venerdì 23 marzo 2012

Un giorno perfetto


Avviso importante: questo film toglie la voglia di vivere.
Lo dico perché avrei voluto che qualcuno mi avesse avvertito in tempo: almeno voi, salvatevi!

Tratto dall'omonimo romanzo di Melania Gaia Mazzucco, il film racconta 24 ore della vita di una famiglia distrutta dai problemi mentali del padre, Antonio (Valerio Mastandrea), ossessivo e geloso nei confronti della moglie Emma (Isabella Ferrari), sensuale e provocante.

Attorno a questa famiglia disfunzionale ruota una folla di personaggi: la madre di Emma, Olimpia (Stefania Sandrelli), da cui la figlia torna a vivere portando con sé i piccoli Valentina (Nicole Murgia) e Kevin (Gabriele Paolino) per sfuggire alle grinfie manesche del marito, la professoressa Mara (Monica Guerritore), l'onorevole Fioravanti (Valerio Binasco), la moglie (Nicole Grimaudo) e il figlio dell'onorevole (Federico Costantini).

Lavoro nei call-center, violenza domestica, politici corrotti, giovani ribelli, amanti trascurate, cartomanzia, gelati: in Un giorno perfetto c'è tanta, troppa carne al fuoco, così che, tranne la famiglia protagonista, tutti i personaggi di contorno appaiono poco più che ombre di passaggio, abbozzati e spesso davvero ingiustificati (come quello interpretato da Angela Finocchiaro).

Ma il problema non è solo questo.
Il problema principale è che il film comunica un continuo e fastidioso senso di falsità, di forzatura, come se il suo autore non sapesse bene dove mettere le mani: per la prima volta alle prese con uno script non suo, Ozpetek appare smarrito in una storia che non gli appartiene, a cui cerca di dare dei tocchi personali che non fanno che aumentare questo stridore di fondo. 
Tutto è troppo forzato: la musica invadente, che ad ogni minuto suggerisce allo spettatore i sentimenti da provare, la recitazione esagerata degli attori, su cui primeggia un Mastandrea decisamente fuori parte, al cui confronto la mai brillante Isabella Ferrari qui sembra quasi un'attrice di talento, i dialoghi spesso imbarazzanti e la fotografia cupa che cerca di aumentare ancora di più il senso di inquietudine ma che risulta anch'essa un di più inutile.

Ci troviamo di fronte ad un'opera che testimonia la definitiva mancanza di idee e di originalità del cinema italiano, un cinema fossilizzato su famiglie in crisi, su città che appaiono grigie e decadenti, su dialoghi urlati, su personaggi che corrono.
Una roba che definire televisiva è dire poco.

Quando avremo registi in grado di raccontare anche altro?
Quando potremo tornare a vedere finalmente un film di genere?
Quando il cinema italiano tornerà a far sognare, a stupire, a chiedere ai suoi spettatori di sospendere la credulità per lasciarsi trasportare nelle infinite possibilità che il mezzo cinema offre?
Quando avremo degli attori davvero bravi, e non le solite 10 facce onnipresenti e raccomandate?

Quello sì che sarà un giorno perfetto.

Valerio Mastandrea e Isabella Ferrari

La citazione: "Io non la voglio una vita nuova"

Hearting/Cuorometro: 

Titolo originale: Un giorno perfetto
Regia: Ferzan Ozpetek
Anno: 2008
Cast: Isabella Ferrari, Valerio Mastandrea, Stefania Sandrelli, Nicole Grimaudo, Monica Guerritore, Federico Costantini, Valerio Binasco, Nicole Murgia, Gabriele Paolino, Angela Finocchiaro

12 commenti:

  1. Non l'ho ancora visto, ma colgo l'occasione di ringraziarti per continuare a non vederlo^^

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  2. Bè il film non l'ho ancora visto però del cinema italiano attuale film come "Scialla", "La Kriptonite della borsa", "Il giorno in più" e il surreale "L'ultimo terrestre" li salvo tranquillamente!
    Buona serata!

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    1. Vabbé però parliamo sempre di cose non proprio eccezionali...

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    2. Li hai visti tutti e 4 o solo qualcuno?
      Odi il cinema italiano degli ultimi 10 anni, quindi?
      Dai almeno per la televisione Coliandro si salva.....:)
      Buonanotte!

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    3. No, no, non odio il cinema italiano a prescindere.
      Però diciamo che mediamente o si fanno commedie per decerebrati o film finto indipendenti insopportabili.
      Nel mezzo qualcosa di buono c'è, però è veramente poco.
      Per esempio mi piacciono molto Gomorra e Il Divo e tutto Sorrentino.
      Però insomma, non stiamo messi benissimo.

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    4. hai visto Diaz? mi è piaciuto moltissimo..!

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    5. No mi manca.
      Ho sentito pareri contrastanti al riguardo però.
      Così mi incuriosisci.

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  3. Il cinema italiano non è solo Ozpetek: hai ragione, purtroppo da noi ormai si fanno quasi solo commedie, è l' 80% di queste sono porcate. Vero. Ma la colpa è soprattutto dello scarsissimo coraggio dei nostri distributori che non intendono rischiare mai niente... e così i film più interessanti devono 'emigrare' all'estero per emergere. I Taviani hanno potuto far uscire il loro film solo perchè ha vinto l'Orso d'Oro a Berlino, altrimenti chissà quando lo avremmo visto (e comunque è uscito solo in 80 sale!).

    Però non sarei così pessimista: abbiamo ancora ottimi registi, di tutte le generazioni (dai 'grandi vecchi' come Olmi, Bellocchio, Bertolucci, i Taviani appunto, alla 'generazione di mezzo', cioè i vari Moretti, Amelio, Martone, Salvatores, Tornatore, fino alle 'nuove leve' come Sorrentino, Garrone, Crialese...)

    Quello che manca, secondo me, sono soprattutto gli interpreti. Non so perchè, forse è colpa della televisione che 'paga' meglio e abbassa la qualità, ma è certo che abbiamo troppo pochi bravi attori. E infatti quei pochi abbiamo sono sempre gli stessi nomi: Germano, Servillo, Lo Cascio, Bentivoglio, Kim Rossi Stuart, Margherita Buy, Jasmine Trinca... non si scappa da lì. E quando c'è un 'nome nuovo' come ad esempio Pierfrancesco Favino, ecco che lo si 'infalaziona' subito scritturandolo per 16 film insieme...

    Però non la vedrei così 'nera' la situazione. E' appena uscito 'Romanzo di una strage' che rinverdisce la grande stagione del cinema d'inchiesta, e la prox settimana sarà il turno di 'Diaz' di Vicari (acclamatissimo a Berlino).

    Coraggio, non facciamoci (troppo) del male! :-)

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    Risposte
    1. Vero, vero ci sono ancora degli autori, ma molti di quelli che hai nominato non mi convincono, per non parlare degli attori: Margherita Buy per me non è affatto una brava attrice. Non so se è per colpa sua o di chi la dirige, ma trovo che sia incapace di interpretare un personaggio che non sia isterico e ferito.

      I talenti veri ci sono come Garrone e Sorrentino ma per fare dei film di un certo valore hanno dovuto trovare fondi all'estero: qui da noi chissà come avrebbero ridotto capolavori come Gomorra e Il divo.

      Il fatto vero però è che in tutti i settori l'Italia è in una fase di stallo: in letteratura pure siamo messi male, fatto gravissimo che influenza anche il cinema.

      Bisogna risollevarsi culturalmente e intellettualmente in tutti i campi.

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  4. Per un attimo l'ho confuso con questo capolavoro dal titolo simile!
    :-)
    http://www.youtube.com/watch?v=sWav4wyPOVM

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