lunedì 5 luglio 2010

Ragazzi miei



Il dolore di perdere qualcuno che si ama e di cui si ha bisogno.
La difficoltà nel ricucire un rapporto perso per strada con i propri figli, il dover caricarsi di tutti i loro bisogni, le loro angosce, la loro disperazione che è anche la tua. Questo succede a Joe Warr, giornalista sportivo inglese trasferitosi in Australia per seguire Katy, sua seconda moglie, morta improvvisamente di cancro.
La morte insospettabile della donna ha lasciato completamente spiazzato Joe che deve ora occuparsi da solo del figlio Artie, traumatizzato dalla perdita della madre.
Le cose si complicano quando arriva anche Harry, il figlio adolescente di Joe nato dal suo primo matrimonio, che accusa il padre di averlo abbandonato per farsi una nuova famiglia. Inaspettatamente però Artie e Harry stabiliscono un profondo legame scoprendo la bellezza di avere un fratello con cui condividere le proprie emozioni, le angosce, i dolori. Anche Joe scopre così cosa vuol dire veramente essere padre e assumersi delle responsabilità.

Il film di Scott Hicks (che ci ha regalato il bellissimo Shine) gioca sulle corde di una sensibilità molto pudica e intima, senza scene madri, senza facili pietismi o stereotipi da film drammatico a tema lutto: i sentimenti dei personaggi sono percepibili da piccoli gesti, da sfumature della voce, dalle cose che non sono dette.
Il rapporto di Joe con i figli è allo stesso tempo spontaneo e difficile, rappresentato in modo nudo e crudo ma sempre vero. Certo la scivolata – o smarmellata se preferite - di Joe che parla con la moglie morta forse si poteva evitare, ma il tutto ha un tocco così delicato che si può perdonare. Bravissimo Clive Owen, finalmente di nuovo in un bel ruolo da protagonista.

E' interessante notare come la cinematografia contemporanea si sforzi sempre più di approfondire la figura del padre. Nei recenti The road, Io vi troverò, Solo un padre, Lost e molte altre opere (certo con le dovute differenze di genere) questo tema è centrale: i protagonisti sono tutti padri che, ognuno a modo suo, cerca di fare il meglio per i propri figli, spesso sbagliando, ma comunque sforzandosi di assumersi le proprie responsabilità. Il rapporto padri-figli non è mai stato così attuale come oggi, segno forse che è proprio da lì che bisogna partire per capire meglio la società contemporanea visto che il ruolo del padre è totalmente cambiato rispetto a poche decine di anni fa.
Menzione d'onore anche alla bellissima Australia: i colori, le luci, gli animali e le piante che intravediamo sullo sfondo della pellicola ce la mostrano come un luogo magico, dalla bellezza selvaggia ma viva e vibrante.

George MacKay, Clive Owen e Nicholas McAnulty


La citazione: "Non preoccuparti papà per adesso resterò qua giù con te"

Voto: ♥♥♥

Titololo originale: The boys are back
Regia: Scott Hicks
Anno: 2009
Cast: Clive Owen, Nicholas McAnulty, George MacKay, Laura Fraser, Emma Booth

1 commento:

  1. La fotografia e la colonna sonora sono bellissime. Ottima anche l'interpretazione di Clive Owen e sono d'accordo anche su tutto il resto, soprattutto sull'interessante e ormai sempre più presente tema del rapporto padre-figlio (ci sei riuscita a citare ancora Lost eh?). D'accordo anche sull'evitabilità della presenza del fantasma della madre morta, ma tutto sommato è un piccolo difettuccio alquanto perdonabile.

    Ale55andra

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