E anche quest’anno i premi ai migliori artisti cinematografici sono stati assegnati.
I fratelli Coen con “Non è un paese per vecchi” hanno stravinto: Oscar come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Attore Non Protagonista (Javier Bardem).
“Il Petroliere” ha visto il trionfo di un commosso Daniel Day-Lewis, premio Oscar per la seconda volta, come Miglior Attore Protagonista e si è aggiudicato anche il premio per la Miglior Fotografia.
Per la categoria attori, certi da tempo i premi per Day-Lewis e Bardem, confermato il mio pronostico sulla francese Marion Cottilard come Miglior Attrice Protagonista (che è letteralmente impazzita quando hanno proclamato la sua vittoria) e totalmente inaspettata la vittoria come Miglior Attrice Non Protagonista di Tilda Swinton: un premio che mi ha sorpreso perché in genere la Swinton è un’ottima attrice ma spesso ignorata da coloro che devono assegnare premi.
Una curiosità: quest’anno i migliori attori sono tutti europei, con gli inglesi Day-Lewis e Swinton, la francese Cotillard e lo spagnolo Bardem, non c’è traccia di artisti americani.
Rimane la grande delusione per l’ennesima sconfitta di Johnny Depp: l’Academy pare averci preso gusto a nominarlo per poi non premiarlo.
Il Miglior Film d’Animazione è stato “Ratatouille”: “Persepolis” forse è troppo particolare e politicizzato per i gusti americani.
Miglior Film Straniero è stato decretato “Il Falsario – Operazione Behernard”.
Per quanto riguarda gli italiani hanno vinto il premio per le Migliori Scenografie del film “Sweeney Todd” l’inossidabile Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (che avevano già vinto l’Oscar per “The Aviator”), e Dario Marianelli, che ha conquistato la statuetta per la Miglior Colonna Sonora del film “Espiazione”.
Miglior Canzone è stata giudicata “Falling Slowly” del film “Once”, scritta da Glen Hansard e Marketa Irglova: alla faccia di Alan Menken che aveva ben tre nomination per il film “Come d’incanto”.
La Migliore Sceneggiatura Originale è stata giudicata quella di “Juno”, scritta dalla singolare Diablo Cody: ex-spogliarellista, si è presentata sul tappeto rosso tatuata e leopardata, ma ha conquistato tutti.
Altri premi sono andati a “The Bourne Ultimatum”: Miglior Montaggio e Miglior Montaggio Sonoro.
“La bussola d’oro” ha avuto il premio per i Migliori Effetti Speciali, “Elizabeth The Golden Age” quello per i Miglior Costumi, “La vie en rose” il Miglior Trucco.
Inoltre: Miglior Documentario è stato quello di Alex Gibney e Eva Orner “Taxi To The Dark Side”; Miglior Documentario Breve “Freeheld” di Cynthia Wade e Vanessa Roth; Migliori Cortometraggi “Les Mozart des pickpockets” di Philippe Pollet-Villard e quello Animato “Peter & The Wolf” di Suzie Templeton e Hugh Welchman.
L'evento è stato presentato di nuovo da Jon Stewart, che però era stato più brillante nell’edizione del 2006. In realtà tutta la serata è sembrata sottotono: lo spettro dello sciopero degli sceneggiatori era ancora nell’aria.
A movimentare lo show ci sono stati i numeri musicali delle cinque canzoni nominate per il premio.
Per quanto riguarda il Red Carpet, le star quest’anno hanno scelto fondamentalmente tre colori: il rosso (tantissimo), il classico nero e il bianco.
Tra i tanti vestiti delle signore i più belli sono stati, a mio avviso, quello rosso indossato da Heidi Klum e quello bianco portato dalla moglie di Forest Whitaker.
Incredibile come moltissime attrici famose abbiano presenziato alla serata in dolce attesa: Cate Blanchett (al settimo mese di gravidanza), Nicole Kidman e Jessica Alba (mancava solo la Jolie!).
In sostanza una serata non molto entusiasmante, con pochissimi colpi di scena, praticamente zero satira politica, niente sketch divertenti e numeri musicali non particolarmente memorabili.
E questo è tutto gente!
I fratelli Coen con “Non è un paese per vecchi” hanno stravinto: Oscar come Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Attore Non Protagonista (Javier Bardem).
“Il Petroliere” ha visto il trionfo di un commosso Daniel Day-Lewis, premio Oscar per la seconda volta, come Miglior Attore Protagonista e si è aggiudicato anche il premio per la Miglior Fotografia.
Per la categoria attori, certi da tempo i premi per Day-Lewis e Bardem, confermato il mio pronostico sulla francese Marion Cottilard come Miglior Attrice Protagonista (che è letteralmente impazzita quando hanno proclamato la sua vittoria) e totalmente inaspettata la vittoria come Miglior Attrice Non Protagonista di Tilda Swinton: un premio che mi ha sorpreso perché in genere la Swinton è un’ottima attrice ma spesso ignorata da coloro che devono assegnare premi.
Una curiosità: quest’anno i migliori attori sono tutti europei, con gli inglesi Day-Lewis e Swinton, la francese Cotillard e lo spagnolo Bardem, non c’è traccia di artisti americani.
Rimane la grande delusione per l’ennesima sconfitta di Johnny Depp: l’Academy pare averci preso gusto a nominarlo per poi non premiarlo.
Il Miglior Film d’Animazione è stato “Ratatouille”: “Persepolis” forse è troppo particolare e politicizzato per i gusti americani.
Miglior Film Straniero è stato decretato “Il Falsario – Operazione Behernard”.
Per quanto riguarda gli italiani hanno vinto il premio per le Migliori Scenografie del film “Sweeney Todd” l’inossidabile Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo (che avevano già vinto l’Oscar per “The Aviator”), e Dario Marianelli, che ha conquistato la statuetta per la Miglior Colonna Sonora del film “Espiazione”.
Miglior Canzone è stata giudicata “Falling Slowly” del film “Once”, scritta da Glen Hansard e Marketa Irglova: alla faccia di Alan Menken che aveva ben tre nomination per il film “Come d’incanto”.
La Migliore Sceneggiatura Originale è stata giudicata quella di “Juno”, scritta dalla singolare Diablo Cody: ex-spogliarellista, si è presentata sul tappeto rosso tatuata e leopardata, ma ha conquistato tutti.
Altri premi sono andati a “The Bourne Ultimatum”: Miglior Montaggio e Miglior Montaggio Sonoro.
“La bussola d’oro” ha avuto il premio per i Migliori Effetti Speciali, “Elizabeth The Golden Age” quello per i Miglior Costumi, “La vie en rose” il Miglior Trucco.
Inoltre: Miglior Documentario è stato quello di Alex Gibney e Eva Orner “Taxi To The Dark Side”; Miglior Documentario Breve “Freeheld” di Cynthia Wade e Vanessa Roth; Migliori Cortometraggi “Les Mozart des pickpockets” di Philippe Pollet-Villard e quello Animato “Peter & The Wolf” di Suzie Templeton e Hugh Welchman.
L'evento è stato presentato di nuovo da Jon Stewart, che però era stato più brillante nell’edizione del 2006. In realtà tutta la serata è sembrata sottotono: lo spettro dello sciopero degli sceneggiatori era ancora nell’aria.
A movimentare lo show ci sono stati i numeri musicali delle cinque canzoni nominate per il premio.
Per quanto riguarda il Red Carpet, le star quest’anno hanno scelto fondamentalmente tre colori: il rosso (tantissimo), il classico nero e il bianco.
Tra i tanti vestiti delle signore i più belli sono stati, a mio avviso, quello rosso indossato da Heidi Klum e quello bianco portato dalla moglie di Forest Whitaker.
Incredibile come moltissime attrici famose abbiano presenziato alla serata in dolce attesa: Cate Blanchett (al settimo mese di gravidanza), Nicole Kidman e Jessica Alba (mancava solo la Jolie!).
In sostanza una serata non molto entusiasmante, con pochissimi colpi di scena, praticamente zero satira politica, niente sketch divertenti e numeri musicali non particolarmente memorabili.
E questo è tutto gente!
E' raro trovare una ragazza giovane (e anche bella a quel che vedo) che ama la musica classica. Se vuoi, ti mando per email un cd di classica con arrangiamento moderno. Un saluto dal mare!!! Ciao e complimenti. Oreste
RispondiEliminaViva i Coen bros!
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