Da queste parti amiamo molto l'animazione e sebbene
la Pixar da qualche anno a questa parte abbia superato tutti in questo campo,
l'unico degno contendente per il trono di migliore studio di animazione del
mondo è il mitico Studio Ghibli, ovvero la fabbrica magica da cui sono usciti
capolavori come Il mio amico Totoro, Porco Rosso, Principessa Mononoke, La
città incantata e Ponyo.
Re di questo studio meraviglioso è il genio Hayao
Miyazaki, regista di tutti i suddetti titoli. E' naturale quindi che, scorrendo
i nomi del cast, un fan dello studio abbia un sussulto: alla regia non c'è il
grande Hayao, ma l'esordiente Hiromasa Yonebayashi, già animatore in diversi film di Miyazaki, divenuto
il più giovane regista dello Studio Ghibli.
La sceneggiatura però è
sempre di papà Hayao ed è tratta dal racconto della scrittrice inglese Mary
Norton The Borrowers, la storia è la stessa, ma il luogo e il tempo cambiano:
non siamo più nell'Inghilterra anni '50 bensì nella periferia di Tokyo del
2010. Nelle fondamenta di una lussuosa villa di campagna vive una famiglia
molto particolare: sono dei "prendinprestito", persone alte come
bambole che sopravvivono "prendendo in prestito" viveri ed oggetti
dalle "persone alte". Arrietty è la figlia, 14enne curiosa e avventurosa,
che adora le spedizioni notturne con il padre alla ricerca di zollette di
zucchero e fazzoletti.
Durante una di queste
missioni nutturne però, la ragazza viene scoperta da Sho, suo coetaneo umano,
che, invece di darle la caccia come ad un topo o un parassita, vuole la sua
compagnia, dimostrandosi gentile e protettivo. Tra i due si instaura un
delicato ed impossibile rapporto di amicizia, ostacolato dalla terribile
domestica della casa.
Man mano che i primi minuti
scorrono, tutte le paure scompaiono: Yonebayashi ha imparato bene la lezione da
Miyazaki e delinea un racconto poetico, appassionante e commovente, raccontando
con toni delicatissimi e a volte ironici una storia adatta sia a grandi che
piccoli: la piccola Arrietty è un personaggio adorabile, forte e fragile allo
stesso tempo, a cui è impossibile resistere.
Fantastico l'uso alternativo
di oggetti quotidiani: il nastro adesivo usato per scalare tavoli, uno spillo brandito
come una spada, una zolletta di zucchero in grado di sfamare una famiglia
intera per un mese. I colori brillanti e bellissimi, la musica avvolgente e
quasi magica di Cécile Corbel, lo stile fresco del racconto fanno di Arrietty
un film degno del grande nome dello studio Ghibli, magari non ai livelli del re
Miyazaki, ma sicuramente in linea con il suo genio.
La citazione: "Arrietty? Sei andata fuori un’altra volta, non è vero? E, tra l’altro, che ne diresti di mettere un po’ in ordine?"
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥
Titolo originale: 借りぐらしのアリエッティ Karigurashi no Arrietty
Regia: Hiromasa Yonebayashi
Anno: 2010
Cast: (voci originali) Mirai Shida, Ryunosuke Kamiki, Keiki Takeshita, Kirin Kiki, Shinobu, Otake, Tomokazu Miura, Tatsuya Fujiwara
Questo film lo voglio proprio vedere, sono curiosa i giapponesi fanno dei film interessanti e di questo qui in particolare ho letto recensioni lusinghiere, aspetto il momento giusto per vederlo :)
RispondiEliminaHey Val,
RispondiEliminacome andiamo?
Bellissimo Arrietty, in un annata in cui la Pixar non ha convinto, resta il meglio dell'animazione possibile!
piccolo enorme film!
RispondiEliminae fantastica arrietty con quella mollettina in testa :)
io ho trovato il film un po' pessimista... come in altri film precedenti si affronta il tema (tra gli altri) dell'incontro tra mondi diversi e, come in altre occasioni si riesce a stabilire un contatto, a incontrarsi.... peccato però che alla fine questi mondi ritornino ad essere separati per via di ostacoli e pregiudizi (in questo caso le convinzioni del padre sugli uomini) e che l'incontro resti solo una bell'episodio da portare nel cuore per sempre (cit.).....
RispondiEliminaPurtroppo non ho ancora trovato il tempo di vederlo. Il film mi attrae molto ed anche se non è del grande Miyazaki, sono convinto che ne valga la pena.
RispondiElimina