Quando sulla locandina c'è il nome di Lasse Hallstrom già si sa come andrà a finire: prima ci farà affezionare ai personaggi, ci mostrerà le loro commoventi e romantiche storie, ci farà ridere con loro, innamorarci con loro, e poi, puntualmente, ci darà una mazzata terribile nel finale.
Eh sì, Hallstrom ha una predilezione per le storie romantiche tragiche.
Autore di storie private, spesso di gente comune, Hallstrom ci proietta sempre in una realtà normale, quotidiana, mostrandoci che gli attimi straordinari sono dietro l'angolo nella vita di chiunque.
Questa volta la storia parla di John e Savannah: due ragazzi belli e freschi, appena ventenni, che si innamorano in un'assolata mattina d'estate. La loro passione è travolgente: in sole due settimane scoprono cosa significa amare perdutamente qualcuno. Ma la vita, si sa, spesso è crudele: John è un militare e deve ripartire in missione. Per un anno. I due cercano di mantenere vivo il loro amore tramite delle struggenti lettere. Ma l'imprevisto è dietro l'angolo.
Diciamolo subito: la prima ora è convincente, la storia d'amore tra i due funziona, prende, perfino quando sono fisicamente separati e l'unico contatto tra loro è la carta, la passione di questi due giovani ci coinvolge, ci prende, ci crea trasporto emotivo.
Quando però alla storia principale si aggiungono sotto-trame tragiche non ben caratterizzate, che finiscono per essere aggiunte alla storia solamente per aumentare il senso tragico del racconto, allora il film perde la sua iniziale freschezza e spontaneità.
Da segnalare comunque l'ottimo cast: Channing Tatum, il protagonista, ha una fisicità che si impone sullo schermo e, senza fare alcuno sforzo, predomina la scena; Amanda Seyfried è una delle stelle nascenti di Hollywood, portata alla ribalta da Mamma mia! e sempre più lanciata; a loro, si aggiunge il veterano dello schermo Richard Jerkins - nel ruolo del padre di John - e il redivivo Henry Thomas – il vicino di casa di Savannah – ovvero il leggendario Elliot di E. T..
Amore, passione, tragedia, lacrime: preparate i fazzoletti.
La citazione:
"- Tu non mi fai paura John.
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