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martedì 3 giugno 2014

Incompresa: il racconto a cuore aperto di Asia Argento

Presentata al Festival di Cannes la terza pellicola di Asia Argento da regista, con protagonisti Charlotte Gainsbourg e Gabriel Garko, è un affresco sincero e grottesco della sua infanzia, vista con gli occhi di una bambina. In sala dal 5 giugno 



Ho fatto questo film per non sentirmi più incompresa” ha rivelato Asia Argento a Cannes, dove ha presentato, nella sezione Un Certain Regard, Incompresa, sua terza pellicola da regista: non è infatti difficile capire che la piccola Aria, non a caso secondo nome della regista, la bimba protagonista del film, sia una versione romanzata della giovane Asia. Bimba di nove anni nella Roma bene anni 80, figlia di genitori famosi e disfunzionali, Aria trascorre un’infanzia da un lato privilegiata, dall’altro tormentata: terza figlia di una coppia in cui entrambi padre e madre hanno avuto altre figlie da precedenti matrimoni, Aria è ignorata dai genitori, oppressa dalle sorelle più grandi e dai compagni di scuola e tradita dalla sua migliore amica e dal ragazzino di cui si innamora. Un fardello non facile da portare per una ragazzina in piena fase pre-adolescenziale, in cui ogni esperienza è determinante per la sua formazione futura. 

Sovraccarico, esagerato nel linguaggio e nella messa in scena spesso kitsch e grottesca, Incompresa è costellato di immagini e personaggi portati all’estremo, che a volte sfiorano il ridicolo ma che rispecchiano il punto di vista scelto dalla regista, ovvero quello di una bambina di nove anni: agli occhi di un bimbo, desideri, sogni e parole sono amplificati e distorti, riconducibili a bisogni primari e assoluti come il desiderio di affetto e attenzione. Non è un caso dunque che, a fine pellicola, la regista faccia dire alla sua protagonista che tutta la messa in scena è una disperata richiesta di attenzione e soprattutto comprensione: il cinema in questo caso diventa una vera e propria terapia, in cui i genitori di Aria escono con le ossa rotte ben più della piccola protagonista. 

A interpretare i genitori di Aria, doppi dei famosi e ingombranti Dario Argento e Daria Nicolodi, sono Gabriel Garko e Charlotte Gainsbourg – non a caso figlia a sua volta di genitori importanti – rispettivamente un attore di soap pieno di tic e scaramantico e una musicista incline alle droghe e alla promiscuità, totem perennemente urlanti, narcisisti e anaffettivi di una classe sociale mai cresciuta e viziata, che ha lasciato i propri figli allo sbando. Il grido di aiuto della piccola Aria, interpretata dalla straordinaria Giulia Salerno, cuore pulsante della pellicola, con la sua gioia di vivere e la voglia di essere presa in considerazione, vittima di genitori che ne hanno fatto l’incarnazione di tutti i propri fallimenti e frustrazioni, commuove e fa chiudere un occhio sui tanti errori commessi dalla regista, dettati forse da una sincerità e un desiderio di confessarsi urgente ed emotivo. Nel film della Argento c’è tutto il peggio di quell’Italia privilegiata ed egoista che vive semplicemente in funzione dei propri impulsi, ignorando il mondo che la circonda e persino i suoi stessi figli, visti come fonte fastidiosa di responsabilità che non ha la minima intenzione di assumersi. 

Nonostante le esagerazioni e le cadute di stile, accompagnate però da altri momenti in cui la mano della regista è felice, soprattutto nelle scene in cui sono protagonisti i bambini, Incompresa fa tenerezza e trasmette un’intenzione genuina e sincera di raccontare che trova la sua perfetta forma di sfogo in un film a cuore aperto.

Giulia Salerno e Gabriel Garko


La citazione: "Cercavo solo un poco di comprensione"

Hearting/Cuorometro: ♥♥1/2

Uscita italiana: 5 giugno 2014

Titolo originale: Incompresa
Regia: Asia Argento
Anno: 2014
Cast: Giulia Salerno, Gabriel Garko, Charlotte Gainsbourg, Gianmarco Tognazzi, Max Gazzé, Carolina Poccioni
Colore: colore 
Durata: 103 minuti 
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Barbara Alberti, Asia Argento
Fotografia: Nicola Pecorini
Montaggio: Filippo Barbieri
Musica: James Marlon Magas
Paese di produzione: Italia, Francia
Casa di produzione: Wildside, Rai Cinema
Distribuzione italiana: Good Films




Pubblicato su XL.

sabato 24 maggio 2014

Gabriel Garko a Cannes: ‘Sogno un ruolo come Charlize, diretto dai Coen’

L’attore più amato delle fiction tv è a Cannes per “Incompresa”, film di Asia Argento in concorso nella sezione Un Certain Regard. Respirando l’aria del cinema internazionale, ha rivelato di voler essere diretto dai fratelli Coen, magari imbruttendosi come Charlize Theron in “Monster” 




Il bello della tv italiana è sulla Croisette: grazie ad Asia Argento, che lo ha fortemente voluto nel suo terzo film Incompresa, Gabriel Garko ha potuto spogliarsi dei panni di re della fiction televisiva italiana e immergersi nel mondo del cinema, interpretando un ruolo molto diverso da quelli che il pubblico conosce. Nel film di Asia Argento Garko è una figura paterna particolare: un attore famoso, narcisista e superstizioso, che trascura la figlia più piccola, Aria, trattata come l’incarnazione fisica di tutti i fallimenti dei genitori, piccola dall’intelligenza viva e innocente che cerca disperatamente di farsi notare e di avere un po’ d’affetto. Un film che non è difficile riconoscere come autobiografico: figlia di genitori famosi e particolari come Dario Argento e Daria Nicolodi, la piccola Asia non deve aver vissuto un’infanzia facile, cosa che dal film emerge senza mezzi termini. Diventa fondamentale quindi il ruolo di Garko, chiamato a interpretare il ruolo cruciale del padre accanto a Charlotte Gainsbourg, una madre altrettanto disfunzionale. 

Entrambi a Cannes per presentare il film, i due artisti italiani si sono aperti alla stampa, rivelando esperienze personali e sogni nel cassetto. Asia ha spiegato molto chiaramente il perché del suo film: “Ho girato Incompresa per non sentirmi più incompresa. E’ una storia universale, tocca un subconscio collettivo. I bambini non vivono nel mondo di Candy Candy, sono molto più consapevoli di quanto i genitori non vogliano credere. Non credo ai falsi buonismi: non mi piace il cinema che proietta un’innocenza falsa sui bambini. I bambini ce l’hanno, ma non è quella che credono gli adulti”. 

Riguardo alla scelta di Garko, la Argento lo ha definito “l’unico attore italiano dotato del fascino internazionale che avevano gli uomini di un tempo”. L’attore ha rivelato: “Un giorno Asia è venuta da me e mi ha detto: o fai questo ruolo o ti ammazzo! Qualche anno fa Asia mi disse che stava scrivendo un ruolo per me in un film: quando lessi il copione rimasi molto soddisfatto, non mi aspettavo un ruolo del genere e decisi subito di partecipare. Abbiamo lavorato insieme per costruire il personaggio negli spazi di tempo al di fuori dalle fiction che ho interpretato. È stato un ruolo molto difficile e impegnativo, ma sono contento di averlo fatto. Sono molto curioso di vedere come reagirà il pubblico”. 



Il Festival di Cannes è una tappa importante nella carriera di un attore, soprattutto per la visibilità internazionale che porta: Garko ha ammesso che non gli dispiacerebbe recitare in film fuori dall’Italia: “Mi piacerebbe moltissimo recitare in un film dei fratelli Coen: li adoro perché fanno dei film completamente fuori di testa! Inoltre mi piacerebbe avere la possibilità di cambiare completamente il mio aspetto. Vorrei fare un percorso simile a quello compiuto da Charlize Theron in Monster”. 

Il personaggio interpretato da Garko è molto scaramantico: anche l’attore ha rivelato di avere alcune manie: “Ho diverse manie che però preferisco tenere per me. Una cosa che faccio però posso dirla: se mi cade il copione per terra, poi lo sbatto tre volte per scaramanzia”. 

Nel film, ambientato negli anni ’80, Garko è un padre di tre figlie: l’attore ha espresso delle riflessioni sull’essere bambini oggi: “La mia infanzia è stata molto tranquilla, avevo dei genitori normalissimi. Certo qualche momento in cui ci si sente incompresi capita a tutti, ma non posso lamentarmi. Oggi essere piccoli è molto diverso dall’esperienza che ho avuto io: quando ero un bambino non c’era internet, non c’erano i telefonini e quindi la comunicazione è diversa. Poi anche il modo di socializzare è cambiato: quando ero piccolo io si giocava all’aperto, tutti insieme, fisicamente, invece oggi i bambini giocano su internet, stanno sempre con un telefonino in mano, una cosa che mi spaventa un po’”. 

Il film “Incompresa”, uscirà nelle sale italiane il prossimo 5 giugno.


Pubblicato su TvZap.
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