L’attore danese Mads Mikkelsen è al Festival di Cannes per presentare, fuori concorso, la pellicola western “The Salvation”, in cui recita al fianco di Eva Green e di un cattivissimo Jeffrey Dean Morgan
Volto inconfondibile, zigomi scolpiti e il taglio d’occhi quasi orientale, Mads Mikkelsen è una faccia nata per il cinema e in particolare perfetta per interpretare ruoli ambigui.
Al cinema è stato protagonista di tante avventure del suo pigmalione Nicolas Winding Refn e l’avversario di James Bond in Casinò Royale, ma è grazie al ruolo di Hannibal Lecter nella serie tv Hannibal che l’attore danese ha ottenuto la consacrazione definitiva.
Ospite noto al Festival di Cannes, cui ha partecipato nel 2009 per presentare il film Coco Chanel e Igor Stravinsky e lo scorso anno con Il Sospetto di Thomas Vitenberg, pellicola per cui ha vinto il premio come miglior attore, Mikkelsen ha partecipato anche quest’anno all’evento francese, portando sulla Croisette The Salvation, western del regista danese Kristian Levring.
Nel film Mikkelsen interpreta Jon, un immigrato danese nell’America del 1870 che si scontra con il fuorilegge locale, Delarue, un cattivissimo Jeffrey Dean Morgan, volto noto per gli appassionati di serie tv: è stato Denny Duquette in Grey’s Anatomy, John Winchester in Supernatural e Ike Evans in Magic City. Nel cast c’é anche la bella e tenebrosa Eva Green.
Contrariamente a quanto si possa pensare, il cannibale televisivo, da piccolo, non sognava di essere un cowboy: “Al contrario di Kristian (Levring) non sono un grande fan del genere western e nella Danimarca degli anni ’70 essere un cowboy non era un sogno: dovevi essere l’indiano, era più politicamente corretto. Guardo i western, mi piacciono, ma il mio genere è più quello dei film d’azione di Hong Kong e quelli con protagonista Bruce Lee. In fondo sono un po’ western anche quelli: la mitologia è simile, c’è un buono, un cattivo e qualcuno che mette a posto le cose. Certo il fatto che un regista danese volesse fare un western mi ha colpito e mi ha convinto a partecipare al film”.
Secondo l’attore il western è un genere che, contrariamente a quanto si possa pensare, appartiene alla cultura europea: “Credo che l’Europa abbia il diritto di fare film western: moltissimi immigrati europei sono andati nel vecchio west. Alla fine dell”800 in America c’era un milione di accenti: immigrati francesi, svedesi… Anche i cinesi! Quindi in un certo senso abbiamo quasi più diritto di farli rispetto agli americani. Una volta accettato questo, l’idea che un regista danese faccia un western non è più così strana”.
In passato l’attore danese è stato un ginnasta e un ballerino, abilità che lo aiutano ancora oggi: “Le capacità sono ancora tutte qui da qualche parte. Sono stato un ginnasta per molti anni prima di diventare un ballerino ed è un tipo di esercizio che mi aiuta molto quando bisogna fare scene d’azione. Credo che ancora oggi potrei fare salti e piroette senza farmi male. La fisicità di un ruolo però dipende dalla personalità del personaggio: volteggiare in aria è qualcosa che faccio solo se mi viene chiesto”.
Sul set di “The Salvation” l’attore ha subito un brutto incidente: “Capita spesso di farsi male quando si girano film d’azione, ma sul set di questo film ho subito il mio peggiore incidente: ed è stata tutta colpa mia! Abbiamo girato in Sud Africa e ho comprato un bellissimo coltello: è piuttosto pesante e mentre lo maneggiavo mi sono tagliato seriamente un dito della mano. Siccome stavamo girando un film in costume non potevamo far vedere la medicazione così ci siamo inventati di tutto per nascondere il mio dito, che nel frattempo si è infettato ed è diventato enorme. I dottori stavano anche pensando di amputarmelo! Per fortuna mi sono imbottito di medicinali ed è andato tutto bene”.
Nonostante i diversi impegni cinematografici, Mikkelsen riesce a interpretare egregiamente il dottor Hannibal Lecter in tv: “Abbiamo appena finito di girare la seconda stagione a Toronto. Per realizzare una stagione giriamo tra i 6 e i 7 mesi, quindi ormai richiede gran parte del mio impegno. È una produzione interessantissima e insolita con cui lavorare: credo che facciamo cose che nessun altro ha mai mostrato in televisione. Credo che stiamo attraversando dei confini che prima era più difficile superare”.
Nel film Jeffrey Dean Morgan è il cattivo della situazione, il fuorilegge Delarue, e l’attore ha ammesso di non aver avuto difficoltà a entrare nel personaggio: “In realtà non lo vedo come un cattivo. Secondo me è giustificato nel 99% delle malefatte che compie. Anzi per me è uno a posto! In fondo è un uomo che vendica la morte del fratello: forse da un punto di vista danese questo è sbagliato, ma non nel mio mondo. Inoltre appena mi hanno messo una pistola al fianco mi sono sentito giustificato a interpretare qualsiasi nefandezza”.
Pubblicato su TvZap.
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