venerdì 30 novembre 2012

RadioVisioni su Radiorizzonti: le uscite del 29/11/2012


Le 5 leggende 

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Le 5 leggende, Lawless, Di nuovo in gioco, Una famiglia perfetta, E se vivessimo tutti insieme?, Itaker - Vietato agli italiani, Cosimo e Nicole, Ci vediamo a casa, L'amore è imperfetto, Dimmi che destino avrò, Melina - Con rabbia e con sapere. 

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti  (http://www.radiorizzonti.net/) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

mercoledì 28 novembre 2012

Perception, l’ardito remix di Dr.House e CSI


Arriva in Italia PERCEPTION, in onda tutti i mercoledì alle 21 su Fox a partire dal 28 novembre. La serie trova il suo maggiore interesse nel ritorno in tv di Eric McCormack, il leggendario Will di “Will & Grace”, in un ruolo da protagonista, qui nei panni di un personaggio totalmente diverso da quello che lo ha reso celebre. 

Daniel Pierce è un brillante neuroscienziato. Insegna all’università, ha scritto quattro libri sul funzionamento del cervello e saltuariamente aiuta l’FBI a risolvere casi di omicidio in cui sono coinvolte persone con disturbi neurologici. Oltre a questo, Daniel è anche una persona particolare: non ama stare in mezzo alla gente, ascolta solo musica classica incisa su cassette, non usa internet o cellulari, ha una incredibile capacità nel risolvere rebus, anagrammi e cruciverba. E ha le allucinazioni. 

Creato da Kenneth Biller e Mike Sussman, prodotto dalla ABC e trasmesso dal canale TNT, “Perception” è una serie che fonde le indagini alla “CSI” con quelle mediche del dottor House, creando uno strano ibrido in cui ogni caso di omicidio sembra un trattato di neuroscienze. Il tema di fondo della serie non è l’indagine in sé, ma la malattia mentale, analizzata in tutte le sue forme e patologie. Una scelta singolare, che fa di “Perception” un prodotto a metà tra Sherlock Holmes e “A beautiful Mind”.


Pubblicato su TvZap.

Dottor Who, da mezzo secolo in viaggio nel tempo

Presentata in anteprima la settima stagione di "Doctor Who", lo sci-fi inglese che appassiona il pubblico da quasi 50 anni: la prima puntata della serie più longeva della storia è infatti andata in onda il 23 novembre del 1963


Sono passati quasi 50 anni da quando Il ‘Dottore’ è comparso per la prima volta in tv: era il 23 novembre 1963 e il volto del protagonista era quello di William Hartnell, noto da allora come il Primo Dottore. Interrotta alla stagione 26, la serie è stata rilanciata nel 2005, con Christopher Eccleston nei panni del Dottore, sostituito poi da David Tennant e Matt Smith, Undicesimo dottore e attuale protagonista della serie più longeva della storia, contendendo il primato a Star Trek che però è partita più tardi, nel 1966 (e non è più stata ripresa dopo il 2005). 

Alla fine della sesta stagione della nuova serie Dottor Who (Matth Smith) aveva trovato finalmente l’amore, la settima, presentata dalla BBC al RomaFictionFest, si apre invece con una rottura: Rory (Arthur Darvill) ed Amy (Karen Gillian) hanno infatti intenzione di divorziare. Nel frattempo, Il Dottore viene rapito tramite un inganno dai Dalek, che lo teletrasportano, insieme ai suoi compagni, nella loro nave spaziale-parlamento. Qui i Dalek, nemici storici del Dottore, gli chiedono aiuto: uno strano segnale radio minaccioso proviene dal pianeta che i Dalek usano come manicomio e loro non sanno come decifrarlo. Lo strano segnale si rivela essere in realtà un’aria della “Carmen” di Bizet, trasmessa da una ragazza, Oswin (Jenna Louise Coleman) rimasta imprigionata sul pianeta dopo che la sua nave spaziale, l’Alaska, vi è precipitata. Costretto dai Dalek ad andare sul pianeta ed intenzionato a liberare Oswin, Il Dottore viene teletrasportato insieme a Rory e Amy nel manicomio dei Dalek, dove cercherà di salvare tutti, anche il matrimonio dei suoi compagni. 

Il Signore del Tempo torna dunque con un nuovo ciclo di avventure, composte da 13 episodi, in cui succederà di tutto: la settima stagione porta con sé molti cambiamenti, tra cui quello dei compagni. Rory ed Amy infatti lasceranno il posto ad un nuovo compagno del Dottore, e la separazione non sarà indolore. Negli anni “Doctor Who” ha abituato il suo pubblico ai cambiamenti, ma la coppia di compagni costituita da Rory ed Amy è stata una delle più amate, quindi separarsene non sarà facile. Nella nuova stagione ci sarà spazio per diversi personaggi e situazioni: in una puntata torneranno dall’estinzione i dinosauri e Il Dottore avrà a che fare anche con la regina Cleopatra

Presentata in anteprima al Roma Fiction Fest, la settima stagione di “Doctor Who” è attualmente in onda in Gran Breatagna, mentre in Italia arriverà a gennaio trasmessa da Rai 4.

Pubblicato su TvZap.

Momento Di Vero Godimento n. 101

Questo week-end sono tornata a Parigi e ho potuto completare la missione cominciata a marzo: quando sono andata alla Cinémathèque Française per la mostra di Tim Burton lo stupendo libro dedicato all'esposizione ancora non c'era. 
Ora, a distanza di 8 mesi, posso dirlo: FINALMENTE MIO!
The Art of Tim Burton è semplicemente imprescindibile per gli amanti del regista e uno dei libri più belli che abbia mai avuto.
Se potete vi consiglio di prenderlo!






















Momento Di Vero Godimento n. 100

Via il cappello per Paul.


Paul Verhoeven

Momento Di Vero Godimento n. 99

"Sono proprio contento di essere vivo, tutto d'un pezzo, e prossimo al congedo... certo vivo in un mondo di merda, questo sì, ma sono vivo... e non ho più paura".

Matthew Modine

mercoledì 21 novembre 2012

Videodrome n. 57

Alan Ford


Titolo originale: Cockneys vs Zombies
Regia: Matthias Hoene
Anno: 2012
Cast: Michelle Ryan, Georgia King, Alan Ford, Harry Treadaway, Richard Briers, Rasmus Hardiker
Colore: colore
Durata: 1h e 28 min

martedì 20 novembre 2012

Hamm e Radcliffe, due volti per un ruolo

Harry Potter e Don Draper fusi in un unico ruolo. La prima immagine promozionale della attesissima nuova serie inglese in onda su Sky Arts. E ancora medaglie olimpiche, dei dell’Olimpo e vampiri: le novità della settimana dal mondo delle serie tv. Piccola antologia di anticipazioni, notizie, curiosità e personaggi dal mondo delle serie tv. Questa settimana parliamo di: “Bored to death”, “Common Law”, “Fairly Legal”, “Fringe”, “Hell on Wheels”, “Modern Family”, “Political Animals”, “Supernatural”, “The Vampire Diaries” e delle novità “A young doctor’s notebook”, “Hello Ladies”.


DANIEL RADCLIFFE E JON HAMM SONO LA STESSA PERSONA IN A YOUNG DOCTOR'S NOTEBOOK 
Daniel Radcliffe, il mago Harry Potter, e Jon Hamm, la star di “Mad Men”, interpreteranno la stessa persona nella mini-serie “A young person's notebook”, opera in quattro puntate incentrata sulla vita di un medico. La serie, prodotta dal canale inglese Sky Arts, è tratta da un racconto dello scrittore russo Mikhail Bulgakov e vede i due attori impegnati nel ruolo del protagonista a due differenti età. Nella prima immagine promozionale Hamm e Radcliffe sono ritratti insieme nella stessa vasca da bagno. Il giovane attore ha commentato la scena affermando: “E' stato un momento fantastico perché sapevo che tutte le donne mi avrebbero invidiato”. 



NICHOLAS SPARKS SI DA' ALLA TV 
Nicholas Sparks, scrittore americano autore di numerosi best-sellers finiti sul grande schermo come “Le pagine della nostra vita” e “Le parole che non ti ho detto”, ha in cantiere ben tre progetti televisivi. Con la sua nuova casa di produzione, la Nicholas Sparks Productions, lo scrittore ha stretto accordi per tre serie televisive con la TNT, ABC e Lifetime. Per la TNT Sparks ha scritto la sceneggiatura di “A Bend in the Road”, tratto dal suo omonimo romanzo, in cui uno sceriffo vedovo instaura una relazione con l'insegnante del figlio; con la ABC Family sta sviluppando “The Falls”, rivisitazione in chiave moderna di “Romeo e Giulietta”, mentre con Lifetime è in cantiere “Deliverance Creek”, serie drama ambientata durante Guerra di Secessione Americana. 



FELICIA DAY DI NUOVO IN SUPERNATURAL 
L'attrice Felicia Day è pronta a riprendere il suo personaggio in “Supernatural”: la Day tornerà infatti nei panni di Charlie Bradbury nell'undicesimo episodio dell'ottava stagione in cui i protagonisti saranno impegnati in un gioco di ruolo. Ad annunciarlo è stata l'attrice stessa dal suo profilo Twitter. 



SOSPESA LA TERZA STAGIONE DI HELL ON WHEELS 
Dopo essere stata rinnovata pochi giorni fa, la terza stagione di “Hell on wheels” è stata sospesa. La serie è infatti rimasta senza i suoi creatori Joe e Tony Gayton, che hanno deciso di non rinnovare il loro contratto. Lo sceneggiatore John Shiban, cui è stato offerto il loro posto, ha rifiutato a sua volta. La AMC ha così deciso di sospendere la produzione della terza stagione. 



HBO ORDINA HELLO LADIES 
La HBO ha ordinato la prima stagione di “Hello Ladies”, serie comica scritta ed interpretata da Stephen Merchant, uno dei creatori della versione inglese di “The Office”. La serie, che sarà composta da otto episodi, segue le vicende del personaggio interpretato da Merchant, un uomo inglese che cerca, senza fortuna, la donna dei suoi sogni a Los Angeles. 



LA FOX ARRIVA SULL'OLIMPO 
La Fox sta sviluppando una nuova serie che avrà come protagonisti le divinità dell'Olimpo: un soldato scopre di essere un discendente degli antichi dei greci e l'unica speranza di salvezza per l'umanità. Intitolata “Olympus”, la serie è stata creata da Peter Berg, autore di “Friday Night Lights”, e il primo episodio sarà scritto da Taylor Sheridan, sceneggiatore di “Sons of Anarchy”. 



USA NETWORK CANCELLA COMMON LAW, FAIRLY LEGAL E POLITICAL ANIMALS
Grandi pulizie per Usa Network: dopo aver annunciato la cancellazione di “Common Law”, la rete ha cancellato anche “Fairly Legal”, serie con protagonista Sarah Shahi. Inoltre è stato annunciato che “Political Animals”, serie creata da Greg Berlanti con protagonista Sigourney Weaver, non avrà una seconda stagione. 



UN ORO OLIMPICO PER THE VAMPIRE DIARIES 
Gabby Douglas, campionessa olimpica di ginnastica artistica nella gara a squadre ed individuale alle Olimpiadi di Londra 2012, parteciperà come guest star alla quarta stagione di “The Vampire Diaries”. La giovanissima atleta, 17 anni il prossimo 31 dicembre, è diventata estremamente popolare in patria e dopo aver espresso il desiderio di prendere parte al suo show preferito per conoscere i suoi idoli è stata accontentata: la vedremo presto nella settima puntata della nuova stagione. 



BORED TO DEATH DIVENTA UN FILM 
“Bored to death”, serie tv cancellata dalla HBO nel 2011, sta per avere un seguito sul grande schermo. A dirlo è l'attore Ted Danson, uno dei tre protagonisti della serie, che ha fatto sapere che la sceneggiatura è quasi pronta e il contratto sta per essere firmato. Il film durerà 90 minuti e seguirà le vicende dei protagonisti dopo la conclusione della serie: oltre a Danson, ritroveremo Zach Galifianakis nei panni di Ray e Jason Schwartzman in quelli di Jason, diventato un poliziotto. 



UNA MAMMA PER SOFIA VERGARA 
Grandi novità nella casa di “Modern Family”: sta infatti per arrivare la mamma di Gloria, il personaggio interpretato da Sofia Vergara. Il nuovo personaggio sarà introdotto nel dodicesimo episodio della quarta stagione e avrà il volto di Elizabeth Peña. 



FRINGE: FINIRA' TUTTO IL 18 GENNAIO 
Tutto ha una fine, anche gli show di culto come “Fringe”: la serie, creata da J.J. Abrams arrivata alla quinta stagione, si concluderà il prossimo 18 gennaio con un doppio episodio, il centesimo. A dare la notizia è la Fox stessa con un comunicato scritto da Abrams in persona: “E' stato un onore aver fatto parte del bizzarro e meraviglioso mondo di Fringe. Sarò sempre grato al cast e alla crew per aver dato anima e cuore a ogni dimensione di questa serie. Creare lo show insieme a Bob Orci e Alex Kurtzman è stato un piacere ed è stato emozionante guardarlo evolversi negli anni in una corsa così fantasiosa, folle e mozzafiato. Sono grato ai nostri fan, a Kevin Reilly, Peter Rice e alla Fox per aver permesso a Fringe di raggiungere la sua conclusione agrodolce”. 



SAM MENDES: DA JAMES BOND AI VAMPIRI 
Il regista premio Oscar Sam Mendes ha appena finito la promozione del suo ultimo film, “Skyfall”, il nuovo capitolo delle avventure di 007 con protagonista Daniel Craig, e già si sta mettendo al lavoro per il suo prossimo progetto: a sorpresa, si tratta di una serie tv. Insieme a John Logan, sceneggiatore di “Skyfall”, Mendes sta sviluppando una serie tv ambientata nella Londra dell''800 in cui Van Helsing e Frankestein vanno a caccia di vampiri. Logan sta scrivendo il pilot la cui regia sarà dello stesso Mendes.



Pubblicato su TvZap.

lunedì 19 novembre 2012

Paul Verhoeven e il suo film esperimento

Il regista olandese ha presentato al Festival Internazionale del Film di Roma il mediometraggio “Steekspel - Triceked ”, opera-esperimento che unisce cinema, televisione e web 

Paul Verhoeven

Per un autore è fondamentale fare salti nell'ignoto, mettersi in gioco e provare un po' di paura ogni tanto: essere troppo sicuri di sé non è la condizione ideale per fare film”. Parole di Paul Verhoeven, regista olandese che ha realizzato alcuni dei maggiori cult degli anni '80 e '90, tra cui “Atto di forza”, “Robocop”, “Basic Instinct” e “Starship Troopers”, uno dei pochi autori europei ad essersi affermato in America e ad aver contemporaneamente mantenuto la sua visione di cinema nonostante le pressioni di Hollywood

Inattivo dal 2006, anno di uscita di “Black Book” film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, Verhoeven torna sulle scene grazie a “Steekspel – Tricked”, mediometraggio di 50 minuti nato da un progetto interessante: il regista, insieme agli sceneggiatori Kim van Kooten e Robert Alberdingk Thijm, ha pubblicato su internet i primi cinque minuti del film, invitando i fan e gli appassionati di cinema a completare la sceneggiatura della pellicola. 

Presentato in anteprima al Festival Internazionale del film di Roma, il progetto nasce dall'idea dei produttori di realizzare un'opera che rispecchi i gusti del pubblico, chiamato a partecipare attivamente alla realizzazione del film e coinvolgendolo come quando segue una serie tv. L'opera è quindi un interessante ibrido tra cinema, avendo a disposizione un autore come Verhoeven alla regia, televisione, vista la durata che rispecchia quella di un episodio televisivo, e social web, essendo nato dai commenti e suggerimenti del popolo della rete. Un'idea moderna, che è stata già venduta in diversi paesi, con lo scopo di coinvolgere un pubblico sempre maggiore e registi dalla differente sensibilità. 

La pellicola ruota intorno al personaggio di Remco, interpretato da Peter Blok, imprenditore fedifrago che si trova a dover fronteggiare la moglie, le diverse amanti, un nuovo figlio in arrivo e problemi economici: commedia scorretta infarcita di gag surreali, “Steekspel - Tricked” diverte in maniera intelligente, anche grazie all'ottimo cast e alla regia irriverente di Verhoeven. 

Nato dal rapporto diretto con il pubblico, il film è stato scritto prendendo in considerazione tutte le tremila e più sceneggiature inviate dagli utenti: “Pensavo che avremmo ricevuto solo un paio di buoni copioni, invece, delle oltre tremila sceneggiature arrivate, abbiamo selezionato ben 50 copioni validi! Abbiamo dovuto fare un lavoro certosino di lettura e selezione, raccogliendo le idee migliori da ogni proposta”, ha dichiarato Verhoeven. Il regista ha però affermato che, nonostante la grande capacità di comunicazione di internet, il ruolo dell'autore rimane ancora fondamentale: “Anche nell'era di internet, l'autore è centrale. Fare lo sceneggiatore richiede studio e preparazione, esattamente come fare il neurochirurgo”. 

L'inusuale ibrido narrativo rispecchia i tempi, cercando di indirizzare un'arte consolidata come il cinema verso forme di narrazione più giovani ed emergenti, come la tv di qualità e lo scambio di idee su internet, segno che i vari media sono destinati a fondersi sempre di più.


Pubblicato su Trovacinema.

Matthew Modine: "Così sono diventato amico di Kubrick"

L’attore americano presenta il libro fotografico “Full Metal Jacket Diary” al Festival Internazionale del Film di Roma nell’ambito della mostra “Full Metal Jacket Diary Redux”  

Matthew Modine, foto di Alessio Trerotoli

Sono passati 25 anni da quando uno dei capolavori più amati di Stanley Kubrick è uscito nelle sale cinematografiche: la guerra del Vietnam, i discorsi del sergente Hartman, la tortura psicologica di Palla di Lardo, l’addestramento militare, i cori, tutto è diventato iconico, soprattutto lui, il protagonista, il marine Joker, interpretato da un allora semi sconosciuto Matthew Modine, diventato poi, grazie all’effetto Kubrick, una stella del cinema. 

Da allora Modine ne ha fatta di strada, lavorando con alcuni dei più grandi registi contemporanei, da Robert Altman a Abel Ferrara, fino all’ultimo capitolo della trilogia di Batman firmata da Christopher Nolan, ma il ruolo a cui la sua immagine è rimasta più legata è proprio quella del marine Joker, testimone dapprima smarrito e poi consapevole della follia della guerra e della natura umana. 

Durante i due anni di lavorazione del film, l’attore e produttore Modine ha tenuto un diario e scattato foto: da questo lavoro nasce ora il libro “Full Metal Jacket Diary”, raccolta fotografica dell’esperienza sul set, presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma nell’ambito della mostra fotografica “Full Metal Jacket Diary Redux”. Il libro è stato presentato al Festival in occasione del 25esimo anniversario di Full Metal Jacket, che sarà proiettato l’undici novembre, in versione restaurata, insieme al documentario Full Metal Joker di Emiliano Montanari, dedicato al personaggio interpretato da Modine. 

Durante l’inaugurazione della mostra, accessibile gratuitamente all’interno dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, Modine ha rivelato alcuni dettagli del suo rapporto con Stanley Kubrick sotto gli occhi orgogliosi di Marco Müller, direttore del Festival, e quelli complici di Emilio D’Alessandro, assistente personale di Kubrick per 30 anni, autore del libro Stanley Kubrick e me, divenuto amico dell’attore durante la lavorazione del film. «Ho sempre tenuto un diario: è stata mia nonna a spingermi a farlo. Il mio rapporto con le foto invece è nato in maniera del tutto casuale: dovevo fare il provino per il film di Kubrick e un mio amico mi suggerì di procurarmi una macchina fotografica e cominciare a fare foto, così avrei avuto qualcosa di cui parlare con lui» ha rivelato l’attore che, come molti all’epoca, viveva nella leggenda di “Stanley Kubrick il regista impossibile”: «Kubrick era una leggenda, una figura quasi misteriosa, tutti avevano soggezione di lui. In realtà poi ho scoperto che era una persona gentilissima, un uomo che amava sopra ogni cosa fare film». Lo stratagemma delle foto funzionò, Modine ottenne la parte, ma Kubrick non si smentì: «Mi disse: ma cos’è questa schifezza che usi per fare le foto? Devi comprarti una macchina migliore, una Milolta! Io invece da dislessico della fotografia mi trovo meglio con una Rolleiflex». Il rapporto tra i due ha segnato profondamente Modine: «Tutto serve per imparare, ogni ruolo lascia un segno. Ancora adesso sto imparando, ma l’esperienza con Kubrick mi ha colpito particolarmente». 

La mostra fotografica sarà accessibile fino al prossimo 17 novembre, ultimo giorno del Festival, mentre sarà possibile vedere il film in versione restaurata e il documentario nei giorni 11, 14 e 16 novembre nella sala Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica.


Pubblicato su Trovacinema.

domenica 18 novembre 2012

Diario di un Festival: considerazioni finali


Ormai lo sapete tutti.
Hanno vinto i due film più brutti non solo di questa edizione, ma della storia del Festival di Roma, ovvero Marfa Girl di Larry Clark e E la chiamano estate di Paolo Franchi.

La premiazione è stata un qualcosa di imbarazzante.
Gente che urlava, smaniava, insultava come se si fosse allo stadio.
Le motivazioni sono sacrosante, premiare dei film così osceni è uno scandalo - ma d'altra parte cosa ti aspetti se metti in giuria il regista di Abrham Lincoln vampire hunter?! -, il modo invece ingiustificabile.
Dopo le risse alle proiezioni anche gli insulti alla premiazione: la solita figuraccia italiana.

Una cosa è sicura: la giuria si è presa qualcosa di veramente pesante durante le proiezioni.

Premi a parte, non si era mai vista una tale quantità di film brutti al Festival di Roma.
E dire che fare peggio della coppia De Tassis-Rondi era difficilissimo.

Se analizziamo bene i fatti però, i nomi grandi ci sono stati: Guillermo Del Toro, Takashi Miike, Paul Verhoeven, Walter HillMatthew Modine, Sylvester Stallone. Magari non tutti nomi popolarissimi, ma per chi è appassionato di cinema sono imprescindibili.

Marco Müller ci ha provato, e per aver organizzato il Festival in così poco tempo si è anche salvato; c'è da dire che ha avuto anche sfortuna con il rinvio all'ultimo momento di Django Unchained e Il grande Gatsby che avrebbero reso il Festival memorabile. 
Diciamo che ha beccato in pieno la famigerata crisi del settimo anno.
Per la selezione dei film lo aspettiamo quindi al varco l'anno prossimo, quando non avrà più scuse.

Il problema però è nelle intenzioni: non bisogna abolire gli incontri con il pubblico e presentare grandi anteprime non è assolutamente un male. Questi sono i punti di forza di Roma, quelli che lo distinguono dagli altri Festival: puntare ad una manifestazione più classica non mi sembra un'idea interessante.

Per il resto: la selezione dei film in concorso deve assolutamente migliorare e la prossima giuria dovrà superare un duro test psico-attitudinale nonché un test antidroga.

Ci vediamo il prossimo anno.

sabato 17 novembre 2012

Diario di un Festival: DAY 8 - JAMES FRANCO


Visto che ormai questo è il "Festival dello spiscio", anche io mi sono adeguata all'andazzo generale: durante l'ultimo giorno di proiezione sono andata semplicemente alla masterclass di James Franco.
Lo so, mettere la parola "masterclass" e James Franco nella stessa frase fa ridere i polli, ma tant'è. Perché non far fare una masterclass a Del Toro invece che a Franco?
Mah.
E il bello deve ancora venire: premiato, non si sa bene per quale motivo, Franco avrebbe dovuto tenere una conferenza insieme all'artista Douglas Gordon, che però non si è presentato.
Ma guarda un po'!
Impegnato anche lui come Adrien Brody sul set romano dell'ultimo film di Paul Haggis (e a questo punto la domanda sorge spontanea: ma se Paul Haggis non avesse girato proprio in questo periodo a Roma, ma chi sarebbe venuto al Festival?!), Franco si è concesso generosamente al pubblico e ai fan.
Presentatosi in jeans e maglioncino, con un'aria assonnata come se si fosse appena alzato dal letto, con barba incolta e rughette non stirate dal botox (per fortuna!), Franco sembrava un ragazzo qualsiasi, certo più carino della media, ma non la grande star che ci si aspetta.

James Franco premiato per non aver dato buca al Festival di Roma 2012


La masterclass è stata un po' imbarazzante, con una descrizione punto per punto dei primi passi dell'attore nel mondo del cinema, che si trova anche su internet, e qualche anticipazione sugli ultimi film cui ha preso parte. Più interessante la parte in cui ha parlato del suo rapporto di amicizia con l'artista Marina Abramovic, ormai quotatissima.

La parte migliore però è stata dal punto di vista organizzativo: svoltasi nella sala Teatro Studio, la più piccola del Festival, la masterclass è stata data per esaurita immediatamente. Una volta entrata, ho scoperto che mezza sala era vuota, nonostante gli accreditati e la gente che smaniava per entrare. Per fortuna alla fine alcune persone sono state fatte entrare, ma l'episodio fa capire come siamo messi a livello organizzativo.

James Franco


E questo è quanto.
A domani con la premiazione.
Per me i migliori film visti in concorso sono quelli di Takashi Miike e Valérie Donzelli.
Il resto è m....meglio dimenticarlo.

venerdì 16 novembre 2012

Diario di un Festival: DAY 7 - IL FESTIVAL DELLO SPISCIO E WALTER HILL


Ormai è certo: questo è il Festival dello spiscio.
Per chi non è avvezzo al dialetto romano triviale e colorito, "pisciare" significa, oltre al classico atto della minzione, anche "dare una sola", "dare buca", ovvero "dare una fregatura", "evitare", "ignorare".

Da che questo doveva essere il miglior Festival di Roma di sempre, con i nuovi film di Tarantino e Baz Luhrmann, con Hugh Jackman, Jude Law e Bill Murray, piano piano si è trasformato nel Festival a cui tutti hanno dato buca: prima Luhrmann, poi Tarantino, poi Hugh Jackman e persino gli ospiti dati per certi come Jude Law e oggi, Bill Murray.
Una catastrofe.

Interprete di A glimpse inside the mind of Charlie Swan III, film di Roman Coppola - figlio di Francis, fratello di Sofia e cugino di Jason Shwartzman e Nicholas Cage - con protagonista Charlie Sheen, Bill Murray avrebbe dovuto essere presente alla conferenza stampa di presentazione del film, coronando il mio sogno di vedere dal vivo Peter Venkman, invece ha dato buca all'ultimo momento.
E ti pareva.


WALTER HILL

L'unico leone della giornata è stato quindi Walter Hill, regista di film d'azione cult come I guerrieri della notte, Driver l'imprendibile, I guerrieri della palude silenziosa, 48 ore e Danko, che ha tenuto la seconda masterclass con il pubblico dopo quella di Paul Verhoeven. Hill, regista solido e vecchio stampo, rigoroso e maestro nel costruire le scene d'azione, ha commentato i suoi film, ha risposto alle domande del pubblico e presentato il suo ultimo film, Bullet to the head, con protagonisti Sylvester Stallone e Jason Momoa.
Un incontro interessante, che ha dimostrato ancora una volta come questa sia la vera arma vincente del Festival di Roma: gli incontri con i grandi registi.


Walter Hill


A domani con l'ultima giornata di concorso.

giovedì 15 novembre 2012

Diario di un Festival - DAY 6 - STALLONE, STALLONE E ANCORA STALLONE


Finalmente arrivò.
Il giorno che ha dato un senso a questa settima edizione del Festival di Roma.
Il giorno in cui la folla è finalmente andata in delirio.
Il giorno di Stallone.

Unica vera grande star internazionale giunta a solcare il tappeto rosso dell'Auditorium Parco della Musica, Sylvester Stallone si è dimostrato un vero e proprio mattatore: lampadatissimo, siliconato a più non posso, fasciato da un completo grigio a righe con camicia rosa da vero pimp del Festival, con risata storta e parlantina sciolta, lui, l'unico inimitabile Sly ha portato un po' di polvere di stelle a Roma.
Ed è tutto dire.

Sylvester Stallone

Pieno di entusiasmo e di piacioneria da star, Stallone ha dimostrato, durante la conferenza stampa di Bullet to the head, nuovo esplosivo film di Walter Hill, la vera differenza che c'è tra gente di cinema e star mondiali: tutti sono andati in visibilio, tutti volevano un pezzetto del mitico Rambo-Rocky-Barney Ross.
Compresa la sottoscritta.
Dopo una conferenza-spettacolo in cui ha parlato della sua rivalità con Schwarzenneger, di come si mantiene in forma (si ammazza di palestra n.d.r.) e di come in casa sia l'unico maschio, insieme al cane castrato, in un mare di mogli, figlie e domestiche.
Testosterone a mille.

Incredibilmente, scalciando e scalpitando in un mare di giornalisti assatanati, sono riuscita a farmi autografare il cofanetto di Rambo, ed anche qui Sly si è dimostrato all'altezza della sua leggenda: la mia penna non scriveva e, dopo averla praticamente spuntata, ha inciso la sua firma sul mio cofanetto.
Cioè!

il senso del Festival di Roma 2012


Ma non era finita: già dal primo pomeriggio orde di fan di tutte le età hanno cominciato a prendere d'assalto il tappeto rosso.
Ragazzi con guantoni, invasati con striscioni, ragazzini, signori e signore anziane, ragazze con poster e cofanetti, tutti volevano incontrare Sly.
Peccato che, dopo ben 20 minuti di ritardo, Stallone abbia semplicemente salutato tutti, senza fare né foto né autografi. Nel frattempo la gente è stata presa da isteria collettiva, con persone che saltavano da tutte le parti, urlavano, correvano, chiamavano la mamma.
Puro delirio.
E nel delirio ho scoperto che ci sono molti più fan di Rocky che di Rambo: perché?!


NON SOLO STALLONE

Anche se questo è stato senza dubbio l'apice del Festival, non è stata solo la giornata di Stallone.

MICHAL SKOLIMOWSKI

Il regista polacco Michal Skolimowski, figlio di Jerzy Skolimowski, ha presentato il film Ixjana, scritto e diretto con il fratello Josef. Arrivato con un muso lungo terribile alla conferenza stampa, il regista si è dimostrato scostante, infastidito e si è rifiutato di usare le cuffie per la traduzione, con un certo disgusto. Un personaggio di un'antipatia incredibile.

Michal Skolimowski

Solo dopo ho scoperto che il regista è venuto da solo al festival perché il fratello Josef è morto pochi mesi fa. Michal ha quindi sfilato sul tappeto rosso con la foto di Josef.
Ecco il perché di quell'atteggiamento.
Tutti ci siamo sentiti un po' cattivi quando l'abbiamo scoperto.

Michal Skolimowski sul red carpet con la foto del fratello Josef



MATTHEW MODINE

Matthew Modine, che avevo già incontrato il secondo giorno all'inaugurazione della mostra fotografica Full Metal Diary, ha tenuto la conferenza stampa del documentario Full Metal Joker e si è dimostrato veramente una persona di spessore: impegnato politicamente, Modine non ha paura di dire quello che pensa e parla costantemente della sua campagna personale contro ogni guerra. Elegante, calmo e logorroico, Modine incanta con le sue parole oneste e piene di cultura. Peccato che ad ascoltarlo ci fosse nemmeno un decimo dei giornalisti venuti per sentire Stallone.

Matthew Modine



E LA CHIAMANO ESTATE


Poteva mancare anche la nota trash della giornata?
Tra le numerose conferenze stampa di oggi si è svolta anche quella di E la chiamano estate, film diretto da Paolo Franchi con Isabella Ferrari (e le sue parti intime) protagonista(e).
Critica in delirio. Ma non in senso buono.
Il film di Franchi è talmente imbarazzante che durante la proiezione sono volati insulti, risate isteriche, schiamazzi vari, cori da stadio, epiteti non molto lusinghieri nei confronti della Ferrari, gente che malediceva Franchi e tutti i suoi avi. Una cosa mai vista.
In conferenza stampa non è andata meglio: diversi giornalisti hanno detto apertamente a Franchi che il suo film è orribile, causando l'ira del regista che ha esortato ad andarsene tutti quelli cui il film non è piaciuto.
Schegge di follia.


E questo è tutto anche per oggi.
A domani con Bill Murray e Walter Hill.
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