lunedì 6 ottobre 2008

Conferenza stampa del film “Miracolo a Sant’Anna”

Incontro con il regista Spike Lee, lo sceneggiatore James McBride e il cast.


Spike Lee (foto Valentina Ariete)


Al cinema Warner Moderno di Roma, Spike Lee ha incontrato la stampa italiana, insieme al cast del suo ultimo film “Miracolo a Sant’Anna”. Film che ha destato non poche polemiche per il fatto che attribuisce la causa delle strage di Sant’Anna di Stazzema al tradimento di un partigiano, in combutta con i nazisti.

Interrogato sull’argomento il regista ha detto che la strage è un fatto storico e fare in modo di ricordarla non può che essere positivo. Ha aggiunto che è stato affascinato dalla storia scritta da McBride soprattutto per come affronta la fede, e di come permetta di parlare dell’incontro tra persone e culture diverse.

Nella conferenza stampa si è parlato anche di aspetti attuali: l’attore Derek Luke, che interpreta il soldato Stamps, interrogato sul fatto che negli ultimi tempi gli stranieri negli U.S.A siano molto controllati e sull’ atteggiamento quasi ostile nei loro confronti ha spiegato che l’11 settembre ha causato un sentimento di paura e diffidenza nella popolazione americana e quindi il governo controlla maggiormente le persone.

Pierfrancesco Favino, che interpreta il partigiano Peppi, personaggio tormentato che si interroga molto, ha detto di essersi preparato per il ruolo attingendo dalla sua cultura generale, dai libri di Fenoglio che ama e dal romanzo di McBride.
E riguardo al suo personaggio ha detto: “Con questo ruolo non volevo dire qualcosa sull’unificazione, a me interessava rendere lo stato d’animo di un uomo che dopo aver combattuto per quattro anni si interroga se sia giusto o no. Sono fiero di essere figlio del dubbio, mi auguro che in ogni guerra ci sia qualcuno che si pone questa domanda”.

A McBride è stato chiesto perché ha parlato del tradimento di un partigiano, e lo scrittore ha risposto: “E’ una storia di finzione. In più ci sono diverse versioni dei fatti. A me ha colpito il fatto che a Sant’Anna nessuno parlasse di questa strage. Allora ho trovato una maniera per raccontare questa storia e ho dovuto decidere se scrivere un libro di storia o un romanzo. Questo è un romanzo in cui voglio mostrare come in guerra i rapporti tra amici e familiari si logorano. Non ce l’ho con i partigiani, non era mia intenzione offendere nessuno. Quello che è successo nelle Seconda Guerra Mondiale è di tutti, non solo dei partigiani, quindi ho voluto parlarne anche io. Meglio far riflettere i giovani su argomenti come questo che non su American Idol”.

Spike Lee ha invece scelto una linea più dura dicendo: “Io non mi scuso di aver fatto questo film. Ci sono tante questioni aperte, i partigiani non erano amati da tutti: per ogni tedesco ucciso dovevano morire dieci italiani e i partigiani si rifugiavano sulle montagne lasciando subire le conseguenze alla popolazione”.

Valentina Cervi, che interpreta Renata, ha detto di essere fiera di essere stata diretta da Spike Lee perché: “Sono cresciuta con i film di Spike Lee e mi è sempre piaciuto come ritrae le donne nei suoi film. Anche se sono maltrattate e sottomesse sono sempre vincenti”.

C’è stato tempo per parlare anche delle imminenti elezioni presidenziali americane e al regista è stato chiesto quanto peserà il colore della pelle, Lee ha risposto: “Ci sono molti in America che non amano Obama per il colore delle sua pelle ma non sono abbastanza. Io credo che Obama vincerà anche perché se lo avessero votato solo gli afro-americani non sarebbe lì adesso”.

Il film di Lee in America è stato pesantemente stroncato, in particolare dall’importante rivista Variety, e sulla questione il regista ha detto: “Se sei un artista ti esponi, e se vieni criticato che devi fare, tagliarti la gola? Buttarti giù dall’Empire State Building? Faccio film da 23 anni, che dovrei fare ritirarmi semplicemente perché a Variety non è piaciuto il mio film?”.


Pubblicato su Meltin'Pot.

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