Una stella del cinema, un'attrice emergente, un cambiamento epocale e un cane.
Questi sono gli elementi chiave di The Artist, film di Michel Hazanavicius, regista dal nome impronunciabile, che ha realizzato una delle pellicole più interessanti dell'anno.
La storia ruota attorno a George Valentin (Jean Dujardin), star del cinema muto al massimo della fama e che per questo si sente invincibile. Improvvisamente però le cose cambiano: nell'ambiente del cinema irrompe il sonoro e l'industria cerca volti nuovi che sappiano recitare anche con la voce.
Valentin è quindi sul viale del tramonto, mentre dalle ceneri della vecchia Hollywood emerge la vitalissima Peppy Miller (Bérénice Bejo), da sempre innamorata di Valentin.
L'amore ostinato di lei saprà vincere l'orgoglio di lui, anche grazie all'aiuto di un jack russell.
Cantando sotto la pioggia, Viale del Tramonto, E' nata una stella: la trama di The Artist trae spunto da tutti questi capolavori del cinema e ne cita esplicitamente altri, come Quarto Potere nella scena della colazione o i film di Ginger Rogers e Fred Astaire nel finale. La forza di The Artist non sta infatti nella storia, che è quanto di più classico ci possa essere, ma nel tipo di narrazione: il film è muto e ripreso in uno splendido bianco e nero.
La sfida di fare un film muto nel nuovo millennio era rischiosa, per di più un film in bianco e nero. La magia della pellicola però è proprio questa: lontano da effetti speciali a cui ormai siamo fin troppo abituati, si riscopre il sapore delle storie che sanno emozionare grazie alla potenza della musica e alla bellezza delle immagini.
Le immagini di The Artist sono infatti esteticamente perfette: il bianco e nero si adatta agli stati d'animo del protagonista, variando i toni a seconda del suo umore, la fotografia di Guillaume Schiffman è strepitosa e le musiche di Ludovic Bource hanno la forza dei capolavori classici di Hollywood.
Gargantueschi i due protagonisti: Jean Dujardin ha un fascino immenso e Bérénice Bejo possiede grazia e forza unite a una prorompente vitalità. Da menzionare anche il maggiordomo Clifton interpretato da James Cromwell, il produttore John Goodman e Malcom McDowell in un cammeo. Straordinario il cane che diventa un terzo protagonista.
Rispolverando il cinema muto e la passione per i vecchi classici, The Artist dimostra come a contare davvero in un film sia la forza delle immagini: se l'immagine ha qualcosa da dire, e soprattutto da raccontare, anche un cane può diventare un attore drammatico.
Jean Dujardin e Bérénice Bejo
La citazione: "La gente vuole facce nuove, facce che parlino!"
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥
Titolo originale: The Artist
Regia: Michel Hazanavicius
Anno: 2011
Cast: Jean Dujardin, Bérénice Bejo, John Goodman, James Cromwell, Penelope Ann Miller, Malcom McDowell
una piccola magia, questo film.
RispondiEliminaanzi, una grande magia realizzare una pellicola che oltre a partire dallo spunto geniale di recuperare il muto, si rivela poi parecchio inventiva e coinvolgente. un vero colpo d'arte
Bello davvero.
RispondiElimina:)
film riuscito, attori fantastici, anche se...
RispondiEliminaanche se non mi ha convinto del tutto, ma forse solo per gusti o aspettative personali: il passaggio dal muto al sonoro è trattato solo nei suoi riflessi e non in se stesso; ma non è detto che doveva essere trattato come speravo io...
Pienamente d'accordo con te.
RispondiEliminaInfatti mi è piaciuto, è un bel film, ma non un capolavoro secondo me.
E' un bell'esercizio di stile, ma è un po' fine a se stesso.
Il vero capolavoro sul cinema delle origini è Hugo Cabret, un film veramente meraviglioso.
Ne scriverò a breve! :)
Io credo che la questione 'esercizio di stile' o meno sia strettamente legata alla sensibilità di ognuno di noi, che è diversa da persona a persona...
RispondiEliminaA me non è parso affatto un esercizio di stile, perchè mi ha emozionato e commosso, e quindi lo reputo un film 'onesto' e un affettuoso omaggio alla Settima Arte in generale. Però capisco che, magari, non a tutti gli spettatori ha trasmesso quello che ha trasmesso a me.
Un capolavoro. La scena in cui lei gioca con l'appendiabiti resterà per sempre negli annali del cinema. E Jean Dujardin è un grandissimo attore: vedremo se ci regalerà altre interpretazioni memorabili.
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