martedì 22 luglio 2008

Il Petroliere

“I look inside myself and see my heart is black”





Leopardi si sbagliava.
Non è la natura matrigna a rendere infelice l’uomo, ma è questi che viola senza rispetto la sua creatrice.
Sfruttando la terra, quasi percuotendola, arrivando fino nella sua più intima profondità per rubarle le ricchezze nascoste: così vive Daniel Plenview (Daniel Day Lewis), petroliere dell’assolata California. Inizialmente cercatore d’argento disposto a sacrificare una gamba pur di trovare il prezioso minerale, con la scoperta di un giacimento di petrolio fa la sua fortuna.
Avvisato da Paul (Paul Dano) -un giovane di Little Boston- dell’esistenza di giacimenti senza proprietari, si trasferisce nella piccola cittadina con suo figlio H.W. (Dillon Freasier).
Qui deve fare i conti con il fratello di Paul, Eli (Paul Dano), prete con aspirazioni da primo attore, che non vuole farsi rubare la scena da Daniel.


Daniel Day Lewis


Paul T. Anderson confeziona un film a strati: in principio vediamo lo sfruttamento della terra, la corsa alla ricchezza, lo sviluppo che prevarica la vita semplice in campagna. Ma la pellicola arriva molto più in profondità: affronta l’affermarsi dello stile di vita e della mentalità occidentale consumistica, l’abbandono del rispetto della natura. Daniel non ha rispetto per la terra: l’unica cosa che gli interessa è trovare il petrolio, non si cura nemmeno degli abitanti del posto, in realtà non gli interessa di nessuno perché il suo è un animo competitivo e misantropo, votato soltanto alla realizzazione personale.
Siamo di fronte all’estremo individualismo del mondo moderno accompagnato dalla perdita di qualsiasi fede e ideologia: Daniel non vuole una famiglia, rifiuta la fede perché la considera una sciocca superstizione ed arriva persino ad adottare un bambino non per amore, ma perché presentandosi con un figlio ha più possibilità di fare presa sulla gente.




Infatti abbandona H.W. dopo che questi diventa sordo a causa di un terribile incidente e quando si presenta alla sua porta un sedicente fratello segreto non esita ad ucciderlo dopo aver scoperto di essere stato ingannato. La famiglia non conta nulla per il petroliere, anzi, è solo un inutile intralcio, una seccatura che non può dare soddisfazioni e a cui non sente di appartenere.
Assistiamo così ad una profonda analisi del sentimento che pervade tutta la nostra società: il protagonista non cerca la semplice ricchezza, vuole soprattutto potere e autoaffermazione; paradossalmente, ergendosi al di sopra della gente comune e rifiutandone la mediocrità, Daniel sente di appartenere a un qualcosa, sente che in questo modo la sua vita ha un significato.
Sempre raffigurato in penombra o ricoperto di liquido nero, Daniel sembrerebbe un antieroe all’ennesima potenza, un cattivo affascinante: in realtà le cose non sono così semplici.
L’antagonista di Daniel, Eli, l’uomo di fede, colui che dovrebbe amare e guidare il suo prossimo, si rivela un impostore, uno che sfrutta le debolezze della gente per arricchirsi e per avere privilegi e che entra in conflitto con il petroliere non perché ne condanni il comportamento così poco cristiano, ma semplicemente perché rappresenta una minaccia al suo potere.


Paul Dano


Non è possibile capire chi è il buono e chi il cattivo. Alla fine petroliere e pastore si affrontano, in un dialogo dal grande impatto emotivo che mette definitivamente le carte in tavola: uno scontro tra chi sfrutta la materia e chi l’anima.
Come salvarci da questi due estremi?
Il regista non dà una risposta, si limita a presentarci questo conflitto e lo fa con l’aiuto di una fotografia bellissima e perfetta nello scolpire il volto dell’unico maestoso protagonista della scena: Daniel Day Lewis che dona un’interpretazione generosa e potente, con la sua voce vibrante e il suo volto virile crea un personaggio memorabile, affascinante e crudele allo stesso tempo.
Una discesa nella coscienza palpabile come la terra scavata con le nude mani, un viaggio pericoloso da cui si torna profondamente colpiti.


La citazione: "I' ll drink your milkshake!"


Voto: ♥♥♥♥♥

13 commenti:

  1. Il petroliere è un film che mi manca, mi riprometto sempre di guardarlo e sempre me ne scordo. Comunque concordo con la tua preferenza per "non è un paese per vecchi".

    http://testadicinema.splinder.com

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  2. ma che fai, invii recensioni ad effettonotte e non mi dici nulla?
    ormai è troppo tardi però, peccato...

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  3. Capolavoro immenso. Per me comunque il figlio non è stato affatto adottato...resta un'interpretazione aperta, però sono quasi sicura che sia così. Per quanto riguarda il fratello io mi sono convinta che l'abbia ucciso proprio perchè ha abbassato le sue difese, facendolo affezionare, per poi vedersi tradito (così come si sentirà tradito da suo figlio in futuro, giungendo persino a mentirgli dicendolgli di essere stato adottato e di non avergli mai voluto bene).

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  4. Ciao Valentina,
    mi sono fiondato qui dopo aver letto che reputi THERE WILL BE BLOOD il miglior film della stagione... e quindi non potevo esimermi dal commentare, visto che la penso allo stesso identico modo!

    Capolavoro assoluto, e Daniel ormai è troppo oltre ogni possibile definizione.

    PS: Kubrick è il mio sacro totem, e visto come si chiama il blog e qual'è la prima delle immagini del tuo header...

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  5. @ Testa di cinema: in realtà non so quale dei due mi sia piaciuto di più, sono due capolavori, un giorno mi piace più uno, un altro giorno l'altro.

    @ Bonekamp: o ma sei peggio della Digos!

    @ Ale55andra: come il figlio non è adottivo? Ma non è dell'operaio che muore all'inizio del film?!

    @ Country Feedback: grazie per avermi fatto visita! Non ho ancora visto "Il Divo" però e alcuni dicono che è quello il migliore dell'anno. Per il momento per me "Il Petroliere" e "Non è un paese per vecchi" sono una spanna sopra tutti.
    Si Kubrick è il mio preferito in assoluto, non nascerà mai più un genio come lui!

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  6. Valentina, lo tiene in braccio, ma chi ha detto che sia suo? Per me invece è proprio di Daniel e lui alla fine gli dice quelle cose, solo perchè estremamente deluso e sentitosi tradito dall'unica persona veramente importante per lui.

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  7. ogni volta che leggo una recensione di questo film comincio a dare delle potenti capocciate contro il muro... perchè me lo sono perso !!
    ottima recensione, valentina

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  8. non è questione di Digos
    basta che dai un'occhiata alla redazione di effettonotte...

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  9. Anch'io purtroppo me lo sono perso al cinema. Dovrò accontentarmi del DVD. Sicuramente si tratta di un grande film.

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  10. Ciao Valentina. Mi sono fatto un bel giro sul tuo blog... e ti lascio un mio commento di apprezzamento.
    A parte l'ottimo colpo d'occhio e l'accogliente atmosfera che si respira...sono i contenuti ad avermi colpito.
    Che dire: tornerò a trovarti.

    Saluti Jim Stark.

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  11. Grandissimo film! Strepitosa interpretazione di Danis D. Lewis...anche gli altri attori hanno offerta una buona prestazione!
    Lo rivedrei volentieri!

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