Da queste parti aspettavamo con ansia il nuovo film di Michael Mann.
Maestro della suspence e del “fomento” cinematografico, Mann è uno dei pochissimi registi in grado di rendere grandiosa la "coattaggine" al cinema.
Riprese in digitale che danno l'idea di un filmato amatoriale, colori intensi, luci artificiali, musica onnipresente e ossessiva, personaggi spesso al limite della legalità e quasi sempre apertamente antisociali e violenti ma con uno charme irresistibile. Questo è il cinema di Mann. Un cinema che spesso non si nutre di messaggi profondi o di storie complesse ma che sa comunicare emozioni violentissime. Un cinema che grazie al suo stesso linguaggio dice qualcosa. Mann parla muovendo la macchina da presa. Poco importa quale sia il contenuto.
A volte questo stile paga – come in L'ultimo dei Mohicani, pellicola “da fomento” per eccellenza, e in Collateral- a volte meno – in Miami Vice la vena coatta e trucida era, a nostro avviso, troppo presente- resta il fatto che le pellicole di Mann non si possono liquidare facilmente, perchè comunque ti tengono inchiodato alla poltrona per tutta la loro durata.
Mann poi, grazie al suo grande senso dello spettacolo, sa scegliere i suoi attori con una maestria eccezionale. In Nemico Pubblico a vestire i panni di John Dillinger, criminale americano degli anni '30, è uno straordinario Johnny Depp.
Johnny Depp è uno di quegli attori speciali in grado di interpretare qualsiasi personaggio, a tal punto da inventare per ogni ruolo una diversa camminata, un diverso modo di guardare, ogni volta è in grado di trasformarsi completamente e qui ci regala una prova altissima.
Il suo John Dillinger è allo stesso tempo un ragazzo di provincia e uno spietato criminale, una mente pronta e brillante e un amante appassionato, un romantico e un assassino. Mann e Depp ci trascinano in una caccia all'uomo frenetica e ossessiva, in cui i criminali sono molto più affascinanti degli uomini di legge e le azioni sconsiderate e antisociali dei primi sembrano molto più sensate di quelle assenate dei secondi.
Il fascino del singolo che si dissocia dalla collettività, che cerca una sua via personale e che si ribella alle leggi comuni affascina molto il regista e con lui anche noi ci ritroviamo a fare il tifo per Dillinger che si commuove davanti a un film e che è disposto a tutto pur di salvare la propria donna piuttosto che per poliziotti grassocci dalla mano pesante che fanno il loro dovere senza arte nè parte.
Grandiosa l'apertura del film con tre sequenze inanellate in serie veramente memorabili: la fuga dal carcere, l'inseguimento nel bosco e la prima rapina, spettacolare inoltre la lunga sequenza centrale nella foresta di notte.
Johnny Depp assolutamente da incoronare con l'Oscar: il suo sguardo nella macchina quando la folla lo saluta vale da solo l'intero film. Bravissimi anche Marion Cotillard e Christian Bale, che quando è diretto da un grande regista ci sa fare.
Forse un pò confuso nella parte centrale, forse un film non necessario, forse senza una vera morale: ma chi se ne importa. Qui è in ballo l'amore per il cinema e la sua potenza espressiva: e noi, per quanto fosse scontato e melenso, ci siamo emozionati quando abbiamo sentito: “Goodbye black bird”.
La citazione:
"- E tu cosa vuoi?
- Tutto!"
Voto: ♥♥♥♥
Uscita italiana: 6 novembre 2009
marion cotillard è una delle 135 donne della mia vita
RispondiEliminami sbaglio oppure ultimamente parli al plurale? se è così l'hai sempre fatto? è cambiato qlc nel blog?
RispondiElimina@Lessio: un'ammucchiatona!!! XD
RispondiElimina@Ivan: No sono sempre solo io sulla tastiera! Però effettivamente le ultime 2 recensioni mi sono venute così! Sarà una fase.... ^_^
voglio vederlo presto, ho grandi aspettative e sono quasi certa che non mi deluderà...
RispondiEliminaNon vedo l'ora!! Comunque secondo me Christian Bale, registi o non registi, è un grandissimo attore.
RispondiEliminaAle55andra
appena visto...be' e chi lo dice che deve esserci una morale?... vogliamo parlare degli agenti vecchia scuola venuti dal texas? della faccia da allucinato di bale?...l'erba del primo inseguimento mi ha impressionato...se solo avesse approfondito un po' di più il passaggio sulla nascita delle leggi federali...
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