Abbiamo incontrato Alexandra Daddario, la donna che fa perdere la testa a Woody Harrelson in “True Detective”, che ci ha parlato della sua esperienza sul set, della funzionalità della nudità nella serie e di come la HBO le abbia dato la possibilità di lavorare con uno dei suoi miti d’infanzia
È una semidea dagli occhi di ghiaccio nella saga di Percy Jackson e con le sue forme giunoniche ha conquistato il pubblico maschile di mezzo mondo, ma è alla tv che Alexandra Daddario deve, fino a ora, gran parte del suo successo: il primo ruolo della carriera è stato quello di Laurie Lewis nella soap “La valle dei pini”, poi ha partecipato a diverse serie di successo come “I Soprano”, “Law and Order”, “Damages”, “White Collar” e “New Girl”, per arrivare infine a “True Detective”, serie evento che in America ha conquistato pubblico e critica.
In “True Detective”, mini serie in otto episodi scritta da Nic Pizzolatto e diretta da Cary Fukunaga, l’attrice è Lisa, la donna che fa perdere la testa a Martin Hart, il detective interpretato da Woody Harrelson, uomo sposato e padre di due figlie, che instaura con lei una relazione. Il rapporto tra Martin e Lisa crea problemi non solo al matrimonio del detective, ma è causa di scontri anche con Rust Cole, il collega di Martin interpretato da Matthew McConaughey.
“True Detective” è in onda da venerdì 3 ottobre su Sky Atlantic, canale 110 di Sky, alle ore 21:10, con due episodi a sera.
Hai girato “Burying the ex” subito dopo la fine delle riprese di “True Detective”: com’è stato passare dal set della serie HBO a quello di Joe Dante?
Sì, ho girato il film prima che “True Detective” andasse in onda ma dopo la fine delle riprese della serie. In un certo senso è stata una boccata d’aria fresca: nonostante ci siano gli zombi l’atmosfera è molto meno dark che in “True Detective” e questa volta ho potuto tenermi i vestiti addosso, cosa non male per una volta. Mi sono divertita tantissimo a fare questo film, amo fare commedie e mi sento felice ogni volta che lavoro a un progetto che può darmi qualcosa anche dal punto di vista umano: Joe, Anton e Ashley sono stati dei magnifici compagni di viaggio, sono persone fantastiche e mi è dispiaciuto che tutto sia finito così in fretta, avrei girato con loro per mesi. Anche girare “True Detective” è stata un’esperienza fantastica, ma si è rivelato un viaggio emotivo molto più intenso, come è giusto che sia dato il tipo di storia.
A proposito di nudità: il nudo, soprattutto in serie firmate HBO come “Game of Thrones” e, appunto, “True Detective”, fa ancora tanto scalpore. Tu che opinione hai a riguardo?
Per quanto riguarda Lisa, il personaggio che ho interpretato in “True Detective”, ho sentito da subito che era vero e quindi ho percepito la nudità come necessaria per il ruolo: è una ragazza molto giovane che instaura una relazione con un uomo sposato, che in apparenza sembra integerrimo ma in realtà è pieno di difetti. La scena in cui si vede Lisa nuda sopra quest’uomo, che dovrebbe essere il simbolo dell’integrità, fa immediatamente cambiare la prospettiva su quel personaggio: quindi direi che in questo caso la nudità non solo è essenziale, ma anche funzionale al racconto. L’unico appunto che potrei fare è che dovrebbero esserci più nudi maschili in televisione, così che anche le donne possano avere qualcosa di stuzzicante da guardare.
In questo film e in “True Detective” tu sei “l’altra donna”: che differenza c’è tra i due personaggi?
Il mio ruolo nella serie è abbastanza diverso: il personaggio di Lisa è più folle, più intenso e pieno di contraddizioni, cosa che è divertente da interpretare, mentre Olivia ha meno difetti, certo tutti ne hanno, ma a differenza di Lisa non va di proposito a intromettersi nel matrimonio di altre due persone, non sa in cosa si sta cacciando, crede di aver incontrato un ragazzo che non ha già un’altra relazione, quindi il contesto è decisamente diverso.
In “True Detective” il tuo personaggio interagisce soprattutto con quello di Woody Harrelson: come è stato lavorare con lui?
Woody Harrelson per me è una leggenda, è un attore a cui ho guardato con ammirazione per tutta la vita, quindi per me avere la possibilità di lavorare con lui è stato straordinario: è stata una cosa incredibile poter lavorare con qualcuno che mi ha ispirato a diventare un’attrice quando ero piccola.
Il tuo prossimo film in uscita è “San Andreas”, film d’azione ambientato in California dopo un incredibile terremoto: cosa dobbiamo aspettarci?
È un grande disaster movie: credo che sia molto divertente, sul set mi sono trovata molto bene con tutti i miei colleghi. Spesso con questo tipo di film la sceneggiatura è sacrificata in favore della computer grafica, è un paradosso: più soldi a disposizione ci sono e meno la storia ne giova; nel caso di questo film credo invece che ci sia stata la volontà di rendere reali tutti i personaggi e fare in modo che il pubblico si affezioni a loro.
Pensi che tornerai di nuovo a fare televisione?
Sì, mi piacerebbe tornare a lavorare per la televisione: sono contenta del fatto che il pregiudizio che c’era nei confronti della tv ormai non esista più e che la televisione sia cambiata così tanto in poco tempo. Ora ci sono tantissimi canali, l’offerta è pazzesca ed è positivo sia per attori e sceneggiatori, che in questo modo hanno più opportunità, sia per il pubblico, che ora può godere di prodotti molto diversi tra loro, spesso di qualità eccellente. In un certo senso televisione e cinema si stanno fondendo e ormai non c’è più tanta distinzione tra i due mezzi: se un prodotto è valido il pubblico se ne accorge e lo guarda, a prescindere che sia trasmesso su internet, in tv o su un grande schermo.
C’è qualche serie che ami da spettatrice?
Mi piace molto “House of Cards”, ovviamente amo “True Detective”, lo dico sinceramente, e sono ossessionata da una commedia che si chiama “Nathan for you”, che non so se in Italia è conosciuta, ma sta diventando molto popolare in America: la consiglio.
Pubblicato su TvZap.
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