martedì 20 dicembre 2011

C’era una volta, quando la fiaba diventa un incubo

Arriva su Sky, il giorno di Natale, la serie tv con i personaggi delle favole vittime di un sortilegio. Un bambino li salverà. Dagli autori di Lost. Con tanti richiami al serial-cult. 


Vi è mai capitato di avere a che fare con una persona così odiosa da spingervi a pensare: “Sembra la strega cattiva delle fiabe” o, all’opposto, di incontrarne una talmente gentile da ricordavi una principessa? Da questa idea così semplice nasce C’era una volta – in originale Once Upon a Time – serie tv prodotta dalla ABC che narra le vicende di Storybrook, una cittadina del Maine apparentemente noiosa e tranquilla che in realtà nasconde un grande segreto. La città e tutti i suoi abitanti sono vittime di una maledizione: la perfida regina Grimilde, per vendicarsi di Biancaneve, ha maledetto tutti i personaggi delle fiabe trasformandoli in esseri umani. Ma senza lieto fine. Ignari della loro vera identità, i protagonisti delle favole conducono un’esistenza decisamente meno magica dell’originale. 

L’unico ad essersi accorto che qualcosa non va è il piccolo Harry, bambino di dieci anni che trova un misterioso libro grazie al quale scopre chi sono, in realtà, i suoi concittadini. Ma qel che più importa è che Harry, da quel volume, apprende anche come rompere la maledizione: la figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, Emma (Jennifer Morrison), è stata nascosta sulla Terra come unica speranza per il mondo delle fiabe e al suo 28esimo compleanno tornerà per salvare tutti. Harry è convinto che la Emma del racconto sia proprio la sua madre biologica, che dieci anni prima lo ha dato in affidamento. Il bambino, una volta rintracciata la vera madre, ha dunque un arduo compito: convincerla che i personaggi delle favole esistono, che vivono in una piccola città del Maine e che hanno bisogno del suo aiuto.

La serie, creata da Adam Horowitz e Edward Kitsis, sceneggiatori di Lost, è solo in apparenza un prodotto per bambini. L’idea di base in sé è semplice ma il suo sviluppo è brillante. Il racconto si dipana seguendo due piani temporali: il presente “umano”, grigio, il passato ambientato nel mondo delle favole, coloratissimo. I due livelli si intrecciano e delineano, a poco a poco e con cura, i loro personaggi. Linee temporali distinte, tanti protagonisti con un vissuto particolare: gli autori di Lost non hanno abbandonato il loro stile narrativo. Ma le similitudini tra le due opere non finiscono qui. Al centro di tutto ci sono i rapporti umani, la ricerca della felicità e dell’amore e soprattutto il complesso rapporto tra genitori e figli. Gli autori, inoltre, hanno disseminato C’era una volta di continui richiami a Lost: per fare qualche esempio, spuntano all’improvviso a Storybrook le mitiche barrette di cioccolato Apollo di Hurley e il whisky MacCutcheon di Charles Whidmore

Citazioni a parte, C’era una volta colpisce per personaggi complessi e per il bilanciamento di fantasia, romanticismo e ironia, senza tralasciare accenti horror. La trasformazione di personaggi stereotipati come quelli delle fiabe in persone reali permette inoltre di dare un’originale visione dello scontro tra realtà e immaginazione, sogni e fatti oggettivi. Divertenti le trasformazioni dei personaggi delle fiabe in persone comuni: il Grillo parlante diventa lo psichiatra della città, Biancaneve una maestra che fa volontariato, Cappuccetto Rosso un’adolescente provocante che si veste sempre di rosso, Cenerentola una ragazza madre abbandonata al suo destino, Grimilde il dispotico sindaco. 

La prima puntata di C’era una volta andrà in onda su Fox (Sky) il 25 dicembre, in anteprima per Natale; la serie sarà poi trasmessa con regolarità a partire dal 10 gennaio 2012.

Pubblicato su TvZap.

5 commenti:

  1. non avevo grossi aspettative nei confronti di questa serie, invece mi ha piacevolmente sorpreso.
    sarà che il tocco degli sceneggiatori di lost in effetti si sente!

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  2. C'è peggior castigo della perdita della propria memoria e quindi della propria persona???

    Poi secondo me l'ambientazione nel maine non è casuale...

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  3. @Marco: infatti anche io non gli davo due lire, invece mi sono appassionata! Sì Lost c'è e con tanti indizi!!! ^^

    @Ivan: Infatti non è per nulla una serie per bambini. Perché dici che non è casuale? Dimmi, dimmi! :)

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  4. io pensavo al creatore di incubi per eccellenza americano, King, che ha ambientato molti dei suoi racconti nel maine...

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  5. Ah ecco!
    Beh è molto interessante come osservazione.
    E credo proprio che tu abbia ragione perché gli sceneggiatori di Lost lo hanno come punto di riferimento e anche nelle storie di Jack e soci c'erano varie citazioni secondo me. ^^

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