martedì 2 novembre 2010

Festival del film di Roma 2010: DAY 5



Nonostante le ore piccole, mi sono fatta coraggio e sono andata presto al Festival.
Prima di andare ho pure cucinato i brownies: praticamente in trance.

Ho visto Rabbit Hole, il film prodotto e interpretato da Nicole Kidman, con Aaron Eckhart e Christina Yang (Sandra Oh)!
Il film mi è piaciuto, è giocato tutto sulle ottime prove degli attori, ma Nicole ormai è andata. Nicole, io ti adoravo, ti adoro ancora, ma di te non è rimasto quasi nulla. Gli occhi espressivissimi della Kidman sono imprigionati in una maschera immobile e quasi grottesca di botulino e silicone. Se loro continuano ad essere intensi, il resto del viso dell'attrice fa quasi paura. Orribile. Si è deturpata una delle attrici più brave e belle del cinema. 

Per presentare il film è venuto però solo Aaron Eckhart.
Il mitico due facce, si è presentato in abbigliamento casual, parlata calma, lenta e soft.
Mi aspettavo uno burbero ed energico, vista la sua spigolosissima faccia, invece ci siamo trovati di fronte un uomo rassicurante e affascinante.
Grande Aaron.

Aaron Eckhart (foto di Valentina Ariete)

Il film evento della giornata è stato però The social network di David Fincher.
Sono andati a ruba i quaderni del film.
A presentarlo è venuto il protagonista, Jesse Eisenberg: un grande.
A soli 27 anni ha detto le cose più intelligenti e divertenti di tutto il Festival.
Simpatico, con parlantina spigliata e a mitraglia, il buon Jesse mi ha fatto davvero un'ottima impressione. In Adventurland già si capiva che aveva stoffa da vendere e con questo film ha veramente svoltato: secondo me potrebbe arrivare anche all'Oscar.

Puntuale come al solito è arrivata al Festival la pioggia: il red carpet si è allagato per l'ennesima volta. Che Festival di Roma sarebbe senza la pioggia?!

Jesse Eisenberg (foto di Valentina Ariete)

Ho visto poi:

Mother of rock di Paul Clarke: interessante documentario sulla vita di Lillian Roxon, giornalista e critica musicale degli anni '60 che ha avuto grande importanze nella diffusione e nella comprensione della musica rock. 

Proie di Antoine Blossier: un horror con dei cinghiali mutanti assassini. Una vera porcata. O una cinghialata, se volete. Nonostante tutto, ha un suo perché. Giuro.

People vs George Lucas di Alexandre O. Philippe: una vera chicca. Un'ora e mezza di pazzi invasati totali che sbraitano contro Lucas per aver stuprato gli Star Wars e Indiana Jones con i recenti sequel. Divertentissimo ed estremamente nerd. Solo per fanatici del cinema e soprattutto di Star Wars. O di The big bang theory.

Dopo questo, sono scappata via dal Festival per altri impegni.
Ebbene sì: mi sono persa Bruce Springsteen.
Shame on me.









5 commenti:

  1. Ciao Valentina. Sono ormai alcune settimane che leggo volentieri il tuo blog: lo trovo aggiornato, divertente e ... insomma, ben fatto! Sono molto curioso di vedere "The Social Network": regia, sceneggiatura ed interpretazioni da oscar, si dice.
    P.S. Se in questi giorni di festival trovi qualche minuto libero, dai uno sguardo anche al mio blog di fotografia, cinema e letteratura (http://ilcoloredelmareblog.blogspot.com/).

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  2. cacchio, c'eri anche tu a Rabbit Hole... non ti ho vista.

    steutd

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  3. @Diego: Ehi grazie mille!!!

    Vengo a visitarti presto.

    ^^

    @Steutd: cioè ci dobbiamo incotrare per forza!

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  4. La Kidman che è ormai andata, è nominata all'Oscar per questo film, rileggere le tue inutili parole, mi fa solo ridere... Leggere poi queste parole dette da una donna è proprio triste. Fai attenzione quando scrivi su queste pagine, perchè sei molto lontana dallo scrivere una buona e vera recensione. Rifletti bene prima di scrivere.

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  5. E riconfermo le mie parole.
    Nicole Kidman è stata per anni una delle mie attrici preferite.
    Ha avuto dei picchi di carriera altissimi come Eyes Wide Shut e Moulin Rouge.
    Era bellissima, molto espressiva e duttile.
    Io veramente la adoravo e mi dispiace moltissimo constatare infatti questi dati di fatto.

    Da qualche anno a questa parte, con degli interventi di chirurgia folli, si è rovinata.
    Il viso non è più mobile come una volta e le labbra a canotto sono orribili.
    In Rabbit Hole si impegna un po' di più rispetto alle ultime pellicole, questo sì, ma è lontanissima dall'eccellenza di un tempo.
    Qui, nella scena del pianto nella macchina, la faccia è tiratissima, il collo fa paura.
    La stessa scena di pianto in Eyes Wide Shut era straordinaria.

    E poi la nomination all'Oscar e anzi l'Oscar stesso, non vogliono dire nulla: l'anno scorso hanno premiato Sandra Bullock. Una delle attrici più cagne della storia del cinema. Ho detto tutto.

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