giovedì 31 gennaio 2008

Conferenza stampa di Scusa ma ti chiamo amore

Al liceo Giulio Cesare di Roma Moccia, Raoul Bova e tutto il cast del film hanno risposto alle domande della stampa.

Foto di Valentina Ariete

Al Liceo Giulio Cesare di Roma il 21 gennaio è stata una giornata particolare: tutto il cast del film “Scusa ma ti chiamo amore” era presente nell’Aula Magna per parlare dell’ultimo sforzo creativo di Federico Moccia. Si può immaginare il caos che c’era per i corridoi della scuola, soprattutto quando è arrivato Raoul Bova! Oltre agli attori, c’erano anche la produttrice Rita Rusich e Carlo Rossella, presidente di Medusa. Ecco come hanno risposto alle domande della stampa.

Foto di Valentina Ariete

Com’è stato portare sullo schermo un romanzo scritto da lei?
Federico Moccia:Quando scrivi le parole sono un po’ come la tua vita, puoi raccontare le emozioni, l’amore. La regia invece è più difficile da rendere perché non puoi mettere tutto quello che c’è nel libro in un film. Ma a me interessava raccontare i giovani, che troppo spesso sono catalogati, la bellezza di poterli raccontare così come sono. Inoltre era difficile fare questo film perché ci sono molti personaggi. Spero che il film sia valido rispetto al libro.

Visto che lei è diventato un punto di riferimento per i giovanissimi, perché nel film non si accenna mai all’uso dei preservativi?
Federico Moccia: Non ve ne siete accorti ma ce l’avevano! Nel libro questo passaggio c’è ed è sottolineato. Nel film sarebbe stato difficile parlare di questi argomenti.

Quali sono i suoi film d’amore preferiti?
Federico Moccia:
Ce ne sono tanti, per esempio “La signora della porta accanto”, tutti i film di Lelouch e Truffaut, “Tutta la vita”.

Foto di Valentina Ariete

Raoul perché hai accettato questo ruolo e come ti senti a fare quello con 20 anni di più?
Raoul Bova: La differenza d’età secondo me oggi non è un grosso problema perché i diciassettenni sono più maturi e i quarantenni più giovani, l’amore è privo di confini. Qui poi si racconta una storia molto bella, romantica, un sogno, una favola. Mi ha entusiasmato molto il libro che è un best-seller e ai giovani piace e il film rafforza il libro. Io poi finalmente ho trovato una vena più leggera, volevo fare una commedia dopo tanti ruoli drammatici. Devo ringraziare il mio agente, Rita e Federico, anche se mi ha fatto un provino a tradimento perché ha detto che ci saremmo incontrati e basta, che mi hanno permesso di fare una commedia.

Foto di Valentina Ariete

Michela tu come ti senti al tuo debutto?Avevi studiato per il ruolo e in futuro vorresti continuare a fare l’attrice?
Michela Quatrrociocche: Io sono molto timida, ma fare il film è stata una bella esperienza anche se a me non è mai capitato di avere una storia del genere. Ho studiato dizione e vorrei fare l’attrice.

Foto di Valentina Ariete

Federico secondo te è cambiato qualcosa nel mondo giovanile?
Federico Moccia: Io pensavo di scioccare con questa storia, invece sul blog del film molti hanno raccontato storie vere simili a questa. A me è piaciuto raccontare non solo i giovani, ma anche il mondo dei quarantenni di oggi.

Come mai le citazioni nel film?
Fedrico Moccia: E’ bello usare riflessioni che appartengono ad altri ma che esprimono le stesse emozioni che provi tu. E’ bello pensare che altri hanno provato i tuoi stessi sentimenti e queste frasi sono state scelte apposta per cadenzare i momenti romantici del film.

Pubblicato su Meltin' Pot.


Foto di Valentina Ariete


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