All’ Hotel De Russie di Roma Jennifer Aniston e Owen Wilson hanno presentato il loro nuovo film in cui sono una coppia sposata alle prese con un cane iperattivo
Tratto dall’omonimo romanzo di John Grogan, che in patria ha venduto milioni di copie e qui in Italia ben duecentocinquantamila, Io & Marley è la storia di un giornalista talmente affezionato al suo cane da incentrare la sua rubrica e gran parte della sua vita su di esso.
Owen Wilson torna finalmente alla commedia dopo le tristi vicende personali e Jennifer Aniston lo segue passo passo in questo progetto pensato per gli amanti degli animali e non solo.
Inevitabile, considerata la storia, l’argomento animali: ai due attori è stato chiesto se hanno animali, Wilson ha così risposto: “Amo molto i cani, tutto il set era ben disposto verso i cani che recitavano tra cui c’era anche il cane di Jen: Norman. Abbiamo girato anche qualche scena con lui ma poi l’hanno tagliato. Era davvero una prima donna!”. La Aniston invece: “Eravamo nella bella e soleggiata Miami e ci siamo divertiti molto: il set era meraviglioso, l’ambiente rilassato è stato come fare una vacanza”.
Nel film Wilson e la Aniston interpretano una coppia sposata con i suoi problemi ma sullo schermo non compaiono mai suocere, parenti o vicini di casa: interrogati sul perché di questa scelta la Aniston ha detto: “Per me non è una famiglia di fantasia, è molto realistica. Trovo siano molto più irreali le protagoniste di Desperate Houseviwes! E’ vero non si vedono i genitori ma è un ritratto di una famiglia americana tipica e non è vero che i protagonisti non fanno sacrifici, soprattutto per quanto riguarda il mio personaggio: lei deve scegliere tra famiglia e lavoro. Lui invece vorrebbe non aver messo su famiglia quando vede l’amico single. Poi è la storia di un uomo, dello scrittore che ha raccontato la sua esperienza”.
Si è poi parlato della difficoltà di recitare insieme ad un cane presente quasi in ogni scena e Wilson ha commentato: “Il cane è stato addestrato per essere folle. Il problema vero è stato con il mio cane quando tornavo a casa: sentiva l’odore dell’altro cane ed era come se fossi tornato a casa col rossetto di un’altra donna sulla camicia! Era dura fargli capire che facevo finta di voler bene all’altro cane…”.
Visto che il cane doveva comportarsi in maniera esagerata, la Aniston ha spiegato che la scena più difficile da girare è stata quella in cui portano Marley dal veterinario per la castrazione: “Il cane doveva stare tutto il tempo con le zampe fuori dal finestrino: è stata veramente dura!”.
L’altro tema portante del film è la famiglia. I personaggi si impegnano per far funzionare il loro matrimonio ma con l’arrivo dei figli le cose si complicano: ai due attori è stato chiesto quanto secondo loro ci si può sacrificare per un matrimonio e la Aniston ha detto: “Non credo che per loro sia un sacrificio. Gli esseri umani si sacrificano fino a quando riescono a farlo, dipende da quanto lo vogliono. Alla fine della vita avere intorno a sé persone care è una cosa inestimabile: prima forse è più difficile rendersene conto ma per me è molto più importante del compiacersi di un palazzo che si ha costruito o di quanti soldi si hanno in banca”. Wilson invece: “Bisogna interrogarsi sul fatto che se uno fa una scelta evidentemente la fa perché ci tiene anche se è vero che una volta che l’hai fatta automaticamente escludi un’altra possibilità e quindi comunque è una scelta dolorosa. Il mio personaggio sceglie di costruire una famiglia e alla fine penso che sia felice della sua scelta”.
Ai due attori è stato poi chiesto qual è il loro rapporto con la loro professione e quali sono gli attori che più li hanno influenzati: la Aniston ha detto: “Certe volte mi chiedo ma che razza di lavoro faccio per vivere?! A volte è davvero molto stupido, però la cosa importante per noi è raccontare storie e far ridere la gente. E’ una grande professione: mi sento molto fortunata a fare questo lavoro. Per quanto riguarda l’ispirazione a me piacciono molto Shirley McLane, Meryl Streep e mi è piaciuta molto Marion Cotillard in “La vie en rose” e anche Anne Hathaway”. Wilson invece: “Ci sono molti attori che mi piacciono. In questo film ho adorato lavorare con Alan Arkin. Poi mi piacciono Gene Hackman, Dustin Hoffman…”.
Il film è una commedia ma ha anche molti spunti drammatici, la Aniston ha sintetizzato il concetto così: “Si ride e si piange: è meglio di Cats!”. E sul perchè in questo periodo il cinema sia pieno di storie con cani come protagonisti ha commentato: “I cani sono meglio dei cattivi attori!”.
Sempre la Aniston ha parlato dei suoi prossimi progetti: ha prodotto e recitato in un film in cui un gruppo di detenute forma una band country. A questo proposito è stato chiesto ai due attori perché si impegnino anche in altri campi del loro mestiere: la Aniston ha una casa di produzione e ha diretto un cortometraggio e Wilson ha scritto diverse sceneggiature. Wilson ha risposto così: “E’ sempre una buona cosa essere coinvolti in più progetti. La scrittura poi può essere molto più personale rispetto alla recitazione…Se penso a film come Anaconda per esempio…”.
La Aniston invece: “E’ più interessante sperimentare tutti gli aspetti della nostra professione. Per me è importante come artista e intendo continuare così. Certo essere un’attrice è molto più facile: sei ingaggiata, fai il tuo lavoro e basta. A me invece piace poter seguire il film durante tutte le sue fasi: seguire tutta la produzione è una cosa che mi arricchisce”.
Ah, Jennifer...
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