Dopo il disastroso “Travolti da un insolito destino...”, il geniale regista di film cult come “Lock & Stocke” e “The Snatch” sembrava naufragato per sempre.
Invece a sorpresa, otto anni dopo il suo ultimo buon film e archiviato (sarà forse un caso?) l'ingombrante matrimonio con Madonna, il Guy Ritchie che amavamo è tornato.
Gli elementi che hanno reso celebre il suo stile ci sono tutti: una Londra malfamata e brulicante di criminali di vario rango, quelli da strapazzo chiamati “Il mucchio selvaggio”, tra cui spicca OneTwo (Gerard Butler), quelli vecchio stile di cui il capo indiscusso è Lenny Cole (Tom Wilknson) e l'ondata di nuovi criminali venuti dalla fredda Russia e poi tossici, femmes fatales, humor nero e molto british, rock a volontà.Le vicende di questa variopinta fauna criminale si intrecciano intorno a un quadro: per i russi è fortunato, per Cole uno scomodo contrattempo, per altri sarà una condanna.
L'intricato groviglio di personaggi è dipanato a poco a poco dalla regia adrenalinica e schizofrenica di Ritchie, che fin dagli spettacolari titoli di testa ci fa capire che il ritmo è tutto: il susseguirsi sincopato delle vicende incalza continuamente lo spettatore, fornendo una serie di gag e battute fulminanti, con un innalzarsi continuo e inarrestabile della suspense.
Il regista grazie al suo stile personale e riconoscibile, che strizza l'occhio a Tarantino - espressamente omaggiato in un memorabile ballo e nei dialoghi fulminanti e pregni di cinica ironia – e alla cultura pop da videoclip, ci regala diverse scene cult (su tutti l'incredibile inseguimento dei due russi inarrestabili e una delle scene di sesso più originali e divertenti della storia del cinema) e dei personaggi memorabili e perfettamente disegnati. Gerard Butler, dopo ruoli drammatici e da eroe, finalmente può rivelare al pubblico il suo grande talento comico: il suo One Two è un criminale da due soldi, che vive di espedienti, rude e gentile allo stesso tempo, affascinante e con una faccia da schiaffi per cui è impossibile non provare simpatia. Wilkinson, sempre più mefistofelico, ci regala un boss in piena regola, fornito di stile e completi eleganti e con un suo codice d'onore, così come il suo braccio destro, interpretato dal granitico Mark Strong: Archy è il soldato metropolitano esemplare, un criminale che esegue con una certa nostalgia gli ordini del capo, che ha uno stile tutto suo per schiaffeggiare gli incapaci e che sa cosa vuol dire il senso dell'onore. Tandie Newton è perfetta nel ruolo della femme fatale misteriosa e senza scrupoli, una commercialista annoiata che si diverte giocando con i criminali.
Il regista grazie al suo stile personale e riconoscibile, che strizza l'occhio a Tarantino - espressamente omaggiato in un memorabile ballo e nei dialoghi fulminanti e pregni di cinica ironia – e alla cultura pop da videoclip, ci regala diverse scene cult (su tutti l'incredibile inseguimento dei due russi inarrestabili e una delle scene di sesso più originali e divertenti della storia del cinema) e dei personaggi memorabili e perfettamente disegnati. Gerard Butler, dopo ruoli drammatici e da eroe, finalmente può rivelare al pubblico il suo grande talento comico: il suo One Two è un criminale da due soldi, che vive di espedienti, rude e gentile allo stesso tempo, affascinante e con una faccia da schiaffi per cui è impossibile non provare simpatia. Wilkinson, sempre più mefistofelico, ci regala un boss in piena regola, fornito di stile e completi eleganti e con un suo codice d'onore, così come il suo braccio destro, interpretato dal granitico Mark Strong: Archy è il soldato metropolitano esemplare, un criminale che esegue con una certa nostalgia gli ordini del capo, che ha uno stile tutto suo per schiaffeggiare gli incapaci e che sa cosa vuol dire il senso dell'onore. Tandie Newton è perfetta nel ruolo della femme fatale misteriosa e senza scrupoli, una commercialista annoiata che si diverte giocando con i criminali.
Insomma un cast eccellente, diretto con maestria e ironia, accompagnato da una colonna sonora galvanizzante e coinvolgente, fa di “RocknRolla” un prodotto originale e divertentissimo, ironico e pulp, leggero e violento allo stesso tempo.
Un film che è già un cult e di cui già si parla di un sequel.
E di fronte al redivivo Guy Ritchie non possiamo far altro che dire: we want more!
La citazione: "People ask the question... what's a RocknRolla? And I tell 'em - it's not about drums, drugs, and hospital drips, oh no. There's more there than that, my friend. We all like a bit of the good life - some the money, some the drugs, other the sex game, the glamour, or the fame. But a RocknRolla, oh, he's different. Why? Because a real RocknRolla wants the fucking lot."
A Roma purtroppo me lo persi, ma per me che ho adorato Lock & stock e The snatch (e odiato profondamente il film con Madonna), questo deve essere oltremodo imperdibile.
RispondiEliminaTe lo consiglio proprio!
RispondiEliminaFichissimo!
Gran bel film... è tornato il Ritchie folle adrenalinico e schizzato che mi aveva esaltato con i primi film!o
RispondiEliminabellissimo film, anche se di quella sera al festival ricordo soprattutto il diluvio e l'impossibilità di ritornare a casa..!
RispondiEliminaMamma mia siiii!!!!
RispondiEliminaTi ricordi che avevano fatto un ponte di cassette della frutta per far passare la gente ma si erano sommerse pure quelle?!
Allucinante...
Però il film è fantastico.
E poi c'è Gerard quindi...
^_^