Eyes Wide Ciak!: Die andere Heimat – Chronik einer Sehnsucht

venerdì 6 settembre 2013

Die andere Heimat – Chronik einer Sehnsucht

Schabbach, Hunsrück, 1840: Jakob Simon (Jan Dieter Schneider) è figlio di una famiglia di contadini che fatica a sopravvivere nella Prussia rurale ma che è più attirato dai libri e dallo studio che non dalla bottega da fabbro del padre. Il ragazzo, che ama leggere storie sul folclore di altri popoli e contemplare le piume degli uccelli, coltiva il sogno di poter andare in Brasile, terra che simboleggia la promessa di una felicità difficile da trovare in patria. A trattenerlo è la graziosa Herriette, contadina di cui è innamorato da sempre, ma da cui sarà costretto a separarsi a causa di una serie di sfortunati eventi.

Quarto capitolo della saga sulla famiglia Simon, di cui costituisce un prequel, Die andere Heimat – Chronik einer Sehnsucht è ancora una volta un magnifico affresco di un'epoca e di una famiglia che si concentra sul lento e affascinante procedere della vita quotidiana, riuscendo a toccare corde emotive che lasciano lo spettatore muto e sgomento di fronte a tanta bellezza. Il regista Edgar Reitz è un maestro nel mostrare la banalità della tragedia umana, e ancora una volta riesce a portare sul grande schermo un'epopea che ha il respiro dei grandi romanzi familiari, accarezzando i suoi protagonisti con uno splendido bianco e nero illuminato ogni tanto da qualche magico lampo di colore.

Gli amori, le aspirazioni e le passioni del giovane Jakob diventano presto metafora della vita umana, accompagnando lo spettatore per mano in un viaggio fatto di piccoli gesti e ricordi, di persone care perdute per sempre e amori mai consumati.

Un'opera abbagliante per la sua purezza e bellezza, un racconto mastodontico e coinvolgente, da godere a piene mani lasciandosi avvolgere dal contrasto ipnotico del suo chiaroscuro.