martedì 29 luglio 2008

Ed ecco il Cappellaio Matto!

Dopo Alice, Tim Burton ha scelto il suo Cappellaio Matto: ovviamente non poteva che essere Johnny Depp!

Johnny Depp

Ero sicura che Johnny avrebbe fatto il Cappellaio Matto: nessuno potrebbe farlo meglio.

A questo punto sono quasi certa che Helena Boham Carter sarà la Regina di Cuori.

L' attesa per questo film comincia già a diventare spasmodica!

domenica 27 luglio 2008

Denti (Teeth)

Una commedia-horror davvero “mordace”




Dawn (Jess Weixler) non è una ragazza come le altre.
Fa parte dell’associazione “The Promise”, che combatte per la purezza e la castità prima del matrimonio, e i ragazzi non vuole nemmeno guardarli.
A casa la situazione non è meno strana: sua madre, gravemente malata, ha sposato un uomo che ha un altro figlio, Brad (John Hensely), ossessionato da Dawn fin dall’età di cinque anni e dai gusti sessuali violenti e “non ortodossi”.
Quando Dawn incontra Tobey (Hale Applemen), che sembra condividere le stesse convinzioni di purezza, la ragazza deve affrontare i suoi primi turbamenti amorosi e soprattutto sessuali.
Ma ad essere più spaventato dovrebbe essere Tobey e qualsiasi altro esponente di sesso maschile: provarci con Down potrebbe infatti rivelarsi fatale.


Jess Weixler


“Denti” è una horror-commedia abbastanza insolita, soprattutto per il cinema americano così ossessionato da tabù come il sesso e la vista di genitali, che ha alla base una delle paure più antiche dell’universo maschile: la vagina dentata.
Freud ha scritto volumi sull’ argomento e fin dall’antichità si parla di questo mito, ma al giorno d’oggi questa idea fa più sorridere che paura.
L’idea di criticare le associazioni americane che professano la totale astinenza dal sesso è buona: le riunioni religiose aventi come argomento la totale negazione del sesso e le censure delle foto dei genitali femminili sui libri di biologia (cosa che in alcune città americane avviene realmente) suonano così ridicole e lontane dalla realtà che l’effetto comico è assicurato.
Nel film si potrebbe trovare anche una critica al governo Bush che ha speso ben 100 milioni di dollari in campagne per l’astinenza prima del matrimonio.
I problemi però arrivano alla prima mutilazione maschile: il film perde l’ ironia iniziale e si impelaga in una serie di scene di cattivo gusto, indugiando su genitali mozzati e destando non poco sconcerto nel pubblico, soprattutto maschile.
Quella che poteva essere una parodia della ridicola paura del sesso maschile verso le donne e la loro sessualità, si trasforma presto in una versione splatter di “American Pie” e perde lo smalto dell’idea originale.


John Hensely e Jess Weixler


Lo stile di regia e l’ambientazione si rifanno ai film horror di serie b e la colonna sonora racchiude tutti i clichè del film di genere: le urla agghiaccianti, i violini stridenti, le percussioni improvvise.
Alla fine la pura e dolce Dawn si trasforma in una virago che usa la sua “particolarità” per punire tutti i malcapitati di sesso maschile che la fanno arrabbiare o le fanno del male, dando un’idea ambigua e forse sbagliata del “potere” della sessualità femminile.
A salvare la pellicola è l’interpretazione della protagonista, premiata al Sundence Film Festival: la giovane Jess Weixler ha del talento ed è riuscita nell’intento difficile di non risultare ridicola in un ruolo del genere, donando al personaggio varie sfumature, dall’ingenuità iniziale fino alla presa di coscienza del suo “potenziale punitivo”.
Nel cast c’è anche John Henseley, il Matt McNamara della serie tv Nip/Tuck.
Peccato perché il contrasto tra il bombardamento mediatico di immagini esplicitamente legate al sesso a cui siamo sottoposti ogni giorno – nel film si vedono in strada poster di modelle e modelli quasi nudi - e il desiderio di rimanere puri o comunque di dare al sesso un significato più profondo si perde in una parodia grottesca e poco incisiva.

La citazione:

" - Sa in che cosa consiste la visita?
- No, credo di no.
- Tranquilla, non mordo mica!"

Voto:
♥1/2

Uscita italiana: 22 agosto 2008

Pubblicato su
Meltin' Pot.

Le cronache di Narnia – Il principe Caspian

Tornano sullo schermo i quattro fratelli ideati da C. S. Lewis




Avevamo lasciato Peter (William Moseley), Susan (Anna Popplewell), Edmund (Skandar Keynes) e Lucy (Georgie Henley) a Londra, in cui erano tornati dopo aver aiutato il leone Aslan a sconfiggere la perfida Strega Bianca e a salvare il favoloso mondo di Narnia. A un anno esatto dal ritrovamento dell’armadio contenente il passaggio magico per il mondo di Narnia, i quattro fratelli vengono richiamati nel regno popolato da gnomi e folletti: ma qualcosa è cambiato. Mentre per i ragazzi è passato appena un anno, a Narnia sono trascorsi secoli, il regno è stato conquistato dagli uomini e le creature fantastiche sono state sterminate. A richiamarli è stato il principe Caspian (Ben Barnes), legittimo erede al trono di Narnia, tradito da suo zio, Miraz (Sergio Castellitto), che vuole usurpare il trono.
I quattro fratelli e il principe Caspian devono radunare tutte le loro forze per sconfiggere il temibile esercito degli uomini e con l’aiuto di gnomi, centauri e topi guerrieri organizzano un’eroica resistenza per la libertà.


Ben Barnes


Il secondo capitolo della saga di C.S. Lewis, che comprende sette volumi, diretto sempre dal regista neozelandese Andrew Adamson, si riallaccia fedelmente allo stile della prima pellicola e ne lascia intatto lo spirito fiabesco e magico. La storia è semplice: i buoni da una parte, i cattivi dall’altra, l’immancabile storia d’amore e effetti speciali a coronare il tutto.
Questa volta però i ragazzi dovranno assumersi maggiori responsabilità perché non c’è più Aslan a guidarli e il ritrovarsi da soli di fronte a una situazione così difficile li farà crescere e maturare.
Il cast si comporta bene, i giovani protagonisti sono spigliati e convincenti, e fa piacere vedere in una produzione americana così sfarzosa due ottimi attori di casa nostra: Pierfrancesco Favino e Sergio Castellitto, che sembrano perfettamente a loro agio in un ruolo in costume.
Tra i protagonisti spicca la new-entry Ben Barnes: già visto in “Stardust”, il ragazzo ha “le physique du role” e, se “azzecca” un buon ruolo, potrebbe diventare una star, soprattutto tra le ragazzine.


Georgie Henley


La pellicola è costata 100 milioni di dollari e purtroppo il regista confida troppo nei mezzi a disposizione: le magnifiche locations e i costumi sfarzosi non bastano a confezionare un film avvincente e autoriale, come la trilogia del “Signore degli anelli” di Jackson, e la regia risulta a volte un po’ anonima anche se non mancano sequenze ben riuscite come il duello all’ultimo sangue tra Peter e re Miraz, ma se si prende l’opera per quello che è - un prodotto destinato essenzialmente ai più giovani - le due ore e mezza scorrono abbastanza piacevolmente e i bambini potranno anche emozionarsi.
Il terzo capitolo della saga è già in pre-produzione e per il futuro i produttori stanno pensando di realizzare i film in blocchi per evitare che i protagonisti diventino troppo grandi per i ruoli (proprio come è successo per la saga di Harry Potter).

La citazione:
" - Ma tu sei un topo!
- Siete un popolo che non ha fantasia!"

Voto:
♥♥

Uscita italiana: 14 agosto 2008

Pubblicato su
Meltin' Pot.

sabato 26 luglio 2008

Ciao Stanley!

80 anni fa nasceva il più grande genio cinematografico di tutti i tempi


Stanley Kubrick 26 luglio 1928 - 9 marzo 1999


Stanley Kubrick sul set di "2001: Odissea nello spazio"


venerdì 25 luglio 2008

Ecco la Alice di Tim

Mia Wasikowska

Tim Burton ha finalmente trovato l'interprete per il suo nuovo film, che sarà una trasposizione cinematografica molto particolare di "Alice nel paese delle meraviglie".

Il film sarà metà con attori in carne e ossa e metà in stop-motion, la tecnica resa celebre da Burton grazie a film come "Nightmare before Christmas" e "La sposa cadavere".

A interpretare Alice sarà Mia Wasikowska, 18enne australiana.

Personalmente non vedo l'ora di vedere questo film: insieme alla "Fabbrica di cioccolato", "Alice nel paese delle meraviglie" è il libro che ho più amato da bambina.

Le riprese inizieranno a novembre e il film sarà completato nel 2010.

Non resta che aspettare...

Citazione cinematografica n. 25

"Dio ci si arrapa con i marines!"

da: Full Metal Jacket



Titolo originale: Full Metal Jacket
Regia: Stanley Kubrick
Anno: 1987
Cast: Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent D'Onofrio, R. Lee Ermey, Dorian Harewood

martedì 22 luglio 2008

Il Petroliere

“I look inside myself and see my heart is black”





Leopardi si sbagliava.
Non è la natura matrigna a rendere infelice l’uomo, ma è questi che viola senza rispetto la sua creatrice.
Sfruttando la terra, quasi percuotendola, arrivando fino nella sua più intima profondità per rubarle le ricchezze nascoste: così vive Daniel Plenview (Daniel Day Lewis), petroliere dell’assolata California. Inizialmente cercatore d’argento disposto a sacrificare una gamba pur di trovare il prezioso minerale, con la scoperta di un giacimento di petrolio fa la sua fortuna.
Avvisato da Paul (Paul Dano) -un giovane di Little Boston- dell’esistenza di giacimenti senza proprietari, si trasferisce nella piccola cittadina con suo figlio H.W. (Dillon Freasier).
Qui deve fare i conti con il fratello di Paul, Eli (Paul Dano), prete con aspirazioni da primo attore, che non vuole farsi rubare la scena da Daniel.


Daniel Day Lewis


Paul T. Anderson confeziona un film a strati: in principio vediamo lo sfruttamento della terra, la corsa alla ricchezza, lo sviluppo che prevarica la vita semplice in campagna. Ma la pellicola arriva molto più in profondità: affronta l’affermarsi dello stile di vita e della mentalità occidentale consumistica, l’abbandono del rispetto della natura. Daniel non ha rispetto per la terra: l’unica cosa che gli interessa è trovare il petrolio, non si cura nemmeno degli abitanti del posto, in realtà non gli interessa di nessuno perché il suo è un animo competitivo e misantropo, votato soltanto alla realizzazione personale.
Siamo di fronte all’estremo individualismo del mondo moderno accompagnato dalla perdita di qualsiasi fede e ideologia: Daniel non vuole una famiglia, rifiuta la fede perché la considera una sciocca superstizione ed arriva persino ad adottare un bambino non per amore, ma perché presentandosi con un figlio ha più possibilità di fare presa sulla gente.




Infatti abbandona H.W. dopo che questi diventa sordo a causa di un terribile incidente e quando si presenta alla sua porta un sedicente fratello segreto non esita ad ucciderlo dopo aver scoperto di essere stato ingannato. La famiglia non conta nulla per il petroliere, anzi, è solo un inutile intralcio, una seccatura che non può dare soddisfazioni e a cui non sente di appartenere.
Assistiamo così ad una profonda analisi del sentimento che pervade tutta la nostra società: il protagonista non cerca la semplice ricchezza, vuole soprattutto potere e autoaffermazione; paradossalmente, ergendosi al di sopra della gente comune e rifiutandone la mediocrità, Daniel sente di appartenere a un qualcosa, sente che in questo modo la sua vita ha un significato.
Sempre raffigurato in penombra o ricoperto di liquido nero, Daniel sembrerebbe un antieroe all’ennesima potenza, un cattivo affascinante: in realtà le cose non sono così semplici.
L’antagonista di Daniel, Eli, l’uomo di fede, colui che dovrebbe amare e guidare il suo prossimo, si rivela un impostore, uno che sfrutta le debolezze della gente per arricchirsi e per avere privilegi e che entra in conflitto con il petroliere non perché ne condanni il comportamento così poco cristiano, ma semplicemente perché rappresenta una minaccia al suo potere.


Paul Dano


Non è possibile capire chi è il buono e chi il cattivo. Alla fine petroliere e pastore si affrontano, in un dialogo dal grande impatto emotivo che mette definitivamente le carte in tavola: uno scontro tra chi sfrutta la materia e chi l’anima.
Come salvarci da questi due estremi?
Il regista non dà una risposta, si limita a presentarci questo conflitto e lo fa con l’aiuto di una fotografia bellissima e perfetta nello scolpire il volto dell’unico maestoso protagonista della scena: Daniel Day Lewis che dona un’interpretazione generosa e potente, con la sua voce vibrante e il suo volto virile crea un personaggio memorabile, affascinante e crudele allo stesso tempo.
Una discesa nella coscienza palpabile come la terra scavata con le nude mani, un viaggio pericoloso da cui si torna profondamente colpiti.


La citazione: "I' ll drink your milkshake!"


Voto: ♥♥♥♥♥

venerdì 18 luglio 2008

Citazione cinematografica n. 24


"- Che cos'è Scuttle?
- E' un autentico arricciaspiccia!"


da: La Sirenetta


Ariel, Flounder e Scuttle



Titolo originale: The Little Mermaid
Regia: Ron Clements e John Musker
Anno: 1989
Cast (voci originali): Jodi Benson, Pat Carroll, Christopher Daniel Barnes, Kenneth Mars, Jason Marin, Samuel E. Wright

sabato 12 luglio 2008

Sono 7 anni che lo aspetto!

A novembre esce il nuovo film del geniale Baz!


Hugh Jackman e Nicole Kidman


Baz Luhrmann è un genio.
Potete dire che è kitch, esagerato, allucinato, ma resta sempre un genio.
In 16 anni ha realizzato appena 4 film e tutti hanno lasciato il segno.
A cominciare da "Strictly Ballroom", storia d'amore tra le piste dei balli da sala, continuando con "Romeo + Juliet", versione estrema della storia raccontata da Shakespeare, e finendo con quel capolavoro postmoderno che è "Moulin Rouge!".
Questi tre film costituiscono la trilogia del "Red curtain", come lo stesso Baz l'ha battezzata, e celebrano le tre forme di arti sceniche: la danza, la recitazione di un testo drammatico in versi e il canto.

A ben 7 anni di distanza da "Moulin Rouge!", accantonato il progetto su Alessandro Magno, che avrebbe dovuto avere come protagonisti Leonardo DiCaprio (già Romeo in Romeo+Juliet) e la Kidman, vista l'uscita dell'omonimo, e orrido, film girato da Oliver Stone, uscirà a novembre il quarto film del regista australiano: "Australia".

Hugh Jackman e Nicole Kidman


Protagonista sempre la divina Nicole Kidman, già sfolgorante Satine e poi prima donna, sempre diretta dall'eclettica mano di Baz, dello spot più bello della storia della pubblicità.

Al suo fianco c'è un altro australiano doc: il bello, e ultimamente anche bravo, Hugh Jackman.

E' uscito da qualche giorno il trailer del nuovo film e non sto più nella pelle: le immagini sono pazzesche!
Finalmente Baz ha girato il suo primo film in esterni e il risultato sembra eccezionale: i paesaggi australiani sono resi magici dal genio visivo del regista, uno che sa fare delle inquadrature stupende, oniriche e preziose.

E dai pochi secondi di film già si possono riconoscere alcuni degli elementi simbolo del regista: la storia d'amore tormentata, il racconto nel racconto, effetti speciali, primi piani da mozzare il fiato, musica coinvolgente, luci e fotografia bellissime, costumi sfavillanti, trucco impeccabile, lanterne cinesi, colori squillanti, scenografie studiate al millimetro, titoli dai caratteri fichissimi.

Potrebbe essere un capolavoro.
E io ci spero davvero.
Per me è il film più atteso della nuova stagione.

Sono 7 anni che ti aspetto Baz: stupiscimi con uno spettacolo spettacolare!




venerdì 11 luglio 2008

Citazione cinematografica n. 23

"Gli sfortunati sono soltanto un metro di riferimento per i fortunati. Tu sei sfortunato, così io so di non esserlo. Sfortunatamente i fortunati riconoscono la fortuna solo quando la perdono. Prendi te stesso per esempio: ieri stavi meglio di oggi, eppure ti ci voleva oggi per capirlo. Ma oggi è arrivato e ora è tardi. Hai visto?"

da: Slevin - Patto criminale


Josh Hartnett e Morgan Freeman


Titolo originale: Lucky Number Slevin
Regia: Paul McGuigan
Anno: 2006
Cast: Josh Hartnett, Bruce Willis, Lucy Liu, Morgan Freeman, Ben Kingsley, Stanley Tucci

mercoledì 9 luglio 2008

Auguri alla neo-mamma Nicole!


Il 7 luglio scorso, Nicole Kidman ha dato alla luce una bambina: Sunday Rose.

Il parto è avvenuto a Nashville, in Tennessee, dove la diva si è trasferita con il marito Keith Urban. Pare che l' illustre pargola sia in buona salute e pesi 2,9 kg.

Nicole sono contenta che finalmente tu sia riuscita ad avere un figlio, ma un appunto devo farlo: perchè Sunday Rose?!

E' un nome che fa pensare ad un gelato del McDonald's!
De gustibus...

D' altra parte visti i nomi dati recentemente ai propri figli dagli attori hollywoodiani (Apple, Shyloh, Suri, Deva...) Sunday Rose suona più discreto e anche retrò.

Comunque auguri alla splendida neo-mamma e alla piccola Sunday Rose.

domenica 6 luglio 2008

Meme amoroso cine-letterario

Filippo mi ha mandato un Meme particolare: individuare un personaggio letterario, uno di un film, uno di un telefilm e uno dei fumetti di cui mi innamorerei.

Allora, cominciamo queste love-story puramente immaginarie.


Il personaggio letterario di cui mi innamorerei:
Ulisse


L'avventuriero per eccellenza, l'uomo intelligente e curioso, un pò scienziato, un pò pensatore, molto umano e per questo affascinante.
Uno che dopo vent'anni di avventure incredibili torna lo stesso dal suo grande amore.
Il personaggio letterario per eccellenza per me.
Se l'è battuta con Zenone di "Opera al nero", ma visto che a quest'ultimo le donne non piacciono, e che si parlava di ipotetiche storie d'amore, Ulisse, o Odisseo per i grecisti, vince a mani basse.


Il personaggio cinematografico di cui mi innamorerei:
John Dunbar


Ho pensato a lui immediatamente.
Lo amo da anni.
Tenebroso, anticonformista, bello nella sua mascolinità un pò rude e selvaggia e allo stesso tempo dolce, in grado di stare da solo e di cercare la solitudine, curioso del prossimo e della natura, pronto ad abbandonare le convenzioni sociali per seguire i suoi ideali e il suo amore, un uomo che non vede colori, razze, ceti sociali, sesso, ma solo esseri umani con pregi e difetti e che ama comunque essi siano.
Se esiste veramente un uomo così ditegli che lo aspetto da una vita!


Il personaggio dei telefilm di cui mi innamorerei:
dottor Gregory House



Senza ombra di dubbio: il dottor House sbaraglia colleghi del piccolo schermo belli e affascinanti come Michael Scoffield di "Prison Break", il dottor Stranamore di "Grey's Anathomy" e Jack di "Lost" (su cui comunque un pensierino lo farei!).
Mi farebbe penare e soffrire da cani, ma chissene importa!
Dove lo trovi uno che è un dio della medicina, un osservatore senza pari, dalla battuta fulminante, con una scorza burbera e sprezzante e il cuore d'oro?
Uno che dice di non interessarsi di nessuno, di voler curare la malattia e non il malato e che in realtà fa una questione personale e morale di ogni caso, preoccupandosi di ogni dettaglio.
Il fascino di questo personaggio non ha pari. Finalmente un uomo che è cosciente del dramma della vita e che fa l'unica cosa che ci rende migliori: alleviare la sofferenza altrui.
Uno che non si preoccupa solo del suo aspetto fisico, dei beni materiali, di piacere a tutti i costi e di rispettare l'etichetta, uno che dice sempre quello che pensa anche quando è sconveniente.
Più che un uomo un mito.
Da grande voglio essere come lui!!!


Il personaggio dei fumetti di cui mi innamorerei:
Andrè


Un altro solitario, un altro idealista, un altro romantico: da piccola impazzivo per Andrè e non capivo come facesse quella scema di Lady Oscar a sbavare per lo scialbo conte di Fersen quando aveva accanto una perla d' uomo come Andrè!
Passionale, coraggioso, disposto a morire per la donna amata, sempre pronto a difendere i più deboli.
Forte e gentile, silenzioso e pieno di passione e in più moro dagli occhi blu: praticamente un sogno!
Ma perchè persone così esistono solo sulla carta o su celluloide?!


I miei nominati sono:

Iohannes, Ivan Fedorovich e Valeria.

Tutta gente che legge molto e vede parecchi film e che, credo, sia rimasta romantica nonostante tutto.

venerdì 4 luglio 2008

Citazione cinematografica n. 22

"Non siamo marionette! Ficcatelo in testa. O ritornerò!"

da: Dalla Cina con furore

Bruce Lee

Titolo originale: Jing Wu Men (Fist of fury)
Regia: Wei Lo
Anno: 1972
Cast: Bruce Lee
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