venerdì 27 febbraio 2015

Intervista esclusiva ad Aidan Gillen, Lord Baelish in Game of Thrones

Aidan Gillen, interprete di Lord Petyr “Ditocorto” Baelish in Game of Thrones, ha partecipato al festival di Berlino per presentare il film You’re Ugly Too, opera prima del regista irlandese Mark Noonan: lo abbiamo incontrato per parlare della nuova stagione della serie HBO, in arrivo il prossimo 12 aprile 

Aidan Gillen è Lord Baelish in Game of Thrones


Capelli ondulati scarmigliati e brizzolati, parlantina velocissima e uno sguardo quasi timido: Aidan Gillen, attore irlandese nato e cresciuto a Dublino, di persona è molto diverso da Lord Petyr Baelish, noto anche con il soprannome di "Ditocorto", uno dei personaggi più ambigui e manipolatori di Game of Thrones, serie HBO famosa per non avere nessun personaggio immacolato tra le folte schiere di protagonisti. Attore versatile, Gillen ha fatto tanto teatro e cinema prima di farsi conoscere dal grande pubblico grazie alla televisione: nel 1999, con il ruolo di Stuart Jones in Queer as Folk, ha costretto gli spettatori a ricordare la sua faccia, resa poi ancora più riconoscibile grazie a The Wire, in cui ha interpretato il sindaco Tommy Carcetti. La grande popolarità è arrivata però proprio grazie a Game of Thrones, in cui si è fatto odiare e allo stesso tempo ammirare con l’interpretazione del machiavellico Lord Baelish, amico e contemporaneamente traditore del clan degli Stark, grazie al suo complicato rapporto con Sansa Stark (Sophie Turner). 

Sophie Turner e Aidan Gillen in Game of Thrones


Arrivato al 65esimo festival di Berlino per promuovere il suo ultimo film, You’re Ugly Too, opera prima del compaesano Mark Noonan, presentato nella sezione Generation Kplus e nominato per il premio alla migliore opera prima, Aidan Gillen ci ha confessato di essere molto diverso dal personaggio diabolico che interpreta nella serie, anche se ormai si è abituato a sentirsi apostrofare come “Lord Baelish” perfino quando va a fare la spesa. Cercando di fargli rivelare qualcosa sulla quinta stagione di Game of Thrones, in arrivo il prossimo 12 aprile in America - il cui trailer, uscito lo scorso 2 febbraio, ha già scaldato gli animi dei fan -, l’attore ci ha parlato anche del suo amore per l’Irlanda e del super potere che vorrebbe possedere. 
Siamo abituati a vederla nei panni super controllati e seri di Lord Baelish in Game of Thrones, qui invece interpreta un personaggio fragile e insicuro: è uno dei motivi che l’ha spinta a fare il film? 
A.G.: “Certamente. Game of Thrones ormai è un fenomeno mondiale che va avanti da anni e nella mia carriera ho interpretato spesso personaggi di questo tipo, freddi, manipolatori, i cattivi insomma, ma la mia personalità è molto diversa: sono un padre, ho due figli, per me è stato bello avere l’opportunità di lavorare con una bambina, è un ruolo più vicino alla mia vita di tutti i giorni, anche se Lord Baelish mi permette di pagare le bollette! Guardando questo film mia figlia mi ha detto che è il ruolo che mi somiglia di più. È incredibile la percezione che i figli hanno di te: ho portato mia figlia a guardare Boyhood e le ho detto “scommetto che vorresti che fossi più come il protagonista” e lei mi ha risposto “ma è proprio questo il problema: sei troppo simile a lui!”. Anche mia madre dopo aver visto questo film ha detto di essere contenta di avermi finalmente visto in un ruolo più caloroso. Ho avuto un percorso curioso: ho fatto tanto teatro, poi televisione e cinema e fino agli anni ’90 recitavo sempre in ruoli vulnerabili, a volte delle vere e proprie vittime, poi ho interpretato un killer in Mojo (film del 1997 di Jez Butterworth) e da quel momento sono stato ingaggiato sempre in ruoli da cattivo; devo ammettere che mi sono divertito da morire a farli, ma ora sento l’esigenza di tornare a esprimere anche il mio lato più morbido”. 

Quindi odia il fatto che il pubblico la associ a un cattivo come Lord Baelish? 
A.G.: “Un tempo odiavo quando la gente mi si avvicinava chiamandomi con il nome di un personaggio: non lo sopportavo, perché ovviamente sono un attore, non sono quel personaggio. Nella mia carriera ho fatto pochi ruoli molto riconoscibili, uno è sicuramente questo di Game of Thrones, l’altro è Tommy Carcetti in The Wire, in Inghilterra anche John Boy di Love/Hate, e ho capito che, cambiando nel corso degli anni il personaggio per cui mi fermava la gente, in realtà la mia privacy non è violata e anche che, se mi credono credibile in quel particolare ruolo, vuol dire che sono stato bravo. L’importante è farsi riconoscere sempre per un nuovo personaggio. Ormai sono più sereno: se la gente mi vede come Lord Bealish mi va bene perché so di non essere come lui. Certo adesso quando vado a fare la spesa capita spesso che il tizio che mi imbusta la roba mi dica “desidera qualcos’altro Lord Baelish?” o “come comanda, Lord Baelish”. 

In Game of Thrones e in questo film interpreta una figura che non è proprio un esempio modello per due giovani ragazze: essere un buon padre nella vita l’ha aiutata, per contrasto, con ruoli del genere? 
A.G.: “Ma come? Non sono un esempio perfetto per Sansa?! Le sto insegnando un sacco di cose! In You’re Ugly Too sono lo zio, un surrogato di figura paterna, e non sono così determinante: la bambina è al comando, sa cosa vuole ed è molto più forte, è lei che ha il controllo vero, quindi in realtà cerco di essere un padre ma senza successo. Credo che certamente essere padre mi aiuti a lavorare con i bambini: ricordo che, anni fa, alle mie prime scene con dei bambini mi sentivo a disagio, non sapevo bene cosa fare, ora invece sono 16 anni che ho sempre intorno dei ragazzi e ormai so perfettamente come comportarmi. Sicuramente essere un buon padre, o almeno provare a esserlo, fa capire cosa vuol dire invece essere l’opposto. I ragazzi sono difficili, quando pensi che si comportino in un modo per un motivo in realtà è l’opposto e tutto cambia ogni volta: credo che per un attore come me, che ormai è nei suoi quarant’anni, sia fondamentale avere dei figli per capire come interpretare ruoli di questo tipo, perché chi non è un genitore non sa con esattezza quanto è difficile, e allo stesso tempo bellissimo, essere padre”. 

Lei è di Dublino e in Game of Thrones, stagione dopo stagione, il suo accento diventa sempre più irlandese: è un segno che le manca lavorare a casa? Ha scelto di girare You’re Ugly Too anche per tornare a girare a Dublino? 
A.G.: “Si nota così tanto?! Sì sto cercando di lavorare il più possibile in Irlanda, ho girato diverse serie qui, mentre con i film è più difficile: addirittura ho girato poco tempo fa Mr. John a Singapore, molto molto lontano da casa! Il prossimo film irlandese è invece Sing Street, il regista è John Carney, l’autore di Once e Tutto può cambiare, e sarà ambientato a Dublino negli anni ’80. Questi sono i film in cui mi sento più a mio agio”. 

Quindi non la vedremo mai in un film di supereroi? 
A.G.: “Sto prendendo parte a un grande film americano, The Scorch Trials, il sequel di Maze Runner, mi piace prendere parte a progetti diversi sia come ruoli che come budget, ma sì, non credo che farò mai un film sui supereroi. Anche se i superpoteri sono affascinanti: io vorrei avere il potere di mangiare quanto voglio e non ingrassare. Mangerei ciambelle tutto il tempo”. 

Qualche giorno fa è uscito il trailer ufficiale della quinta stagione di Game of Thrones: da quello che si può vedere il suo personaggio avrà un ruolo sempre più importante. Può dirci qualcosa sull’evoluzione di Lord Baelish? 
A.G.: “Quest’anno posso rivelare ancora meno che in precedenza: a questo punto della serie gli autori si stanno distaccando sempre più dai libri e stanno inventando molte cose, quindi nella quinta stagione accadranno molti fatti che non sono nei romanzi. L’anno scorso non avrebbe fatto molta differenza se avessi rivelato qualcosa sul mio personaggio, perché tanto era tutto già nei libri, anche solo leggendo su Wikipedia si potevano trovare notizie, invece ora è tutto nuovo. Posso dire che il mio personaggio e quello di Sansa Stark si incamminano in un viaggio verso la Valle di Arryn per prendere il controllo della casa di Arryn. Oddio, sembra Harry Potter ormai! Per Lord Baelish ci sarà più avventura, più viaggi e un rapporto importante con Sansa Stark: è tutto quello che posso dire per ora. Anzi no, posso dire che ci sarà l’ingresso di un nuovo personaggio, The High Sparrow, interpretato da Jonathan Pryce, che è un fantastico attore e questo ruolo è perfetto per lui, un leader spirituale, una sorta di Gandhi, anche se non proprio buono come Gandhi”. 

Ha girato delle scene insieme a Jonathan Pryce? 
A.G.: “Non posso dirlo! Il trailer comunque è molto buono: capisco che alimenti grandi aspettative. Sicuramente ci aspettiamo tutti qualcosa di grosso da parte di Daenerys”. 

Da spettatore, e non come attore che interpreta Lord Baelish, qual è la sua casa preferita in Game of Thrones? Per chi fa il tifo? 
A.G.: “Tifo per i buoni: Arya Stark è il mio personaggio preferito, spero che i personaggi che sono stati sinceri e onesti alla fine abbiano la meglio. Non dico che questo succederà: anche perché Arya ha intrapreso una strada oscura, ha cominciato a uccidere. Inoltre mi piace il personaggio di Cersei, soprattutto per come è scritta e per come è interpretata da Lena Headey”. 

La sorella di Arya invece, Sansa, è sempre così triste: piangerà meno e agirà di più in questa serie? 
A.G.: “La mia signora? Nell’ultima stagione ha dovuto affrontare molto, ma nei nuovi episodi subirà dei grandi cambiamenti: prima di tutto per quanto riguarda i capelli! E poi cambierà vestiti: indosserà sempre il nero e tante piume: sta diventando una darkettona! Avremo la versione goth di Sansa”. 

Oltre a Game of Thrones nel 2015 è uscita anche Charlie, serie sul politico irlandese Charles Haughey: com’è stato interpretare una persona realmente esistita? 
A.G.: “Charlie è una miniserie in tre puntate da novanta minuti l’una che affronta dieci anni della carriera di Charles J. Haughey, capo del governo irlandese dalla fine degli anni ’70 fino ai ’90: una figura molto importante e, anche se è morto da più di otto anni, ha lasciato una grande eredità, molte persone lo adorano ancora. Era un vero leader: non tutti hanno avuto il coraggio di mettersi contro la Tatcher. Oltre al carisma aveva anche lui dei difetti, veniva da una famiglia povera e ha sempre aspirato a uno stile di vita quasi aristocratico, tanto da avere poi problemi di denaro. Una figura complessa e interessante: controllato e allo stesso tempo brutale e divertente. Per me è stata una vera sfida: sono troppo giovane per interpretarlo e non ci somigliamo, quindi è stato uno dei lavori di recitazione più impegnativi che ho affrontato negli ultimi tempi”. 

Molti dei suoi ruoli più famosi appartengono al mondo delle serie tv, Game of Thrones, The Wire, Queer as Folk, Love/Hate, ora Charlie: pensa che continuerà a fare televisione anche in futuro? 
A.G.: “Non lo so: recentemente la qualità della televisione irlandese è cresciuta in maniera esponenziale e in tutto il mondo, negli ultimi 10-15 anni, la tv, e in particolare il drama, è cambiata completamente. Oggi gli anti-eroi sono i veri protagonisti: quello che è successo negli anni ’70 nel cinema americano, in televisione è cominciato nei ’90 con Tony Soprano e continua ora con Walter White, uno capo della mafia, l’altro fabbricante di droga. Qualche anno fa sarebbe stato impensabile avere due protagonisti così”.


Pubblicato su TvZap.

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