venerdì 5 dicembre 2008

Un attimo sospesi


Un commerciante con la paura del contatto umano, la sua coinquilina (Ana Caterina Morariu) che cerca di stabilire un rapporto con lui, il suo psicologo (Nino Frassica) costretto a riceverlo in macchina, una ragazza madre, una cantante un po’ zingara (Farida) che vive in una roulotte, un vecchio professore di astronomia (Paolo Bonacelli) rinchiuso in casa da anni: sullo sfondo una tragedia di proporzioni mondiali sconvolge il pianeta.
Quello che interessa qui però non è la catastrofe globale, ma il dramma personale di questi personaggi che in un punto sconosciuto del loro passato sono stati colpiti da qualcuno o da qualcosa e per questo sono rimasti sospesi in un limbo tra la vita normale e il dramma privato.
Le loro storie vengono raccontate una alla volta per poi incrociasi in più punti come in un mosaico in cui ogni tessera ne chiama necessariamente un’altra.
La scena di questo dramma domestico è l’elegante quartiere Prati di Roma.


Ana Caterina Morariu


Il giovane regista Peter Marcias, autore di interessanti documentari come "Ma la Spagna non era cattolica?", costruisce una storia dalla struttura narrativa simile ai lavori di Inarritu: tanti personaggi con la loro particolare storia personale, che, per un motivo o per l’altro, si intrecciano tra loro.
Quello che colpisce della pellicola è l’atmosfera onirica e magica che si respira: come pianeti nel freddo spazio i personaggi non riescono a comunicare con il mondo esterno, limitandosi ad orbitare uno accanto all’altro, senza mai toccarsi veramente; quando però c’è un piccolo passo in avanti verso l’altro, la tenerezza invade il grigiore della paura.
Un film difficile da definire ma non privo di fascino: alla fine, nonostante i personaggi siano uno più stralunato dell’altro e sul filo della follia, ci si affeziona alle loro storie così bizzarre eppure così normali, come se in effetti la normalità al giorno d’oggi fosse più un miraggio che la realtà quotidiana.
L’incomunicabilità di questo mondo frenetico viene poi espressa con un finale criptico e fortemente simbolico anch’esso “in sospeso”.
Un lavoro interessante, diverso dal cinema italiano contemporaneo e dal fascino magico e misterioso.

La citazione: "Io ho bisogno di quel terrazzo!"

Voto: ♥♥1/2

Pubblicato su Cinema4stelle

3 commenti:

  1. Non arriverà mai da me.
    Ale55andra

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  2. L'ho visto a Cesena. Affascinante e magico sono davvero gli aggettivi che mi vengono subito in mente per questo film. Mi è piaciuto molto....
    Ho letto che a Settembre esce in dvd.

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  3. Peccato non abbia avuto maggiore visibilità.

    Grazie per la tua visita Luisa!

    :)

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