Il film per la tv diretto da Ryan Murphy e prodotto da Brad Pitt racconta il dramma della diffusione dell’AIDS nella comunità gay di New York nei primi anni ’80. Tratto dall’omonimo testo teatrale di Larry Kramer, vanta un cast stellare, con Julia Roberts, Mark Ruffalo, Matt Bomer e Jim Parsons, e ha fatto incetta di premi ai Critics’ Choice Television Awards
Taylor Kitsch, Mark Ruffalo, Jim Parsons e Matt Bomer
1981, Fire Island Pine, Long Island. Una spiaggia assolata, una villa arredata con gusto impeccabile, corpi maschili nudi e atletici che si abbracciano con spensieratezza: la liberazione sessuale cominciata negli anni ’60 sembra aver trovato il culmine nella comunità gay americana, che, dopo anni di segreti e bugie, può finalmente godersi la propria identità. Improvvisamente uno di quei bei ragazzi che si gode il sole, Craig (Jonathan Groff), cade a terra stremato. Da qui in poi non ci saranno più spiagge e sorrisi, ma solo interni grigi di anonimi uffici e ospedali di New York: un idillio durato una manciata di anni, oscurato da un male che ancora oggi contagia ogni giorno più di 6000 persone in tutto il mondo.
Comincia così “The Normal Heart”, film per la tv diretto da Ryan Murphy tratto dall’omonimo testo teatrale di Larry Kramer e prodotto da Brad Pitt con la sua Plan B per HBO: mostrandoci la bellezza e la spensieratezza di chi finalmente può essere se stesso e di colpo deve tornare a fare i conti con il pregiudizio e la sofferenza. Ned Weeks (Mark Ruffalo), scrittore e giornalista dichiaratamente gay, è uno di quegli uomini sulla spiaggia e da quel giorno vede morire molti dei suoi amici consumati da un morbo sconosciuto e senza nome. Sconvolto dalle morti continue di cui è testimone, Ned cerca risposte e aiuti da governo e istituzioni sanitarie fondando il Gay Man’s Health Crisis, centro che prova a dare un aiuto alla comunità gay di New York per fronteggiare quello che all’inizio è chiamato “il cancro dei gay”. Ignorato dal sindaco e dal governo, Ned trova aiuto in Emma Brookner (Julia Roberts), dottoressa costretta su una sedia a rotelle che cerca di studiare e arginare la malattia, anche lei ignorata dalla comunità scientifica. Il percorso di Ned, fatto di umiliazioni, indifferenza e lotte continue, si fa ancora più difficile quando l’amore della sua vita, il giornalista del New York Times Felix Turner (Matt Bomer), si ammala.
Mark Ruffalo
Ispirato a fatti realmente accaduti, “The Normal Heart” racconta l’esperienza vissuta da Larry Kramer nei primi anni ’80 a New York, periodo in cui l’AIDS si è diffuso a macchia d’olio prima nella comunità gay e poi anche tra gli eterosessuali. Il protagonista dell’opera Ned, è l’alter ego dell’autore, che oggi si definisce un vero e proprio sopravvissuto: in quegli anni il governo americano si rifiutò di dichiarare lo stato d’emergenza, abbandonando al loro destino migliaia di omosessuali. Soltanto nel 1985, quando il contagio si diffuse anche tra gli eterosessuali e la Big Pharma intuì la potenzialità dei guadagni, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan parlò pubblicamente di AIDS come una seria minaccia. In quegli anni, senza informazioni sulle modalità di contagio e sull’origine della malattia, un’intera generazione di giovani uomini è stata decimata: ed è proprio per ricordarla che Ryan Murphy ha voluto fortemente portare in tv l’opera di Kramer.
Matt Bomer
Molto attivo nel trattare il tema gay in tutte le sue opere televisive, come visto in “Nip/Tuck”, “Glee” e “American Horror Story” e “The New Normal”, Ryan Murphy ha lavorato per cinque anni al progetto, circondandosi di collaboratori e artisti a loro volta impegnati sul fronte dei diritti omosessuali, come i protagonisti Matt Bomer e Jim Parsons, che nel 2011 ha preso parte anche all’allestimento teatrale dell’opera. Proprio il cast artistico è la forza di “The Normal Heart”: il protagonista Mark Ruffalo, che fornisce un’ottima e genuina interpretazione di Ned, caricando su di sé tutta la rabbia della pellicola, è infatti circondato da un gruppo di attori che lo accompagna degnamente in questo viaggio così emotivamente provante. Le stelle dello schermo Julia Roberts e Alfred Molina, che interpreta il fratello di Ned, sono i pilastri intorno cui vediamo brillare diversi talenti televisivi che forniscono una delle loro migliori interpretazioni: Jim Parsons, il celebre Sheldon Cooper di “The Big Bang Theory”, qui molto diverso dal divertente fisico cui ha abituato il pubblico, interpreta con delicatezza Tommy, segretario del Gay Man’s Health Crisis e amico di Ned, che non riesce a buttare i biglietti con i contatti degli amici deceduti; Taylor Kitsch, il giocatore di football Tim Riggins in “Friday Night Lights”, interpreta con carisma Bruce, presidente del centro che si scontra con Ned criticandone i metodi aggressivi; è Matt Bomer però che fornisce la prova più impressionante. Sempre abbagliante nei panni di Neal Caffrey in “White Collar”, o svestito in film come “Magic Mike”, Bomer qui affronta un intenso percorso di malattia e sofferenza e, per rendere credibile il progressivo decadimento fisico di Felix, ha perso quasi 20 chili, stravolgendo la sua immagine di star dalla bellezza perfetta.
Julia Roberts
L’interpretazione di Bomer e la passione di Murphy nel raccontare questa pagina buia di storia non hanno lasciato indifferente la critica americana: il film e l’attore sono infatti stati premiati ai Critics’ Choice Television Awards e Murphy ha vinto il premio Louis XIII Genius Award.
“The Normal Heart” è però solo l’ultimo nato in casa HBO che torna a parlare di AIDS e omosessualità: il film per la tv “Behind the Candelabra” di Steven Soderbergh, prodotto lo scorso anno da HBO, affronta gli stessi argomenti attraverso la figura del musicista Liberace, interpretato da Michael Douglas, mentre dieci anni fa sempre HBO firmava il capolavoro “Angels in America”, mini serie tratta dall’omonimo testo teatrale di Tony Kushner e diretta da Mike Nichols, che parla in modo surreale del calvario di una coppia gay nell’affrontare l’AIDS, con un cast eccezionale formato da Al Pacino, Meryl Streep e Emma Thompson, e venti anni fa realizzava “And the Band Played On”, film per la tv sullo stesso argomento con protagonisti Matthew Modine e Ian McKellen.
Un tema dunque quanto mai sentito e attuale nella comunità artistica americana, come dimostra anche il recente trionfo agli Oscar del film “Dallas Buyers Club”, con protagonisti Matthew McConaughey e Jared Leto nei panni di due sieropositivi, entrambi premiati per la migliore interpretazione maschile. Un argomento che non deve essere dato per scontato, dato che ancora oggi 36 milioni di persone in tutto il mondo sono sieropositive e l’AIDS resta un’importante fonte di discriminazione sociale.
In onda in Italia lunedì 22 settembre 2014 su Sky Cinema 1, canale 301 di Sky, alle 21:10.
Pubblicato su TvZap.
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