giovedì 19 aprile 2012

To Rome With Love



Ammettetelo: appena si è saputo il titolo ufficiale del nuovo film di Woody Allen un gelido brivido vi ha attraversato la schiena. Possibile che persino un regista americano come Woody abbia dovuto mettere la parola "amore" nel titolo di un film girato in Italia, nello stile di un Giovanni Veronesi qualsiasi?

Quando poi è spuntato il poster su internet il brivido si è trasformato in una sempre più disturbante ansia: praticamente copiato da quelli di Manuale d'amore.

Ma non era ancora finita: il trailer ha rivelato la natura episodica del film, proprio come nell'italico filone già citato.

E invece non avevamo capito niente.
Sollevati?
Felici?
Tranquilli?
E no cari miei, il peggio doveva ancora arrivare: il film è una versione radical chic dei film dei fratelli Vanzina e Neri Parenti, un cinepanettone con musica classica e riferimenti a Freud.

Alec Baldwin vestito come Christian De Sica in un qualsiasi film di Natale (pantaloni chiari e giacca blu n.d.r.), che dice le stesse battute e si fa gli stessi problemi solo con qualche "li mortacci tua" e "merda" di meno.
Jesse Eisenberg nel ruolo del ragazzetto ingenuo che deve essere "svezzato".
Ellen Page che fa la ragazzina spontanea e fresca che si rivela un po' "allegrotta".
Penelope Cruz nel ruolo  del mignottone di turno.
Roberto Benigni nei panni di un personaggio (che ai tempi d'oro dei cinepanettoni sarebbe stato senza dubbio di Massimo Boldi) che offre inizialmente uno spunto anche interessante ma che poi è tirato decisamente troppo per le lunghe, della serie una battuta fa ridere la prima volta, magari anche la seconda, ma alla trentesima ha decisamente fatto il suo tempo.
Ci sono pure gli stilisti Dolce e Gabbana in un piccolo cameo (chissà quanto l'avranno pagato).

Per non parlare degli stereotipi sull'Italia: la mamma sanguigna, vestita di nero, che quando si arrabbia brandisce coltelli (ma perché?!); la giovane coppia di provincia vestita come negli anni '50 (ma perché n. 2?!), che dimostra come chi vive in un piccolo paese sia un idiota totale (ma perché n. 3?!); gli uomini d'affari che pensano solo alle escort e alla cocaina (ok, questo forse è vero); gli uomini cialtroni che cercano di portarsi a letto chiunque gli capiti a tiro (ok forse è verosimile pure questo); il sugo che secondo gli americani si fa aggiungendoci mezzo litro di vino rosso (e qui Woody hai proprio toppato).

E poi gli scambi di coppia, il ladro che si nasconde nel bagno, gli scambi di persona, gli equivoci: dillo Woody che hai copiato dai film dei Vanzina!
Ci mancava solo la colonna sonora a base di classici di Scatman (e comunque la musica, arie di opera e uno scontatissimo "Nel blu dipinto di blu" nei titoli di testa esclusi, sembra presa dalle commedie sexy anni '70).

Sottile parodia dei costumi italici?
Forse.
Smaccata paraculata per sbancare nei cinema italiani?
Probabile.

Certo è che il ritratto che ne viene fuori dell'Italia è terribile e avvilente, anche perché davvero ci fa rimpiangere i cinepanettoni: almeno quelli sono onesti e genuini, mentre qui c'è anche una spessa patina di finto intellettualismo, di insopportabile snobbismo radical chic.
Non pensavo che l'avrei mai detto, ma il film di Woody mi fa rimpiangere i fratelli Vanzina.
Aridatece i cinepanettoni.

Jesse Eisenberg e Alec Baldwin


La citazione: "Se sei in contatto con Freud digli che rivoglio i miei soldi"

Hearting/Cuorometro: ♥1/2

Uscita italiana: 20 aprile 2012

Titolo originale: To Rome With Love
Regia: Woody Allen
Anno: 2012
Cast: Woody Allen, Roberto Benigni, Alec Baldwin, Judy Davis, Jesse Eisenberg, Ellen Page, Penelope Cruz, Alessandra Mastronardi, Alessandro Tiberi, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese

20 commenti:

  1. più stereotipato dell'acqua calda nel catino di mangia prega e ama?non so perchè me lo aspettavo che dopo aver gestito bene Londra Parigi e Barcellona al momento di occuparsi dell'Italia ne sarebbe venuto fuori un pastrocchio totale...peccato ;(

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    1. Eh siamo lì! Anche io ho pensato subito a quell'oscenità di Mangia Prega Ama. Terribile!
      Comunque secondo me anche Vicky Cristina Barcelona era deludentissimo.
      A questo punto credo che la cultura italiana e spagnola siano davvero stereotipate all'estero.

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  2. io sono cresciuto in un paese minuscolo!!! ho fatto a bene ad evitarlo... ho paura che woody sia passato, ormai (non la sua opera)... magari invece di fare un film all'anno potrebbe ponderarli un po' di più.... così mi sembra una catena di montaggio, altro che tempi moderni!

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    1. Ma infatti, in conferenza stampa lui stesso ha dichiarato che così tanti film per non pensare. E si vede cavolo!
      Almeno pensasse un po' di più alla sceneggiatura se proprio non può fare a meno di girare.

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  3. sospettavo che sarebbe andata a finire così...

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    1. Sì anche io me lo sentivo, quando poi ho saputo che nel cast ci sarebbe stata la Mastronardi non ho più avuto nessun dubbio.

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  4. Come ti ho già detto, dal trailer non avevo avuto buone sensazioni: mi è sembrato una miscela di un casino/puttanaio di personaggi, incollati a pisello di cane come direbbe Nico Giraldi!!!!!
    Il film lo vedrò settimana prossima (purtroppo!).
    Perchè nel cast così nutrito non c'è Richard Benson?????????????????????????????????
    O forse c'è dopo i titoli di coda che dice "Ti devi spaventare!!!!!!!!"?
    Che centra "Nel blu dipinto di blu" con le commedie sexy anni 70???
    Aridatece Gloria Guida e Lilli Caratti casomai!!!!!!!
    Buonanotte!

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    1. Eh Benson non avrebbe sfigurato di certo!
      Ma infatti, già uno che in un film ambientato in Italia ti mette "Nel blu dipinto di blu" ai titoli di testa si capisce che ha una conoscenza molto superficiale e stereotipata del nostro paese.
      La musica stile commedia sexy c'è davvero, opera lirica e Volare esclusi ovviamente.

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  5. Ecco, è andata come sospettavo...ne scrissi anche dalle mie parti che temevo quello che puoi puntualmente si è avverato....mannaggia....

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    1. Mi sa che ce lo aspettavamo un po' tutti.
      E' vero però che l'Italia in questi ultimi anni non ha dato grande prova di sé.
      Un po' è anche colpa nostra.

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  6. Agghiacciante... In un altro trailer si vede una tipa (credo sia la "madre sanguigna con il coltello") che porta appesa al braccio una borsetta nera che a volerla cercare sono sicura non si possa trovare neanche a Porta Portese!!
    Se Woody & co avessero dato un'occhiata in giro invece di rifarsi direttamente ai film anni '50 con la Loren... ma no, troppo faticoso!

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    1. Ma infatti!
      Ma io dico, anche se uno non ha il tempo o la voglia di approfondire la cultura e i costumi di una città, se dai davvero un'occhiata in giro, per quanto superficiale, un'idea te la puoi fare. E io che a Roma ci vivo non ho mai e ripeto MAI visto persone vestite in quel modo o che si comportano in quel modo.
      Mah.

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  7. Il film di certo non è un capolavoro , ma da qui a confrontarlo con uno dei sempre-uguali film di boldi e de sica ci vuole molta fantasia.
    Ma tantisssima fantasia.
    Poi non capisco perchè vi offendiate tanto per gli stereotipi, penso che Woody abbia voluto mostrare quello che più l'ha impressionato dell'Italia ovviamente con gli occhi del turista americano (purtroppo ci è andata male, molto meglio Parigi e Londra).

    "...il sugo che secondo gli americani si fa aggiungendoci mezzo litro di vino rosso (e qui Woody hai proprio toppato)"
    ma cosa avrebbe toppato? Non capisco, quella scena serve a definire il personaggio di Ellen Page e non ha nulla a che vedere con gli stereotipi sull'Italia(anzi forse riguarda gli Americani che, a detta di molt, non sanno cucinare).
    Quello che questo film si porta dietro, e di cui forse ci dovremmo preoccupare di più , è l'interpretazione degli attori italiani che speriamo riesca ad impressionare positivamente il pubblico e la critica d'oltre oceano.
    Forse avrebbe fatto davvero bene un intervento di Richard Benson e sopratutto di qualche suo concerto(al posto dell'opera lirica).

    Infine mi sembra un po' azzardato e approsimativo definire il film come una "Smaccata paraculata per sbancare nei cinema italiani"(credo che ci stiamo sopravalutando) dato che facendo due conti in Italia guadagni 1/10(a voler essere larghi) di quello che guadagni solo in America, e poi non credo che Woody Allen abbia bisogno di scadere per vendere.

    Sinceramnte non mi spiego neanche io perchè abbia sprecato più di 20 minuti per rispondere a questa recensione,
    comunque se vai a rivedere altri film di woody Allen ti accorgerai che gli equivoci "alla Vanzina" sono molto presenti e credo anche molto meglio gestiti dal regista americano.
    Comunque il film è oggetivamente molto inferiore ai grnadi capolavori di Woody Allen (anche se non si allontana molto dal recente " Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni"), ma personalmente continuerò a preferire questo agli "onesti e genuini" cinepanettoni.

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    1. Non ci vuole affatto fantasia ad accostare i due film: le somiglianze ci sono eccome e sono palesi.

      Se Woody avesse davvero fatto un minimo di ricerca, o avesse semplicemente girato per Roma con l'occhio del regista e non del turista che si è venuto a fare una vacanza a sbafo, avrebbe sicuramente carpito un po' l'essenza della città.
      Io a Roma ci vivo e non ho mai visto gente vestita come negli anni '50 o che brandisce coltelli quando si arrabbia o che canta l'opera lirica per strada.

      Il fatto che Woody faccia film che rispecchiano il gusto della città in cui gira mi sembra evidente: quando ha girato a Barcellona ci ha messo le chitarre e il vino, a Londra la pioggia e la guida a sinistra, a Parigi gli artisti e a Roma le prostitute e il sugo. Al pubblico Woody ci pensa eccome.
      Forse in effetti la colpa è dell'Italia che in questi ultimi anni ha dato di sé un'immagine veramente penosa, questo è vero.

      Comunque Woody Allen lo seguo da anni e ho visto quasi tutti i suoi film, quindi posso dire con certezza che questa è forse la sua pellicola peggiore: sciatta, superficiale, furbetta. Non ha niente del grande Woody anni '70 e '80.

      Ed è inutile fare la morale da radical chic che detesta i cinepanettoni a priori: la mia non era certo un'apologia della categoria, ma è indubbio che quelli sono prodotti che non gettano fumo negli occhi, promettono esattamente quello che danno, hanno un pubblico ben preciso che sa cosa aspettarsi.
      Woody al contrario dovrebbe fare meno film e puntare a tornare a fare pellicole di qualità o quanto meno, se proprio vuole mantenere questi ritmi, che approfondisca un po' di più luoghi e personaggi e presti più attenzione alla sceneggiatura.

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    2. @ Vale e utente anonimo
      Il film lo vedo domani, ma non sono tanto d'accordo che
      qui in Italia i film di Allen guadagnino/incassino più in America che in Italia.
      Fonti wikipedia per esempio dicono il contrario per un film come "Sogni e Delitti". Oppure per Vicky Cristina Barcellona il rapporto è 1/3 non 1/10.....
      E comunque Allen è più amato in Europa che in America....
      Quindi la teoria paraculistica ahimè può essere vera....
      Infine credo anch'io che se avesse fatto qualche film in meno, avrebbe reso di più Allen.
      Buona serata a tutti!

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  8. Assolutamente d'accordo con la recensione di Valentina: credo che con questo film Allen abbia toccato il fondo, per me è il titolo più brutto della sua carriera. Ed è anche l'ultimo che vedrò, dal momento che ormai è evidente che questo ex-regista ha tristemente esaurito la vena ispiratrice e fa film solo su commissione.

    Anche io mi chiedo, ovviamente, dove siano adesso tutti quelli che, a suo tempo, avevano stroncato 'Mangia, prega, ama' 'reo' di aver abusato di un'immagine stereotipata del nostro paese. Qui di stereotipi ce ne sono almeno il triplo! Solo che, ovviamente, un Ryan Murphy qualsiasi si può stroncare senza pietà, mentre verso Woody Allen c'è sempre quella 'deferenza' che si deve al suo grande passato. Ma se un film è una cagata è una cagata, Allen o non Allen.

    Sono quasi una decina d'anni (dai tempi di 'Match Point') che Allen non fa più un film decente. E ne sono passati almeno venti dall'ultimo suo VERO capolavoro ('Ombre e nebbia'). Ma, certo, se la critica di oggi esalta 'Midnight in Paris' è tutto dire... Concordo con quello che dice Vale: Allen dovrebbe fare MENO film con PIU' idee, ma temo che le idee non si comprino al mercato.

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    1. D'accordissimo sul fatto che questo sia uno dei suoi titoli peggiori.

      Non sono però così drastica nel dire che tutti gli altri film del decennio siano da buttare, anzi per me "Basta che funzioni" e "Midnight in Paris" sono ottimi, certo è che l'estro degli anni '70 e '80 è ben lontano.

      In conferenza stampa lui stesso ha detto che fa un film all'anno perché vuole mantenersi costantemente attivo per non pensare alla morte: non credo quindi che rallenterà! :)

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  9. Ciao!
    Visto il film, già recensito nel mio bloggggggg!!!!!
    Però..........mi è piaciutoooooo!!!!!
    Mi spiace siamo in disaccordo......
    ok non è il massimo ma mi aspettavo di peggio...
    Buonanotte!

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    1. Qualche cosuccia carina c'è: la parte del padre che canta l'opera sotto la doccia ad esempio fa ridere, e lui con le sue nevrosi è sempre uno spettacolo, però dai, il resto è insalvabile!

      Poi sui gusti non si discute, ci mancherebbe!

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  10. Non capisco tutto l'atteggiamento elitario e discriminatorio verso le opere dei Vanzina e di Parenti: i loro film esprimono, più che la volgarità estrema che rappresenta solo la superficie della loro arte, la condizione esistenziale dell'uomo italiano, ma che dico italiano!, dell'uomo occidentale! ''Selvaggi'', a mio parere, rappresenta l'opera caposaldo del pensiero di Vanzina, paragonabile a ''Deserto Rosso'' di Michelangelo Antonioni o a ''La Strada'' di Federico Fellini, quanto a profondità e analisi psico-sociologica: l'uomo borghese contemporaneo estraniato dalla Natura, privo di certezze, ''naufrago'', senza alcun criterio evidente di verità a cui appellarsi, che non trova neanche nell'inter-soggettività un'ancora di salvezza. La figura di Ezio Greggio è esemplificativa a tal proposito. Abbassiamo la cresta di fronte ai veri successori di Federico Fellini, limitiamo la nostra critica moralista entro i limiti della decenza! La pseudo- psicanalisi di Allen se la tengano i freudiani, a noi piacciono Boldi e De Sica!!!

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