giovedì 6 giugno 2013

Holy Motors


"È buffo come i colori del vero mondo divengano veramente veri soltanto quando uno li vede sullo schermo", diceva Alex (Malcom McDowell) in Arancia Meccanica

Questa frase, motto di qualsiasi amante della settima arte, riassume perfettamente il film di Leos Carax, opera multiforme e folle presentata lo scorso anno al festival di Cannes e arrivata nelle sale italiane soltanto ora. Destino ironico viste le premesse della pellicola: un uomo, Carax in persona, si sveglia nel cuore della notte (non a caso sono 13 anni che non girava un lungometraggio) e, dopo aver indugiato per un po' tra pareti oppressive, si ritrova in una sala cinematografia. Nel cinema però l'unico elemento vitale è il film sullo schermo: tutti gli spettatori sono infatti addormentati. Prima di lanciarlo nel suo mondo delle meraviglie, Carax accusa direttamente e apertamente il pubblico, sottolineando come negli ultimi anni sia sempre più distratto, passivo, non pronto a cogliere la bellezza dell'arte e quindi della vita. Fatto questo, il regista affida il racconto a Oscar, uomo misterioso che passa le sue giornate ad interpretare vari personaggi: una mendicante, poi un operaio, quindi un vecchio morente e perfino monsieur Merde, personaggio presente nel segmento diretto da Carax del film collettivo Tokyo. Ad interpretare i(l) protagonista(i) è Denis Lavant, attore feticcio del regista, uno dei pochi interpreti viventi a recitare con ogni centimetro del corpo e in grado di trasformare il gesto in narrazione. 

Prima di calarsi in ogni personaggio, Oscar si cambia e si trucca in una limousine-camerino guidata dalla fedele Celine (Edith Scob), autista che lo porta in ogni angolo di Parigi e che lo assiste nelle sue performance. In ogni personaggio Oscar sembra mettere una parte di sé e nessuna, in una frammentazione quasi pirandelliana dell'io e della realtà che, grazie all'uso sapiente della musica e della macchina da presa, trasforma la pellicola in un'opera totale, che fa convergere musica, teatro, cinema e letteratura. I vari sipari vissuti/interpretati da Oscar diventano quindi un flusso di coscienza senza soluzione di continuità, un viaggio affascinante e folle all'interno della storia del cinema: dai primi fotogrammi di atleti che corrono, fino agli attori che compiono acrobazie incredibili per poter animare personaggi virtuali, Carax celebra tutti i generi cinematografici, dal dramma al thriller passando per il musical (grazie a un'ottima performance di Kylie Minogue). Con un'idea tanto semplice quanto geniale, Carax realizza un film-manifesto che è allo stesso tempo una dichiarazione d'amore per il cinema, celebrato in ogni sua forma, e una forte affermazione di distacco dall'idea di industria e spettacolo che si è imposta in questi ultimi anni. 

La limousine, strumento composto da viti e bulloni, freddo metallo che però è in grado di veicolare storie e personaggi, diventa quindi simbolo del cinema, arte in grado di inglobare tutte le altre e di esaltare la realtà, raccontandola non come è ma come l'artista la percepisce e per questo rendendola ancora più vera e umana. Le maschere che indossa il protagonista diventano simbolo dell'umanità, delle potenzialità del cinema e sono allo stesso tempo fine a se stesse. La grigia realtà, arida e poco interessante, viene definita per contrasto: quando i motori sono spenti e Oscar ripone i suoi trucchi, Celine, unica costante del film, indossa a sua volta una maschera, neutra e senza lineamenti. 

Un film immenso, geniale, ambizioso, straripante: un'opera complessa e spiazzante che parla direttamente agli spettatori e li costringe a reagire, qualsiasi sia la loro reazione. Una pellicola che grida da ogni poro: svegliatevi, guardate, ammirate la bellezza! 
Perché solo attraverso di essa possiamo cogliere il senso della vita e sconfiggere, anche se per finta, la morte. 

Leos Carax


La citazione: 
"- Che cosa la fa continuare signor Oscar?
- La bellezza del gesto".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥♥

Uscita italiana: 6 giugno 2013


Titolo italiano: Holy Motors
Titolo originale: Holy Motors
Regia: Leos Carax
Anno: 2012
Cast: Denis Lavant, Edith Scob, Eva Mendes, Kyle Minogue, Michel Piccoli, Leos Carax
Durata: 115 minuti
Colore: colore
Genere: drammatico
Sceneggiatura: Leos Carax
Fotografia: Caroline Champetier
Musiche: Kylie Minogue, Leos Carax, Neil Hannon
Montaggio: Nelly Quettier
Paese di produzione: Francia, Germania 
Casa di produzione: CNC, Les Films du Losange
Distribuzione italiana: Movies Inspired

10 commenti:

  1. Film stupendo, uno dei migliori dello scorso anno.

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  2. Occielo io devo ancora vederlo! Mi tocca rimediare velocemente!

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  3. Appena visto ieri, dire che siamo rimasti spiazzati è poco, un film che mi ha lasciato un senso inspiegato di inquietudine... pensavo poi che ultimamente i film sul cinema sono tra i migliori (almeno secondo i miei gusti) ed in aumento, magari è un'impressione...

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    Risposte
    1. Si è difficilmente inquadrabile, ma è uno di quei film che personalmente mi fa sentire meno sola! Hai ragione, penso ad esempio a Hugo Cabret, The Artist e Quella casa nel bosco.

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