giovedì 31 gennaio 2008

American Gangster: i duellanti della droga

Con “American Gangster” Ridley Scott prova a confezionare un capolavoro del genere gangster-movie, ma ci riesce solo a metà.



New York 1968: il Vietnam ha reso eroinomani quasi tutti i soldati americani.
Quartiere di Harlem: un giovane autista sta per diventare il più potente narcotrafficante d’America.
New Jersey: un poliziotto che vuole diventare avvocato è l’unico che non accetta mazzette dai signori della droga.
Le loro vite sono destinate a incrociarsi in un duello all’ultima soffiata.
Denzel Washington è Frank Lucas, uomo di colore che grazie alla sua forza di volontà, al suo rigore quasi monacale e alla sua cura per i dettagli riesce a mettersi a capo di un’organizzazione criminale perfetta: eliminando gli intermediari, compra da solo la droga a Bangkok e, con l’aiuto di fratelli e cugini, la rivende in America pura il doppio e cara la metà rispetto a quella delle gang mafiose italo-americane.
E’ l’inizio di un enorme impero grazie al quale comprerà una casa regale a sua madre, sposerà una bellissima ragazza portoricana e otterrà il rispetto di tutta la comunità di Harlem tanto da diventare più importante di celebrità del calibro di Mohammed Ali.
Russell Crowe, invece, è Richie Roberts, l’unico poliziotto così onesto da trovare un milione di dollari non segnati e di consegnarli alla polizia nonostante debba pagare gli alimenti alla moglie e la sua casa sia una vera e propria topaia. Così facendo però, si guadagna la possibilità di diventare il capo della squadra speciale narcotici.
Le vite dei due non si incontrano per lungo tempo grazie alla capacità di Lucas di passare inosservato -sua la frase:”L’uomo più appariscente nella stanza è l’uomo più debole nella stanza”- ma per colpa di un capriccio dettato dall’amore il boss si farà notare un'unica volta che risulterà essere fatale: uno scatto fotografico lo catapulterà al centro delle indagini di Roberts e sarà l’inizio della fine.
Ridley Scott confeziona un film ben fatto - anche se nella regia avrebbe potuto dare di più - avvincente nonostante la lunga durata (due ore e quaranta minuti) e molto ben curato nella fotografia, ma purtroppo il tutto sa di già visto. Certe scene, la colonna sonora, perfino certe frasi fanno pensare ai film di Scorsese, ai duelli dei cowboy di Sergio Leone , alle sparatorie del “Padrino” ed anche al suo stupendo film d’esordio “I duellanti”. Insomma, la pellicola risente di tutta la precedente filmografia dedicata ai gangster-movie e purtroppo non vi aggiunge nulla di nuovo.



La cosa veramente eccezionale del film è la superba interpretazione di Denzel Washington: riesce a dare a Frank lo sguardo lucido e allo stesso tempo folle, si muove dapprima con calma e incedere felino e un momento dopo si scatena in violenze terribili, sorride ma con gli occhi minaccia, insomma un’interpretazione da Oscar (sarebbe il terzo)! Tanto è ben riuscito il suo personaggio che alla fine è automatico fare il tifo per lui anche se è il bad guy della storia: ha talmente tanta classe, un fascino che viene dal suo passato di bambino dall’infanzia violata che cerca un riscatto sociale, che non si può non preferirlo al modesto poliziotto che si dà un tono grazie alla sua incorruttibilità ma che poi tradisce la moglie, frequenta persone poco raccomandabili e non riesce a mangiare nulla in cui non ci siano patatine fritte.
Russell Crowe invece, nonostante sia notoriamente un attore di prestigio (anche lui premio Oscar), appare spesso affaticato e appesantito sia nel fisico che nella recitazione.
Da antologia il duello verbale finale tra i due protagonisti: il boss e il detective sono giunti allo scontro finale, il secondo tiene in pugno il primo, si guardano, si annusano e nonostante siano nelle opposte barricate in fondo si piacciono. La sintesi del film è tutta in questo dialogo: il male a volte non è così diverso dal bene, chi può dire se un uomo è morale o no, e soprattutto le nostre azioni ci rendono veramente migliori di altri o siamo tutti travolti dalle circostanze?

La citazione: "L'uomo più appariscente nella stanza è l'uomo più debole nella stanza"


Voto: ♥♥1/2

Uscita italiana:
18 gennaio 2008

Pubblicato su Meltin' Pot.

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