martedì 27 ottobre 2009

Tra le nuvole


Ryan Bingham (George Clooney) fa un lavoro infame: è assunto per licenziare altre persone.

Parte, prende un aereo, si siede alla scrivania e dice ad un perfetto sconosciuto che deve liberare per sempre la sua postazione di lavoro. Un compito ingrato e per stomaci forti visto che spesso il neo-disoccupato dà di matto o si dispera.

Ci sono però alcuni vantaggi: alberghi di lusso, ristoranti all'ultima moda e tanti, tanti voli in aereo. Talmente tanti che Ryan sta per diventare uno dei pochissimi privilegiati ad aver accesso ad una carta speciale che dà diritto ad avere il proprio nome sulla fiancata di un aereo.

Ma a rovinare tutto arriva Natalie (Anna Kendrick), una 23enne di primo pelo che vorrebbe rendere telematico il lavoro dei "licenziatori di professione": non più contatto umano ma un brutale congedo tramite videochat.


Anna Kendrick e George Clooney

Nel frattempo Ryan incontra Alex (Vera Farminga), una femme fatale che potrebbe far vacillare la sua granitica opposizione alle relazioni serie.

Una riflessione dolce-amara sulla crisi che ha colpito il mondo in questo ultimo anno e sull'aspetto sempre più cinico e spietato dei rapporti interpersonali sul lavoro. Non più una comunità fatta di e da persone ma una serie di numeri e cognomi piazzati dietro un'anonima scrivania, pronti a susseguirsi l'un l'altro come in uno sterminato formicaio. Rapporti difficili non solo sul lavoro: anche nel privato, Ryan si costruisce un guscio duro per non impegnarsi e non soffrire e chissà se è davvero il suo l'atteggiamento sbagliato. Alla fine a rimetterci sono l'intimità e il rispetto: due valori fondamentali che sembrano non avere più peso nella società globale e consumistica di cui facciamo parte.

George Clooney e Vera Farminga

Jason Reitman dopo Thank you for smoking e Juno, torna a parlare di temi sociali con l'uso intelligente dell'ironia e del registro comico: George Clooney è quindi l'interprete ideale per questo ruolo, con quel suo sorriso marpione e lo sguardo di chi la sa lunga.

Ben scritto, ben diretto, ben recitato: un buon film, forse anche troppo lindo e pinto, perfettino e dalla parte del pubblico, ma comunque piacevole e ben strutturato.

Un pò di cattiveria in più basterebbe a fare di Reitman un ottimo autore, ma il ragazzo è ancora giovanissimo e gli diamo fiducia sperando che diventi più incisivo.

Per il momento i suoi film sono degli amabili passatempi spesso molto divertenti.


La citazione: "Metteranno la mia faccia sulla fiancata di un aereo!"

Voto: ♥♥♥ 1/2

3 commenti:

  1. è bioeconomia amici!!!
    "linguaggio e general intellect, che vanno a definire di volta in volta le convenzionisociali da cui si dipanano le nuove forme del controllo politico ed economico" (Fumagalli 2007) citazione un po' fuori contesto...ma nenache tanto,
    P.S. si vede che in questi giorni non ho un acca da fare????

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  2. Direi che mi trovo abbastanza d'accordo con la tua opinione. Forse gli avrei dato un pochino (ma proprio pochino) di meno. Sarà anche che alla proiezione stavo a dir poco scomodissimo nell'orrenda Salacinema IKEA.

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  3. Io ho trovato questo film di una pesantezza unica, non leggerino come tu lo descrivi. E' un film che non dà speranza alcuna, che mette in rilievo la perdita di ogni valore, la solitudine esistenziale, il cinismo propri della nostra società. Bello, ma molto drammatico, al di là dell'apperenza da commediola.

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