martedì 7 settembre 2010

La battaglia dei tre regni




Dopo criminali che cambiano faccia, missioni impossibili e ingegneri al contrario (quanto suonava brutto questo lavoro in italiano...volete mettere con la coolaggine di “reverse engineer”?!) John Woo è tornato a girare un film in patria. E non un film qualsiasi: si tratta della produzione asiatica più costosa della storia. Una robetta modesta insomma. Nella versione originale il film è diviso in due capitoli da 150 minuti l'uno, qui da noi il tutto è stato compresso, tagliuzzato e accorciato in un unico film da 150 minuti. Praticamente è stato tagliato a metà. Purtroppo ho visto questa versione ed intuisco che il film meriti una visione integrale perché molto è stato perso - certo forse non ai fini della pura trama, dato che in questo film la storia è più un sotto-testo per altre cose, per lunghissimi momenti affascinanti a cui forse noi occidentali non siamo abituati – soprattutto per quanto riguarda l'approfondimento dei personaggi, che hanno un potenziale molto più ampio.
Comunque, anche così il film ha una sua forza dirompente: praticamente assistiamo alla guerra di Troia in versione cinese. Ci sono tre re che entrano in lotta fra loro e uno di essi, Cao Cao, colui che ha dato origine a tutto questo, sembra aver scatenato la guerra soprattutto per amore di una donna.

John Woo rappresenta tutto questo con il suo inconfondibile stile: non mancano le colombe bianche, vero e proprio marchio di fabbrica del regista, che questa volta hanno anche un ruolo attivo nella storia, i rallenty ed alcune zoomate da film western. Già il film western: sotto sotto, in fondo in fondo, c'è un po' di epica western che si fonde con quella orientale, sarà forse un retaggio dell'esperienza americana di Woo. Al contrario dei film americani però, dove gli ammazzamenti sono spesso brutali e istintivi, qui a predominare è la strategia: più che combattere infatti si assiste ad una continua elaborazione di una strategia vincente, in cui chi è un più abile osservatore alla fine ha la meglio. Non c'è il gesto per il gesto, ma l'importanza e il significato di quel gesto. Ecco perché dunque alla battaglia viene affiancata la cerimonia del thé: un rito per noi sconosciuto, ma che in oriente ha un significato religioso. Così come il significato della musica: bellissima la scena in cui i due alleati decidono se combattere insieme a seconda di come suoneranno. Di fondo c'è anche un messaggio quasi ambientalista: colui che domina se stesso e riesce a seguire il ritmo della natura e ad usarla a proprio vantaggio alla fine riesce a vincere. Quest'ultimo Woo è veramente un cinema epico, un cinema totale, in cui ci sono degli assoluti come la guerra e la pace, la vita e la morte, l'amore e l'odio, che sembrano non poter esistere separati. Non c'è il bianco se non c'è il nero. In attesa di una visione integrale ci sono altre due cose veramente degne di nota: le bellissime lanterne volanti e la geniale tecnica di “furto delle frecce”. Mai vista una roba così. 



La citazione: "Non avrei mai pensato di perdere la battaglia per una tazza di thé".

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥♥

Titolo originale: Chi Bi (Red Cliff)
Regia: John Woo
Anno: 2008
Cast: Tony Leung, Takeshi Kaneshiro, Fengyi Zhang, Chen Chang, Wei Zhao, Jun Hu, Yong You


7 commenti:

  1. Meraviglioso! L'ho visto qualche giorno fa e mi ha molto affascinato. Devo dire che i filmoni orientali mi colpiscono sempre molto, ricordo ancora le emozioni di film come "Hero" o "La foresta dei pugnali volanti". I paesagi e le atmosfere del lontano Oriente...

    RispondiElimina
  2. Ottimo film, la cosa migliore di Woo da anni a questa parte.
    Recupera la versione integrale, il valore della visione aumenta esponenzialmente: ad ogni modo, battaglie visivamente splendide.

    RispondiElimina
  3. Evvai! Bellissimo anche questo. La componente western poi l'ho trovata adorabile, oltre ad aver apprezzato oltremodo anche tutto il resto.

    Ale55andra

    RispondiElimina
  4. @Adryss: mamma mia si! Bellissimi.

    @MrJamesFord: vero vero! Eh infatti mi dispiace aver visto la ridotta...spero di poter recuperare!

    @Ale55andra: eh andiamo!

    RispondiElimina
  5. Io ho visto la versione integrale!!! Mi obbligò a vederla un mio amico. Ci vuole maestria per tenere bene le redini di un intreccio così corposo!
    Quando ho visto la scena in cui Zhou Yu si inventa il trabocchetto per prendersi le frecce dai soldati nemici ho applaudito in preda a un'attacco di euforia! Che figlio di buona donna!

    RispondiElimina
  6. @Aniello: WOW! Il tuo amico è un grande! Spero di poterlo recuperare anche io prima o poi. ^^

    RispondiElimina
  7. F-I-L-M-O-N-E
    Il Lord of The Ring cinese.Pazzescamente ben bilanciato in ogni sua connotazione.Spremuta di Sun Tzu con attori uno meglio dell'altro.
    Musiche,coreografie,ricostruzioni storiche: tutto egregio e filologico al maniacale.Un calcio nei denti ad Alexander e Troy.ho visto 'solo' l'integrale e ora lo conosco talmente bene che posso guardarlo in originale.e non annoia!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...