Franco Califano
"Noi di
settembre siamo gente un po' strana... Non semo della Vergine come quelli che
so nati ad agosto, noi semo quelli fatti a Capodanno, o sotto le feste de
Natale, da gente ancora ubriaca, co' 'e noccioline in bocca, quasi pe' sbaglio!"
Franco Califano ha presentato così, in una Sala Cinema Lotto piena, nell'ambito
della sesta edizione del Festival di Roma, il documentario Noi di
settembre, film sulla sua vita diretto da Stefano Veneruso.
Il Califfo, poeta popolare romano, è noto ai più per
essere un personaggio eccessivo, fuori dalle righe, playboy impenitente,
triviale, chiassoso e vistoso. Oggi però, superati i settant'anni, il
personaggio Califano vorrebbe che la gente sapesse che nella sua vita non ci
sono stati solo le donne, i motori e le follie, ma anche una ricca ed intensa
carriera artistica: "Io non sarò
felice finchè l'artista non metterà la freccia e supererà il personaggio",
queste le sue parole, le parole di un uomo che ha composto testi per Mina, Mia
Martini (per cui scrisse le parole della bellissima Minuetto), che
ha conosciuto Pasolini, ha avuto esperienze ad Hollywood ed è autore di pezzi
ormai immortali come Tutto il resto è noia e La musica è
finita.
Ripreso nella sua casa, in cortile e durante i suoi
concerti, nel documentario di Veneruso Califano si racconta e si confessa,
rivelando aneddoti e riflettendo sulla sua vita. Ne emerge il ritratto di uomo
sì pieno di difetti e debolezze, ma estremamente umano, in cui il personaggio
può rivelare l'uomo dietro la facciata, un uomo che mette a nudo l'amarezza che
ha provato per i suoi due arresti, la paura della morte e la sua gioia di
vivere. Un documentario imperdibile per i fan del Califfo ed un interessante
spaccato della cultura pop italiana per i più.
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