L’attore al Giffoni Film Festival per ricevere il premio Giffoni Award 2014. Stupito dall’affetto del giovane pubblico, l’attore ha esortato i ragazzi a seguire sempre la propria identità e ha inoltre anticipato che il finale di White Collar, serie di cui è protagonista, sarà sconvolgente
Vestito
con pantalone grigio, camicia a quadri blu e cravatta dello stesso colore, in
tinta con il blue carpet, Matt Bomer è arrivato al Giffoni Film Festival per
ritirare il premio Giffoni Award 2014. Sorpreso dal caloroso affetto dimostrato
dai ragazzi accorsi in massa per incontrarlo, l'attore americano ha ammesso
candidamente: “Sono incredulo, sono pieno di gratitudine perché non pensavo di
essere così popolare qui. Sono commosso e felice di essere qui”.
Elegante
e garbato nei modi, Bomer ha rivelato di essersi più volte ispirato a Marcello
Mastroianni per quanto riguarda lo stile: “La prima volta che ho visto la Dolce
Vita ho pensato: ma chi é?! Aveva un bellissimo vestito, era elegantissimo, mi
sono spesso ispirato a lui nello stile”. Gli occhi di Bomer dal vivo sono
esattamente del colore chiarissimo che si vede sullo schermo e il suo sorriso è
altrattanto abbagliante: un aspetto quasi angelico che però accompagna un
carattere e una volontà di ferro, che permette all'attore di non tirarsi
indietro di fronte alle lotte in cui crede, come quando ha messo in scena a
Broadway nel 2011 “pièce 8”, spettacolo in cui furono messi in scena gli atti
finali del processo “Perry vs Arnold Schwarzenegger”, che ha dichiarato
incostituzionale l'emendamento che vietava i matrimoni omosessuali in
California: “Credo che se avessi litigato di persona con Schwarzenegger (allora
governatore della California) non sarei qui per raccontarlo” ha dichiarato
l'attore, che ha continuato: “Ma bisognava comunque farsi sentire e io sono del
Texas quindi sono una testa dura”.
Le
lotte per i diritti degli omosessuali sono una causa in cui Bomer crede molto,
per questo l'attore quando ha saputo che Ryan Murphy stava cercando di portare
sullo schermo “The Normal Heart”, testo teatrale scritto da Larry Kramer
sull'esplosione di epidemia di AIDS nella comunità gay di New York nei primi
anni '80, ha fatto di tutto per prendere parte al progetto, in cui ha
interpretato il ruolo di Felix Turner, giornalista che si ammala, per cui ha
perso più di 20 chili: “È stato un ruolo difficile da
affrontare: ho cercato di tirare fuori tutta la voglia di vivere del personaggio,
in maniera sempre più forte via via che la sua personale situazione si faceva
dura. Mi sono preparato a lungo perché volevo che il personaggio venisse fuori
così come pensato dagli autori. Più mi calavo nei suoi panni più perdevo peso,
immedesimandomi nelle sue difficoltà. Grazie all'affinità che si è venuta a
creare con il protagonista ogni scena è venuta meglio della precedente”. Uno
sforzo fisico ed emotivo che ha portato l'attore a vincere il premio come
miglior attore non protagonista in un film per la tv ai Critics Choice
Television Awards e che gli ha fruttato una nomination ai prossimi Emmy Awards.
Tra le
prossime sfide dell'attore in fatto di sensibilizzazione per i diritti degli
omosessuali c'è la realizzazione di un documentario sulle discriminazioni dei
gay in Russia: “Sono assolutamente convinto che la crescita dei ruoli gay al
cinema e in tv possa aiutare le persone a sentirsi meno sole, sempre che non
vengano stereotipate: l’importante è che i personaggi siano scritti, pensati e
interpretati bene, per farne prima di tutto degli esseri umani credibili. Come
attore sento la responsabilità di rappresentare credibilmente quelle che sono
prima di tutto delle persone che hanno tra le loro tante caratteristiche quella
di essere gay, ma non è questo che le definisce come esseri umani”. Senza
andare troppo lontano, Bomer ha riflettuto anche su come Hollywood vede oggi
gli omosessuali: “Credo che ci siano degli attori che capiscono che recitare è
recitare e quindi guardano solo la tua abilità per interpretare un determinato
ruolo, ma ci sono anche motivi economici a Hollywood che fanno compiere scelte
diverse. Io sono privilegiato perché posso scegliere i ruoli che voglio”.
Bomer, padre
di tre bambini avuti tramite fecondazione eterologa insieme al compagno, ha poi
parlato di come essere genitore lo abbia cambiato: “Imparo più cose dai miei
figli di quante ne insegni io a loro. Abbiamo tre figli e nonostante l'ambiente
sia lo stesso hanno tutti e tre personalità totalmente differenti. Noi vogliamo
dargli i mezzi migliori per affrontare il mondo e allo stesso tempo lasciargli
lo spazio per essere liberi”. Visto quindi il tema di quest'anno del Giffoni
Film Festival, “be different”, Bomer ha detto di non poter essere più
d'accordo: “Credo che sia un grande tema, come diceva Oscar Wilde: sii te
stesso perché tutti gli altri sono già stati presi. È il più grande dono che
hai come artista: poter rappresentare diversissimi tipi di persone. È una cosa
importante insegnare questo valore ai più giovani, proprio quando sono così
reattivi: è fondamentale essere se stessi anche se questo ti rende diverso
dagli altri. È questo che cerco di insegnare ai miei figli”.
Per quanto
riguarda i suoi progetti futuri, Bomer ha affermato di non fare distinzione tra
cinema e televisione: “Credo che oggi ci sia meno distanza tra i
due mezzi e gli attori ormai aspirano a entrambi i settori e non pensano che la
tv sia meno importante rispetto al cinema: basta pensare per esempio a Matthew
McConagughey che ha vinto un Oscar e poi ha fatto una serie HBO”.
Nell'immediato futuro l'attore parteciperà a “Magic Mike 2”, sequel del film di
Steven Soderbergh sul mondo dello striptease maschile, e al finale di “White
Collar”, serie tv che lo ha reso popolare in tutto il mondo: “Mancano appena due settimane prima della fine delle riprese e White Collar mi mancherà: ormai sul set
siamo una famiglia, ma tutte le cose belle finiscono. Il finale sarà denso e risolutivo. Mi ero fatto
un’idea di come dovesse finire e sono contento perché gli autori hanno accolto
le mie idee. Sarà un finale sconvolgente per alcuni versi, ma credo che sia un
bene essere emozionati e commossi dal finale”.
Oltre
a “Magic Mike 2” e “White Collar”, l'attore sta lavorando anche a un film sulla
vita dell'attore Motgomery Clift, progetto a cui tiene molto: “Ho letto la sua biografia e visto tutti i suoi film, ma la cosa più
importante per me è che il film sia fatto nel modo giusto, nel modo in cui a
lui sarebbe piaciuto: voglio rappresentarlo nella sua grandezza e nella sua
realtà umana. Farò il film solo così. Sono un suo grande fan ed è stata una
grande ispirazione per il mio lavoro”.
Bomer
non parteciperà invece al film “50 sfumature di grigio”, tratto dall'omonimo
romanzo best seller internazionale, i cui fan avrebbero tanto voluto vederlo
nei panni del seducente protagonista Christian Grey: “Sono stato incredibilmente lusingato dalla risposta dei fan e del loro
supporto, ma non ho mai letto il libro: credo di non sapere nemmeno di cosa
parli con precisione”.
Inoltre, a
dimostrazione della sua determinazione, l'attore non esclude di passare presto
alla produzione: “Credo che crearti attivamente il tuo lavoro sia molto più
gratificante che stare seduto ad aspettare una telefonata. Inoltre lavorare
nella produzione e nella scrittura mi piace”.
Pubblicato su TvZap.
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