, ci butta subito in mezzo all’azione.

Ma c’è un ma. Anzi, più di uno. E’ vero, l’azione è adrenalinica, l’oscurità che avvolge i protagonisti è suggestiva e contribuisce a creare un senso di claustrofobia ed angoscia, tanto che sembra di essere in trincea insieme ai protagonisti, ma la storia non decolla. Si procede per scene slegate tra loro, le storie ed i caratteri dei protagonisti non vengono approfonditi, si intuiscono solo leggermente dinamiche secondarie presenti tra i vari personaggi che vengono sempre soffocate dal solito alieno che spunta all’improvviso, e gli attori sembrano tutti un po’ spaesati e poco convinti. Inoltre, a soli otto mesi dalla messa in onda di The Walking Dead, la serie sugli zombi della AMC creata da Frank Darabont, l’effetto clone è inevitabile: le serie sono praticamente identiche, le dinamiche tra i personaggi simili, il senso di catastrofe apocalittica imminente anche, solo che in una la minaccia oscura che costringe gli esseri umani a riflettere su se stessi è rappresentata dagli zombi, mentre nell’altra è aliena.

In America sono andate in onda solo le prime due puntate, la serie ha quindi ancora altre otto puntate per correggere il tiro e migliorare, visto che la sceneggiatura è di Robert Rodat, lo stesso di Salvate il soldato Ryan; certo è però che dopo Lost serie di questo tipo hanno davvero un compito gravoso davanti a sé se vogliono anche solo essere all’altezza del capolavoro creato da J.J. Abrams, che per quanto riguarda ritmo dell’azione e approfondimento dei personaggi ancora non ha rivali. In Italia invece il primo episodio andrà in onda il prossimo 5 luglio, alle ore 21, sul canale Fox di Sky.


Pubblicato su Tvzap.

venerdì 1 luglio 2011

Citazione cinematografica n. 170

"Dory: Quando la vita si fa dura sai che devi fare, Marlin?
Marlin: No, non lo voglio sapere.
Dory: Zitto e nuota, nuota e nuota, zitto e nuota e nuota e nuota. E noi che si fa? Nuotiam, nuotiam!"


da: Alla ricerca di Nemo




Titolo originale: Finding Nemo
Regia: Andrew Stanton, Lee Unkrich
Anno: 2003
Cast (voci originali): Albert Brooks, Ellen DeGeneres, Alexander Gould, Willem Dafoe, Geoffrey Rush

RadioVisioni su Radiorizzonti: uscite del 01/07/2011

Shia LaBoeuf e Rosie Huntington-Whiteley in Transformers 3

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Transformers 3, Giallo/Argento, Benvenuti a Cedar Rapids, This is beat - Sfida di ballo.

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (www.radiorizzonti.net) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.
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