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mercoledì 5 novembre 2014

SerialFrame: Peaky Blinders #2.1

"Ciao, sono Thomas Shelby e me la scoatteggio pure con una pistola puntata alla testa".

Peaky Bliders #2.1 

Cillian Murphy




Titolo originale: Peaky Blinders
Creato da: Steven Knight
Genere: in costume
Anno: 2013 - in corso
Stagioni: 2
Durata: 60 min 
Cast: Cillian Muprhy, Helen McCrory, Paul Anderson, Joe Cole, Sophie Rundle, Sam Neill, Annabelle Wallis, Tom Hardy, Noah Taylor
Rete: BBC Two
Paese di produzione: Regno Unito

lunedì 2 settembre 2013

Locke







Un uomo, una macchina e la sua scelta: volendo sintetizzare all'estremo, questo è quanto mostrato in Locke, secondo film da regista del brillante sceneggiatore Steven Knight, autore dei copioni di Piccoli affari sporchi di Stephen Frears e di La promessa dell'assassino di David Cronenberg
L'uomo in questione è il Locke del titolo, Ivan, un capo cantiere coscienzioso e preciso, incaricato dai suoi superiori di presiedere alla più grande colata di cemento della sua carriera. Proprio la sera precedente al grande evento, l'uomo riceve una telefonata che sconvolge la sua vita: Bethan, una donna incontrata tempo prima e mai più rivista, è incinta di suo figlio.
Locke, sposato e con due figli, decide di assumersi le proprie responsabilità e fa la scelta più difficile e scomoda: quella giusta. A bordo della sua auto si incammina verso Londra, dove la donna lo aspetta in un ospedale, mandando così in pezzi la sua famiglia e facendo infuriare i suoi capi che contavano su di lui per l'operazione.

Girato in sole otto notti all'interno di un'auto, Locke è un film che in 85 minuti racconta la scelta consapevole di uomo che decide di assumersi le sue responsabilità, che invece di ignorare un errore commesso e di mentire ai suoi cari si fa in quattro e sacrifica se stesso pur di non venir meno ai suoi impegni. Solido e preciso nella sceneggiatura, Locke può volare altissimo grazie all'interpretazione straordinaria di un Tom Hardy che per la prima volta nella sua carriera rinuncia a maschere e stravaganze per rappresentare un uomo normale cui sa infondere una straordinaria umanità. Solo sullo schermo per tutto il tempo e bloccato in una posizione fissa, l'attore può contare unicamente sulla sua voce e sulla mimica del volto, scegliendo di concentrarsi su un tono di voce basso, calmo e risoluto, che non cede né a facili isterismi urlati, né a una sussurrata auto-commiserazione, caratterizzando così ancora di più il suo personaggio, un uomo degno di questo nome, che invece di fuggire si mette in gioco e dimostra di che pasta è fatto. In onore dell'interpretazione di Hardy, si consiglia la visione in lingua originale. 

Girato in tempo reale, il film è un felice connubio di talenti, che mostra come le persone siano fallibili e come questa loro fragilità sia però anche fonte di un'umanità che ci contraddistingue e che possiamo nobilitare facendo la scelta giusta.

Tom Hardy



La citazione: "Fai un solo piccolo errore...alla fine appaiono le crepe"

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥

Uscita italiana: 30 aprile 2014


Titolo originale: Locke
Regia: Steven Knight
Anno: 2013
Cast: Tom Hardy
Colore: colore
Durata: 85 minuti
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Steven Knight
Fotografia: Haris Zambarloukos
Montaggi0: Justine Wright
Musica: Dickon Hinchliffe
Paese di produzione: USA, Regno Unito
Casa di produzione: IM Global, Shoebox Films
Distribuzione italiana: Good Films


Venezia 2013, Tom Hardy presenta Locke dove interpreta un eroe quotidiano: «Mi piace questo personaggio umile e sobrio»


L’attore è alla 70esima Mostra d’Arte cinematografica per presentare il nuovo film di Steven Knight di cui è protagonista assoluto 

Tom Hardy in una scena del film

In questi ultimi anni ci ha abituato a ruoli estremi e molto fisici come in Bronson di Nicolas Winding Refn e Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno di Christopher Nolan: Tom Hardy, uno dei talenti più brillanti della nuova generazione di attori inglesi, torna a stupire pubblico e critica con un’interpretazione molto diversa dalle precedenti. In Locke, nuova opera di Steven Knight, sceneggiatore di La promessa dell’assassino di David Cronenberg, presentata alla 70esima Mostra d’Arte cinematografica, Hardy interpreta Ivan Locke, direttore dei lavori di un cantiere edilizio, che deve affrontare le conseguenze delle proprie scelte. Protagonista assoluto della pellicola, Hardy recita per tutto il film alla guida di un’automobile che, nel buio della notte, porta il suo personaggio attraverso quello che diventa un percorso quasi spirituale e una vera e propria presa di coscienza, in cui affronta fantasmi del passato e si prende piena responsabilità delle sue azioni. 

Ripreso in sequenza e girato in uno spazio ristretto, il film ha dato la possibilità ad Hardy di sperimentare un tipo diverso di approccio al personaggio, come ha affermato in prima persona: «Questo è un bellissimo ruolo: c’è dramma ma poca azione. Mi ha dato la possibilità di approfondire il personaggio dal punto di vista psicologico e di infondergli integrità e umanità. Recitare in questo film è stato come affrontare un dramma radiofonico: la storia è seguita dal punto di vista del protagonista che però viene definito anche dal suo confronto con gli altri personaggi che si sentono solo come voci. Ho lavorato molto sulla caratterizzazione di Ivan Locke: mi sono fatto crescere la barba e ho addolcito la voce dolce. Mi piace questo personaggio così umile e sobrio». 

Tom Hardy e Steven Knight a Venezia 70


Per stessa ammissione di Hardy il ruolo è dunque ben lontano dal Bane visto nella trilogia di Nolan dedicata a Batman: «Questo è un ruolo molto diverso dai personaggi che si vedono nei film sui supereroi. La differenza c’è perché quello è un tipo di cinema fatto con lo scopo di incassare soldi. Personalmente credo che ci sia bisogno di film di maggiore qualità. Affrontare ruoli di questo tipo è stimolante: per Locke mi sono preparato con degli amici recitando il copione per una settimana, come si fa in teatro». La performance allo stesso tempo misurata e intensa di Tom Hardy è uno dei punti di forza della pellicola, come ha sottolineato il regista Steven Knight: «Il film è tutto basato sulla performance straordinaria di Tom. Il punto centrale del film è descrivere l’importanza e la necessità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Tom ha saputo dare la giusta umanità a un uomo che cerca di essere migliore del proprio padre. Nel film anche cose che possono sembrare banali diventano centrali. Questa era la sfida maggiore: rendere interessanti cose che sembrano normali; magari a prima vista queste vicende sembrano di poca importanza, ma per le persone che le vivono sono vere e proprie tragedie. Tom ha saputo delineare il personaggio magnificamente e lo ha reso umano in modo da permettere al pubblico di identificarsi in lui».


Pubblicato su BestMovie.
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