domenica 14 novembre 2010

The Social Network



Qual è una delle prime cose che la maggior parte di noi fa la mattina?
Dopo esserci stiracchiati, aver sbadigliato a più non posso, ed aver fatto una capatina in bagno con l'andatura di uno zombie, in molti accendiamo il computer e controlliamo la posta.
E una volta fatto questo?
Diamo un'occhiata alla nostra home page di Facebook: non sia mai sia successo qualcosa di clamoroso nelle ore in cui abbiamo dormito.
Nato come uno strumento di aggregazione per pochi (la prestigiosa università di Harvard) Facebook si è poi esteso alle altre università americane e, come un ciclone, al resto del mondo.
Strumento ormai fondamentale per comunicare e farsi pubblicità, Facebook è stato accusato di rendere meno autentiche le relazioni tra le persone, di separare invece che unire, di distaccarci sempre più dalla realtà. La verità forse, come in quasi tutte le cose, è nel mezzo: se ci si relaziona con gli altri solo tramite Facebook si ha un problema (e anche grave!), se invece lo si usa come mezzo per comunicare rapidamente anche con persone che si trovano all'altro capo del mondo, per scambiarsi foto e informazioni e per ottenere facilmente contatti, Facebook è un mezzo veramente utile.

Ma qual è stato il motore di questo clamoroso mezzo di comunicazione?
Secondo la storia raccontata da David Fincher nel suo ultimo film, per dirla alla Cetto Laqualunque, il motore di tutto è lui: il “pilu”!
Mollato da una ragazza e snobbato dai fusti dei club sportivi, il giovane Mark Zuckerberg si è chiuso nella sua stanza a commiserarsi e sbronzarsi.
Ma, a differenza di tutti noi comuni mortali, da questa rabbia distruttiva e rancorosa Mark ha partorito un'idea geniale: un sito dove poter commentare foto di persone che si conosce.
Il resto poi è storia misto a leggenda: da quest'idea iniziale di Zuckerberg, altri studenti avrebbero avuto l'idea di Facebook, idea che, secondo il film, Mark avrebbe preso e rielaborato per diffondere a suo nome il social network, così come lo conosciamo oggi, nel mondo.

Questo è il plot in poche righe.
Ma il plot non è poi così importante.
Il vero punto vincente del film (insieme a moltissimi altri come la sceneggiatura praticamente perfetta, il ritmo sempre incalzante, i dialoghi scoppiettanti e rapidissimi, gli attori perfetti, l'azzeccatissima colonna sonor) è il suo onnipresente e ambiguo protagonista.
Il Mark Zuckerberg che ci presenta Fincher (interpretato da un ottimo Jesse Eisenberg) è un piccolo genio che però non sa assolutamente relazionarsi agli altri. Il suo atteggiamento e i suoi interessi sono quelli del nerd per antonomasia, ma le sue aspirazioni sono altre. Vuole avere una ragazza, vuole entrare nei club esclusivi, vuole che gli altri sappiano il suo nome e lo rispettino.
Da un lato quindi sembra che Zuckerberg crei Facebook perché ha avuto un'epifania, perché ha concretizzato un'idea che era nell'aria in quel momento e che lui ha reso tangibile, dall'altra sembra che la sua scalata al successo sia dovuta ad una sete incredibile di potere e di autoaffermazione.
Il suo personaggio è estremamente antipatico e per certi versi anche inquietante: siamo di fronte ad una vittima dei tempi e del sistema che, schiacciata da coetanei più ricchi, più belli e più socialmente accettati di lei vuole ed ottiene la sua rivincita, o ad un genio anaffettivo e senza scrupoli pronto a sacrificare chiunque pur di ottenere il suo scopo?
In quest'ottica il film diventa una grande metafora della società contemporanea, ritratta in tempo reale (ed è questo un altro dei grandi pregi del film), con il suo protagonista che è una creatura figlia di questi tempi, ambigua e misteriosa, facilmente etichettabile ma difficilmente comprensibile nella sua interezza.
Un film da vedere assolutamente perché dietro la biografia di facciata rispecchia la nostra società mentre sta ancora cambiando e mutando.
E poi la scena finale, in cui è racchiuso tutto il succo del film, vale da sola il prezzo del biglietto.

Jesse Eisenberg e Justin Timberlake



La citazione: "Abbiamo vissuto nelle fattorie, poi nelle città e adesso vivremo in internet!"

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥

Titolo originale: The Social Network
Regia: David Fincher
Anno: 2010
Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Armie Hammer, Max Minghella, Justin Timberlake, Rooney Mara, Rashida Jones

9 commenti:

  1. Sono d'accordissimo, l'ambiguità che circonda la figura di Zuckerberg l'ho trovata davvero funzionale e molto comunicativa. Sono d'accordo anche sul fatto che Fincher, pur non approfondendo il fenomeno in sè per sè, riesce a restituircelo nella sua valenza sociale (raccontando appunto una società in movimento e ancora in cambiamento), esaminando le persone, le loro azioni e reazioni. Un paio di sequenze da urlo, la colonna sonora, la sceneggiatura, i dialoghi e la recitazione fanno il resto.

    Ale55andra

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  2. Sembra molto interessante, spero di cimentarmici al più presto.
    Anche perchè, da persona priva di facebook, la cosa mi incuriosisce anche di più.

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  3. capolavoro capolavoro capolavoro

    non riesco a immaginare un film che sappia parlare in maniera migliore della società contemporanea. lo fa trattando di un personaggio simbolo della nostra epoca, ma alla fine parla di tutti noi

    e non solo di quelli che hanno facebook

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  4. Vado (spero) martedì, sono curioso... Sul fenomeno specifico potrei parlare per ore però bene o male il mio concetto di base è quello espresso da te! :)
    Saluti!

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  5. la differenza tra Italia e Stati Uniti è nel rapporto tra Feisbum e The Social Network....

    Fincher non è mai banale, stavolta rischiava la bufala, e invece ha tirato fuori un filmone.

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  6. @Ale55andra: parole sante!
    ^^

    @MrJames: Ehi signor Ford allora sei davvero un cowboy che rifiuta il diabolico mondo moderno!!!
    :D

    @Marco: lo ridico, secondo me è un grandissimo film, ma non un capolavoro.
    Qualcosa gli manca.
    Soprattutto per quanto riguarda i personaggi femminili: le donne qua sono trattate malissimo e manca decisamente il loro punto di vista.

    @Occhio: merita merita!
    Fammi sapere che ne pensi!

    @Cineserialteam: vero!

    @Lessio: vabbé il paragone non si pone proprio!!!
    AHHAHAHAHAHAH
    Filmone sì!

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  7. Visto. Effettivamente buona realizzazione, didascalico ma intrattenitore, buono tecnicamente. Bene o male la storia si conosceva, ma è nello svelare retroscena meno noti che eccelle di più. Buone anche alcune interpretazioni.
    Soggettivamente NON l'ho apprezzato tantissimo, questo perché nonostante io abbia una viva curiosità è proprio quel tema che non mi attirava, oltretutto non mi è sembrato proprio completamente condannante verso una società dove fai soldi grazie a sistemi per "farsi puerili fatti altrui". Nonostante fondatore e suggeritore escano più fuori come meschini che come geni, fa comunque sognare, non so se mi spiego... Marchetta per Justin Timberlake che, a mio parere, fisicamente assomiglia più a Zuckerberg che a Parker... Ma vogliamo mica sfatare la sua fama di "bono"? ;)
    A presto!

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  8. La visione del film mi ha fatto ricredere perché in effetti lo avevo snobbato (non sono iscritto a facebook ma questo non dovrebbe influire sul mio punto di vista). Purtroppo devo riflettere ancora prima di scriverne e comunque intanto leggo le recensioni altrui, tra cui il tuo ottimo post, e scopro che il film è piaciuto a quasi tutti. Benissimo.

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