Che valore hanno le parole?
Lette, scritte, pronunciate, registrate, copiate, conservate?
Ci avvicinano alla verità o più se ne producono più siamo lontani da essa?
Questo è il grandissimo nocciolo della questione in L'uomo nell'ombra, ultimo film di Polanski (un Polanski in stato di grazia che regala una regia sofisticata e perfetta, talmente fluida da non farci accorgere degli stacchi di scena).
Il film comincia e finisce in una casa editrice: uno scrittore, di cui, non a caso, non viene mai pronunciato il nome, deve prendere il posto di Mike Mcall, recentemente scomparso, per scrivere la biografia dell'ex primo ministro inglese Adam Lang. Politico che conserva più di qualche scheletro nell'armadio. Lo scrittore (uno Ewan McGregor finalmente di nuovo in grande forma), il ghost nella versione originale (ombra da noi), è appunto un fantasma: dapprima semplice dipendente, poi solerte ricercatore della verità. Nella sua disperata e angosciante ricerca di chiarimenti deve affrontare pericoli, ostacoli e farsi un bell'esame di coscienza. Già perché chi lavora con le parole spesso ha in pugno uno strumento più pericoloso delle armi di distruzioni di massa. Con le parole si può insabbiare fatti realmente accaduti, distorcere la storia, mistificare e giustificare atti terribili. Ormai nella nostra società la comunicazione è arrivata ad un paradosso: è talmente radicata in ogni strato della società, è veicolata attraverso mezzi talmente diversi e facilmente accessibili che è ancora più facilmente manipolabile. Nessuno è esente da questo insidioso complotto: anche uno scrittore che fa il suo lavoro può essere partecipe della mortificazione della verità. Il problema però è che non sempre si può scegliere di aggirare il sistema: esso è così grande da inglobarci completamente. Alla fine la verità, così come delle foglie in balia del vento che si cerca di raccogliere ma che puntualmente sfuggono, è sfuggevole e impalpabile. E, come la stupenda sequenza finale ci mostra, a volte forse è meglio non saperla.
Ewan McGregor
La citazione: “Ha scritto lei il comunicato di ieri: è diventato un complice”.
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥
Titolo originale: The Ghost Writer
Regia: Roman Polanski
Anno: 2010
Cast: Ewan McGregor, Pierce Brosnan, Oliva Williams, Kim Cattrall, Tom Wilkinson
Ottimo film, anche io l'ho visto da poco e ho postato con grande gioia la mia approvazione.
RispondiEliminaL'atmosfera soffocante del protagonista solo contro tutto e tutti mi ha riportato alla mente i fasti di Rosemary.
Mitico Roman.
non ci avevo fatto caso che il nome dello scrittore non veniva mai pronunciato! un piccolo dettaglio azzeccatissimo che aggiunge ulteriore valore a un filmone notevole
RispondiEliminaGrandissimo Polanski che ci ha regalato un film bellissimo con regia, fotografia e atmosfere da urlo.
RispondiEliminaAle55andra
@MrJamesFord: già, di nuovo un grandissimo Polanski! E pure di nuovo un grande McGregor, che ultimamente mi aveva fatto solo schifezze.
RispondiElimina@Marco: sì, è una trovata geniale.
@Ale55andra: sì, uno dei film migliori dell'anno!
filmone
RispondiEliminaFilmone sì!
RispondiElimina:D