sabato 28 agosto 2010

Giustizia privata




Giustizia privata (titolo italiano caciottaro di Law abiding citizen, che letteralmente significa “cittadino rispettoso della legge”, titolo che cerca, più o meno efficacemente, di far riflettere lo spettatore) comincia in una maniera fulminante: in pochi minuti ci mostrano una famigliola felice distrutta da due criminali repellenti. Lo sfortunato Clyde Shelton (Gerard Butler) sopravvive miracolosamente all'aggressione di due malviventi che accoltellano lui, stuprano la moglie e poi la uccidono insieme alla figlioletta. Da una botta del genere nessuno si riprenderebbe mai più, se non fosse che il rampante avvocato di Clide, Nick Rice (Jamie Foxx), accetta un patteggiamento con il difensore di uno dei due criminali, che ha scaricato tutta la colpa sul complice, riuscendo così ad ottenere una pena minima. Per anni il buon Clyde se ne sta nell'ombra a progettare la sua vendetta. Al momento opportuno intraprende la sua epocale battaglia contro gli assassini, gli avvocati, il giudice e tutto il sistema giudiziario americano che vede responsabile della mancata giustizia. E dopo il terribile incipit, chiunque sarebbe portato a fare il tifo per lui, anche se si trasforma in un macellaio.

Fino a qui è il classico film “uomo onesto vessato che si fa giustizia da solo visto che il sistema non lo aiuta”. Ma l'ultimo film di F. Gary Gray è l'esempio perfetto di come il cinema americano - o comunque una buona parte di esso, visto che ci sono delle illustri eccezioni - sia in crisi e stia soccombendo sempre più all'ottima scrittura delle serie tv. Direte voi: oh ma sei proprio fissata, tiri sempre in ballo le serie tv! Ok, può essere vero, ma che i migliori sceneggiatori scrivano per la tv ormai è un dato di fatto. Non a caso in questo film vengono spudoratamente “citati” (scopiazzati sarebbe il termine più corretto) due degli shows più famosi degli ultimi anni: Dexter e Prison Break. In una scena Clyde attua la propria vendetta contro l'assassino della sua famiglia esattamente come farebbe Dexter Morgan: lo paralizza con una tossina, lo lega, gli armeggia davanti alla faccia un bisturi, persino gli abiti che indossa ricordano tanto quelli di Dexter. Poi nel finale, e qui non mi sbilancio più di tanto perché altrimenti spoilero, dire che gli sceneggiatori si sono ispirati a Prison Break è dire poco. Il protagonista è persino un ingegnere, esattamente come il mitico Michael Scofield. Il punto però è che se certe idee per le serie tv sono geniali e veramente sbalorditive, in un film, vista la mancanza di tempo per approfondirle e giustificarle, diventano sconclusionate se non ridicole.

Tutto l'interessante discorso sulla giustizia e sulla reale efficacia del sistema giudiziario e l'avvincente duello tra i due carismatici protagonisti presentati a turno come il buono e il cattivo a seconda dei punti di vista, sfuma così in una serie di esplosioni degne di un qualsiasi film alla Michael Bay e in un finale frettoloso e poco convincente. Peccato perché il tema meriterebbe di essere approfondito. In tutto ciò, se la cavano comunque molto bene i due protagonisti: Jamie Foxx, forte del suo premio Oscar, è ormai perfetto in qualsiasi ruolo e non ha bisogno di presentazioni, Gerard Butler invece stupisce ancora una volta. Il massiccio attore scozzese dimostra di saper fare veramente di tutto (l'abbiamo visto cantare, piangere, combattere, morire, scappare da assassini russi, far ridere) e in questa interpretazione ci mette anima e corpo (e che corpo! La scena del suo arresto girata con lui completamente nudo, anche se inutile per l'economia della storia, resterà a lungo impressa nelle retine di questi occhi) facendo sfoggio di una complessa abilità interpretativa. Però il risultato non convince del tutto. Anche se resterà nella storia come il film che ci ha finalmente dato un nudo fronte/retro del buon Gerard.  

Jamie Foxx e Gerard Butler


La citazione: "It's gonna be biblical!"

Hearting/Cuorometro: ♥♥ 1/2

Titolo originale: Law abiding citizen
Regia: F. Gary Gray
Anno: 2009
Cast: Gerard Butler, Jamie Foxx, Leslie Bibb, Bruce McGill, Viola Davis


4 commenti:

  1. Recensione interessante che mi fa riflettere non essendo appassionato di serie tv anche se mi sono reso conto che ne sto perdendo di ottime (ci vuole molta dedizione per seguirle). Quindi film non eccelso ma comunque da vedere.

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  2. Il punto è proprio che in una serie i personaggi riescono a crescere, hanno delle storie che emergono, vedi Lost dove alcune puntate sono incentrate su personaggi specifici... In un film medio, poi se d'azione, il tempo manca e c'é da sperare solo nella bravura di registi, sceneggiatori e attori che almeno il risultato sia dignitoso!
    Poi vabe'... se sei Scorsese o Clint riesci a fare il capolavoro!

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  3. @Luciano: grazie. In effetti qualcuna la dovresti recuperare! Lost, Dexter, Fringe e Mad Men per forza!
    :D

    @Macphisto: esatto! Oh quando nella recensione dico illustri eccezioni pensavo proprio a Clint e Scorsese! E pure a Burton, Tarantino, i due Anderson, Nolan e Malick che però vabbé è un caso a parte...

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  4. Be' Burton e Tarantino devono sempre virare un po' sull'eccesso dei caratteri, Malick sull'eccesso di durata... A Clint e Scorsese a volte basta un'inquadratura!

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