L’annuncio del ritorno di “Twin Peaks” a 25 anni dalla serie originale ha fatto il giro del mondo in poche ore, scatenando ondate di entusiasmo da parte di fan rimasti fedeli negli anni al capolavoro creato da Marc Frost e David Lynch: un successo dovuto a diversi elementi, primo fra tutti l’originalità di scrittura, che ha reso la serie cult
Lo spirito di Laura Palmer (Sheryl Lee) lo aveva predetto: nel finale di “Twin Peaks”, serie creata da Marc Frost e David Lynch andata in onda per due stagioni tra il 1990 e il 1991, la bionda reginetta di bellezza dice al detective Dale Cooper (Kyle McLachlan), all’interno della Loggia Nera, la frase sibillina: “Ci rivedremo tra venticinque anni”.
Un’affermazione che i più hanno considerato una trovata di sceneggiatura, mentre alcuni hanno sempre ricordato come una possibilità reale, smentita però a ogni falso annuncio. A pochi mesi dallo scadere del venticinquesimo anno, quella che sembrava una semplice frase a effetto è diventata realtà: lo scorso 6 ottobre, dopo aver stuzzicato i fan con dei tweet a tema, Lynch e Frost hanno dato l’annuncio ufficiale, “Twin Peaks” tornerà.
Immediata la reazione della rete, che in tutto il mondo ha condiviso la notizia con una vera e propria esplosione di gioia: la serie, prevista per il 2016, esattamente in concomitanza con il venticinquesimo anniversario, la nuova stagione di “Twin Peaks” sarà composta da 9 episodi, tutti scritti dai due autori e diretti da Lynch, sarà ambientata ai giorni nostri e andrà in onda, in America, sul canale Showtime.
Contrariamente a quanto successo venticinque anni fa, quando Lynch si vide costretto a cambiare la storia per volere del network e a rivelare prematuramente l’identità dell’assassino, questa volta l’autore avrà carta bianca e potrà dare libero sfogo alla sua fantasia, essendosi guadagnato negli anni il titolo di padre della televisione moderna proprio grazie a “Twin Peaks”, considerato un capolavoro e un modello da seguire.
Il successo della serie è dovuto a diversi elementi, primo fra tutti la scrittura brillante: personaggi originali, un ottimo cast, atmosfere e dialoghi surreali, la musica di Angelo Badalamenti e tempi narrativi dilatati (impensabili fino ad allora) hanno fatto il resto.
Vediamo dunque quali sono i dieci aspetti di “Twin Peaks” che hanno reso la serie un cult.
10. LA FOTO DI LAURA PALMER
L'omicidio di Laura Palmer (Sheryl Lee) è il motore di tutto: nel 1990 la domanda "chi ha ucciso Laura Palmer?" era sulla bocca di tutti e ai titoli di chiusura, alla fine di ogni episodio, la foto della reginetta di bellezza, immortalata al ballo della scuola, ricordava ossessivamente il quesito agli spettatori, divenendo ben presto l'immagine simbolo della serie
9. TORTE DI CILIEGIE E CIAMBELLE
Come nei grandi romanzi, in "Twin Peaks" il cibo definisce personaggi e ambienti: nella piccola cittadina dello stato di Washington gli abitanti vanno pazzi per torte di mele e ciambelle, ma la regina delle pietanze è la torta di ciliegie, specialità del locale Double R Diner. Il protagonista della serie, il detective Cooper (Kyle MacLachlan) giunto in città per indagare sull'omicidio di Laura Palmer (Sheryl Lee), si ambienta immediatamente e diventa un avido consumatore di torta di ciliegie, accompagnandola sempre a una tazza di caffè nero.
8. DAVID DUCHOVNY VESTITO DA DONNA
Tra le tante immagini singolari, "Twin Peaks" ha lasciato ai posteri quella di un giovanissimo David Duchovny, il futuro agente Mulder di "X-Files", vestito da donna: l'attore era l'agente della DEA Dennis Bryson, per gli amici Denise, che aiuta Cooper nelle indagini seguendo la pista di un traffico di droga.
7. BOB
Una storia è davvero riuscita quando il cattivo è un gran personaggio: Lynch e Frost sono colpevoli di aver creato con Bob (Frank Silva), lo spirito maligno che tormenta il padre di Laura, una delle figure più inquietanti mai viste in televisione e non solo. Ancora oggi il ghigno malefico di Bob fa rabbrividire i fan della serie.
6. LA SIGNORA DEL CEPPO
Tra i tanti personaggi assurdi di "Twin Peaks", quella che sbaraglia la concorrenza è la "Signora Ceppo": nata dalla collaborazione tra Lynch e l'attrice Catherine E. Coulson sul set del corto "The Amputee" (1974), la Signora Ceppo porta sempre con sé un ceppo di legno con il quale comunica e che le rivela alcuni importanti segreti sugli abitanti della città.
5. IL NANO DANZANTE
Il nano che parla al contrario e danza su note jazz all'interno della Loggia Nera è una delle immagini simbolo di "Twin Peaks": entità demoniaca di oscura provenienza, il nano, interpretato da Michael J. Anderson, è una figura ambigua, che nella serie aiuta il detective Cooper (Kyle MacLachlan) a trovare l'assassino di Laura Palmer (Sheryl Lee) ma che nel film "Fuco cammina con me", prequel di "Twin Peaks", stringe un patto con il malvagio Bob (Frank Silva).
4. LA LOGGIA NERA E LA GARMONBOZIA
La Loggia Nera e la garmonbozia sono tra gli elementi più misteriosi di "Twin Peaks": la prima è un luogo metafisico situato in una non ben precisata dimensione in cui gli spiriti sostano e si ritrovano nella Red Room, la stanza dalle tende rosse e i pavimenti bianchi e neri divenuta uno dei simboli della serie, la seconda è una sorta di nutrimento, che nell'aspetto somiglia a crema di mais, di cui si cibano gli spiriti della Loggia Nera, descritto come la rappresentazione tangibile della sofferenza. Elementi nati dalla mente visionaria di Lynch che, presumibilmente, torneranno anche nella nuova serie: alla fine di "Twin Peaks" l'agente Cooper vede infatti se stesso invecchiato di 25 anni proprio nella Loggia Nera. Chissà se il nuovo capitolo partirà proprio da lì.
3. LA SIGLA CON LA MUSICA DI ANGELO BADALAMENTI
Uno degli elementi più amati e celebri di "Twin Peaks" è la sigla, composta da immagini, apparentemente innocue e banali, che, unite alla musica suggestiva di Angelo Badalamenti e a un ritmo dilatato, creano un effetto di ansia notevole. Un prodotto decisamente distante dalle sigle televisive viste fino a quel momento, in cui si alternavano i volti sorridenti degli interpreti.
2. DALE COOPER E IL SUO REGISTRATORE
Protagonista assoluto di "Twin Peaks" è il detective Dale Cooper, Virgilio della serie che porta per mano lo spettatore attraverso gli oscuri segreti della città. Con il suo completo elegante, i capelli pettinati con cura, le buone maniere, il sorriso sempre pronto e la passione per i dolci e il caffè, l'agente Cooper è un personaggio che suscita immediatamente empatia nel pubblico, fatto che fa accettare più facilmente allo spettatore le sue meditazioni e i colloqui con spiriti demoniaci. Indimenticabile nei suoi discorsi con Diane, segretaria con cui finge di parlare attraverso un registratore. L'attore Kyle MacLachlan, fortemente voluto da Lynch, è da allora indissolubilmente legato a questo ruolo e ha già fatto sapere che sarà presente nella nuova stagione di "Twin Peaks".
1. DAVID LYNCH
La più grande arma a disposizione di "Twin Peaks" è senza dubbio il talento visionario di David Lynch: il regista americano è il primo grande autore ad aver sfruttato la televisione per raccontare una storia dal sapore cinematografico, portando la grande scrittura in tv. Le sue idee originali e il talento visivo hanno fatto di "Twin Peaks" una serie unica nel suo genere, ancora oggi difficilmente definibile. Quasi nessuno sa raccontare i sogni, e soprattutto gli incubi, come Lynch e "Twin Peaks" è una delle sue visioni più riuscite e seminali, ancora oggi presa come punto di riferimento. Splendido anche il suo cameo nella serie, nei panni di Gordon Cole, detective sordo capo di Cooper. Grazie alla stima guadagnata negli anni, questa volta Lynch avrà il pieno controllo della sua creatura e potrebbe portarla verso confini ancora inesplorati.
Pubblicato su TvZap.
di motivi ce ne sarebbero a centinaia e sceglierne soltanto 10 è dura, ma questi sono sicuramente tra i più validi!
RispondiEliminanella mia top 3 ci sono il genio di david lynch, le musiche di badalamenti e poi la paura provocata da bob.
Hai ragione, è stato dificilissimo scegliere, anche perché in Twin Peaks ogni cosa è unica nel suo genere! :)
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