venerdì 30 agosto 2013

The Canyons








Los Angeles, giorni nostri: Tara (Lindsay Lohan), aspirante attrice, fa coppia fissa con Christian (James Deen, attore pornografico qui al suo esordio cinematografico), ricco rampollo manipolatore e perverso, che può contare sulla sicurezza di un fondo fiduciario pressoché illimitato. Tra incontri a tre e giochi mentali, le cose tra i due sembrano andare più o meno bene, fino a quando non entra in scena Ryan (Nolan Gerard Funk), il fidanzato di Gina (Amanda Brooks), assistente personale di Christian, attore ingaggiato per il ruolo da protagonista nel film che il ragazzo vuole produrre: Tara e Ryan in passato sono stati amanti e la cosa sembra creare non poche turbe al ricco produttore. 

Luci fredde, neon, ambienti asettici, corpi nudi che sembrano lividi e contaminati dal germe della morte: The Canyons è una metafora piuttosto palese, e in alcuni casi anche grossolana, del decadimento morale e fisico di quest'era, un'era che ha rinunciato ad andare oltre le apparenze, alla bellezza spontanea e naturale, un'epoca che ormai vive della luce riflessa da schermi di computer e smartphone, che al fascino del grande schermo preferisce quello di filmati amatoriali e pellicole pornografiche. Non è un caso dunque che il film si apra con sale cinematografiche ormai in rovina e che la protagonista del film, oggetto del desiderio allo stesso tempo amata e odiata, sia proprio quella Lindsay Lohan che, a soli 27 anni, è già una maschera caricaturale di se stessa, rovinata e gonfiata dalla chirurgia plastica, con un corpo sempre più cadente e in disfacimento, arrestata più volte per guida in stato di ebrezza e ricoverata abitualmente in rehab per problemi di droga. Non poteva esserci dunque figura più adatta a interpretare il degrado non solo di questa epoca, ma anche del cinema, ormai saturo di immagini sovraccariche e sempre più costruite, di sceneggiature annacquate e di idee riciclate.

Paul Schrader, sceneggiatore di culto negli anni '70 e '80, famoso per la sua storica collaborazione con Martin Scorsese - suoi gli script di capolavori come Taxi Driver e Toro Scatenato -, per il suo nuovo film da regista collabora con la penna irriverente di Breat Easton Ellis: la coppia, indissolubilmente legata agli anni '80 e al cinema di quell'epoca,  sembra non riuscire a slegarsi dal quel periodo, facendo un discorso che sa di già visto e stantio, anche stilisticamente. La pellicola, esangue come i suoi protagonisti, non riesce mai a rompere quel vetro gelido che sembra avvolgere luoghi e ambienti, rendendo tutto freddo e come visto attraverso la parete di un acquario. La sensazione che suscita la visione probabilmente è voluta, ma in più punti la pellicola non solo annoia, ma è, più o meno inconsapevolmente, ridicola, offrendo interpretazioni e situazioni al limite della parodia. 

Con questi interpreti e questa scrittura forzata e povera, il cinema muore davvero. 



Linday Lohan


La citazione: "Mi piacciono le cose complicate"

Hearting/Cuorometro: ♥1/2

Uscita italiana: 14 novembre 2013


Titolo originale: The Canyons
Regia: Paul Schrader
Anno: 2014
Cast: Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Gerard Funk, Amanda Brooks, Tenille Houston, Gus Van Sant
Colore: colore
Durata: 99 minuti
Genere: thriller
Sceneggiatura: Breat Easton Ellis
Fotografia: John DeFazio
Montaggi0: Tim Silano
Musica: Brendan Canning
Paese di produzione: USA
Casa di produzione: Canyons, Pretty Bird, Sodium Fox
Distribuzione italiana: Adler Entertainment

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