lunedì 16 agosto 2010

Fish Tank

Un'educazione sentimentale nella periferia inglese.

La regista premio Oscar Andrea Arnold realizza un racconto crudo e senza fronzoli ambientato in una periferia inglese a metà tra una prigione d'asfalto e un sogno bucolico.


Mia ha 15 anni, è stata espulsa da scuola per il suo comportamento antisociale e il suo unico interesse è il ballo. Il padre ha preso il volo da tempo, la madre, Joanna, è un'alcolizzata che fa entrare chiunque nel suo letto e la sorellina piccola, Tyler, parla come uno scaricatore di porto. Nessuno si accorge di lei, nessuno le dà attenzione. L'affetto non sa nemmeno che cosa sia. Quando nella sua vita irrompe Connor, l'ultimo compagno della madre, gentile, disponibile e pieno di attenzioni, Mia si affeziona subito all'uomo, il primo che le abbia mai mostrato interesse e cura. Ma non sempre il principe azzurro è senza macchia come sembra. Fish tank ci proietta immediatamente in una realtà grigia e frustrante, un mondo in cui la violenza è il pane quotidiano e la vita sulla strada è dura e precaria. Mia non ha niente, non ha affetti, non ha un padre, non ha un futuro: ha solo il ballo, con cui riesce a sfogarsi e con cui può prendere coscienza del suo corpo adolescente ancora inesperto ma già ferito. Il ballo diventa l'unica via di salvezza di fronte alla deprimente realtà: ballo che però rimane un piacere privato, segreto, non mostrabile in pubblico. Il rapporto che si instaura tra Mia e Connor all'inizio sembra sincero, puro, è come se Mia avesse finalmente trovato una figura paterna pronta a darle un po' di disciplina. Ma due mondi troppo diversi sembrano destinati a non amalgamarsi mai veramente e a rimetterci è sempre chi si trova nella condizione più svantaggiata. La regista Andrea Arnold racconta il tutto con mano sicura e cruda, senza fronzoli, senza facili pietismi, senza fastidioso buonismo: la sua storia è vera, brutale, sincera. Così come la sua perfetta protagonista, l'esordiente Katie Jarvis, che sembra realmente un volto preso dalla strada: acerba ed arrabbiata, in cerca di amore e allo stesso tempo violenta. Un esordio davvero sorprendente. Perfetto anche Michael Fassbender (visto recentemente in Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino) affascinante e ambiguo. In un racconto che sembra raccogliere l'eredità di Ken Loach (e l'attrice Kierston Wareing, che interpreta la madre di Mia, protagonista di In questo mondo libero proprio di Loach ne è la testimonianza) possiamo vedere uno spaccato quotidiano che commuove senza lacrime ed appassiona lavorando per sottrazione.


Katie Jarvis e Michael Fassbender


La citazione: "Che fine ha fatto la cavalla?"


Voto: ♥♥♥1/2


Pubblicato su MPNews.it


Titolo originale: Id.
Regia: Andrea Arnold
Anno: 2009
Cast: Katie Jarvis, Michael Fassbender, Kierston Wareing

2 commenti:

  1. Io ammetto di aver guardato questo film, solo perché appariva nella filmografia di Michael Fassbender. Un film che mi ha piacevolmente sorpreso. Una pellicola ruvida, reale e allo stesso tempo triste. Mi ha lasciato un retrogusto amaro, ma mi è piaciuto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'ho visto quando Fassbender stava per esplodere e mi impressionò favorevolmente, sia lui che il film. Ottimo commento al film! :)

      Elimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...