Basti pensare a pellicole come Donnie Darko e Little Miss Sunshine, che parlano di ragazzi giovani e giovanissimi alle prese con un sistema scolastico e una società che li vuole tutti omologati, tutti uguali e fedeli al sogno americano.
Che poi questo sogno americano ormai non si capisce più bene che cosa sia.
In Dear Lemon Lima la protagonista è Vanessa, una quattordicenne mezzo americana e mezzo eschimese: ebbene sì - non ci credevo nemmeno io - la pellicola è ambientata in Alaska!
Una scelta curiosa, credo infatti che sia uno dei pochissimi film ambientati in questo stato U.S.A. E dopo pochi minuti capiamo subito perchè. La scuola di Vanessa è un istituto super conservatore, in cui i "diversi" sono accettati solo formalmente e le tradizioni degli eschimesi sono ridicolizzate a mera attività ricreativa.
Vanessa si ritrova presto confinata nel gruppo dei "FUBAR" (Fucked up beyond all recognition), sorta di nerd scarsi dal punto di vista sportivo e per questo emarginati socialmente.
Guardando il film si capisce benissimo da dove arriva il macchiettistico personaggio di Sara Palin, fissata con fucili, tradizioni, sport e concorsi di bellezza.
Come in ogni commedia finto ingenua che si rispetti il gruppo di sfigati avrà il suo riscatto ma a duro prezzo. Alla fine Vanessa capirà che essere integrati non vale la perdita della propria individualità e che la diversità spesso è una ricchezza piuttosto che uno svantaggio.
Carino, garbato, colorato, semplice e ben scritto: bellissimi i titoli di testa che prendono vita dalle pagine del diario della protagonista e azzeccati tutti i giovanissimi interpreti.
Un piccolo film gradevole e simpatico che dà una bella lezione di classe ed eleganza ai nostrani film su quattordicenni & co. di mocciana memoria.
La citazione: "Caro Lemon Lima, oggi è il primo degli ultimi giorni della mia vita"
Voto: ♥♥♥