giovedì 5 settembre 2013

Stray Dogs (Jiao you)








Un uomo e i suoi due figli vivono in condizioni di degrado costante ai margini della città di Taipei, dimenticati e ignorati da tutti, abbandonati a se stessi e alla continua ricerca di un posto dove dormire, di una fonte d'acqua per lavarsi e di cibo per sopravvivere. Mentre il padre lavora come cartellone pubblicitario umano, i bambini vagano senza controllo tra rifiuti e marciapiedi. Al trio di persone che vive come i cani randagi del titolo si aggiunge una donna, che lavora in un supermercato, dai cui occhi traspare la stessa disperazione che sgorga da quelli del padre.

Il regista taiwanese Tsai Ming-liang, autore di Il gusto dell'anguria e di Vive L'amour, pellicola con cui vinse il Leone d'Oro al festival di Venezia nel 1994, ha presentato Stray Dogs al Lido e dichiarando che questo sarà il suo ultimo film. Guardando la pellicola, composta da 138 durissimi e difficilissimi minuti, non si può non notare il senso di congedo e addio di cui è permeato: composto da una serie di, quasi, immobili quadri, in cui i protagonisti guardano fisso davanti a sé, il film compie un grande lavoro sugli attori e sulla messa in scena, facendo fondere i suoi protagonisti con il paesaggio e rendendoli vere e proprie maschere in cui si susseguono mille sfumature emozionali. Il dolore di questi reietti ritratti in ambienti ridotti quasi a macerie assume un valore simbolico ed emotivo potente, che raggiunge l'apice con la scena del cannibalismo metaforico, quando il padre mangia la bambola della figlia fatta con il cavolo, e con quella di chiusura, in cui i protagonisti, per oltre 15 minuti, guardano fissi un pannello grigio, che ricorda tanto uno schermo cinematografico. Gli attori guardano lo schermo, il pubblico guarda loro sullo schermo, le lacrime scendono copiose su volti apparentemente immobili fino a quando per entrambi non rimane che un rettangolo spoglio: un addio lungo e straziante, che mette alla prova chi da un film non si aspetta esperimenti che appartengono più al mondo della video-arte che non al cinema. 

Nonostante la natura ostica e difficile della pellicola, è comunque innegabile che, nel bene e nel male, il talento visivo di Tsai Ming-liang, aiutato anche da un'ottima fotografia, lasci un segno indelebile nello spettatore. 




Hearting/Cuorometro: ♥♥

Uscita italiana: 


Titolo originale: Jiao you
Regia: Tsai Ming-Liang
Anno: 2013
Cast: Shiang-chyi Chen, Kang-sheng Lee, Yi Cheng Lee, Yi Chieh Lee, Yi-Ching Lu
Colore: colore
Durata: 138 minuti
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Tsai Ming-Liang, Peng Fei Song, Chen Yu Tung 
Fotografia: Pen-jung Liao, Qing Xin Lu, Woon-Chong Shong
Montaggi0: Chen-Ching Lei
Paese di produzione: Francia, Taiwan
Casa di produzione: Homegreen films
Distribuzione italiana: 

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