giovedì 25 novembre 2010

Il mio nome è Khan



Quando pensiamo all'India ancora oggi ci vengono in mente stereotipi come elefanti, vestiti colorati e santoni che dormono su letti di chiodi.
E' vero, girando per le strade di Bombay queste cose si possono ancora vedere, ma si vedrebbe anche che ci sono 30 milioni di abitanti, 13 scuole di Medicina, un traffico pazzesco che farebbe impallidire quello sul lungotevere romano all'ora di punta e grattacieli immensi.
E soprattutto, l'India è ormai da anni una fiorente potenza economica in espansione.
Una delle sue industrie più potenti è proprio quella cinematografica: a Bombay, soprannominata Bollywood, si sfornano ogni anno più film che in qualsiasi altro paese, il cinema è popolare come non mai e i suoi divi sono venerati e amati come semi-dei.
Una delle stelle più luminose della cinematografia indiana è proprio Shahrhuk Khan, protagonista di My name is Khan, ad oggi, la pellicola che ha incassato di più nella storia di Bollywood.

Tratto da una storia vera, il film parla della vita di Rizwan Khan, ragazzo indiano affetto dalla sindrome di Asperger, che però, grazie all'immenso amore di una madre, riesce ad avere una vita quasi normale. Ormai adulto, Rizwan va in America per costruirsi una vita più felice e qui incontra Mandira, ragazza indiana che fa la parrucchiera e sogna di aprire un salone tutto suo. Dopo un lunghissimo, serrato e appassionante corteggiamento, Rizwan riesce a sposare la donna dei suoi sogni. Tutto sembra andare per il meglio, ma dopo l'11 settembre niente è più come prima: Mandira e Rizwan sono musulmani e i loro concittadini americani non li guardano più con gli stesi occhi. Un evento tragico porta così Rizwan ad intraprendere un viaggio da solo per l'America con lo scopo di incontrare il presidente degli Stati Uniti per dirgli: “Il mio nome è Khan e non sono un terrorista”.

My name is Khan è un filmone costosissimo, imponente, ricco, maestoso.
E' il Forrest Gump indiano.
Vero e proprio kolossal in cui la vita reale si fonde con il racconto, My name is Khan colpisce per l'energia del suo protagonista e per il mix di buoni sentimenti mischiati con eventi più difficili.
E' vero, ci sono delle esagerazioni e c'è un sentimento generale di “volemose bene”, ma al cinema è bello vedere anche questo: storie di persone normali rese grandi dallo schermo.
E poi noi è inutile che facciamo gli schizzinosi: in Italia una roba così ce la sogniamo.  

Shahrhuk Khan


La citazione: "Ricordati sempre una cosa figlio mio: al mondo esistono due tipologie di persone. Quelle buone, che fanno le cose buone, e quelle cattive, che fanno le cose cattive: questa è l'unica differenza che c'è tra le persone. L'unica".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥

Uscita italiana: 26 novembre 2010

Titolo originale: My name is Khan
Regia: Karan Johar
Anno: 2010
Cast: Shahrhuk Khan, Kajol, Shane Harper, Michele Marsh, Katia A. Keane

5 commenti:

  1. forrest khan

    questo magari come filmone da buoni sentimenti natalizi me lo guarderò

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  2. Sì per Natale è perfetto.
    Come atmosfera è a metà tra Forrest Gump e La vita è bella.
    ^^

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  3. L'ho visto pochi giorni fa.
    Quello che hai detto è tutto vero tranne che per la conclusione.
    Secondo me il film è troppo mieloso e troppo lungo, alla fine stufa.
    Anche la recitazione non è il massimo gli attori strizzano un po' l'occhio alla cinepresa, sono delle star e sanno di esserlo.

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  4. Ciao Linea!
    Vero, vero, finisce alla tarallucci e vino, però mi ha sorpreso, mi aspettavo un polpettone soporifero, invece va via abbastanza piacevolmente.
    Vabbé lui è un mito, in patria è venerato come un dio, e visto che l'India conta un miliardo di persone potrebbe essere una delle star più adorate al mondo. Se se la sente un po' calda si può capire! :D

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