venerdì 16 aprile 2010

Fantastic Mr. Fox



Quando un film é tratto da un libro le polemiche sono quasi sempre inevitabili: hanno tagliato questo e quello, hanno snaturato il senso della storia, questo personaggio non rende come sulla carta stampata e così via...
Ci sono poi dei casi fortunati e magici in cui il regista mantiene l'atmosfera del romanzo e lo spirito dell'autore reinventando però la storia a suo gusto, tramite l'ambientazione, i costumi e le scenografie. Quando due grandi talenti si incontrano e si fondono sul malleabile e immaginifico campo da gioco, che è lo schermo cinematografico, può nascere qualcosa di sublime. Ed è proprio il caso di Fantastic Mr. Fox, l'ultima fatica di Wes Anderson.

L'eterno giovane autore del cinema indipendente americano riprende un racconto del geniale autore inglese Roal Dahl e lo reinventa infarcendolo con tutti i temi a lui più cari: la centralità della figura del capofamiglia, sempre in bilico tra la cattiva canaglia e il padre dal cuore grande, la famiglia numerosa e complicata, complessa e ricca come un mosaico, dove ogni individuo vuole al contempo essere accettato ed emergere rispetto agli altri, la grigia e noiosa sobrietà delle vita civile rispetto all'impellenza repressa dei propri impulsi e delle segrete aspirazioni.
Questo complesso groviglio di umori e sensazioni sono resi alla perfezione con una tecnica di animazione che più artigianale e casalinga non si può: la stop motion.
Anderson e il suo team realizzano l'impossibile: con un gruppo di pupazzi fatti a mano, con fondali dai mille colori dell'oro e dell'arancio, con un gusto incredibile per il dettaglio e lo stile, creano un mondo allo stesso tempo verosimile e stilizzato, reale e fantastico, riuscendo nell'impresa di realizzare un film d'animazione caldo, coinvolgente, con un'anima.
La risposta artigianale al cuore, a volte, di ghiaccio del 3D.

Con Fantastic Mr. Fox si ride (tanto!), si riflette, ci si appassiona e si fa il tifo per tutti i personaggi: dal nervoso figlioletto Ash, passando per lo stralunato tasso Badger (già cult i suoi occhi a spirale) fino a Mister Fox stesso, eterno sfidante di se stesso, con la smania di dimostrare di essere sempre il migliore.
E grazie ad una scena in particolare - l'emozionante incontro tra l'animale selvaggio, il lupo, e l'animale civilizzato, la volpe -, che dà al film un'aura di poesia lirica, Wes ha dimostrato davvero di essere fantastico come il suo smargiasso protagonista.
D'ora in poi potremo quindi chiamarlo: Fantastic Mr. Anderson.

La citazione: "Una volta rubavo pollame, ora sono un giornalista"

Voto: ♥♥♥♥

Pubblicato su Mpnews.it

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